Sconfinando

A me

Ho fatto un sogno
un sogno all'incontrario
ho fatto un sogno
un sogno poco serio
Ho sognato che tutto quello che andava male andava bene
e tutto quello che andava bene andava male...
andava quasi tutto bene!

A volte è necessario credere di essere dentro un sogno. Un sogno all'incontrario. O non se ne esce proprio più. Thank you Paolo Rossi.

Classific.azioni

Le mie ricette sono raccolte in un classificatore, tutto decoupato da me in un raro momento di felice creatività, e ordinate secondo un criterio opinabile.
Il che significa che difficilmente qualcun altro che non sia la sottoscritta riesce a capirci qualcosa. Non che la pasta sia insieme alle torte, però a volte si procede per menu, a volte per ingredienti. A volte anche per l'assenza di ingredienti (senzauova-senzaburro-senzalievito). Poi ci sono le ricette nominali: tortadellalauraZ.-timballo dellamammadipatrizia-panperdutodellanonna. TortadimelelediLilith. E in questi casi c'è un senso affettivo che va davvero al di là degli ingredienti o di un procedimento.
In queste cose procedo così. Un po' a ruota libera.
Anche se qualcosa sulla classificazione avevo anche studiato. Avevo pensato di introdurre qualcosa di simile alla Dewey o all'Isbn alle mie ricette di cucina, ma funziona poco e male. Ed è un'inutile complicazione. Soprattuto se voglio tenere conto di tutte le variabili. Come faccio, o vorrei sempre fare con le persone.

In ufficio stamattina non riuscivamo a recuperare delle immagini: il criterio di categorizzazione dei grafici, in questo caso, ci era sembrato non perfettamente lineare. Oscuro, dice il mio vicino di banco. Ma lui i piloni della luce li classificherebbe sotto la voce Feltrinelli. Il che è davvero tutto dire.

Underwater

Shhhttt.
Grazie.

Alleg(o)ria

Quando si vuole simulare leggerezza attraverso delle improbabili allegorie che avrebbero lo scopo di infondere allegria si finisce col trasmettere tristezza e rappresentare pesantezza.

23 (parziale) è un numero primo, e capita in concomitanza col 1093 (totale). A Napoli significa pure "lo scemo". Forse è un segno. Ciao.

Immagin.ando

Apre oggi a Milano la mostra dedicata a Henry Cartier-Bresson.
Fino a marzo 2007 presso Forma, Centro Internazionale di Fotografia.
Dovrei riuscire ad andarci lunedì sera.

Intanto sono stata alla mostra di Lewis Hine, al Centro Culturale di Milano. Mi aspettavo forse qualcosa di più, confesso. Però il suo lavoro è interessante, a prescindere da un allestimento più o meno felice.
je pense.

Ventimila a settemila

Donne battono uomini ventimila a settemila. Parole al giorno.
L'ho sentito stasera per radio e la fonte sarebbe una delle tante università americane. Naturalmente smentita da un altro studio condotto a Oxford nel quale si sostiene invece pressapoco il contrario. O che comunque la questione non dipende dal sesso ma da un insieme di altri fattori, nei quali c'entrano più di altri l'ambiente e la cultura. Che detta così sembra quasi la scoperta dell'acqua calda.
Il rimpallo americano sostiene che noi donne, in quanto a chiacchiere siamo un'autostrada a otto corsie, mentre gli uomini al massimo possono aspirare ad assomigliare a un sentiero di montagna.
Tortuoso, aggiungo di mio.
La questione si presta a qualsiasi speculazione e ovviamente me ne guardo bene dal chiedere qualsiasi conforto a G. o a mio fratello: da anni sono entrambi strenui sostenitori del calmiere. Invece delle quote-latte avrebbero optato per le quote-parola.
E non è mica un caso che questo blog esista: quelle che non pronuncio, detratte dalle ventimila giornaliere, da qualche parte dovrò pur metterle.

Erase and Rewind

Chimica e fisica non sono mai state il mio forte a scuola. Malgrado l'impegno e il volenteroso e poco disinteressato aiuto di qualche moroso che frequentava l'istituto chimico. Per questo motivo, anche se mi sono letta un po' di documentazione, non sono certa di aver capito proprio tutti i meccanismi.
Per questo mi limito alla sostanza della questione.
Consapevoli del continuo spreco di carta che continua a registrarsi negli uffici (alla faccia del paperless office, vien da dire), i signori di Xerox si sono messi a studiare la carta riutilizzabile. Pigmenti speciali e carta speciale, a dirla in breve, che combinati gli uni all'altra e a contatto con la luce poco alla volta cambiano colore, fino a sparire completamente in 16-24 ore.
Dopo di che, il foglio è pronto per essere di nuovo stampato. E di nuovo cancellato.
E così via, immagino, fino al cedimento strutturale della carta stessa.

A volte credo potrebbe servire un inchiostro del genere per il nostro cuore e per la nostra mente. Il problema è che di fronte a qualsiasi esperienza bisognerebbe sapere a priori se sarà di quelle da conservare, o se si desidererà appallottolarla e gettarla nel cestino. Conoscendomi, credo che userei inchiostri non cancellabili sempre.

Che gelo sia

Nel mio laboratorio mi occupo anche di antidoti ai veleni e di vaccini. Il segreto di un buon antidoto sta nella formula chimica del veleno stesso, si sa. Il segreto di un vaccino che funzioni davvero sta nella stessa natura della patologia che si vuole evitare. Anche questo si sa, credo.

La novità di oggi dov'è allora? E' che ho scoperto che nel nome stesso di alcuni disturbi della psicologia umana c'è il rimedio, una sorta di imperativo, in questo caso. E' strano come non ci avessi mai pensato prima, anche se in pratica tutti mi dicevano che quel rimedio lo sapevano già applicare, nel caso. Sarà che sta arrivando il freddo, forse, e meno male.

Che gelo sia.

Ninna Nanna (più o meno)

Per me.
Perchè sì.

Con quella faccia un po' [così]

E ci son giornate come questa nelle quali non riesci a celare la perplessità. A volte il disappunto. Per tutte quelle cose che sembrano sfuggire non dico al controllo, quantomeno a una pianificazione che ti eri illusa di avere. O di aver dato.
E freni il moto di stizza, ripetendoti che le cose importanti sono altre. Ed è a quelle che guardi, mentre dietro i vetri comincia a calare la sera.