Creato da atapo il 15/09/2007
Once I was a teacher
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MAHATMA GANDHI
"Vorrei che tutte le culture del mondo
potessero circolare liberamente intorno alla mia casa.
"Ma rifiuto che una sola di queste possa travolgere la mia esistenza."
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« L'EREDITA' DELLE DONNE | DOVE ANDRO' (FORSE) » |
RIEMERSA
E’ tutto finito ieri sera alle 22,30. E oggi è il primo giorno di una nuova era, in cui non dovrò trovare il tempo, e molto tempo, per ripassare le parti, portandomi dietro i fogli dappertutto e anche senza fogli ripensare nella mente la successione dei gesti e degli spostamenti.
Oggi ho potuto fare altro, qualcosa di ciò che avevo accantonato da settimane e che pian piano smaltirò (spero).
E’ stato un fine settimana faticosissimo, ma di grande soddisfazione: partecipare ad una rassegna a livello cittadino, “L’eredità delle donne”, in ben due spettacoli, mi fa sentire fiera della mia attività di attrice. Qui ne avevo già parlato, appena mi era giunta notizia di ciò che mi aspettava, in quel post troverete i link ai singoli spettacoli, se volete conoscerli meglio...
Il primo, “Piazza Mondo”, sulle madri di Plaza de Majo, è andato in scena sabato pomeriggio alle 17,30, con tanto pubblico, superiore alle nostre aspettative. Anche qualcuno di “importante”: il presidente del Quartiere e alcuni consiglieri, tutti interessati e fieri di aver potuto ospitare in un auditorium della zona un’opera inserita nella rassegna cittadina e dal contenuto così importante storicamente. Vorrebbero repliche, hanno detto che faranno il possibile per promuoverle, ma, si sa, gli ostacoli più grossi sono sempre economici…
E pensare che il via a tutto questo ho anch’io contribuito a darlo, presentandomi nella tabaccheria in cui lavora il presidente della commissione cultura e chiedendo umilmente se avevano uno spazio disponibile per uno spettacolo: se la risposta fosse stata positiva avremmo potuto fare la domanda per partecipare alla rassegna.
Abbiamo ricevuto molti complimenti dagli spettatori, erano tutti commossi, dicevano che eravamo stati molto convincenti e avevamo fatto provare delle emozioni forti: bene, era il nostro obiettivo!
Non è stato facile preparare questo spettacolo: alle difficoltà oggettive si aggiungeva anche il doversi amalgamare con alcuni attori del gruppo “Il Camerino Volante”, a cui adesso siamo uniti, persone che la regista non conosceva affatto e ciò ha creato qualche appesantimento alle prove e qualche incomprensione.
Però alla fine ce l’abbiamo fatta, spero sia di buon auspicio per il futuro insieme.
Ieri, domenica, invece sono stata impegnata tutto il giorno con la giovane regista che, dal video dell’8 marzo, ha trasformato per il palcoscenico “Alfabeto al femminile”, sulla vita delle donne e sui femminicidi. Eravamo persone di tutte le età, dai giovanissimi di scuola media superiore, a giovani adulti, a qualcuno più in là con gli anni, fino a me e Franca, ancora più anziana di me: insomma, noi due eravamo le nonne di tutti! Che confusione facevano i più giovani! Io che ero già stanca dal giorno prima ho un po’ “sofferto”, però erano così allegri e simpatici! E così emozionati! Loro stanno facendo i corsi di teatro con quella regista, partecipare a questo spettacolo era una esperienza importante e si impegnavano moltissimo.
Anche qui le prenotazioni erano molte, sono venute due repliche, alle 18,30 e alle 21 e per questo è stato ancora più impegnativo, soprattutto nella seconda, quando si è già un po’ stanchi e si rischia di cedere e di pasticciare. Invece tutto è filato liscio. Io, per sicurezza, avevo portato anche un secondo paio di scarpe, di riserva, nel caso che i miei piedi cominciassero a… protestare, ma non ne ho nemmeno avuto bisogno.
Pure per questo spettacolo ci sono richieste di rifarlo, di diffonderlo, per l’importanza delle tematiche… chissà.
In entrambi i giorni con gioia ho rivisto, tra gli spettatori, diverse persone che conoscevo, molti non li incontravo da anni: anche questo è un aspetto piacevole, si riannodano conoscenze, si ricordano pezzi della nostra storia passata… anche se con queste mascherine spesso si stenta a riconoscersi!
Ieri sera poi la grande sorpresa che mi ha commosso: mia figlia con Martino! Non li aspettavo proprio… Il grande abbraccio che ci siamo dati mi ha detto tanto, senza parole…
Ora mi sento IN FERIE, fino al 10 novembre non parlerò più di teatro, se potessi mi farei un viaggetto, ma non mi è consentito: le pagine dell’agenda si stanno già riempiendo, a cominciare da ciò che ultimamente avevo dovuto rimandare.
Pazienza, cercherò di godermi il meglio possibile queste piccole FERIE: la regista degli Spostati ha già un nuovo spettacolo in gestazione...
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