Sconfinando

Sospendere il giudizio in questo caso non è vigliaccheria nè alibi.Un abbraccio.

E' facile urlare all'abominio e resuscitare i fantasmi di hitler e della rupe tarpea. credo siano scelte personali e dolorosissime. nascondono senza alcun dubbio una forma di non accettazione di un destino fatale. ma credo non sia da tutti riuscire ad accettarlo. Il resto per me è nebbia fitta.

concordo con te Miti, a volte si ringrazia il cielo di non esser costretti a fare scelte. scegliere non è mai facile. perchè sempre qualcuno penserà che non si decide per l'altro, ma pro sè. in questo caso, poi, l'aspetto "pioneristico" rende tutto più cruento. francamente io propendo per l'inesistenza di un "davvero" giusto o sbagliato. forse abbiamo bisogno di tempo, del tempo di Ashley per capirlo

Ho pensato e ripensato, variabili, pro e contro.. ma non riesco ad esprimere un giudizio che abbia un senso, oltre allo sgomento.

anch'io navigo nella nebbia. L'unico faro verso cui posso tentare di dirigermi è quello della partecipazione alla scelta di chi questa cosa la vive in prima persona. Poi, magari, anche così, si finisce a scogli.

Chi si trova di fronte a situazioni così uniche o rare non dispone di (sufficienti) riferimenti precostituiti. Ma deve farvi fronte ugualmente. Fossi al posto dei genitori credo che non spiegherei nulla su nessun sito internet, a meno che non sperassi che potesse servire a qualcuno in una situazione analoga. Chi ci è dentro è già talmente di fronte alla spietatezza del fato, in una civiltà che sembra sempre credere di dominarlo, da non dover spiegare né giustificare nulla a nessuno. Giusto o sbagliato quasi non esistono. Tutto questo sebbene per me le manipolazioni genetiche siano qualcosa con cui si giochicchia troppo. Ma quelli che la pensano come me su questo, non hanno titolo per andare a mettere il becco in questa faccenda. Delle conseguenze, qualsiasi siano, di qualsiasi scelta, non saranno i chiacchieroni a farsene carico. E il danno di questa bambina non è stato una scelta. Ed è l'origine di tutto il resto.