Creato da atapo il 15/09/2007
Once I was a teacher
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MAHATMA GANDHI
"Vorrei che tutte le culture del mondo
potessero circolare liberamente intorno alla mia casa.
"Ma rifiuto che una sola di queste possa travolgere la mia esistenza."
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Nickname: atapo
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SOPRAVVIVERE
+36°
Avere lo spigolo della casa che punta esattamente a SUD significa avere qualche stanza rivolta a SUD-EST, qualche altra rivolta a SUD-OVEST.
Se dovessi vendere casa mia, questa luminosa e soleggiata esposizione probabilmente sarebbe un pregio che ne alzerebbe la valutazione e il mio guadagno...
...ma non devo venderla, devo viverci, anzi sopravviverci in questi giorni, cuocendomi in modo equo, metà giornata a SUD-EST, metà a SUD-OVEST.
Per sfuggire la suddetta cottura bisogna organizzare le grandi manovre: spalancare le finestre a sud-ovest la mattina presto appena svegli quando c'è ancora qualche residuo frescolino(?) notturno, ma richiuderle entro le 10 perchè il caldo si fa già sentire; non azzardarsi ad aprire le persiane delle stanze a sud-est (che bruciano a toccarle dal mattino) fino a pomeriggio inoltrato.
Se proprio si vuole strafare, si può aprire tutto solo col buio, illudendosi che finalmente si potrà rinfrescare la casa, ma l'effetto non è quello sperato perchè non c'è un alito di vento o se c'è è ancora caldo.
Le giornate passano nella penombra, come colonna sonora c'è il ronzio dei ventilatori che prima di essere orientati nel modo più favorevole per la circolazione dell'aria e più innocuo per le nostre schiene e i nostri colli sudati...ce ne sono volute di prove!
E organizzo le mie faccende di casa secondo i miei punti cardinali: al mattino si può soggiornare e far qualcosa negli ambienti a sud-ovest, al pomeriggio...il contrario!
Resta il problema dell'andare in bagno, perchè non lo si può spostare per sfuggire il sole: quando vi si entra è meglio pensare ad altro e non guardare il termometro che lì dentro ormai non segna meno di 30°: a fare la doccia, dopo non c'è bisogno di asciugarsi.
Uscire di casa? Ieri a Firenze si sono raggiunti i 36 gradi, oggi ne sono previsti 37, poi c'è la storia dell'umidità che fa sentire ancora più caldo.
Nei giorni scorsi sono stata coraggiosa, uscendo presto al mattino e tornando prima di fondermi completamente, sono andata a fare spese, a vedere una mostra, a girellare per saldi...tanto nei musei e nei negozi c'è l'aria condizionata, ormai c'è pure in molti autobus, ci vuole solo la pazienza di aspettarli visto che il loro orario estivo li fa passare più di rado.
Nei fine settimana però gli autobus sono ancora più rari, le attese alle fermate diventerebbero come le sigarette: “nuocciono gravemente alla salute”, così resto a casa.
Ho supplicato il marito di prendersi i suoi libri e i suoi appunti di matematica, di partire in auto (con l'aria condizionata) verso qualche bosco qui attorno, magari nel Mugello, di fermarsi là, lui a studiare, io a leggere, entrambi a respirare e a rinfrescarci anche solo di poco, fino al calare della notte...macchè! Trova la scusa che gli serve il computer per studiare, ma di base è così pigro che gli fa fatica anche solo pensare di spostarsi, preferirebbe rintanarsi sotto terra piuttosto che uscire, suda, dice che è caldo, ma non si sposta...
...e mi ha chiesto come mai non preparo più i pasti completi: dopo un primo, magari riso o pasta fredda, l'energia che mi rimane è solo per indicargli il frigo e dirgli: “Ci sono formaggi, prosciutto, frutta...prendi un po' quello che ti pare!”
Cosa c'entra con tutto questo l'immagine sopra?
Nulla, volevo tentare di dare un leggero senso di fresco almeno a chi legge questo post...
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