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LA MIA FRANCIA 5

Post n°1336 pubblicato il 16 Maggio 2016 da atapo
 

ALSAZIA

 


 

Avevo pensato ad altro luogo per questo mese, però come tutti gli anni qualcosa in maggio mi fa tornare alla mente ricordi alsaziani, quindi è doveroso seguire questa traccia emotiva...

Il primo rapido incontro con l'Alsazia avvenne in maggio, parecchi anni fa...

Durante la settimana di scambio nel progetto europeo Socrates-Comenius, nel giorno in cui gli alunni erano ospiti a Vesoul nelle famiglie dei corrispondenti, gli insegnanti francesi nostri angeli custodi organizzarono per noi colleghi italiani una gita in Alsazia. Giusto dietro l'angolo, l'Alsazia è confinante con la Franche-Comté in cui si trova Vesoul (vedi La mia Francia di marzo). Tutte le strade che percorremmo erano costeggiate di altissimi alberi, quelli che alcuni chiamano acacie, altri robinie, ma credo siano due nomi che indicano in realtà la stessa pianta delle zone a clima continentale. Lassù erano molto più numerosi e imponenti di quelli che avevo visto in Italia, in certe zone boschi interi e in maggio erano ancora quasi senza foglie, ma tutti fioriti, hanno quei fiori bianchi a grappolo che si possono cucinare fritti.


 

Noi viaggiammo a lungo come dentro queste nuvole bianche di fioriture, un paesaggio strano, irreale, era una bella giornata di sole, lassù cosa rara e questa prima immagine alsaziana non l'ho più scordata. Se a questo aggiungi le cittadine con le casette dai tetti a punta, l'architettura del legno nelle costruzioni, i vasi di fiori alle finestre, l'atmosfera da fiaba ti avvolge. Il paesino che ci portarono a visitare,Riquewihr, è la quintessenza di tutto questo, un po' la San Gimignano d'Alsazia, il più conosciuto e turistico di tutti, è chiamato appunto “Il paese delle fiabe”.

 


 

L'Alsazia è famosa per i suoi vini, in particolare i bianchi, questo invogliava mio marito ad andarci... Così qualche anno dopo, in estate, tornando col camper da una vacanza umida e piovosissima nell'estremo nord della Francia, decidemmo di attraversare l'Alsazia per scendere verso l'Italia.

 


 

Era luglio, niente più nuvole di fiori sulle acacie, ma molto verde dappertutto sulle colline rivestite di boschi e vigneti. Riguardo i miei appunti di viaggio per ricordare meglio...giusto pochi giorni, dopo una doverosa anche se breve visita a Strasburgo, di cui avevo annotato impressioni piacevoli, prendemmo la famosa Route des vins, il percorso da nord a sud attraverso varie cittadine celebri per le loro cantine.


Al primo pasto scoprimmo, ahimè, che in quella regione i ristoranti erano costosissimi, le specialità alsaziane si pagavano a caro prezzo! Ripiegammo il più possibile sulle tavole calde dei centri commerciali, sulle squisitezze di un ristorante turco (in Alsazia!) dal conto ragionevole, sfruttammo una festa popolare dove assaggiammo, su consiglio dei vicini di tavolo, il Munster, uno dei formaggi francesi più... odorosi (!) che ci siano, e la flammekueche, o tarte flambée in francese, che sarebbe la pizza alsaziana: pasta di pane sottile condita con panna, formaggi, patate, cipolla, pancetta (lardons): niente a che vedere con la pizza italica, ma molto gustosa lo stesso.

 

 

Una volta sola ci concedemmo un VERO ristorante, per mangiare la tourte alsacienne ripiena di ragù e il dolce tipico, il Kouglof, in quel caso profumato al Marc (acquavite) di Gewurztraminer.

 

 

 

A volte sulle panchine di un giardino pubblico pranzavamo a quiches, mentre intorno a noi zampettavano... le cicogne!

Sì, cicogne! L'Alsazia è piena di cicogne dappertutto, nelle cittadine di cui ho parlato prima i tetti ospitano i loro nidi, girellano per le strade e attorno alle panchine aspettano di becchettare le briciole delle merende. Si avvicinano quel tanto che basta per mantenere una distanza di sicurezza dagli umani, come di solito fanno i passeri o i merli.

 



 

Nelle immagini tipiche alsaziane si vedono, per esempio in quelle dell'illustratore famoso Hansi , l'autore di quei disegni decorativi sulla maggior parte degli oggetti-souvenirs. Nella realtà sono ancora più numerose e... talvolta ingombranti!

 


Una notte sostammo col camper sulla piazza principale alberata di Munster (città stavolta, non formaggio!). Al mattino presto fummo svegliati da un forte tonfo sul tetto del camper, seguito da rumori come uno strusciare sordo, dei piccoli colpi... Uscimmo a controllare, ma non vedemmo niente. Nelle ore successive, osservando le abitudini delle cicogne locali, arrivammo alla conclusione che senz'altro una cicogna aveva preso il nostro camper come base di atterraggio e passeggiatina!

A Hunawir c'è il “Centro di reintroduzione delle cicogne e delle lontre”, un enorme parco dove questi animali vengono studiati e protetti. Per i bambini è un posto bellissimo con tanti animali oltre ai due principali e anche gli adulti restano affascinati: vedemmo da vicino i nidi con le cicogne bebè ed io restai incantata dalla agilità e simpatia delle lontre, che sembrava sorridessero e ammiccassero ai visitatori.

 

Così decisi che la tee-shirt ricordo di quel viaggio l'avrei comperata proprio lì, con l'immagine di una lontra sorridente che fa le sue giocose piroette...E insieme comperai una piccola cicogna di peluche dalle ali morbidissime. Mio marito invece fece provvista di... indovinate un po'...

 


 

E mi fermo... certo l'Alsazia ha una storia importante e tragica ed io vi ho raccontato solo piccole cose dei miei ricordi... ma per le notizie importanti basta cliccare in rete...

 
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Rispondi al commento:
atapo
atapo il 18/05/16 alle 21:44 via WEB
Ma chi è tutta questa gente? Beh, Saramago lo conosco un pochino... Hanno a che fare con l'Alsazia? Perdona la mia ignoranza, ma sono ben disposta ad imparare. Seguire... la vita a volte ti ruba il tempo e ti porta dove non vuoi andare...
 
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