Creato da SandaliAlSole il 29/07/2005

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Magenta

Post n°1764 pubblicato il 14 Novembre 2007 da SandaliAlSole
 


E adesso salta fuori che il magenta se lo è comprato la Deutsche Telekom. Così come, a quanto leggo, la Red Bull si sarebbe acquistata il blu/silver. E guai a chi glie li tocca. Fan parte del loro logo, vuoi mettere che diritto acquisito?
Ovviamente, gente ben più esperta di me si sta mobilitando, tirando in ballo regolamenti europei sui marchi registrati e altre direttive analoghe e navigando a vista in un vuoto legislativo davvero inquietante. Carina, tra le tante, l'iniziativa di questo sito olandese. Poco importa se tutto il testo non è così chiaro, credo che l'intento non abbia bisogno di traduzione.  
Spero che a nessuno venga in mente di brevettare anche gli odori. Perchè il "profumo di torta di mele"  non è registrabile, sia chiaro.

L'era un bel dì

la battaglia di Magenta.
Che bel vedere
cavalcare i i cavalieri.
Cavalieri, al passo!
al trotto!
Al galoppo!
Con una mano!
Con due mani!
Con un piede!
Con due piedi!
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Commenti al Post:
julia974
julia974 il 14/11/07 alle 13:32 via WEB
vuoi mettere tutto questo con il verde toga-blog? ma vogliamo scherzare? :D (eheheh)
 
 
SandaliAlSole
SandaliAlSole il 14/11/07 alle 14:32 via WEB
non ci provare eh!!!!
 
   
incubo.oscuro
incubo.oscuro il 20/11/07 alle 00:31 via WEB
La bomba all'idrogeno o bomba H (più propriamente bomba a fusione termonucleare incontrollata, in gergo "la superbomba") è una bomba a fissione-fusione-fissione in cui una normale bomba A, che serve da innesco, viene posta all'interno di un contenitore di materiale fissile insieme a degli atomi leggeri. Quando la bomba A esplode, innesca la fusione termonucleare dei nuclei degli atomi leggeri; questo processo provoca a sua volta la fissione nucleare del materiale che la circonda. In questo tipo di bomba dunque l'energia liberata deriva oltre che dalla fissione nucleare anche dalla fusione termonucleare fra nuclei di isotopi diversi dell'idrogeno: il deuterio ed il trizio. Nel caso della bomba al deuterio e litio, tale processo avviene secondo una reazione nucleare del tipo: 2H + 3H → 4He + n + 17,6 MeV Il trizio non è di per sé presente nella composizione iniziale della bomba ma viene prodotto dall'urto di neutroni veloci contro nuclei dell'isotopo del litio avente numero di massa 6 e nuclei di deuterio secondo queste due reazioni nucleari: 6Li + n → 3H + 4He + 4,8 MeV e 2H + n → 3H + 6,2 MeV La temperatura e la pressione elevatissime necessarie affinché avvenga la fusione termonucleare nonché i neutroni veloci indispensabili per generare l'idrogeno 3 vengono forniti, come già detto, da una bomba A. A differenza della bomba A, con quella H non vi è alcuna limitazione teorica di potenza. Tale potenza è una funzione a scalino di un certo numero di variabili; non trattandosi di una funzione continua non vale il teorema di Weierstrass e dunque non possiede un massimo teorico. Inoltre la bomba termonucleare non necessita di una massa critica a differenza della bomba A. In realtà, però, essendo necessaria quest'ultima per attivare il processo di fusione termonucleare, rimane ugualmente la necessità a monte di una massa critica. Nel 1961, in una serie di test nucleari, l'URSS fece esplodere la più potente bomba H mai realizzata (la bomba Zar) che liberò energia pari a 57 megatoni, ovvero oltre 4 500 volte più potente della bomba all'uranio lanciata su Hiroshima (Little Boy). Indice [nascondi] 1 Bombe di tipo Teller-Ulam 2 I danni 3 Voci correlate 4 Collegamenti esterni Bombe di tipo Teller-Ulam [modifica] Si tratta del più classico tipo di bombe a fusione. Tale design viene spesso applicato ai missili balistici intercontinentali con testata nucleare di elevato potenziale e il nome deriva dai due scienziati Edward Teller e Stanislaw Ulam. In questo tipo di ordigno, la fissione è provocata da una bomba ad implosione; in più è presente un tamper costituito da un cilindro di uranio 238, contenente il solido composto da litio e deuterio (deuterato di litio) oltre ad una canna vuota di plutonio 239 posta al centro del cilindro. La necessaria separazione tra la bomba a fissione e il cilindro è permessa da uno scudo in uranio 238 e da una schiuma che riempie in sicurezza gli spazi vuoti rimasti. Una volta che la bomba a fissione viene fatta brillare, si verifica tutta una serie di complessi eventi: i raggi X dovuti allo scoppio della bomba a implosione riscaldano l'intero nucleo, mentre le protezioni prevengono una detonazione prematura; il riscaldamento provoca un forte aumento di pressione che comprime il deuterato solido; nel frattempo comincia un processo di fissione nella canna di plutonio, il che provoca emissione di radiazioni e di neutroni; l'urto fra questi neutroni e il composto solido porta alla formazione del trizio; a questo punto si verifica la vera e propria fusione; all'enorme energia e calore appena sviluppati si aggiungono quelli della fissione indotta nei frammenti di uranio 238 interni all'ordigno (provenienti da cilindro e scudo); le energie prodotte da fissione e fusione si sommano dando vita ad una potentissima esplosione nucleare, dell'ordine di grandezza dei 10 megatoni. L'intero processo dura soltanto 600 miliardesimi di secondo I danni [modifica] Sono quattro i fattori distruttivi dovuti all'esplosione di un ordigno nucleare: onda di calore (fino a 300 milioni di gradi centigradi in corrispondenza del punto di detonazione); onda d'urto; emissione di radiazioni (direttamente con l'esplosione e tramite successivo Fall-out radioattivo); effetto EMP (Electro Magnetic Pulse), questo scoperto solo a partire da alcuni test nucleari dei primi anni sessanta. Le esplosioni nucleari possono essere a loro volta classificate in cinque tipi: aero-alte: esplosione nella stratosfera, con forte rilascio di particelle alfa e beta e scarso rilascio di radiazioni gamma, che però vengono fermate dall'atmosfera; nessun danno agli esseri umani ma viene rilasciato un gigantesco impulso elettromagnetico (EMP, Electro Magnetic Pulse) che distrugge qualunque apparecchiatura elettronica non protetta da adeguata schermatura; inoltre vengono azzerate le comunicazioni radio per un certo periodo a causa dei disturbi; aero-basse: esplosione nell'atmosfera a poche centinaia di metri di altezza, con forte rilascio di particelle alfa e beta e scarso rilascio di radiazioni gamma, letali nel raggio di diversi chilometri in un tempo breve. Scarso fall-out; superficiali: esplosione a terra, con forte rilascio di particelle gamma, e scarso rilascio di particelle alfa e beta; elevata ricaduta radioattiva dovuta alle polveri sollevate, pesantemente contaminate. Danni anche di tipo sismico alle cose, ma minori effetti immediati sulle persone; sotterranee: nessun rilascio di particelle, che vengono schermate dal terreno, e di onde elettromagnetiche. Forte onda sismica, proporzionale alla potenza dell'arma. È usata principalmente nei test per le armi nucleari; sottomarine.
 
BobSaintClair
BobSaintClair il 14/11/07 alle 13:37 via WEB
Che bel post Miti, sono davvero impazzite queste due aziendaccie... come se la Ferrari facesse proprio il rosso...ma chi glielo ha permesso di acquistare i diritti sui colori? bello il sonetto.....fa da pendant; invece la foto (RHPS)mi lascia perplesso...uhm...:)...la cameriera si chiamava Magenta? Ciao :)
 
 
SandaliAlSole
SandaliAlSole il 14/11/07 alle 14:32 via WEB
Oh yessss... Columbia (quella che balla il tip tap) e Magenta (in foto). Vuoi mettere Riff Raff?
 
   
BobSaintClair
BobSaintClair il 14/11/07 alle 15:04 via WEB
esilarante come tutto il cast ;)) anche se Tim Curry è un ugola vera! :)
 
     
incubo.oscuro
incubo.oscuro il 20/11/07 alle 00:31 via WEB
La bomba all'idrogeno o bomba H (più propriamente bomba a fusione termonucleare incontrollata, in gergo "la superbomba") è una bomba a fissione-fusione-fissione in cui una normale bomba A, che serve da innesco, viene posta all'interno di un contenitore di materiale fissile insieme a degli atomi leggeri. Quando la bomba A esplode, innesca la fusione termonucleare dei nuclei degli atomi leggeri; questo processo provoca a sua volta la fissione nucleare del materiale che la circonda. In questo tipo di bomba dunque l'energia liberata deriva oltre che dalla fissione nucleare anche dalla fusione termonucleare fra nuclei di isotopi diversi dell'idrogeno: il deuterio ed il trizio. Nel caso della bomba al deuterio e litio, tale processo avviene secondo una reazione nucleare del tipo: 2H + 3H → 4He + n + 17,6 MeV Il trizio non è di per sé presente nella composizione iniziale della bomba ma viene prodotto dall'urto di neutroni veloci contro nuclei dell'isotopo del litio avente numero di massa 6 e nuclei di deuterio secondo queste due reazioni nucleari: 6Li + n → 3H + 4He + 4,8 MeV e 2H + n → 3H + 6,2 MeV La temperatura e la pressione elevatissime necessarie affinché avvenga la fusione termonucleare nonché i neutroni veloci indispensabili per generare l'idrogeno 3 vengono forniti, come già detto, da una bomba A. A differenza della bomba A, con quella H non vi è alcuna limitazione teorica di potenza. Tale potenza è una funzione a scalino di un certo numero di variabili; non trattandosi di una funzione continua non vale il teorema di Weierstrass e dunque non possiede un massimo teorico. Inoltre la bomba termonucleare non necessita di una massa critica a differenza della bomba A. In realtà, però, essendo necessaria quest'ultima per attivare il processo di fusione termonucleare, rimane ugualmente la necessità a monte di una massa critica. Nel 1961, in una serie di test nucleari, l'URSS fece esplodere la più potente bomba H mai realizzata (la bomba Zar) che liberò energia pari a 57 megatoni, ovvero oltre 4 500 volte più potente della bomba all'uranio lanciata su Hiroshima (Little Boy). Indice [nascondi] 1 Bombe di tipo Teller-Ulam 2 I danni 3 Voci correlate 4 Collegamenti esterni Bombe di tipo Teller-Ulam [modifica] Si tratta del più classico tipo di bombe a fusione. Tale design viene spesso applicato ai missili balistici intercontinentali con testata nucleare di elevato potenziale e il nome deriva dai due scienziati Edward Teller e Stanislaw Ulam. In questo tipo di ordigno, la fissione è provocata da una bomba ad implosione; in più è presente un tamper costituito da un cilindro di uranio 238, contenente il solido composto da litio e deuterio (deuterato di litio) oltre ad una canna vuota di plutonio 239 posta al centro del cilindro. La necessaria separazione tra la bomba a fissione e il cilindro è permessa da uno scudo in uranio 238 e da una schiuma che riempie in sicurezza gli spazi vuoti rimasti. Una volta che la bomba a fissione viene fatta brillare, si verifica tutta una serie di complessi eventi: i raggi X dovuti allo scoppio della bomba a implosione riscaldano l'intero nucleo, mentre le protezioni prevengono una detonazione prematura; il riscaldamento provoca un forte aumento di pressione che comprime il deuterato solido; nel frattempo comincia un processo di fissione nella canna di plutonio, il che provoca emissione di radiazioni e di neutroni; l'urto fra questi neutroni e il composto solido porta alla formazione del trizio; a questo punto si verifica la vera e propria fusione; all'enorme energia e calore appena sviluppati si aggiungono quelli della fissione indotta nei frammenti di uranio 238 interni all'ordigno (provenienti da cilindro e scudo); le energie prodotte da fissione e fusione si sommano dando vita ad una potentissima esplosione nucleare, dell'ordine di grandezza dei 10 megatoni. L'intero processo dura soltanto 600 miliardesimi di secondo I danni [modifica] Sono quattro i fattori distruttivi dovuti all'esplosione di un ordigno nucleare: onda di calore (fino a 300 milioni di gradi centigradi in corrispondenza del punto di detonazione); onda d'urto; emissione di radiazioni (direttamente con l'esplosione e tramite successivo Fall-out radioattivo); effetto EMP (Electro Magnetic Pulse), questo scoperto solo a partire da alcuni test nucleari dei primi anni sessanta. Le esplosioni nucleari possono essere a loro volta classificate in cinque tipi: aero-alte: esplosione nella stratosfera, con forte rilascio di particelle alfa e beta e scarso rilascio di radiazioni gamma, che però vengono fermate dall'atmosfera; nessun danno agli esseri umani ma viene rilasciato un gigantesco impulso elettromagnetico (EMP, Electro Magnetic Pulse) che distrugge qualunque apparecchiatura elettronica non protetta da adeguata schermatura; inoltre vengono azzerate le comunicazioni radio per un certo periodo a causa dei disturbi; aero-basse: esplosione nell'atmosfera a poche centinaia di metri di altezza, con forte rilascio di particelle alfa e beta e scarso rilascio di radiazioni gamma, letali nel raggio di diversi chilometri in un tempo breve. Scarso fall-out; superficiali: esplosione a terra, con forte rilascio di particelle gamma, e scarso rilascio di particelle alfa e beta; elevata ricaduta radioattiva dovuta alle polveri sollevate, pesantemente contaminate. Danni anche di tipo sismico alle cose, ma minori effetti immediati sulle persone; sotterranee: nessun rilascio di particelle, che vengono schermate dal terreno, e di onde elettromagnetiche. Forte onda sismica, proporzionale alla potenza dell'arma. È usata principalmente nei test per le armi nucleari; sottomarine.
 
   
incubo.oscuro
incubo.oscuro il 20/11/07 alle 00:31 via WEB
La bomba all'idrogeno o bomba H (più propriamente bomba a fusione termonucleare incontrollata, in gergo "la superbomba") è una bomba a fissione-fusione-fissione in cui una normale bomba A, che serve da innesco, viene posta all'interno di un contenitore di materiale fissile insieme a degli atomi leggeri. Quando la bomba A esplode, innesca la fusione termonucleare dei nuclei degli atomi leggeri; questo processo provoca a sua volta la fissione nucleare del materiale che la circonda. In questo tipo di bomba dunque l'energia liberata deriva oltre che dalla fissione nucleare anche dalla fusione termonucleare fra nuclei di isotopi diversi dell'idrogeno: il deuterio ed il trizio. Nel caso della bomba al deuterio e litio, tale processo avviene secondo una reazione nucleare del tipo: 2H + 3H → 4He + n + 17,6 MeV Il trizio non è di per sé presente nella composizione iniziale della bomba ma viene prodotto dall'urto di neutroni veloci contro nuclei dell'isotopo del litio avente numero di massa 6 e nuclei di deuterio secondo queste due reazioni nucleari: 6Li + n → 3H + 4He + 4,8 MeV e 2H + n → 3H + 6,2 MeV La temperatura e la pressione elevatissime necessarie affinché avvenga la fusione termonucleare nonché i neutroni veloci indispensabili per generare l'idrogeno 3 vengono forniti, come già detto, da una bomba A. A differenza della bomba A, con quella H non vi è alcuna limitazione teorica di potenza. Tale potenza è una funzione a scalino di un certo numero di variabili; non trattandosi di una funzione continua non vale il teorema di Weierstrass e dunque non possiede un massimo teorico. Inoltre la bomba termonucleare non necessita di una massa critica a differenza della bomba A. In realtà, però, essendo necessaria quest'ultima per attivare il processo di fusione termonucleare, rimane ugualmente la necessità a monte di una massa critica. Nel 1961, in una serie di test nucleari, l'URSS fece esplodere la più potente bomba H mai realizzata (la bomba Zar) che liberò energia pari a 57 megatoni, ovvero oltre 4 500 volte più potente della bomba all'uranio lanciata su Hiroshima (Little Boy). Indice [nascondi] 1 Bombe di tipo Teller-Ulam 2 I danni 3 Voci correlate 4 Collegamenti esterni Bombe di tipo Teller-Ulam [modifica] Si tratta del più classico tipo di bombe a fusione. Tale design viene spesso applicato ai missili balistici intercontinentali con testata nucleare di elevato potenziale e il nome deriva dai due scienziati Edward Teller e Stanislaw Ulam. In questo tipo di ordigno, la fissione è provocata da una bomba ad implosione; in più è presente un tamper costituito da un cilindro di uranio 238, contenente il solido composto da litio e deuterio (deuterato di litio) oltre ad una canna vuota di plutonio 239 posta al centro del cilindro. La necessaria separazione tra la bomba a fissione e il cilindro è permessa da uno scudo in uranio 238 e da una schiuma che riempie in sicurezza gli spazi vuoti rimasti. Una volta che la bomba a fissione viene fatta brillare, si verifica tutta una serie di complessi eventi: i raggi X dovuti allo scoppio della bomba a implosione riscaldano l'intero nucleo, mentre le protezioni prevengono una detonazione prematura; il riscaldamento provoca un forte aumento di pressione che comprime il deuterato solido; nel frattempo comincia un processo di fissione nella canna di plutonio, il che provoca emissione di radiazioni e di neutroni; l'urto fra questi neutroni e il composto solido porta alla formazione del trizio; a questo punto si verifica la vera e propria fusione; all'enorme energia e calore appena sviluppati si aggiungono quelli della fissione indotta nei frammenti di uranio 238 interni all'ordigno (provenienti da cilindro e scudo); le energie prodotte da fissione e fusione si sommano dando vita ad una potentissima esplosione nucleare, dell'ordine di grandezza dei 10 megatoni. L'intero processo dura soltanto 600 miliardesimi di secondo I danni [modifica] Sono quattro i fattori distruttivi dovuti all'esplosione di un ordigno nucleare: onda di calore (fino a 300 milioni di gradi centigradi in corrispondenza del punto di detonazione); onda d'urto; emissione di radiazioni (direttamente con l'esplosione e tramite successivo Fall-out radioattivo); effetto EMP (Electro Magnetic Pulse), questo scoperto solo a partire da alcuni test nucleari dei primi anni sessanta. Le esplosioni nucleari possono essere a loro volta classificate in cinque tipi: aero-alte: esplosione nella stratosfera, con forte rilascio di particelle alfa e beta e scarso rilascio di radiazioni gamma, che però vengono fermate dall'atmosfera; nessun danno agli esseri umani ma viene rilasciato un gigantesco impulso elettromagnetico (EMP, Electro Magnetic Pulse) che distrugge qualunque apparecchiatura elettronica non protetta da adeguata schermatura; inoltre vengono azzerate le comunicazioni radio per un certo periodo a causa dei disturbi; aero-basse: esplosione nell'atmosfera a poche centinaia di metri di altezza, con forte rilascio di particelle alfa e beta e scarso rilascio di radiazioni gamma, letali nel raggio di diversi chilometri in un tempo breve. Scarso fall-out; superficiali: esplosione a terra, con forte rilascio di particelle gamma, e scarso rilascio di particelle alfa e beta; elevata ricaduta radioattiva dovuta alle polveri sollevate, pesantemente contaminate. Danni anche di tipo sismico alle cose, ma minori effetti immediati sulle persone; sotterranee: nessun rilascio di particelle, che vengono schermate dal terreno, e di onde elettromagnetiche. Forte onda sismica, proporzionale alla potenza dell'arma. È usata principalmente nei test per le armi nucleari; sottomarine.
 
   
incubo.oscuro
incubo.oscuro il 20/11/07 alle 00:33 via WEB
La bomba all'idrogeno o bomba H (più propriamente bomba a fusione termonucleare incontrollata, in gergo "la superbomba") è una bomba a fissione-fusione-fissione in cui una normale bomba A, che serve da innesco, viene posta all'interno di un contenitore di materiale fissile insieme a degli atomi leggeri. Quando la bomba A esplode, innesca la fusione termonucleare dei nuclei degli atomi leggeri; questo processo provoca a sua volta la fissione nucleare del materiale che la circonda. In questo tipo di bomba dunque l'energia liberata deriva oltre che dalla fissione nucleare anche dalla fusione termonucleare fra nuclei di isotopi diversi dell'idrogeno: il deuterio ed il trizio. Nel caso della bomba al deuterio e litio, tale processo avviene secondo una reazione nucleare del tipo: 2H + 3H → 4He + n + 17,6 MeV Il trizio non è di per sé presente nella composizione iniziale della bomba ma viene prodotto dall'urto di neutroni veloci contro nuclei dell'isotopo del litio avente numero di massa 6 e nuclei di deuterio secondo queste due reazioni nucleari: 6Li + n → 3H + 4He + 4,8 MeV e 2H + n → 3H + 6,2 MeV La temperatura e la pressione elevatissime necessarie affinché avvenga la fusione termonucleare nonché i neutroni veloci indispensabili per generare l'idrogeno 3 vengono forniti, come già detto, da una bomba A. A differenza della bomba A, con quella H non vi è alcuna limitazione teorica di potenza. Tale potenza è una funzione a scalino di un certo numero di variabili; non trattandosi di una funzione continua non vale il teorema di Weierstrass e dunque non possiede un massimo teorico. Inoltre la bomba termonucleare non necessita di una massa critica a differenza della bomba A. In realtà, però, essendo necessaria quest'ultima per attivare il processo di fusione termonucleare, rimane ugualmente la necessità a monte di una massa critica. Nel 1961, in una serie di test nucleari, l'URSS fece esplodere la più potente bomba H mai realizzata (la bomba Zar) che liberò energia pari a 57 megatoni, ovvero oltre 4 500 volte più potente della bomba all'uranio lanciata su Hiroshima (Little Boy). Indice [nascondi] 1 Bombe di tipo Teller-Ulam 2 I danni 3 Voci correlate 4 Collegamenti esterni Bombe di tipo Teller-Ulam [modifica] Si tratta del più classico tipo di bombe a fusione. Tale design viene spesso applicato ai missili balistici intercontinentali con testata nucleare di elevato potenziale e il nome deriva dai due scienziati Edward Teller e Stanislaw Ulam. In questo tipo di ordigno, la fissione è provocata da una bomba ad implosione; in più è presente un tamper costituito da un cilindro di uranio 238, contenente il solido composto da litio e deuterio (deuterato di litio) oltre ad una canna vuota di plutonio 239 posta al centro del cilindro. La necessaria separazione tra la bomba a fissione e il cilindro è permessa da uno scudo in uranio 238 e da una schiuma che riempie in sicurezza gli spazi vuoti rimasti. Una volta che la bomba a fissione viene fatta brillare, si verifica tutta una serie di complessi eventi: i raggi X dovuti allo scoppio della bomba a implosione riscaldano l'intero nucleo, mentre le protezioni prevengono una detonazione prematura; il riscaldamento provoca un forte aumento di pressione che comprime il deuterato solido; nel frattempo comincia un processo di fissione nella canna di plutonio, il che provoca emissione di radiazioni e di neutroni; l'urto fra questi neutroni e il composto solido porta alla formazione del trizio; a questo punto si verifica la vera e propria fusione; all'enorme energia e calore appena sviluppati si aggiungono quelli della fissione indotta nei frammenti di uranio 238 interni all'ordigno (provenienti da cilindro e scudo); le energie prodotte da fissione e fusione si sommano dando vita ad una potentissima esplosione nucleare, dell'ordine di grandezza dei 10 megatoni. L'intero processo dura soltanto 600 miliardesimi di secondo I danni [modifica] Sono quattro i fattori distruttivi dovuti all'esplosione di un ordigno nucleare: onda di calore (fino a 300 milioni di gradi centigradi in corrispondenza del punto di detonazione); onda d'urto; emissione di radiazioni (direttamente con l'esplosione e tramite successivo Fall-out radioattivo); effetto EMP (Electro Magnetic Pulse), questo scoperto solo a partire da alcuni test nucleari dei primi anni sessanta. Le esplosioni nucleari possono essere a loro volta classificate in cinque tipi: aero-alte: esplosione nella stratosfera, con forte rilascio di particelle alfa e beta e scarso rilascio di radiazioni gamma, che però vengono fermate dall'atmosfera; nessun danno agli esseri umani ma viene rilasciato un gigantesco impulso elettromagnetico (EMP, Electro Magnetic Pulse) che distrugge qualunque apparecchiatura elettronica non protetta da adeguata schermatura; inoltre vengono azzerate le comunicazioni radio per un certo periodo a causa dei disturbi; aero-basse: esplosione nell'atmosfera a poche centinaia di metri di altezza, con forte rilascio di particelle alfa e beta e scarso rilascio di radiazioni gamma, letali nel raggio di diversi chilometri in un tempo breve. Scarso fall-out; superficiali: esplosione a terra, con forte rilascio di particelle gamma, e scarso rilascio di particelle alfa e beta; elevata ricaduta radioattiva dovuta alle polveri sollevate, pesantemente contaminate. Danni anche di tipo sismico alle cose, ma minori effetti immediati sulle persone; sotterranee: nessun rilascio di particelle, che vengono schermate dal terreno, e di onde elettromagnetiche. Forte onda sismica, proporzionale alla potenza dell'arma. È usata principalmente nei test per le armi nucleari; sottomarine.
 
 
incubo.oscuro
incubo.oscuro il 20/11/07 alle 00:31 via WEB
La bomba all'idrogeno o bomba H (più propriamente bomba a fusione termonucleare incontrollata, in gergo "la superbomba") è una bomba a fissione-fusione-fissione in cui una normale bomba A, che serve da innesco, viene posta all'interno di un contenitore di materiale fissile insieme a degli atomi leggeri. Quando la bomba A esplode, innesca la fusione termonucleare dei nuclei degli atomi leggeri; questo processo provoca a sua volta la fissione nucleare del materiale che la circonda. In questo tipo di bomba dunque l'energia liberata deriva oltre che dalla fissione nucleare anche dalla fusione termonucleare fra nuclei di isotopi diversi dell'idrogeno: il deuterio ed il trizio. Nel caso della bomba al deuterio e litio, tale processo avviene secondo una reazione nucleare del tipo: 2H + 3H → 4He + n + 17,6 MeV Il trizio non è di per sé presente nella composizione iniziale della bomba ma viene prodotto dall'urto di neutroni veloci contro nuclei dell'isotopo del litio avente numero di massa 6 e nuclei di deuterio secondo queste due reazioni nucleari: 6Li + n → 3H + 4He + 4,8 MeV e 2H + n → 3H + 6,2 MeV La temperatura e la pressione elevatissime necessarie affinché avvenga la fusione termonucleare nonché i neutroni veloci indispensabili per generare l'idrogeno 3 vengono forniti, come già detto, da una bomba A. A differenza della bomba A, con quella H non vi è alcuna limitazione teorica di potenza. Tale potenza è una funzione a scalino di un certo numero di variabili; non trattandosi di una funzione continua non vale il teorema di Weierstrass e dunque non possiede un massimo teorico. Inoltre la bomba termonucleare non necessita di una massa critica a differenza della bomba A. In realtà, però, essendo necessaria quest'ultima per attivare il processo di fusione termonucleare, rimane ugualmente la necessità a monte di una massa critica. Nel 1961, in una serie di test nucleari, l'URSS fece esplodere la più potente bomba H mai realizzata (la bomba Zar) che liberò energia pari a 57 megatoni, ovvero oltre 4 500 volte più potente della bomba all'uranio lanciata su Hiroshima (Little Boy). Indice [nascondi] 1 Bombe di tipo Teller-Ulam 2 I danni 3 Voci correlate 4 Collegamenti esterni Bombe di tipo Teller-Ulam [modifica] Si tratta del più classico tipo di bombe a fusione. Tale design viene spesso applicato ai missili balistici intercontinentali con testata nucleare di elevato potenziale e il nome deriva dai due scienziati Edward Teller e Stanislaw Ulam. In questo tipo di ordigno, la fissione è provocata da una bomba ad implosione; in più è presente un tamper costituito da un cilindro di uranio 238, contenente il solido composto da litio e deuterio (deuterato di litio) oltre ad una canna vuota di plutonio 239 posta al centro del cilindro. La necessaria separazione tra la bomba a fissione e il cilindro è permessa da uno scudo in uranio 238 e da una schiuma che riempie in sicurezza gli spazi vuoti rimasti. Una volta che la bomba a fissione viene fatta brillare, si verifica tutta una serie di complessi eventi: i raggi X dovuti allo scoppio della bomba a implosione riscaldano l'intero nucleo, mentre le protezioni prevengono una detonazione prematura; il riscaldamento provoca un forte aumento di pressione che comprime il deuterato solido; nel frattempo comincia un processo di fissione nella canna di plutonio, il che provoca emissione di radiazioni e di neutroni; l'urto fra questi neutroni e il composto solido porta alla formazione del trizio; a questo punto si verifica la vera e propria fusione; all'enorme energia e calore appena sviluppati si aggiungono quelli della fissione indotta nei frammenti di uranio 238 interni all'ordigno (provenienti da cilindro e scudo); le energie prodotte da fissione e fusione si sommano dando vita ad una potentissima esplosione nucleare, dell'ordine di grandezza dei 10 megatoni. L'intero processo dura soltanto 600 miliardesimi di secondo I danni [modifica] Sono quattro i fattori distruttivi dovuti all'esplosione di un ordigno nucleare: onda di calore (fino a 300 milioni di gradi centigradi in corrispondenza del punto di detonazione); onda d'urto; emissione di radiazioni (direttamente con l'esplosione e tramite successivo Fall-out radioattivo); effetto EMP (Electro Magnetic Pulse), questo scoperto solo a partire da alcuni test nucleari dei primi anni sessanta. Le esplosioni nucleari possono essere a loro volta classificate in cinque tipi: aero-alte: esplosione nella stratosfera, con forte rilascio di particelle alfa e beta e scarso rilascio di radiazioni gamma, che però vengono fermate dall'atmosfera; nessun danno agli esseri umani ma viene rilasciato un gigantesco impulso elettromagnetico (EMP, Electro Magnetic Pulse) che distrugge qualunque apparecchiatura elettronica non protetta da adeguata schermatura; inoltre vengono azzerate le comunicazioni radio per un certo periodo a causa dei disturbi; aero-basse: esplosione nell'atmosfera a poche centinaia di metri di altezza, con forte rilascio di particelle alfa e beta e scarso rilascio di radiazioni gamma, letali nel raggio di diversi chilometri in un tempo breve. Scarso fall-out; superficiali: esplosione a terra, con forte rilascio di particelle gamma, e scarso rilascio di particelle alfa e beta; elevata ricaduta radioattiva dovuta alle polveri sollevate, pesantemente contaminate. Danni anche di tipo sismico alle cose, ma minori effetti immediati sulle persone; sotterranee: nessun rilascio di particelle, che vengono schermate dal terreno, e di onde elettromagnetiche. Forte onda sismica, proporzionale alla potenza dell'arma. È usata principalmente nei test per le armi nucleari; sottomarine.
 
miro.oceani
miro.oceani il 14/11/07 alle 14:27 via WEB
il magenta sulle labbra non si vede..... se l'è già rubato la Deutsche Telecom?
se nessuno l'ha già fatto brevetterò l'acqua calda.
Ciao, Mario
 
 
SandaliAlSole
SandaliAlSole il 14/11/07 alle 14:33 via WEB
Io quella tiepida! Ciao Mario!
 
   
incubo.oscuro
incubo.oscuro il 20/11/07 alle 00:31 via WEB
La bomba all'idrogeno o bomba H (più propriamente bomba a fusione termonucleare incontrollata, in gergo "la superbomba") è una bomba a fissione-fusione-fissione in cui una normale bomba A, che serve da innesco, viene posta all'interno di un contenitore di materiale fissile insieme a degli atomi leggeri. Quando la bomba A esplode, innesca la fusione termonucleare dei nuclei degli atomi leggeri; questo processo provoca a sua volta la fissione nucleare del materiale che la circonda. In questo tipo di bomba dunque l'energia liberata deriva oltre che dalla fissione nucleare anche dalla fusione termonucleare fra nuclei di isotopi diversi dell'idrogeno: il deuterio ed il trizio. Nel caso della bomba al deuterio e litio, tale processo avviene secondo una reazione nucleare del tipo: 2H + 3H → 4He + n + 17,6 MeV Il trizio non è di per sé presente nella composizione iniziale della bomba ma viene prodotto dall'urto di neutroni veloci contro nuclei dell'isotopo del litio avente numero di massa 6 e nuclei di deuterio secondo queste due reazioni nucleari: 6Li + n → 3H + 4He + 4,8 MeV e 2H + n → 3H + 6,2 MeV La temperatura e la pressione elevatissime necessarie affinché avvenga la fusione termonucleare nonché i neutroni veloci indispensabili per generare l'idrogeno 3 vengono forniti, come già detto, da una bomba A. A differenza della bomba A, con quella H non vi è alcuna limitazione teorica di potenza. Tale potenza è una funzione a scalino di un certo numero di variabili; non trattandosi di una funzione continua non vale il teorema di Weierstrass e dunque non possiede un massimo teorico. Inoltre la bomba termonucleare non necessita di una massa critica a differenza della bomba A. In realtà, però, essendo necessaria quest'ultima per attivare il processo di fusione termonucleare, rimane ugualmente la necessità a monte di una massa critica. Nel 1961, in una serie di test nucleari, l'URSS fece esplodere la più potente bomba H mai realizzata (la bomba Zar) che liberò energia pari a 57 megatoni, ovvero oltre 4 500 volte più potente della bomba all'uranio lanciata su Hiroshima (Little Boy). Indice [nascondi] 1 Bombe di tipo Teller-Ulam 2 I danni 3 Voci correlate 4 Collegamenti esterni Bombe di tipo Teller-Ulam [modifica] Si tratta del più classico tipo di bombe a fusione. Tale design viene spesso applicato ai missili balistici intercontinentali con testata nucleare di elevato potenziale e il nome deriva dai due scienziati Edward Teller e Stanislaw Ulam. In questo tipo di ordigno, la fissione è provocata da una bomba ad implosione; in più è presente un tamper costituito da un cilindro di uranio 238, contenente il solido composto da litio e deuterio (deuterato di litio) oltre ad una canna vuota di plutonio 239 posta al centro del cilindro. La necessaria separazione tra la bomba a fissione e il cilindro è permessa da uno scudo in uranio 238 e da una schiuma che riempie in sicurezza gli spazi vuoti rimasti. Una volta che la bomba a fissione viene fatta brillare, si verifica tutta una serie di complessi eventi: i raggi X dovuti allo scoppio della bomba a implosione riscaldano l'intero nucleo, mentre le protezioni prevengono una detonazione prematura; il riscaldamento provoca un forte aumento di pressione che comprime il deuterato solido; nel frattempo comincia un processo di fissione nella canna di plutonio, il che provoca emissione di radiazioni e di neutroni; l'urto fra questi neutroni e il composto solido porta alla formazione del trizio; a questo punto si verifica la vera e propria fusione; all'enorme energia e calore appena sviluppati si aggiungono quelli della fissione indotta nei frammenti di uranio 238 interni all'ordigno (provenienti da cilindro e scudo); le energie prodotte da fissione e fusione si sommano dando vita ad una potentissima esplosione nucleare, dell'ordine di grandezza dei 10 megatoni. L'intero processo dura soltanto 600 miliardesimi di secondo I danni [modifica] Sono quattro i fattori distruttivi dovuti all'esplosione di un ordigno nucleare: onda di calore (fino a 300 milioni di gradi centigradi in corrispondenza del punto di detonazione); onda d'urto; emissione di radiazioni (direttamente con l'esplosione e tramite successivo Fall-out radioattivo); effetto EMP (Electro Magnetic Pulse), questo scoperto solo a partire da alcuni test nucleari dei primi anni sessanta. Le esplosioni nucleari possono essere a loro volta classificate in cinque tipi: aero-alte: esplosione nella stratosfera, con forte rilascio di particelle alfa e beta e scarso rilascio di radiazioni gamma, che però vengono fermate dall'atmosfera; nessun danno agli esseri umani ma viene rilasciato un gigantesco impulso elettromagnetico (EMP, Electro Magnetic Pulse) che distrugge qualunque apparecchiatura elettronica non protetta da adeguata schermatura; inoltre vengono azzerate le comunicazioni radio per un certo periodo a causa dei disturbi; aero-basse: esplosione nell'atmosfera a poche centinaia di metri di altezza, con forte rilascio di particelle alfa e beta e scarso rilascio di radiazioni gamma, letali nel raggio di diversi chilometri in un tempo breve. Scarso fall-out; superficiali: esplosione a terra, con forte rilascio di particelle gamma, e scarso rilascio di particelle alfa e beta; elevata ricaduta radioattiva dovuta alle polveri sollevate, pesantemente contaminate. Danni anche di tipo sismico alle cose, ma minori effetti immediati sulle persone; sotterranee: nessun rilascio di particelle, che vengono schermate dal terreno, e di onde elettromagnetiche. Forte onda sismica, proporzionale alla potenza dell'arma. È usata principalmente nei test per le armi nucleari; sottomarine.
 
   
incubo.oscuro
incubo.oscuro il 20/11/07 alle 00:32 via WEB
La bomba all'idrogeno o bomba H (più propriamente bomba a fusione termonucleare incontrollata, in gergo "la superbomba") è una bomba a fissione-fusione-fissione in cui una normale bomba A, che serve da innesco, viene posta all'interno di un contenitore di materiale fissile insieme a degli atomi leggeri. Quando la bomba A esplode, innesca la fusione termonucleare dei nuclei degli atomi leggeri; questo processo provoca a sua volta la fissione nucleare del materiale che la circonda. In questo tipo di bomba dunque l'energia liberata deriva oltre che dalla fissione nucleare anche dalla fusione termonucleare fra nuclei di isotopi diversi dell'idrogeno: il deuterio ed il trizio. Nel caso della bomba al deuterio e litio, tale processo avviene secondo una reazione nucleare del tipo: 2H + 3H → 4He + n + 17,6 MeV Il trizio non è di per sé presente nella composizione iniziale della bomba ma viene prodotto dall'urto di neutroni veloci contro nuclei dell'isotopo del litio avente numero di massa 6 e nuclei di deuterio secondo queste due reazioni nucleari: 6Li + n → 3H + 4He + 4,8 MeV e 2H + n → 3H + 6,2 MeV La temperatura e la pressione elevatissime necessarie affinché avvenga la fusione termonucleare nonché i neutroni veloci indispensabili per generare l'idrogeno 3 vengono forniti, come già detto, da una bomba A. A differenza della bomba A, con quella H non vi è alcuna limitazione teorica di potenza. Tale potenza è una funzione a scalino di un certo numero di variabili; non trattandosi di una funzione continua non vale il teorema di Weierstrass e dunque non possiede un massimo teorico. Inoltre la bomba termonucleare non necessita di una massa critica a differenza della bomba A. In realtà, però, essendo necessaria quest'ultima per attivare il processo di fusione termonucleare, rimane ugualmente la necessità a monte di una massa critica. Nel 1961, in una serie di test nucleari, l'URSS fece esplodere la più potente bomba H mai realizzata (la bomba Zar) che liberò energia pari a 57 megatoni, ovvero oltre 4 500 volte più potente della bomba all'uranio lanciata su Hiroshima (Little Boy). Indice [nascondi] 1 Bombe di tipo Teller-Ulam 2 I danni 3 Voci correlate 4 Collegamenti esterni Bombe di tipo Teller-Ulam [modifica] Si tratta del più classico tipo di bombe a fusione. Tale design viene spesso applicato ai missili balistici intercontinentali con testata nucleare di elevato potenziale e il nome deriva dai due scienziati Edward Teller e Stanislaw Ulam. In questo tipo di ordigno, la fissione è provocata da una bomba ad implosione; in più è presente un tamper costituito da un cilindro di uranio 238, contenente il solido composto da litio e deuterio (deuterato di litio) oltre ad una canna vuota di plutonio 239 posta al centro del cilindro. La necessaria separazione tra la bomba a fissione e il cilindro è permessa da uno scudo in uranio 238 e da una schiuma che riempie in sicurezza gli spazi vuoti rimasti. Una volta che la bomba a fissione viene fatta brillare, si verifica tutta una serie di complessi eventi: i raggi X dovuti allo scoppio della bomba a implosione riscaldano l'intero nucleo, mentre le protezioni prevengono una detonazione prematura; il riscaldamento provoca un forte aumento di pressione che comprime il deuterato solido; nel frattempo comincia un processo di fissione nella canna di plutonio, il che provoca emissione di radiazioni e di neutroni; l'urto fra questi neutroni e il composto solido porta alla formazione del trizio; a questo punto si verifica la vera e propria fusione; all'enorme energia e calore appena sviluppati si aggiungono quelli della fissione indotta nei frammenti di uranio 238 interni all'ordigno (provenienti da cilindro e scudo); le energie prodotte da fissione e fusione si sommano dando vita ad una potentissima esplosione nucleare, dell'ordine di grandezza dei 10 megatoni. L'intero processo dura soltanto 600 miliardesimi di secondo I danni [modifica] Sono quattro i fattori distruttivi dovuti all'esplosione di un ordigno nucleare: onda di calore (fino a 300 milioni di gradi centigradi in corrispondenza del punto di detonazione); onda d'urto; emissione di radiazioni (direttamente con l'esplosione e tramite successivo Fall-out radioattivo); effetto EMP (Electro Magnetic Pulse), questo scoperto solo a partire da alcuni test nucleari dei primi anni sessanta. Le esplosioni nucleari possono essere a loro volta classificate in cinque tipi: aero-alte: esplosione nella stratosfera, con forte rilascio di particelle alfa e beta e scarso rilascio di radiazioni gamma, che però vengono fermate dall'atmosfera; nessun danno agli esseri umani ma viene rilasciato un gigantesco impulso elettromagnetico (EMP, Electro Magnetic Pulse) che distrugge qualunque apparecchiatura elettronica non protetta da adeguata schermatura; inoltre vengono azzerate le comunicazioni radio per un certo periodo a causa dei disturbi; aero-basse: esplosione nell'atmosfera a poche centinaia di metri di altezza, con forte rilascio di particelle alfa e beta e scarso rilascio di radiazioni gamma, letali nel raggio di diversi chilometri in un tempo breve. Scarso fall-out; superficiali: esplosione a terra, con forte rilascio di particelle gamma, e scarso rilascio di particelle alfa e beta; elevata ricaduta radioattiva dovuta alle polveri sollevate, pesantemente contaminate. Danni anche di tipo sismico alle cose, ma minori effetti immediati sulle persone; sotterranee: nessun rilascio di particelle, che vengono schermate dal terreno, e di onde elettromagnetiche. Forte onda sismica, proporzionale alla potenza dell'arma. È usata principalmente nei test per le armi nucleari; sottomarine.
 
magdalene57
magdalene57 il 14/11/07 alle 16:57 via WEB
ho paura che prima o poi qualcuno si compri pure il nero... che poi mi tocca cambiare look al blog... (senti, ma se uno si veste di magenta, può chiedere di essere pagato per la pubblicità??)
 
 
SandaliAlSole
SandaliAlSole il 15/11/07 alle 07:02 via WEB
credo che ti potrebbero chiedere loro una qualche tassa per l'utilizzo della tonalità :) se vuoi facciamo una colletta e il nero ce lo compriamo insieme.
 
   
incubo.oscuro
incubo.oscuro il 20/11/07 alle 00:32 via WEB
La bomba all'idrogeno o bomba H (più propriamente bomba a fusione termonucleare incontrollata, in gergo "la superbomba") è una bomba a fissione-fusione-fissione in cui una normale bomba A, che serve da innesco, viene posta all'interno di un contenitore di materiale fissile insieme a degli atomi leggeri. Quando la bomba A esplode, innesca la fusione termonucleare dei nuclei degli atomi leggeri; questo processo provoca a sua volta la fissione nucleare del materiale che la circonda. In questo tipo di bomba dunque l'energia liberata deriva oltre che dalla fissione nucleare anche dalla fusione termonucleare fra nuclei di isotopi diversi dell'idrogeno: il deuterio ed il trizio. Nel caso della bomba al deuterio e litio, tale processo avviene secondo una reazione nucleare del tipo: 2H + 3H → 4He + n + 17,6 MeV Il trizio non è di per sé presente nella composizione iniziale della bomba ma viene prodotto dall'urto di neutroni veloci contro nuclei dell'isotopo del litio avente numero di massa 6 e nuclei di deuterio secondo queste due reazioni nucleari: 6Li + n → 3H + 4He + 4,8 MeV e 2H + n → 3H + 6,2 MeV La temperatura e la pressione elevatissime necessarie affinché avvenga la fusione termonucleare nonché i neutroni veloci indispensabili per generare l'idrogeno 3 vengono forniti, come già detto, da una bomba A. A differenza della bomba A, con quella H non vi è alcuna limitazione teorica di potenza. Tale potenza è una funzione a scalino di un certo numero di variabili; non trattandosi di una funzione continua non vale il teorema di Weierstrass e dunque non possiede un massimo teorico. Inoltre la bomba termonucleare non necessita di una massa critica a differenza della bomba A. In realtà, però, essendo necessaria quest'ultima per attivare il processo di fusione termonucleare, rimane ugualmente la necessità a monte di una massa critica. Nel 1961, in una serie di test nucleari, l'URSS fece esplodere la più potente bomba H mai realizzata (la bomba Zar) che liberò energia pari a 57 megatoni, ovvero oltre 4 500 volte più potente della bomba all'uranio lanciata su Hiroshima (Little Boy). Indice [nascondi] 1 Bombe di tipo Teller-Ulam 2 I danni 3 Voci correlate 4 Collegamenti esterni Bombe di tipo Teller-Ulam [modifica] Si tratta del più classico tipo di bombe a fusione. Tale design viene spesso applicato ai missili balistici intercontinentali con testata nucleare di elevato potenziale e il nome deriva dai due scienziati Edward Teller e Stanislaw Ulam. In questo tipo di ordigno, la fissione è provocata da una bomba ad implosione; in più è presente un tamper costituito da un cilindro di uranio 238, contenente il solido composto da litio e deuterio (deuterato di litio) oltre ad una canna vuota di plutonio 239 posta al centro del cilindro. La necessaria separazione tra la bomba a fissione e il cilindro è permessa da uno scudo in uranio 238 e da una schiuma che riempie in sicurezza gli spazi vuoti rimasti. Una volta che la bomba a fissione viene fatta brillare, si verifica tutta una serie di complessi eventi: i raggi X dovuti allo scoppio della bomba a implosione riscaldano l'intero nucleo, mentre le protezioni prevengono una detonazione prematura; il riscaldamento provoca un forte aumento di pressione che comprime il deuterato solido; nel frattempo comincia un processo di fissione nella canna di plutonio, il che provoca emissione di radiazioni e di neutroni; l'urto fra questi neutroni e il composto solido porta alla formazione del trizio; a questo punto si verifica la vera e propria fusione; all'enorme energia e calore appena sviluppati si aggiungono quelli della fissione indotta nei frammenti di uranio 238 interni all'ordigno (provenienti da cilindro e scudo); le energie prodotte da fissione e fusione si sommano dando vita ad una potentissima esplosione nucleare, dell'ordine di grandezza dei 10 megatoni. L'intero processo dura soltanto 600 miliardesimi di secondo I danni [modifica] Sono quattro i fattori distruttivi dovuti all'esplosione di un ordigno nucleare: onda di calore (fino a 300 milioni di gradi centigradi in corrispondenza del punto di detonazione); onda d'urto; emissione di radiazioni (direttamente con l'esplosione e tramite successivo Fall-out radioattivo); effetto EMP (Electro Magnetic Pulse), questo scoperto solo a partire da alcuni test nucleari dei primi anni sessanta. Le esplosioni nucleari possono essere a loro volta classificate in cinque tipi: aero-alte: esplosione nella stratosfera, con forte rilascio di particelle alfa e beta e scarso rilascio di radiazioni gamma, che però vengono fermate dall'atmosfera; nessun danno agli esseri umani ma viene rilasciato un gigantesco impulso elettromagnetico (EMP, Electro Magnetic Pulse) che distrugge qualunque apparecchiatura elettronica non protetta da adeguata schermatura; inoltre vengono azzerate le comunicazioni radio per un certo periodo a causa dei disturbi; aero-basse: esplosione nell'atmosfera a poche centinaia di metri di altezza, con forte rilascio di particelle alfa e beta e scarso rilascio di radiazioni gamma, letali nel raggio di diversi chilometri in un tempo breve. Scarso fall-out; superficiali: esplosione a terra, con forte rilascio di particelle gamma, e scarso rilascio di particelle alfa e beta; elevata ricaduta radioattiva dovuta alle polveri sollevate, pesantemente contaminate. Danni anche di tipo sismico alle cose, ma minori effetti immediati sulle persone; sotterranee: nessun rilascio di particelle, che vengono schermate dal terreno, e di onde elettromagnetiche. Forte onda sismica, proporzionale alla potenza dell'arma. È usata principalmente nei test per le armi nucleari; sottomarine.
 
 
incubo.oscuro
incubo.oscuro il 20/11/07 alle 00:32 via WEB
La bomba all'idrogeno o bomba H (più propriamente bomba a fusione termonucleare incontrollata, in gergo "la superbomba") è una bomba a fissione-fusione-fissione in cui una normale bomba A, che serve da innesco, viene posta all'interno di un contenitore di materiale fissile insieme a degli atomi leggeri. Quando la bomba A esplode, innesca la fusione termonucleare dei nuclei degli atomi leggeri; questo processo provoca a sua volta la fissione nucleare del materiale che la circonda. In questo tipo di bomba dunque l'energia liberata deriva oltre che dalla fissione nucleare anche dalla fusione termonucleare fra nuclei di isotopi diversi dell'idrogeno: il deuterio ed il trizio. Nel caso della bomba al deuterio e litio, tale processo avviene secondo una reazione nucleare del tipo: 2H + 3H → 4He + n + 17,6 MeV Il trizio non è di per sé presente nella composizione iniziale della bomba ma viene prodotto dall'urto di neutroni veloci contro nuclei dell'isotopo del litio avente numero di massa 6 e nuclei di deuterio secondo queste due reazioni nucleari: 6Li + n → 3H + 4He + 4,8 MeV e 2H + n → 3H + 6,2 MeV La temperatura e la pressione elevatissime necessarie affinché avvenga la fusione termonucleare nonché i neutroni veloci indispensabili per generare l'idrogeno 3 vengono forniti, come già detto, da una bomba A. A differenza della bomba A, con quella H non vi è alcuna limitazione teorica di potenza. Tale potenza è una funzione a scalino di un certo numero di variabili; non trattandosi di una funzione continua non vale il teorema di Weierstrass e dunque non possiede un massimo teorico. Inoltre la bomba termonucleare non necessita di una massa critica a differenza della bomba A. In realtà, però, essendo necessaria quest'ultima per attivare il processo di fusione termonucleare, rimane ugualmente la necessità a monte di una massa critica. Nel 1961, in una serie di test nucleari, l'URSS fece esplodere la più potente bomba H mai realizzata (la bomba Zar) che liberò energia pari a 57 megatoni, ovvero oltre 4 500 volte più potente della bomba all'uranio lanciata su Hiroshima (Little Boy). Indice [nascondi] 1 Bombe di tipo Teller-Ulam 2 I danni 3 Voci correlate 4 Collegamenti esterni Bombe di tipo Teller-Ulam [modifica] Si tratta del più classico tipo di bombe a fusione. Tale design viene spesso applicato ai missili balistici intercontinentali con testata nucleare di elevato potenziale e il nome deriva dai due scienziati Edward Teller e Stanislaw Ulam. In questo tipo di ordigno, la fissione è provocata da una bomba ad implosione; in più è presente un tamper costituito da un cilindro di uranio 238, contenente il solido composto da litio e deuterio (deuterato di litio) oltre ad una canna vuota di plutonio 239 posta al centro del cilindro. La necessaria separazione tra la bomba a fissione e il cilindro è permessa da uno scudo in uranio 238 e da una schiuma che riempie in sicurezza gli spazi vuoti rimasti. Una volta che la bomba a fissione viene fatta brillare, si verifica tutta una serie di complessi eventi: i raggi X dovuti allo scoppio della bomba a implosione riscaldano l'intero nucleo, mentre le protezioni prevengono una detonazione prematura; il riscaldamento provoca un forte aumento di pressione che comprime il deuterato solido; nel frattempo comincia un processo di fissione nella canna di plutonio, il che provoca emissione di radiazioni e di neutroni; l'urto fra questi neutroni e il composto solido porta alla formazione del trizio; a questo punto si verifica la vera e propria fusione; all'enorme energia e calore appena sviluppati si aggiungono quelli della fissione indotta nei frammenti di uranio 238 interni all'ordigno (provenienti da cilindro e scudo); le energie prodotte da fissione e fusione si sommano dando vita ad una potentissima esplosione nucleare, dell'ordine di grandezza dei 10 megatoni. L'intero processo dura soltanto 600 miliardesimi di secondo I danni [modifica] Sono quattro i fattori distruttivi dovuti all'esplosione di un ordigno nucleare: onda di calore (fino a 300 milioni di gradi centigradi in corrispondenza del punto di detonazione); onda d'urto; emissione di radiazioni (direttamente con l'esplosione e tramite successivo Fall-out radioattivo); effetto EMP (Electro Magnetic Pulse), questo scoperto solo a partire da alcuni test nucleari dei primi anni sessanta. Le esplosioni nucleari possono essere a loro volta classificate in cinque tipi: aero-alte: esplosione nella stratosfera, con forte rilascio di particelle alfa e beta e scarso rilascio di radiazioni gamma, che però vengono fermate dall'atmosfera; nessun danno agli esseri umani ma viene rilasciato un gigantesco impulso elettromagnetico (EMP, Electro Magnetic Pulse) che distrugge qualunque apparecchiatura elettronica non protetta da adeguata schermatura; inoltre vengono azzerate le comunicazioni radio per un certo periodo a causa dei disturbi; aero-basse: esplosione nell'atmosfera a poche centinaia di metri di altezza, con forte rilascio di particelle alfa e beta e scarso rilascio di radiazioni gamma, letali nel raggio di diversi chilometri in un tempo breve. Scarso fall-out; superficiali: esplosione a terra, con forte rilascio di particelle gamma, e scarso rilascio di particelle alfa e beta; elevata ricaduta radioattiva dovuta alle polveri sollevate, pesantemente contaminate. Danni anche di tipo sismico alle cose, ma minori effetti immediati sulle persone; sotterranee: nessun rilascio di particelle, che vengono schermate dal terreno, e di onde elettromagnetiche. Forte onda sismica, proporzionale alla potenza dell'arma. È usata principalmente nei test per le armi nucleari; sottomarine.
 
carpediem56maestral0
carpediem56maestral0 il 14/11/07 alle 17:37 via WEB
Mi vorrsti dire che, se mi tingo i capelli color magenta ed il resto del corpo di un bellissimo blu/silver, invece che alla Neuro, mi portano in Questura per appropriazione indebita?....;-))
 
 
SandaliAlSole
SandaliAlSole il 15/11/07 alle 07:03 via WEB
:) potrebbe essere il caso! prova a pensare però alcontrario... lì la neuro sarebbe assicurata
 
   
incubo.oscuro
incubo.oscuro il 20/11/07 alle 00:33 via WEB
La bomba all'idrogeno o bomba H (più propriamente bomba a fusione termonucleare incontrollata, in gergo "la superbomba") è una bomba a fissione-fusione-fissione in cui una normale bomba A, che serve da innesco, viene posta all'interno di un contenitore di materiale fissile insieme a degli atomi leggeri. Quando la bomba A esplode, innesca la fusione termonucleare dei nuclei degli atomi leggeri; questo processo provoca a sua volta la fissione nucleare del materiale che la circonda. In questo tipo di bomba dunque l'energia liberata deriva oltre che dalla fissione nucleare anche dalla fusione termonucleare fra nuclei di isotopi diversi dell'idrogeno: il deuterio ed il trizio. Nel caso della bomba al deuterio e litio, tale processo avviene secondo una reazione nucleare del tipo: 2H + 3H → 4He + n + 17,6 MeV Il trizio non è di per sé presente nella composizione iniziale della bomba ma viene prodotto dall'urto di neutroni veloci contro nuclei dell'isotopo del litio avente numero di massa 6 e nuclei di deuterio secondo queste due reazioni nucleari: 6Li + n → 3H + 4He + 4,8 MeV e 2H + n → 3H + 6,2 MeV La temperatura e la pressione elevatissime necessarie affinché avvenga la fusione termonucleare nonché i neutroni veloci indispensabili per generare l'idrogeno 3 vengono forniti, come già detto, da una bomba A. A differenza della bomba A, con quella H non vi è alcuna limitazione teorica di potenza. Tale potenza è una funzione a scalino di un certo numero di variabili; non trattandosi di una funzione continua non vale il teorema di Weierstrass e dunque non possiede un massimo teorico. Inoltre la bomba termonucleare non necessita di una massa critica a differenza della bomba A. In realtà, però, essendo necessaria quest'ultima per attivare il processo di fusione termonucleare, rimane ugualmente la necessità a monte di una massa critica. Nel 1961, in una serie di test nucleari, l'URSS fece esplodere la più potente bomba H mai realizzata (la bomba Zar) che liberò energia pari a 57 megatoni, ovvero oltre 4 500 volte più potente della bomba all'uranio lanciata su Hiroshima (Little Boy). Indice [nascondi] 1 Bombe di tipo Teller-Ulam 2 I danni 3 Voci correlate 4 Collegamenti esterni Bombe di tipo Teller-Ulam [modifica] Si tratta del più classico tipo di bombe a fusione. Tale design viene spesso applicato ai missili balistici intercontinentali con testata nucleare di elevato potenziale e il nome deriva dai due scienziati Edward Teller e Stanislaw Ulam. In questo tipo di ordigno, la fissione è provocata da una bomba ad implosione; in più è presente un tamper costituito da un cilindro di uranio 238, contenente il solido composto da litio e deuterio (deuterato di litio) oltre ad una canna vuota di plutonio 239 posta al centro del cilindro. La necessaria separazione tra la bomba a fissione e il cilindro è permessa da uno scudo in uranio 238 e da una schiuma che riempie in sicurezza gli spazi vuoti rimasti. Una volta che la bomba a fissione viene fatta brillare, si verifica tutta una serie di complessi eventi: i raggi X dovuti allo scoppio della bomba a implosione riscaldano l'intero nucleo, mentre le protezioni prevengono una detonazione prematura; il riscaldamento provoca un forte aumento di pressione che comprime il deuterato solido; nel frattempo comincia un processo di fissione nella canna di plutonio, il che provoca emissione di radiazioni e di neutroni; l'urto fra questi neutroni e il composto solido porta alla formazione del trizio; a questo punto si verifica la vera e propria fusione; all'enorme energia e calore appena sviluppati si aggiungono quelli della fissione indotta nei frammenti di uranio 238 interni all'ordigno (provenienti da cilindro e scudo); le energie prodotte da fissione e fusione si sommano dando vita ad una potentissima esplosione nucleare, dell'ordine di grandezza dei 10 megatoni. L'intero processo dura soltanto 600 miliardesimi di secondo I danni [modifica] Sono quattro i fattori distruttivi dovuti all'esplosione di un ordigno nucleare: onda di calore (fino a 300 milioni di gradi centigradi in corrispondenza del punto di detonazione); onda d'urto; emissione di radiazioni (direttamente con l'esplosione e tramite successivo Fall-out radioattivo); effetto EMP (Electro Magnetic Pulse), questo scoperto solo a partire da alcuni test nucleari dei primi anni sessanta. Le esplosioni nucleari possono essere a loro volta classificate in cinque tipi: aero-alte: esplosione nella stratosfera, con forte rilascio di particelle alfa e beta e scarso rilascio di radiazioni gamma, che però vengono fermate dall'atmosfera; nessun danno agli esseri umani ma viene rilasciato un gigantesco impulso elettromagnetico (EMP, Electro Magnetic Pulse) che distrugge qualunque apparecchiatura elettronica non protetta da adeguata schermatura; inoltre vengono azzerate le comunicazioni radio per un certo periodo a causa dei disturbi; aero-basse: esplosione nell'atmosfera a poche centinaia di metri di altezza, con forte rilascio di particelle alfa e beta e scarso rilascio di radiazioni gamma, letali nel raggio di diversi chilometri in un tempo breve. Scarso fall-out; superficiali: esplosione a terra, con forte rilascio di particelle gamma, e scarso rilascio di particelle alfa e beta; elevata ricaduta radioattiva dovuta alle polveri sollevate, pesantemente contaminate. Danni anche di tipo sismico alle cose, ma minori effetti immediati sulle persone; sotterranee: nessun rilascio di particelle, che vengono schermate dal terreno, e di onde elettromagnetiche. Forte onda sismica, proporzionale alla potenza dell'arma. È usata principalmente nei test per le armi nucleari; sottomarine.
 
jigendaisuke
jigendaisuke il 14/11/07 alle 23:45 via WEB
Oh belin e adesso il comune di ge deve cambiare nome a corso magenta??? uhmmm corso verde a pois verdi andrebbe bene?
 
 
SandaliAlSole
SandaliAlSole il 15/11/07 alle 07:03 via WEB
bisogna accertare che nessuno lo abbia ancora brevettato :)))
 
   
jigendaisuke
jigendaisuke il 16/11/07 alle 00:06 via WEB
P S incredibile qualcuno che non mi chiede cosa significa belin!!
 
     
SandaliAlSole
SandaliAlSole il 16/11/07 alle 06:19 via WEB
ma io lo so cosa significa!
 
     
jigendaisuke
jigendaisuke il 16/11/07 alle 16:49 via WEB
ah si???? gasp ormai non posso più scriverlo, non c'è più gusto tutti sanno cosa significa! ( ma poi come fate a saperlo??? mah)
 
     
incubo.oscuro
incubo.oscuro il 20/11/07 alle 00:32 via WEB
La bomba all'idrogeno o bomba H (più propriamente bomba a fusione termonucleare incontrollata, in gergo "la superbomba") è una bomba a fissione-fusione-fissione in cui una normale bomba A, che serve da innesco, viene posta all'interno di un contenitore di materiale fissile insieme a degli atomi leggeri. Quando la bomba A esplode, innesca la fusione termonucleare dei nuclei degli atomi leggeri; questo processo provoca a sua volta la fissione nucleare del materiale che la circonda. In questo tipo di bomba dunque l'energia liberata deriva oltre che dalla fissione nucleare anche dalla fusione termonucleare fra nuclei di isotopi diversi dell'idrogeno: il deuterio ed il trizio. Nel caso della bomba al deuterio e litio, tale processo avviene secondo una reazione nucleare del tipo: 2H + 3H → 4He + n + 17,6 MeV Il trizio non è di per sé presente nella composizione iniziale della bomba ma viene prodotto dall'urto di neutroni veloci contro nuclei dell'isotopo del litio avente numero di massa 6 e nuclei di deuterio secondo queste due reazioni nucleari: 6Li + n → 3H + 4He + 4,8 MeV e 2H + n → 3H + 6,2 MeV La temperatura e la pressione elevatissime necessarie affinché avvenga la fusione termonucleare nonché i neutroni veloci indispensabili per generare l'idrogeno 3 vengono forniti, come già detto, da una bomba A. A differenza della bomba A, con quella H non vi è alcuna limitazione teorica di potenza. Tale potenza è una funzione a scalino di un certo numero di variabili; non trattandosi di una funzione continua non vale il teorema di Weierstrass e dunque non possiede un massimo teorico. Inoltre la bomba termonucleare non necessita di una massa critica a differenza della bomba A. In realtà, però, essendo necessaria quest'ultima per attivare il processo di fusione termonucleare, rimane ugualmente la necessità a monte di una massa critica. Nel 1961, in una serie di test nucleari, l'URSS fece esplodere la più potente bomba H mai realizzata (la bomba Zar) che liberò energia pari a 57 megatoni, ovvero oltre 4 500 volte più potente della bomba all'uranio lanciata su Hiroshima (Little Boy). Indice [nascondi] 1 Bombe di tipo Teller-Ulam 2 I danni 3 Voci correlate 4 Collegamenti esterni Bombe di tipo Teller-Ulam [modifica] Si tratta del più classico tipo di bombe a fusione. Tale design viene spesso applicato ai missili balistici intercontinentali con testata nucleare di elevato potenziale e il nome deriva dai due scienziati Edward Teller e Stanislaw Ulam. In questo tipo di ordigno, la fissione è provocata da una bomba ad implosione; in più è presente un tamper costituito da un cilindro di uranio 238, contenente il solido composto da litio e deuterio (deuterato di litio) oltre ad una canna vuota di plutonio 239 posta al centro del cilindro. La necessaria separazione tra la bomba a fissione e il cilindro è permessa da uno scudo in uranio 238 e da una schiuma che riempie in sicurezza gli spazi vuoti rimasti. Una volta che la bomba a fissione viene fatta brillare, si verifica tutta una serie di complessi eventi: i raggi X dovuti allo scoppio della bomba a implosione riscaldano l'intero nucleo, mentre le protezioni prevengono una detonazione prematura; il riscaldamento provoca un forte aumento di pressione che comprime il deuterato solido; nel frattempo comincia un processo di fissione nella canna di plutonio, il che provoca emissione di radiazioni e di neutroni; l'urto fra questi neutroni e il composto solido porta alla formazione del trizio; a questo punto si verifica la vera e propria fusione; all'enorme energia e calore appena sviluppati si aggiungono quelli della fissione indotta nei frammenti di uranio 238 interni all'ordigno (provenienti da cilindro e scudo); le energie prodotte da fissione e fusione si sommano dando vita ad una potentissima esplosione nucleare, dell'ordine di grandezza dei 10 megatoni. L'intero processo dura soltanto 600 miliardesimi di secondo I danni [modifica] Sono quattro i fattori distruttivi dovuti all'esplosione di un ordigno nucleare: onda di calore (fino a 300 milioni di gradi centigradi in corrispondenza del punto di detonazione); onda d'urto; emissione di radiazioni (direttamente con l'esplosione e tramite successivo Fall-out radioattivo); effetto EMP (Electro Magnetic Pulse), questo scoperto solo a partire da alcuni test nucleari dei primi anni sessanta. Le esplosioni nucleari possono essere a loro volta classificate in cinque tipi: aero-alte: esplosione nella stratosfera, con forte rilascio di particelle alfa e beta e scarso rilascio di radiazioni gamma, che però vengono fermate dall'atmosfera; nessun danno agli esseri umani ma viene rilasciato un gigantesco impulso elettromagnetico (EMP, Electro Magnetic Pulse) che distrugge qualunque apparecchiatura elettronica non protetta da adeguata schermatura; inoltre vengono azzerate le comunicazioni radio per un certo periodo a causa dei disturbi; aero-basse: esplosione nell'atmosfera a poche centinaia di metri di altezza, con forte rilascio di particelle alfa e beta e scarso rilascio di radiazioni gamma, letali nel raggio di diversi chilometri in un tempo breve. Scarso fall-out; superficiali: esplosione a terra, con forte rilascio di particelle gamma, e scarso rilascio di particelle alfa e beta; elevata ricaduta radioattiva dovuta alle polveri sollevate, pesantemente contaminate. Danni anche di tipo sismico alle cose, ma minori effetti immediati sulle persone; sotterranee: nessun rilascio di particelle, che vengono schermate dal terreno, e di onde elettromagnetiche. Forte onda sismica, proporzionale alla potenza dell'arma. È usata principalmente nei test per le armi nucleari; sottomarine.
 
annisciescianta
annisciescianta il 14/11/07 alle 23:52 via WEB
Però se si registrassero certe cazzate che si sentono in giro, poi sarebbero irripetibili, no? ;°)
 
 
SandaliAlSole
SandaliAlSole il 15/11/07 alle 07:04 via WEB
sai che questa è una grande idea? un gran lavoro anche, però... direi che ne vale la pena. Cominciamo?
 
   
incubo.oscuro
incubo.oscuro il 20/11/07 alle 00:33 via WEB
La bomba all'idrogeno o bomba H (più propriamente bomba a fusione termonucleare incontrollata, in gergo "la superbomba") è una bomba a fissione-fusione-fissione in cui una normale bomba A, che serve da innesco, viene posta all'interno di un contenitore di materiale fissile insieme a degli atomi leggeri. Quando la bomba A esplode, innesca la fusione termonucleare dei nuclei degli atomi leggeri; questo processo provoca a sua volta la fissione nucleare del materiale che la circonda. In questo tipo di bomba dunque l'energia liberata deriva oltre che dalla fissione nucleare anche dalla fusione termonucleare fra nuclei di isotopi diversi dell'idrogeno: il deuterio ed il trizio. Nel caso della bomba al deuterio e litio, tale processo avviene secondo una reazione nucleare del tipo: 2H + 3H → 4He + n + 17,6 MeV Il trizio non è di per sé presente nella composizione iniziale della bomba ma viene prodotto dall'urto di neutroni veloci contro nuclei dell'isotopo del litio avente numero di massa 6 e nuclei di deuterio secondo queste due reazioni nucleari: 6Li + n → 3H + 4He + 4,8 MeV e 2H + n → 3H + 6,2 MeV La temperatura e la pressione elevatissime necessarie affinché avvenga la fusione termonucleare nonché i neutroni veloci indispensabili per generare l'idrogeno 3 vengono forniti, come già detto, da una bomba A. A differenza della bomba A, con quella H non vi è alcuna limitazione teorica di potenza. Tale potenza è una funzione a scalino di un certo numero di variabili; non trattandosi di una funzione continua non vale il teorema di Weierstrass e dunque non possiede un massimo teorico. Inoltre la bomba termonucleare non necessita di una massa critica a differenza della bomba A. In realtà, però, essendo necessaria quest'ultima per attivare il processo di fusione termonucleare, rimane ugualmente la necessità a monte di una massa critica. Nel 1961, in una serie di test nucleari, l'URSS fece esplodere la più potente bomba H mai realizzata (la bomba Zar) che liberò energia pari a 57 megatoni, ovvero oltre 4 500 volte più potente della bomba all'uranio lanciata su Hiroshima (Little Boy). Indice [nascondi] 1 Bombe di tipo Teller-Ulam 2 I danni 3 Voci correlate 4 Collegamenti esterni Bombe di tipo Teller-Ulam [modifica] Si tratta del più classico tipo di bombe a fusione. Tale design viene spesso applicato ai missili balistici intercontinentali con testata nucleare di elevato potenziale e il nome deriva dai due scienziati Edward Teller e Stanislaw Ulam. In questo tipo di ordigno, la fissione è provocata da una bomba ad implosione; in più è presente un tamper costituito da un cilindro di uranio 238, contenente il solido composto da litio e deuterio (deuterato di litio) oltre ad una canna vuota di plutonio 239 posta al centro del cilindro. La necessaria separazione tra la bomba a fissione e il cilindro è permessa da uno scudo in uranio 238 e da una schiuma che riempie in sicurezza gli spazi vuoti rimasti. Una volta che la bomba a fissione viene fatta brillare, si verifica tutta una serie di complessi eventi: i raggi X dovuti allo scoppio della bomba a implosione riscaldano l'intero nucleo, mentre le protezioni prevengono una detonazione prematura; il riscaldamento provoca un forte aumento di pressione che comprime il deuterato solido; nel frattempo comincia un processo di fissione nella canna di plutonio, il che provoca emissione di radiazioni e di neutroni; l'urto fra questi neutroni e il composto solido porta alla formazione del trizio; a questo punto si verifica la vera e propria fusione; all'enorme energia e calore appena sviluppati si aggiungono quelli della fissione indotta nei frammenti di uranio 238 interni all'ordigno (provenienti da cilindro e scudo); le energie prodotte da fissione e fusione si sommano dando vita ad una potentissima esplosione nucleare, dell'ordine di grandezza dei 10 megatoni. L'intero processo dura soltanto 600 miliardesimi di secondo I danni [modifica] Sono quattro i fattori distruttivi dovuti all'esplosione di un ordigno nucleare: onda di calore (fino a 300 milioni di gradi centigradi in corrispondenza del punto di detonazione); onda d'urto; emissione di radiazioni (direttamente con l'esplosione e tramite successivo Fall-out radioattivo); effetto EMP (Electro Magnetic Pulse), questo scoperto solo a partire da alcuni test nucleari dei primi anni sessanta. Le esplosioni nucleari possono essere a loro volta classificate in cinque tipi: aero-alte: esplosione nella stratosfera, con forte rilascio di particelle alfa e beta e scarso rilascio di radiazioni gamma, che però vengono fermate dall'atmosfera; nessun danno agli esseri umani ma viene rilasciato un gigantesco impulso elettromagnetico (EMP, Electro Magnetic Pulse) che distrugge qualunque apparecchiatura elettronica non protetta da adeguata schermatura; inoltre vengono azzerate le comunicazioni radio per un certo periodo a causa dei disturbi; aero-basse: esplosione nell'atmosfera a poche centinaia di metri di altezza, con forte rilascio di particelle alfa e beta e scarso rilascio di radiazioni gamma, letali nel raggio di diversi chilometri in un tempo breve. Scarso fall-out; superficiali: esplosione a terra, con forte rilascio di particelle gamma, e scarso rilascio di particelle alfa e beta; elevata ricaduta radioattiva dovuta alle polveri sollevate, pesantemente contaminate. Danni anche di tipo sismico alle cose, ma minori effetti immediati sulle persone; sotterranee: nessun rilascio di particelle, che vengono schermate dal terreno, e di onde elettromagnetiche. Forte onda sismica, proporzionale alla potenza dell'arma. È usata principalmente nei test per le armi nucleari; sottomarine.
 
Fajr
Fajr il 15/11/07 alle 08:31 via WEB
Ciao, Miti. Ho trasgredito... che mi fanno ora?!
 
cinico_nick
cinico_nick il 15/11/07 alle 11:15 via WEB
... beh penso che brevettero' tutto lo spettro cromatico... sarete costretti a vestire tutti solo di bianco o nero :D
 
 
incubo.oscuro
incubo.oscuro il 20/11/07 alle 00:33 via WEB
La bomba all'idrogeno o bomba H (più propriamente bomba a fusione termonucleare incontrollata, in gergo "la superbomba") è una bomba a fissione-fusione-fissione in cui una normale bomba A, che serve da innesco, viene posta all'interno di un contenitore di materiale fissile insieme a degli atomi leggeri. Quando la bomba A esplode, innesca la fusione termonucleare dei nuclei degli atomi leggeri; questo processo provoca a sua volta la fissione nucleare del materiale che la circonda. In questo tipo di bomba dunque l'energia liberata deriva oltre che dalla fissione nucleare anche dalla fusione termonucleare fra nuclei di isotopi diversi dell'idrogeno: il deuterio ed il trizio. Nel caso della bomba al deuterio e litio, tale processo avviene secondo una reazione nucleare del tipo: 2H + 3H → 4He + n + 17,6 MeV Il trizio non è di per sé presente nella composizione iniziale della bomba ma viene prodotto dall'urto di neutroni veloci contro nuclei dell'isotopo del litio avente numero di massa 6 e nuclei di deuterio secondo queste due reazioni nucleari: 6Li + n → 3H + 4He + 4,8 MeV e 2H + n → 3H + 6,2 MeV La temperatura e la pressione elevatissime necessarie affinché avvenga la fusione termonucleare nonché i neutroni veloci indispensabili per generare l'idrogeno 3 vengono forniti, come già detto, da una bomba A. A differenza della bomba A, con quella H non vi è alcuna limitazione teorica di potenza. Tale potenza è una funzione a scalino di un certo numero di variabili; non trattandosi di una funzione continua non vale il teorema di Weierstrass e dunque non possiede un massimo teorico. Inoltre la bomba termonucleare non necessita di una massa critica a differenza della bomba A. In realtà, però, essendo necessaria quest'ultima per attivare il processo di fusione termonucleare, rimane ugualmente la necessità a monte di una massa critica. Nel 1961, in una serie di test nucleari, l'URSS fece esplodere la più potente bomba H mai realizzata (la bomba Zar) che liberò energia pari a 57 megatoni, ovvero oltre 4 500 volte più potente della bomba all'uranio lanciata su Hiroshima (Little Boy). Indice [nascondi] 1 Bombe di tipo Teller-Ulam 2 I danni 3 Voci correlate 4 Collegamenti esterni Bombe di tipo Teller-Ulam [modifica] Si tratta del più classico tipo di bombe a fusione. Tale design viene spesso applicato ai missili balistici intercontinentali con testata nucleare di elevato potenziale e il nome deriva dai due scienziati Edward Teller e Stanislaw Ulam. In questo tipo di ordigno, la fissione è provocata da una bomba ad implosione; in più è presente un tamper costituito da un cilindro di uranio 238, contenente il solido composto da litio e deuterio (deuterato di litio) oltre ad una canna vuota di plutonio 239 posta al centro del cilindro. La necessaria separazione tra la bomba a fissione e il cilindro è permessa da uno scudo in uranio 238 e da una schiuma che riempie in sicurezza gli spazi vuoti rimasti. Una volta che la bomba a fissione viene fatta brillare, si verifica tutta una serie di complessi eventi: i raggi X dovuti allo scoppio della bomba a implosione riscaldano l'intero nucleo, mentre le protezioni prevengono una detonazione prematura; il riscaldamento provoca un forte aumento di pressione che comprime il deuterato solido; nel frattempo comincia un processo di fissione nella canna di plutonio, il che provoca emissione di radiazioni e di neutroni; l'urto fra questi neutroni e il composto solido porta alla formazione del trizio; a questo punto si verifica la vera e propria fusione; all'enorme energia e calore appena sviluppati si aggiungono quelli della fissione indotta nei frammenti di uranio 238 interni all'ordigno (provenienti da cilindro e scudo); le energie prodotte da fissione e fusione si sommano dando vita ad una potentissima esplosione nucleare, dell'ordine di grandezza dei 10 megatoni. L'intero processo dura soltanto 600 miliardesimi di secondo I danni [modifica] Sono quattro i fattori distruttivi dovuti all'esplosione di un ordigno nucleare: onda di calore (fino a 300 milioni di gradi centigradi in corrispondenza del punto di detonazione); onda d'urto; emissione di radiazioni (direttamente con l'esplosione e tramite successivo Fall-out radioattivo); effetto EMP (Electro Magnetic Pulse), questo scoperto solo a partire da alcuni test nucleari dei primi anni sessanta. Le esplosioni nucleari possono essere a loro volta classificate in cinque tipi: aero-alte: esplosione nella stratosfera, con forte rilascio di particelle alfa e beta e scarso rilascio di radiazioni gamma, che però vengono fermate dall'atmosfera; nessun danno agli esseri umani ma viene rilasciato un gigantesco impulso elettromagnetico (EMP, Electro Magnetic Pulse) che distrugge qualunque apparecchiatura elettronica non protetta da adeguata schermatura; inoltre vengono azzerate le comunicazioni radio per un certo periodo a causa dei disturbi; aero-basse: esplosione nell'atmosfera a poche centinaia di metri di altezza, con forte rilascio di particelle alfa e beta e scarso rilascio di radiazioni gamma, letali nel raggio di diversi chilometri in un tempo breve. Scarso fall-out; superficiali: esplosione a terra, con forte rilascio di particelle gamma, e scarso rilascio di particelle alfa e beta; elevata ricaduta radioattiva dovuta alle polveri sollevate, pesantemente contaminate. Danni anche di tipo sismico alle cose, ma minori effetti immediati sulle persone; sotterranee: nessun rilascio di particelle, che vengono schermate dal terreno, e di onde elettromagnetiche. Forte onda sismica, proporzionale alla potenza dell'arma. È usata principalmente nei test per le armi nucleari; sottomarine.
 
Casalingapercaso
Casalingapercaso il 15/11/07 alle 12:47 via WEB
Carino il sito olandese ... free Magenta ... ma Magenta è anche il nome di una battaglia, si son presi anche parte della nostra storia? ciao Miti. Temo di aver ucciso anch'io i vermetti
 
 
incubo.oscuro
incubo.oscuro il 20/11/07 alle 00:33 via WEB
La bomba all'idrogeno o bomba H (più propriamente bomba a fusione termonucleare incontrollata, in gergo "la superbomba") è una bomba a fissione-fusione-fissione in cui una normale bomba A, che serve da innesco, viene posta all'interno di un contenitore di materiale fissile insieme a degli atomi leggeri. Quando la bomba A esplode, innesca la fusione termonucleare dei nuclei degli atomi leggeri; questo processo provoca a sua volta la fissione nucleare del materiale che la circonda. In questo tipo di bomba dunque l'energia liberata deriva oltre che dalla fissione nucleare anche dalla fusione termonucleare fra nuclei di isotopi diversi dell'idrogeno: il deuterio ed il trizio. Nel caso della bomba al deuterio e litio, tale processo avviene secondo una reazione nucleare del tipo: 2H + 3H → 4He + n + 17,6 MeV Il trizio non è di per sé presente nella composizione iniziale della bomba ma viene prodotto dall'urto di neutroni veloci contro nuclei dell'isotopo del litio avente numero di massa 6 e nuclei di deuterio secondo queste due reazioni nucleari: 6Li + n → 3H + 4He + 4,8 MeV e 2H + n → 3H + 6,2 MeV La temperatura e la pressione elevatissime necessarie affinché avvenga la fusione termonucleare nonché i neutroni veloci indispensabili per generare l'idrogeno 3 vengono forniti, come già detto, da una bomba A. A differenza della bomba A, con quella H non vi è alcuna limitazione teorica di potenza. Tale potenza è una funzione a scalino di un certo numero di variabili; non trattandosi di una funzione continua non vale il teorema di Weierstrass e dunque non possiede un massimo teorico. Inoltre la bomba termonucleare non necessita di una massa critica a differenza della bomba A. In realtà, però, essendo necessaria quest'ultima per attivare il processo di fusione termonucleare, rimane ugualmente la necessità a monte di una massa critica. Nel 1961, in una serie di test nucleari, l'URSS fece esplodere la più potente bomba H mai realizzata (la bomba Zar) che liberò energia pari a 57 megatoni, ovvero oltre 4 500 volte più potente della bomba all'uranio lanciata su Hiroshima (Little Boy). Indice [nascondi] 1 Bombe di tipo Teller-Ulam 2 I danni 3 Voci correlate 4 Collegamenti esterni Bombe di tipo Teller-Ulam [modifica] Si tratta del più classico tipo di bombe a fusione. Tale design viene spesso applicato ai missili balistici intercontinentali con testata nucleare di elevato potenziale e il nome deriva dai due scienziati Edward Teller e Stanislaw Ulam. In questo tipo di ordigno, la fissione è provocata da una bomba ad implosione; in più è presente un tamper costituito da un cilindro di uranio 238, contenente il solido composto da litio e deuterio (deuterato di litio) oltre ad una canna vuota di plutonio 239 posta al centro del cilindro. La necessaria separazione tra la bomba a fissione e il cilindro è permessa da uno scudo in uranio 238 e da una schiuma che riempie in sicurezza gli spazi vuoti rimasti. Una volta che la bomba a fissione viene fatta brillare, si verifica tutta una serie di complessi eventi: i raggi X dovuti allo scoppio della bomba a implosione riscaldano l'intero nucleo, mentre le protezioni prevengono una detonazione prematura; il riscaldamento provoca un forte aumento di pressione che comprime il deuterato solido; nel frattempo comincia un processo di fissione nella canna di plutonio, il che provoca emissione di radiazioni e di neutroni; l'urto fra questi neutroni e il composto solido porta alla formazione del trizio; a questo punto si verifica la vera e propria fusione; all'enorme energia e calore appena sviluppati si aggiungono quelli della fissione indotta nei frammenti di uranio 238 interni all'ordigno (provenienti da cilindro e scudo); le energie prodotte da fissione e fusione si sommano dando vita ad una potentissima esplosione nucleare, dell'ordine di grandezza dei 10 megatoni. L'intero processo dura soltanto 600 miliardesimi di secondo I danni [modifica] Sono quattro i fattori distruttivi dovuti all'esplosione di un ordigno nucleare: onda di calore (fino a 300 milioni di gradi centigradi in corrispondenza del punto di detonazione); onda d'urto; emissione di radiazioni (direttamente con l'esplosione e tramite successivo Fall-out radioattivo); effetto EMP (Electro Magnetic Pulse), questo scoperto solo a partire da alcuni test nucleari dei primi anni sessanta. Le esplosioni nucleari possono essere a loro volta classificate in cinque tipi: aero-alte: esplosione nella stratosfera, con forte rilascio di particelle alfa e beta e scarso rilascio di radiazioni gamma, che però vengono fermate dall'atmosfera; nessun danno agli esseri umani ma viene rilasciato un gigantesco impulso elettromagnetico (EMP, Electro Magnetic Pulse) che distrugge qualunque apparecchiatura elettronica non protetta da adeguata schermatura; inoltre vengono azzerate le comunicazioni radio per un certo periodo a causa dei disturbi; aero-basse: esplosione nell'atmosfera a poche centinaia di metri di altezza, con forte rilascio di particelle alfa e beta e scarso rilascio di radiazioni gamma, letali nel raggio di diversi chilometri in un tempo breve. Scarso fall-out; superficiali: esplosione a terra, con forte rilascio di particelle gamma, e scarso rilascio di particelle alfa e beta; elevata ricaduta radioattiva dovuta alle polveri sollevate, pesantemente contaminate. Danni anche di tipo sismico alle cose, ma minori effetti immediati sulle persone; sotterranee: nessun rilascio di particelle, che vengono schermate dal terreno, e di onde elettromagnetiche. Forte onda sismica, proporzionale alla potenza dell'arma. È usata principalmente nei test per le armi nucleari; sottomarine.
 
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