Sconfinando

Da queste parti non è che sia un grandissimo rifiorire. Alcuni cinematografi di provincia si erano convertiti al porno senza passare dal cineforum, prima di chiudere. In una cittadina importantina della provincia, per darsi un tono, su iniziativa comunale avevano iniziato programmazione di "grido", più di quindici anni fa, con tanto di fila dalle quattro del mattino il giorno dell'apertura per gli abbonamenti. Ma i programmi di anno in anno sono passati da un certo livello drammatico, ad un livello commediolante. Era una passerella per pellicce i cui contenuti non ne capivano molto, di uno nessuno e centomila. Meglio inserire nella stagione teatrale un Paolo Rossi (non apprezzo), che fa il pienone. Questo vale per un po' di anni fa: è da un tot che non seguo. Le sale che qui sono state "uccise" dai multisala (che in totale sono due) sono solo quelle di Udine, quelle che avevano forse ucciso le sale piccole di provincia e le minori della città stessa, e che adesso sembrano morte e sepolte per sempre. Pare che recupereranno l'Odeon, non so per farci cosa (un bar?), perché è bello architettonicamente.

Vicino a dove abito io c'è una di quelle cittadine senza più cinema. L'Auditorium comunale per tanto tempo è stato utilizzato per gli spettacoli delle scuole, per gli eventi dell'Avis e di qualche altra associazione sul territorio. Ogni tanto qualche compagnia locale si cimentava in qualche spettacolo. Da qualche anno così non è più. Il cartellone non è particolarmente ricco e ogni spettacolo va in scena una sera sola. Però si spazia dal dramma alla commedia, con qualche perla. Non credo che Paolo Rossi verrà mai qui. Lo scorso anno però c'è stato Jannacci e anche Nanni Svampa, il primo con una sorta di storia di una Milano che fu attraverso le sue canzoni, l'altro con le canzoni di Brassens. Qualche pelliccia ci sarà anche, ma io vedo più che altro persone che desiderano avere qualcosa di più, senza dover per forza dipendere da Milano.

Ultimamente sono passata davanti all'Odeon. Mi ha fatto una tristezza immane.

Ho visto delle foto d'epoca dell'Odeon. Un piccolo gioiello davvero.

Diversi anni fa, viaggio a Capo Nord, constatammo che in molti paesini, alcuni anche piccolissimi, una piccola sala teatrale (e da proiezione) era nell'edificio comunale, evidentemente lì è ritenuto un servizio comunale, come la raccolta dei rifiuti.
Mia figlia rimase colpita dalla cosa e spesso ripete che dovrebbe essere una regola adottata anche qui, l'obbligo di adibire uno spazio comunale a teatro. Non sarebbe male.

Teatro dell'obbligo? Maddai.. :p

Non dell'obbligo, ma come iniziativa civica, sì, perchè no?

Sono sempre stato diffidente rispetto agli spazi culturali e di spettacolo amministrati da chi ha in mano il potere.. e' piu' forte di me. "Gli artisti usano le bugie per dire la verità, i politici per coprirla" - V for vendetta - ;)

Temo tu confonda la struttura con la cultura. :) Come credi che le piccole compagnie indipendenti possano accedere a spazi privati? Con quali fondi? Non credi che una struttura pubblica accessibile a modico prezzo a tutti (compagnie e spettatori) possa incoraggiare la diffusione e la fruizione di eventi altrimenti limitati ai soli grandi circuiti? Non so dove tu viva, ma la realtà della provincia per troppo tempo è stata di totale sudditanza alla metropoli.

Ehm.. Roma :p

Da noi è proprio così. La sala teatrale, che funge anche da cineforum, è di proprietà del comune, che la utilizza per tutto quanto viene promosso dall'assessorato alla cultura e la cede alle associazioni locali per le loro iniziative.

Mi par di capire che il problema sia non tanto la chiusura dei cinema quanto l'esistenza di sale teatrali. E' vero che molti cinema d'antan erano anche teatri. Ma temo che la maggior parte di loro non siano più adatti nemmeno per questa funzione: le macchine da palcoscenico sono state rimosse o non sono più a norma. Oltretutto per ridiventare teatri dovrebbero superare gli scogli posti giustamente dalle commissioni di vigilanza. Molto meglio gli auditorium comunali o scolastici. O le piazze, perchè no?

Il ramo santarcangiolese della famiglia non può che essere d'accordo. Tuttavia il teatro in piazza ha delle limitazioni non da poco in termini di acustica, per non parlare della metereologia. Ma benvengano tutte le sperimentazioni, non possono che trovarmi d'accordo. L'Auditorium è una buona formula, ne convengo con te.