Creato da atapo il 15/09/2007
Once I was a teacher
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MAHATMA GANDHI
"Vorrei che tutte le culture del mondo
potessero circolare liberamente intorno alla mia casa.
"Ma rifiuto che una sola di queste possa travolgere la mia esistenza."
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NATALE COVID
BABBO NATALE
NON ENTRA IN CASA
E’ ormai passato un mese e a casa di mia figlia il Covid continua a farla da padrone. Per forza, due adulti e quattro bambini che se lo passano, prima di estirparlo ce ne vuole! Ora più nessuno ha febbre o malesseri vari, ma di negativo ce n’è uno solo, il primo che si ammalò, Damiano, che da pochi giorni è potuto ritornare a scuola.
Speravamo di farcela, prima di Natale, a uscire da questa storia, invece dovremo restare lontani: niente tradizionale raduno dei Bimbi Natale (ormai qualcuno in verità si sta avviando all’adolescenza…), molta tristezza, il secondo anno che la pandemia ci ha privati di questo incontro familiare.
MA I REGALI NON DEVONO MANCARE!
Quando ancora speravamo di farcela, c’erano stati i soliti scambi di informazioni: i desideri dei bambini, le indicazioni dai cataloghi, anche le foto mandate tramite Whatsapp per accertarsi che il dono trovato fosse proprio quello giusto. Poi, in casa nostra, una stanza piena degli acquisti (oltre ai bambini c’erano quelli per i grandi), tanto nessun nipotino viene in visita, non era necessario nasconderli…
Poi gli impacchettamenti, un po’ laboriosi stavolta: per Damiano abbiamo procurato (su sua richiesta) una supermega pista per le macchinine, aveva un prezzo stratosferico, ma l’abbiamo trovata di seconda mano, perfetta. E’ da montare, ha un numero incredibile di pezzi, alcuni grandi e dalle forme strane, abbiamo frugato in tutta la casa per trovare scatole adeguate e alla fine il regalo è stato distribuito in tre scatoloni e un fagotto informe avvolto in carta da pacchi per il pezzo di base, enorme: insomma, un confezionamento fantasioso, ma faticoso!
Prima di Natale non ci saremmo visti, come faceva Babbo Natale ad arrivare in tempo?
Allora stamattina abbiamo caricato in macchina tutti i pacchi, riempiti il bagagliaio e i sedili posteriori, e ci siamo recati nel paese dove abita mia figlia e la sua tribù; mi pareva di essere Babbo e Mamma Natale in incognito, o Nonni Natale…
Ancora una volta abbiamo fermato l’auto davanti alla loro porta posteriore, quella che dà sullo stanzone multifunzioni del piano terreno, dove scaricavamo le spese dai supermercati in occasioni precedenti, e abbiamo chiamato mia figlia che venisse ad aprire: ha barcollato al vedere tutto quel ben di Dio.
- E adesso dove li nascondo? - Un po’ in un armadio, un po’ in un altro, sperando che si ricordi dove li ha messi, tutti…
Finito il trasbordo, mentre ci scambiavamo le ultime notizie-novità, dall’altra porta dello stanzone, quella che dà sul resto della casa, si sono affacciati i due bimbi più piccoli, subito rimandati via dalla madre dicendo che faceva troppo freddo. Abbiamo potuto fargli sono un rapido saluto con la mano… che tristezza, così mi sono sentita un magone nel cuore per tutto il viaggio di ritorno...
Non mi consola pensare che dopodomani ci incontreremo per gli auguri in una videochiamata.
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