Sconfinando

trovo persino antipatico che per descrivere questa bomba fin da piccola me l'avessero paragonata ad un fungo. perchè se non ti spiegano bene che genere di effetti devastanti ha provocato puoi anche, stupidamente, restare affascinata, dalla grazia di quell'esplosione... non stò delirando. è che basta poco, ma veramente poco, per non far capire la realtà delle cose. e la rincorsa alle armi nucleari anche da parte di paesi completamente sottosviluppati (una su tutti, l'India) mi fa restare senza parole. e mi fa incazzare se penso alla gente che in quel paese muore per malnutrizione o malattie.

Il Dottor Stranamore l'ho prestato e non è ancora tornato. Magari ne approfitto per prenderlo in dvd. Ho sempre in mente la scena del comandante dell'aereo, che apre la teca chiusa a chiave e ne estrae il cappello da cowboy. E poi quando riesce a sganciare la bomba, e pazzo di gioia urla ed agita il cappello mentre scende a gran velocità, stando a cavallo dell'ordigno.

Era un commento collegato a quello di Margy

Trovo che Peter Sellers abbia magistralmente reso il senso della follia, della stupida follia, della devastante follia che sottende a tutto quanto è accaduto. E prima di lui, Charlie Chaplin, ne "il grande dittatore". Ma la vera follia la ritrovi nelle parole di Truman, che dichiarò: "E' il più grande giorno della storia" e "Siamo in grado di dire che usciamo da questa guerra come la nazione più potente del mondo. La nazione più potente, forse, di tutta la storia". Quanto alla relativa gentilezza del nome e della sua forza evocatrice, penso a Katrina e al contrasto tra nome ed effetto. Quasi più del fungo.

c'è chi il fungo dice di averlo visto davvero. Giulio, classe 1920, marittimo, lericino doc. Racconta della guerra che praticamente non ha fatto: catturato dopo due giorni in africa orientale, trasferito prigioniero negli Stati Uniti, peregrina per tutti gli States da un campo di prigionia all'altro, alberghi a 5 stelle, dice lui, venivamo trattati benissimo, non c'erano fili spinati o limitazioni, cucinavamo da noi e avevamo sempre alla nostra tavola i nostri guardiani. E in più ci pagavano, ridacchia soddisfatto. Poi, un giorno, mi hanno proposto di imbarcarmi su un cargo d'appoggio alle navi da guerra.Stipendio favoloso. Oh Guido, non lo avessi mai fatto, ho partecipato, da spettatore inerme a molte battaglie nel pacifico. Belàn, che paura, non hai idea, un macello indescrivibile, non ho mai avuto tanta paura in vita mia. E poi, un giorno, virata di 180 gradi e ritorno, dopo un po' molto lontano, quel fungo, nel silenzio. Solo più tardi abbiamo saputo vagamente cos'era. Basta guerre Guido, mi raccomando. Come se fosse anche mia la responsabilità. Non so se Giulietto abbia visto veramente il fungo, ma io gli voglio bene lo stesso.

magari non l'ha visto. magari qualcuno glie l'ha solo raccontato. o magari, se l'ha visto, al momento non ha capito cosa fosse quel fungo nel silenzio. lo scorso anno, al museo di caen, c'era tutta una sezione dedicata agli esperimenti nucleari. e c'erano anche le lettere dei soldati, che raccontavano a madri, mogli, fidanzate cose che non capivano. e quando le capivano era comunque troppo tardi.

cosa fosse, ci sono delle virgole sbagliate. analfabetismo di ritorno, scusate.

Concordo con Margy e con Rana nell'affermare che a volte la spettacolarità dell'esplosione nucleare (ricordate certe straordinarie immgini di Mururoa?);possono rendere difficile la comprensione della totale idiozia e ferocia del nucleare bellico .Io da piccolina lessi più volte Il gran sole di Hiroshima,lo leggevo e lo rileggevo perchè questa cosa spaventosa aveva un qualcosa di affascinante;la straordinarietà unica.

Il gran sole di Hiroshima è uno dei testi a mio avviso fondamentali nella letteratura per ragazzi. Silvia e Giulia lo hanno già letto. Elena per ora no. Ma arriverà anche il suo momento.

Volente o nolente? :)

Difficile far leggere a un bambino un libro che non desidera leggere. E ancora più difficile farglielo amare con l'imposizione. Non è ancora arrivato il momento perchè io glie lo proponga. :)

mamma saggia Miti. ti sorrido. aura

a me certe cose non piace tanto ricordarle. Per fortuna c'è chi lo fa per me. Giornyllo

L'uomo folle. Avete sentito di quel folle uomo che accese una lanterna alla chiara luce del mattino, corse al mercato e si mise a gridare incessantemente: "Cerco Dio! Cerco Dio!".(...) Finalmente gettò a terra la sua lanterna che andò in frantumi e si spense. "Vengo troppo presto - proseguì - non è ancora il mio tempo. Questo enorme avvenimento è ancora per strada e sta facendo il suo cammino: non è ancora arrivato fino alle orecchie degli uomini. Fulmine e tuono vogliono tempo, il lume delle costellazioni vuole tempo, le azioni vogliono tempo, anche dopo essere state compiute, perché siano vedute e ascoltate. (F.Nietzsche, La Gaia scienza 125) ...il mercato delle armi di distruzione di massa è talmente vasto e ha risucchiato quasi tutti i paesi del mondo, arriverà il momento per annientarlo?