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Messaggi del 07/12/2015

FUOCO E FIAMME

Post n°1287 pubblicato il 07 Dicembre 2015 da atapo
 
Tag: memoria

RICORDI DI FUOCO



 

Pare che la nuova eruzione dell'Etna, di questi giorni, sia particolarmente spettacolare. Fra le tantissime foto in circolazione una è molto impressionante: l'enorme fungo che due giorni fa si è innalzato sopra il vulcano, una rassomiglianza inquietante con un fungo atomico...

Un amico che abita da quelle parti mi ha scritto che la cenere vulcanica gli ha ricoperto la terrazza, ho ricordato il mio viaggio in Sicilia di due anni fa, quando vedevo ai lati di molte strade nella zona dell'Etna lunghe strisce di sabbia nera, residui di un'eruzione che c'era stata pochi mesi prima.

A vivere lì ci si fa l'abitudine, si crea un rapporto di amore-timore-rispetto per IDDA, A MUNTAGNA.

Ma ho ricordato anche altro, una mia lontana convivenza col fuoco...

Tanti anni fa, quasi tantissimi, eravamo sposati da pochi mesi e fummo invitati da una coppia di amici a trascorrere una vacanza con loro in estate, in una loro casetta di famiglia all'isola d'Elba.

La casa si trovava in una zona a est poco famosa, tranquilla anche nel mese di agosto, isolata sul versante di una collina immersa nella macchia mediterranea. Si vedevano il mare e i monti, di giorno con l'auto andavamo alla ricerca di spiagge e calette, di sera cenavamo all'aperto sotto il pergolato, di notte salivamo sul tetto a terrazzo ad ammirare un cielo stellato incantevole e a chiacchierare fino alle ore piccole. Una vacanza da sogno... ma, verso la fine del soggiorno, cominciarono gli incendi, qua e là per l'isola. Il caldo, l'autocombustione, si diceva in giro. Diventavano sempre più numerosi, improvvisi, in diversi punti dell'isola, il vento ne ostacolava lo spegnimento... Cominciarono ad esserci strade e zone proibite alla circolazione, diventò difficile trovare luoghi per prendere il sole e fare il bagno, se riuscivamo ad arrivare ad una spiaggia capitava che al ritorno dovessimo cambiare strada e fare lunghi giri per rientrare a casa, una volta era già buio e costeggiammo un bosco con le sterpaglie in fiamme, i pompieri ci fecero passare velocemente, il paesaggio faceva paura...

Poi il fuoco si avvicinò anche alla zona in cui abitavamo noi, erano stati chiamati rinforzi per domare le fiamme ed erano arrivati i paracadutisti dalla terraferma: un gruppetto con le loro attrezzature si insediarono nella nostra casa, perchè... l'odore di bruciato era costante, la cima della collina dietro si illuminava sempre più spesso di bagliori, finchè comparvero le fiamme e, portata dal vento, iniziò intorno a noi una pioggia impalpabile di cenere, insieme a pezzetti di rami e foglie bruciate. A me venivano in mente le storie di Pompei, dell'eruzione del Vesuvio: ecco, pioggia di cenere, i lapilli... e se una scintilla portata dal vento fosse caduta sulla boscaglia attorno alla nostra casa?

Se prima avevamo solo preoccupazione, ora cominciò a diventare paura: i paracadutisti monitoravano la situazione e ci dicevano di stare tranquilli, ma noi... decidemmo di preparare le valigie in anticipo! In effetti io e mio marito dovevamo rientrare dopo poco, ma i nostri amici avrebbero dovuto finire la stagione laggiù. Sul traghetto del ritorno vedevamo l'isola avvolta da fumate nere... Per fortuna il fuoco non scese fino alla casa, si riuscì a fermarlo prima, ci raccontarono in seguito i nostri amici, che restarono senza danni.

Tornammo all'Elba due anni dopo, io, mio marito e Marco che aveva sei mesi. La girammo in lungo e in largo, compatibilmente con gli orari e le esigenze del nostro bebè, per ritrovare i luoghi della nostra vacanza: che squallore! Enormi zone bruciate, paesaggi spettrali di polvere e ramaglie annerite e contorte dove prima c'erano boschi bellissimi... Era stato il primo di una serie di anni con incendi estivi devastanti... e pare NON sempre per cause naturali...

 
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