Creato da SandaliAlSole il 29/07/2005

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Fiumi e vite

Post n°988 pubblicato il 20 Ottobre 2006 da sblog
 

Pensiamo ad un fiume, uno qualunque. Alla sorgente, punto più alto dell'intero percorso, l'acqua comincia a scorrere inconsapevole di dove finirà. In tutto il primo tratto, quello a più forte pendenza, l'acqua scorrerà "comandata da monte", come si dice in gergo. Ciò significa che ogni minima variazione di pendenza o di sezione disponibile dell'alveo, ogni ponticello, ogni curva inciderà profondamente sul tratto a valle e non sarà minimamente "sentita" dalla corrente a monte.

Procediamo di molti chilometri, arriviamo alla foce. Lì succede l'esatto contrario. Il fiume "sente" solo quello che ha a valle, in primo luogo il livello del mare in cui sta per mescolare le proprie acque. Se c'è una mareggiata il fiume lo sa molti e molti chilometri prima. Sembra strano, ma è proprio così. In quel tratto il livello del fiume e la velocità del suo flusso dipendono solo da quello che c'è a valle. "Comanda valle", si dice. Ed ogni curva, ogni restrigimento, ogni ponte (vicino al mare ci sono ponti e non ponticelli) non dà i suoi effetti verso valle, ma verso monte.

Non so se è tutto chiaro, ma vado avanti lo stesso. A questo proposito aggiungo che dalle 9 alle 10, complice il fuso orario, il mio amico e collega che lavora in un laboratorio dell'Est rinuncerà alla pausa pranzo ed interverrà per eventuali chiarimenti teorici sull'argomento. L'altra volta mi avete messo in difficoltà...

Passiamo alle vite. La vita all'inizio è come il fiume alla sorgente. Nei primi anni "comanda monte". I genitori ed i parenti più prossimi prima ed ogni nuovo incontro immediatamente dopo determinano le nostre scelte. Le pendenze sono notevoli e basta poco per deviare di molto il torrentello. Dopo no. Ad un certo punto si comprende che deve "comandare valle", cioè le nostre scelte devono essere in linea con un progetto (o più progetti ) di lungo termine. L'eventuale incontro con una persona può determinare delle modifiche sostanziali al corso della propria esistenza se è finalizzato ad un obiettivo comune di lungo termine. Altrimenti no. Dispiace, ma quando comanda valle si sacrifica qualcosa in ogni singolo giorno. A volte qualcuno.

Ciao.

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Commenti al Post:
pelino55
pelino55 il 20/10/06 alle 08:19 via WEB
Teoria ovviamente ineccepibile, ma com'è che io in questo momento vengo comandato da valle e da monte? E com'è che le due forze non si contrappongono ma si sommano? Mah!
 
 
sblog
sblog il 20/10/06 alle 08:48 via WEB
Ineccepibile? Ma è lui o non è lui? Sì, è lui. Caro Guido, tu potresti essere a metà del cammino (con l'età mi ritrovo) ed aver avuto come destino quello di attraversare una zona con dossi, cunette, non so. Aspetterei il tecnico dell'Est. Oramai manca poco. Ciao.
 
 
Altianov
Altianov il 20/10/06 alle 09:02 via WEB
Chiariamo una cosa, innanzitutto. Qui è scorretto parlare di forze. Bisogna rifarsi all'energia delle correnti. Per tracciare correttamente un profilo di corrente bisogna conoscere l'energia in ogni punto del flusso idrico e poi, tenendo conto delle condizioni al contorno, ricavare altezze idriche e velocità dell'acqua. Ho pochi elementi per tracciare il profilo in questione.
 
Altianov
Altianov il 20/10/06 alle 09:00 via WEB
Piacere. Il mio nome è Altianov, Asvel Altianov. Ma vedo che c'è già una richiesta di chiarimenti. Vado.
 
Altianov
Altianov il 20/10/06 alle 09:56 via WEB
Mi spiace non aver incrociato la padrona di casa, mi dicono donna eccezionale. Volevo vedere se era brava con gli anagrammi. Sarà per un'altra volta.
 
 
SandaliAlSole
SandaliAlSole il 20/10/06 alle 10:15 via WEB
La discussione intavolata è interessante, indipendentemente dal fatto che io di idrica e di fiumi abbia una conoscenza minima e prevalentemente estetica.
Il comanda valle lo sperimento quotidianamente, anche se non sempre vivo come sacrificio le scelte e le decisoni che in qualche modo dipendono da quel comanda valle.
Mi domando però, esondazioni e tracimazioni, spesso controllate e guidate, che ruolo giocano in questo contesto?
 
   
sblog
sblog il 20/10/06 alle 10:20 via WEB
Ma come? Mi arrivi adesso? Il mio amico è rientrato già da 20 minuti nel suo mondo. Provo io a rispondere ai tuoi quesiti. Fondamentale è il ruolo delle dighe e delle traverse fluviali se si parla di esondazioni e tracimazioni. Se arriva una "bomba d'acqua", come l'ha chiamata ieri sera un Guido che si occupa di Protezione Civile, il corso d'acqua può fare danni. Se però ci sono dighe e traverse, posizionate opportunamente, le cose possono essere diciamo "controllate" e "guidate". Faccio esondare dove e quando dico io, non dove vorrebbe la pioggia intensa addirittura assimilata ad una bomba, a volte.
 
SandaliAlSole
SandaliAlSole il 20/10/06 alle 10:19 via WEB
la mia analisi si era fermata al solo cognome. nome e cognome insieme risultano in un discutibile "inalava svelto" e in un ancor più discutibile "lento salivava". Preferisco mettere un bel caffè in tavola.
 
 
sblog
sblog il 20/10/06 alle 10:21 via WEB
Caffè, vada per il caffè.
 
stoico_epicureo
stoico_epicureo il 20/10/06 alle 10:33 via WEB
Come sempre sono a commentare in ritardo uffa! Bellissimo post, complimenti. Mi permetto solo di dire la mia con garbo. E' sempre il mare a comandare. Dal momento in cui sgorga il ruscello l'acqua sa che finirà nel mare come invece dipende dal percorso ad essa ignoto. In sintesi il nostro progetto finale è scritto all'atto della nascita, variano solo i percorsi per raggiungerlo.
 
 
sblog
sblog il 20/10/06 alle 10:35 via WEB
Grazie.
 
 
SandaliAlSole
SandaliAlSole il 20/10/06 alle 10:47 via WEB
Sapendo che questo progetto finale è scritto, la scelta del percorso quanto è importante? (non è provocatoria questa domanda, credimi)
 
   
stoico_epicureo
stoico_epicureo il 20/10/06 alle 12:02 via WEB
Focalizziamoci sul termine "scelta". Essa è necessariamente condizionata dalla posizione della sorgente. Sorgenti diverse presentano a valle orografie diverse. L'acqua non può scegliere, essa si muove in base alla legge di gravità, agli spazi e ai livelli di densità del materiale che incontra, tutte variabili indipendenti rispetto all'acqua. Sono fatti esterni, sempre, che condizionano il corso del fiume e nessuno di questi dipende direttamente da esso. Quindi in sintesi il percorso non si sceglie.
 
     
sblog
sblog il 20/10/06 alle 12:37 via WEB
Rispondo con molta cautela a questo commento che ha un forte spin (giusto per ricordare l'altra teoria). Secondo me, ad un certo punto, la sorgente non conta più. Mi spiego. La "scelta" io, diciamo dalla metà del percorso in poi, la faccio guardando dove sto andando a finire, non ricordando più da dove vengo. Idraulicamente parlando, ci possono essere dei tratti in cui il fiume ha molte anse (quando già non è più un torrente). Basta poco all'acqua per cedere alla tentazione di cercare una nuova via, specie dopo una grossa piena. E' lì che io scelgo. Libero arbitrio, credo che si chiami, e non confligge col resto della teoria.
 
     
stoico_epicureo
stoico_epicureo il 20/10/06 alle 13:12 via WEB
hai perfettamente ragione, mi ero dimenticato di citarlo. Noi siamo pre-destinati e in questo è incluso anche il libero arbitrio che, in alcuni casi, muta il percorso.
 
     
SandaliAlSole
SandaliAlSole il 20/10/06 alle 13:17 via WEB
Nonostante la destinazione finale sia già stabilita?
 
     
sblog
sblog il 20/10/06 alle 13:19 via WEB
Il mare è quello. Con quanta energia ci arrivi non si sa e dipende dal percorso.
 
pelino55
pelino55 il 20/10/06 alle 10:35 via WEB
Un peccato che questo tuo amico bulgaro o russo, direi dalla desinenza del suo cognome, non abbia un blog avrei potuto farmi "guidare" dalla sua scienza.:)
 
 
sblog
sblog il 20/10/06 alle 10:38 via WEB
Peccato. Là lavorano davvero. Non hanno molto tempo per i blog.
 
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