Creato da atapo il 15/09/2007
Once I was a teacher

ASCOLTA...

 

RECHERCHE DU TEMPS PERDU 1

 

RECHERCHE DU TEMPS PERDU 2

RECHERCHE DU TEMPS PERDU 3

RECHERCHE DU TEMPS PERDU 4

RECHERCHE DU TEMPS PERDU 5

RECHERCHE DU TEMPS PERDU 6

GATTI DI FAMIGLIA

 



BETO


 
CHILLY

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 74
 

Ultimi commenti

Io non ho nessun gatto "domestico", ma il mio...
Inviato da: atapo
il 23/03/2024 alle 19:21
 
la natura si risveglia...io ho tante violette selvatiche,...
Inviato da: lalistadeidesideri79
il 15/03/2024 alle 11:02
 
Ah! Ah! Le mie ortensie sono a pianterreno... potrei...
Inviato da: atapo
il 21/01/2024 alle 23:41
 
"Devo fare entrare in testa alla gente...
Inviato da: cassetta2
il 08/01/2024 alle 18:20
 
Davvero!
Inviato da: atapo
il 19/12/2023 alle 23:26
 
 

Ultime visite al Blog

NonnoRenzo0atapoArianna1921lalistadeidesideri79monellaccio19ossimoraprefazione09cassetta2exiettogianor1marinovannisurfinia60myrgipacorabanneneveleggiadra0
 

Area personale

 

Archivio messaggi

 
 << Aprile 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30          
 
 

Tag

 

Cerca in questo Blog

  Trova
 
 

Contatta l'autore

Nickname: atapo
Se copi, violi le regole della Community Sesso: F
Età: 72
Prov: FI
 

 

« A SCUOLAFINE DELL'ESTATE »

CILENTO 2

Post n°1779 pubblicato il 21 Settembre 2021 da atapo
 
Tag: viaggi

RIPENSARE AL VIAGGIO


laggiù, la mia spiaggia a Palinuro

 

Tornare col pensiero al Cilento in questi giorni in cui comincio a prendere in considerazione abiti più pesanti e giacche impermeabili, significa nostalgia del viaggio di vacanza, che è arrivato troppo tardi, è terminato troppo un fretta ed è già finito in secondo piano per le incombenze autunnali.

Cosa ho conosciuto di questa terra dove non ero mai stata, che impressioni mi ha lasciato?

E’ il sud, con le sue meraviglie e le sue problematiche.

Volevo fare finalmente qualche giorno di mare, Agropoli è stato il primo punto di arrivo nel Cilento.

-Non siete andati a Paestum?- ci ha chiesto qualcuno. L’avevamo escluso, ci eravamo fermati lì molti anni fa di ritorno dalla Calabria, con i figli bambini. Senz’altro sarebbe stato interessante rivederlo, migliorie ce ne saranno, ma avevamo deciso che il viaggio attuale sarebbe stato tutto di novità.

Agropoli ci è piaciuta, ci è parsa una città gradevole, ha diverse spiagge e noi eravamo vicini (si fa per dire) a quella che ci hanno detto come la più bella, la spiaggia di Trentova, formata da tante “falci” di spiagge attorniate da rocce; in alto un sentiero tra la vegetazione e delle scalette permettono di passare da una all’altra e di scendere.

Le vicinanze, le distanze… il solito problema col camper: le aree di sosta anche stavolta erano lontane dalla città, ad Agropoli la nostra, la più vicina, era a due chilometri e mezzo (e mezzo chilometro dalla spiaggia citata). Così a visitare Agropoli ci siamo andati a piedi dedicandoci una giornata: cammina, cammina… il porto, la zona centrale del passeggio, il centro storico a saliscendi, il castello nel punto più in alto.

Dopo tre giorni, sabato 28 agosto, siamo partiti per l’interno, verso il paese di Piaggine, in cui la domenica pomeriggio c’era la premiazione. E abbiamo fatto la prima conoscenza con le disastrose strade cilentane: un dissesto generale, oltre a curve, tornanti e carreggiate spesso molto strette, anche su vie definite “nazionali”. Tutti gli abitanti con cui ci lamentavamo di questo ci davano ragione, alzando gli occhi al cielo e unendosi ai lamenti. Questo significa che i tempi di percorrenza per ogni percorso si allungano maledettamente e la stanchezza aumenta. Un vero peccato, si gustano meno i panorami bellissimi di colline e montagne, chi deve guidare poi si perde tutto il paesaggio.

Nei paesi piccoli abbiamo rischiato di saltare i pasti: i negozietti chiudono all’ora di pranzo e riaprono a pomeriggio inoltrato, ristoranti e trattorie spesso non ci sono, o erano chiusi per tanti motivi: ferie, turni, fallimento, covid, perfino lutto! Però anche nei piccoli borghi si trovano “perle”, pochissimo pubblicizzate: a Teggiano un bel duomo in stile barocco “leggero”, molto gradevole, e un museo delle usanze e degli oggetti del passato, a Corleto Monforte un museo naturalistico ricchissimo di esemplari molto curati degli animali europei, insieme a schede accurate sugli habitat del Cilento, a Piaggine una ditta di pasticceria tra le più rinomate d’Italia, anche la gola ha voluto la sua parte!

C’è anche un “paese fantasma”, Roscigno: un borgo abbandonato nel secolo scorso perché stava franando tutta la montagna, ora ricostruito completamente qualche chilometro distante, in zona più sicura. Quello abbandonato sta lentamente deteriorandosi e ricoprendosi di vegetazione, vi si può andare, girarlo e fermarsi su quella che era la piazza principale, tra i platani e una fontana ancora attiva, in un’atmosfera quasi irreale, evocatrice di fantasmi e ambientazione da Provenza di una volta, con i presepi dei santons.

Abbiamo girato parecchio per le montagne, tra boschi enormi, cespugli di more squisite e mandrie di mucche spesso sulla strada che ci costringevano al loro seguito e alla loro andatura; volevamo salire sulla cima (o quasi) del monte Cervati, il più alto, ma la strada si faceva via via più terribile, finché l’autista di una macchinetta che scendeva ci ha sconsigliato di proseguire, dicendo che più avanti era ancora peggio… Ah, là le auto sono le più piccole in commercio, la maggioranza sono vecchie Panda, così da circolare e incrociarsi con meno difficoltà in quelle stradine e da potersi fermare in spiazzi minimi sul ciglio delle strade o nei paesini antichi di pietra.

Qualche giorno abbiamo sostato in un agriturismo vicinissimo alla Certosa monumentale di Padula, a cui abbiamo dedicato una giornata di visita: è enorme, anche lì cammina… cammina! E non si può nemmeno visitarla tutta! Oltre alle bellezze architettoniche e artistiche, in varie sale hanno allestito un museo archeologico con reperti che stanno scoprendo nelle necropoli del Cilento. E’ organizzato bene, con esposizioni e spiegazioni chiare, colpisce il capire quanto fossero diffusi i commerci, gli scambi e gli intrecci di culture in quei tempi lontani.

Quell’agriturismo era una delizia, praticamente stavamo a mezza pensione, perché era piacevole e conveniente farci colazioni e cene, tutte abbondanti e con prodotti locali squisiti. Peccato solo che non fosse vicino al mare.

E finalmente ci siamo spostati verso località di mare, speravo che mio marito si fosse saziato a sufficienza delle montagne…

Abbiamo scelto Marina di Camerota e, dopo qualche giorno, Palinuro. Non mi dilungo a dirne le bellezze che si possono trovare nei cataloghi turistici; dopo accurate ricerche e valutazioni on line e sulle mappe siamo riusciti a trovare stavolta due aree di sosta abbastanza comode sia per i paesi sia per le spiagge, anche se sempre con salite e discese da fare a piedi. Non saprei dare una preferenza fra le due cittadine, forse un punto in più va a Palinuro, perché nel nostro caso abbiamo goduto di una bella spiaggia larga e sabbiosa raggiungibile con solo 5 minuti di cammino per una stradina ombreggiata e quasi in pari…

Peccato che in questi giorni di mare il tempo mi abbia voluto male: ora che avrei potuto prendere il sole, rilassarmi e nuotare, ogni giorno giravano minacciosi nuvoloni scuri che scatenavano all’improvviso grossi temporali soprattutto nel pomeriggio, così non ci siamo goduti molto le giornate, solo l’ultimo giorno il tempo pareva stabilizzato al bello, con mio grande nervoso…

Certo non ci siamo negati passeggiate e ottime mangiate di pesce, ho cercato di respirare a pieni polmoni l’aria marina, almeno quella, però… potevo essere più fortunata e soprattutto soffrire meno umidità!

Avremmo voluto fare qualche capatina, tipo gita, in altre località famose costiere, ma abbiamo scoperto che anche sulla costa ci sono strade interrotte, per avvicinarsi a ogni singolo paesino occorre fare giri interminabili, risalire nell’interno poi scendere… impossibile nei pochi giorni che ci rimanevano.

Con tutti gli squisiti formaggi di bufala gustati in quei giorni, nel ritorno era doverosa una sosta nella pianura attorno a Paestum, per acquistarne una buona riserva da portare a casa e così abbiamo fatto; ormai li abbiamo mangiati tutti!

Il rientro a Firenze è avvenuto tra maxi acquazzoni in autostrada e una coda terribile quando eravamo quasi arrivati: tre quarti d’ora su un tratto che si percorre in dieci minuti! Nonostante fossimo partiti presto, siamo arrivati a casa che era già buio, stravolti dalla stanchezza.

Che dire?

Dico che vorrei tornarci nel Cilento, per vedere quello che mi manca, dico che mi è piaciuto, però mi fa rabbia lo stato delle sue strade, la trascuratezza per ciò che potrebbe favorire il turismo… Siamo immersi nei soliti problemi italiani.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
Vai alla Home Page del blog
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963