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« UN ALBERO...SFIDA »

SULL' APPENNINO

Post n°1331 pubblicato il 25 Aprile 2016 da atapo
 

COINCIDENZE

Roncastaldo

Pare che sull'Appennino Tosco-Emiliano (più verso Bologna) ci sia un giardino "selvaggio" che non ha nulla da invidiare a quello di Ninfa: si chiama giardino del Casoncello, dal nome della località in cui si trova. Le immagini del suo sito internet sono molto invitanti. Come a Ninfa, apre per pochi fine settimana all'anno, solo su prenotazione e con visite guidate. Noi e la coppia di nostri amici di Bologna avevamo prenotato la visita per questo fine settimana, ma le previsioni metereologiche erano diventate molto minacciose e due giorni prima della data prevista i responsabili del giardino ci hanno telefonato dicendo che avevano annullato l'apertura visto il rischio maltempo. Ma nulla ci impediva di incontrarci lo stesso almeno per pranzare insieme in qualche bel posticino lassù tra i monti. E così abbiamo fatto.

La sera prima di questa gita ho ricevuto un messaggio Facebook da mio fratello, cosa rara perchè nemmeno lui è fanatico del social: il suo laconico "Guarda un po', mi pare che ci sia qualcuno di famiglia" mi rimandava al link di un'associazione bolognese che fa ricerche storiche sulla val di Zena, da cui proviene la famiglia di mia mamma. Fra le foto del sito con emozione ho ritrovato immagini e informazioni su Gorgognano, il paese della mia mamma completamente raso al suolo durante la guerra perchè si trovava sulla linea gotica. E vecchie foto di persone della zona... in una mi è parso di riconoscere una zia, la sorella maggiore della mamma, ma non c'è data, loro se ne andarono nel 1929-30. Non l'ho guardato a fondo, mi ripromettevo di tornarci con più calma...

Il giorno dopo, come ho detto, ci siamo trovati con gli amici "Da Angela", a Roncastaldo vicino a Loiano. Questa osteria è famosa per la crescentona, inventata da Angela, padrona e cuoca. Tutti da quelle parti fanno le crescentine (variante bolognese del gnocco fritto), lei fa una crescenta grande come il volante di una macchina, che sazia abbondantemente due persone. La si condisce con salumi vari, friggione di cipolle o zucchine, formaggio molle insieme ad una marmellata mista di mele-pere-prugne, che è il massimo della bontà. Per non parlare delle tagliatelle al ragù e del minestrone di fagioli, che ci hanno completato degnamente il pranzo...




A tavola ho raccontato ciò che mi aveva inviato mio fratello... lì eravamo in zona... Sorpresa! La mia amica conosce quell'associazione, conosce uno dei ricercatori, dice che sarebbero interessati a confrontarsi con chi potrebbe sapere altro... insomma, avrà l'occasione di mettermi in contatto con lui, chissà che non riesca a scoprire nuove tracce del passato della mia famiglia, a ritrovare qualcosa che credevo perduto...

Faceva abbastanza freddo, però non ha piovuto e dopo pranzo, sfidando le nuvole che correvano nel cielo, abbiamo deciso di fare una passeggiata. Prima su strada, poi su carrareccia, poi ci siamo inoltrati per sentieri attraverso i prati...

Un poco di sole ci ha sempre accompagnati, immersi nelle tante sfumature di verde e nel giallo dei campi di ranuncoli, a riconoscere le piante e gli alberi che incontravamo, a intravedere un fugace ramarro tra i polloni di un acero, a scoprire con emozione alcune orchidee selvatiche fotografate immediatamente col cellulare perchè la macchina fotografica era rimasta in auto...



 

L'amico raccontava e ci faceva notare che nei boschi che ci affiancavano gli alberi sono quasi tutti giovani perchè durante la guerra i bombardamenti su quel fronte della linea gotica fecero terra bruciata e il legno che restava era prezioso per riscaldarsi.

Ecco di nuovo che si univa il presente al passato ed avevo, come mi capita in certi luoghi, quella sensazione molto forte di aver fatto parte di tutto questo, tracce della storia di famiglia che mi appartengono in qualche modo sconosciuto e inafferrabile...

Al giardino del Casoncello proveremo a ritornare a fine maggio, abbiamo già prenotato.

 
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