Creato da SandaliAlSole il 29/07/2005

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Delle operazioni nostalgia

Post n°1766 pubblicato il 16 Novembre 2007 da SandaliAlSole


Ammetto di avere una passione per le gallerie fotografiche e per la fotografia in generale. Facile dunque che mi soffermi anche su quelle proposte dai diversi siti di informazione, anche se non strettamente correlate a un fatto di attualità. Oggi Repubblica ne presentava una, per qualche ora anche in primo piano sulla home page, tratta dagli arichivi storici di GettyImages, dedicata al mondo dei giochi dei bambini. Un come-eravamo sui giochi dell'infanzia in era ante-Playstation. Carino devo dire, dal gioco del mondo all'altalena, dal meccano al tè delle bambole, passando per l'hula hop e i pattini a rotelle. Quel che non mi convince è il commento che accompagna la galleria: [...]queste immagini scelte dagli archivisti del Gettyimages, raccontano qualcosa d'altro. Fotografano una società dove il gioco conservava la sua sacralità ed era un modo per socializzare per i bambini. Roba di antropologia culturare che, soprattutto per i più giovani, dicono poco. Difficili immaginare oggi "la campana" disegnata con un gessetto in strada, o il gioco delle biglie[...].
Forse l'unica cosa sulla quale concordo è la difficoltà di vedere i bambini giocare per strada, dove per strada si intenda in mezzo alla. Per il resto, negli ultimi sedici anni di frequentazione dell'universo infantile, devo dire che di lego, pattini, palloni, partite a nascondino e a strega comanda color, per non parlare di corda e mondo ne ho visti a volontà.
La sacralità del gioco e la voglia di socializzare sono sempre gli stessi. Forse, e dico forse, qualche difficoltà l'abbiamo noi genitori a incastrare i nostri tempi con i loro spazi, di certo meno aperti di prima. Però non creiamoci alibi: non esiste solo la Play. Lo sappiamo bene noi e lo sanno benissimo anche i nostri figli. Forse non lo sa chi ha realizzato la fotogallery. Quasi quasi glie lo scrivo.

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Dal blog di: CaniEgatti Diffonfete il piu' possibile questo post !!!!!!! VERGOGNOSO----- GUARDATE...

 
Commenti al Post:
realfreeway
realfreeway il 16/11/07 alle 16:00 via WEB
Forse non ha figli. O li conosce meglio la baby sitter.
 
 
SandaliAlSole
SandaliAlSole il 16/11/07 alle 17:19 via WEB
:)
 
   
incubo.oscuro
incubo.oscuro il 20/11/07 alle 00:27 via WEB
La bomba all'idrogeno o bomba H (più propriamente bomba a fusione termonucleare incontrollata, in gergo "la superbomba") è una bomba a fissione-fusione-fissione in cui una normale bomba A, che serve da innesco, viene posta all'interno di un contenitore di materiale fissile insieme a degli atomi leggeri. Quando la bomba A esplode, innesca la fusione termonucleare dei nuclei degli atomi leggeri; questo processo provoca a sua volta la fissione nucleare del materiale che la circonda. In questo tipo di bomba dunque l'energia liberata deriva oltre che dalla fissione nucleare anche dalla fusione termonucleare fra nuclei di isotopi diversi dell'idrogeno: il deuterio ed il trizio. Nel caso della bomba al deuterio e litio, tale processo avviene secondo una reazione nucleare del tipo: 2H + 3H → 4He + n + 17,6 MeV Il trizio non è di per sé presente nella composizione iniziale della bomba ma viene prodotto dall'urto di neutroni veloci contro nuclei dell'isotopo del litio avente numero di massa 6 e nuclei di deuterio secondo queste due reazioni nucleari: 6Li + n → 3H + 4He + 4,8 MeV e 2H + n → 3H + 6,2 MeV La temperatura e la pressione elevatissime necessarie affinché avvenga la fusione termonucleare nonché i neutroni veloci indispensabili per generare l'idrogeno 3 vengono forniti, come già detto, da una bomba A. A differenza della bomba A, con quella H non vi è alcuna limitazione teorica di potenza. Tale potenza è una funzione a scalino di un certo numero di variabili; non trattandosi di una funzione continua non vale il teorema di Weierstrass e dunque non possiede un massimo teorico. Inoltre la bomba termonucleare non necessita di una massa critica a differenza della bomba A. In realtà, però, essendo necessaria quest'ultima per attivare il processo di fusione termonucleare, rimane ugualmente la necessità a monte di una massa critica. Nel 1961, in una serie di test nucleari, l'URSS fece esplodere la più potente bomba H mai realizzata (la bomba Zar) che liberò energia pari a 57 megatoni, ovvero oltre 4 500 volte più potente della bomba all'uranio lanciata su Hiroshima (Little Boy). Indice [nascondi] 1 Bombe di tipo Teller-Ulam 2 I danni 3 Voci correlate 4 Collegamenti esterni Bombe di tipo Teller-Ulam [modifica] Si tratta del più classico tipo di bombe a fusione. Tale design viene spesso applicato ai missili balistici intercontinentali con testata nucleare di elevato potenziale e il nome deriva dai due scienziati Edward Teller e Stanislaw Ulam. In questo tipo di ordigno, la fissione è provocata da una bomba ad implosione; in più è presente un tamper costituito da un cilindro di uranio 238, contenente il solido composto da litio e deuterio (deuterato di litio) oltre ad una canna vuota di plutonio 239 posta al centro del cilindro. La necessaria separazione tra la bomba a fissione e il cilindro è permessa da uno scudo in uranio 238 e da una schiuma che riempie in sicurezza gli spazi vuoti rimasti. Una volta che la bomba a fissione viene fatta brillare, si verifica tutta una serie di complessi eventi: i raggi X dovuti allo scoppio della bomba a implosione riscaldano l'intero nucleo, mentre le protezioni prevengono una detonazione prematura; il riscaldamento provoca un forte aumento di pressione che comprime il deuterato solido; nel frattempo comincia un processo di fissione nella canna di plutonio, il che provoca emissione di radiazioni e di neutroni; l'urto fra questi neutroni e il composto solido porta alla formazione del trizio; a questo punto si verifica la vera e propria fusione; all'enorme energia e calore appena sviluppati si aggiungono quelli della fissione indotta nei frammenti di uranio 238 interni all'ordigno (provenienti da cilindro e scudo); le energie prodotte da fissione e fusione si sommano dando vita ad una potentissima esplosione nucleare, dell'ordine di grandezza dei 10 megatoni. L'intero processo dura soltanto 600 miliardesimi di secondo I danni [modifica] Sono quattro i fattori distruttivi dovuti all'esplosione di un ordigno nucleare: onda di calore (fino a 300 milioni di gradi centigradi in corrispondenza del punto di detonazione); onda d'urto; emissione di radiazioni (direttamente con l'esplosione e tramite successivo Fall-out radioattivo); effetto EMP (Electro Magnetic Pulse), questo scoperto solo a partire da alcuni test nucleari dei primi anni sessanta. Le esplosioni nucleari possono essere a loro volta classificate in cinque tipi: aero-alte: esplosione nella stratosfera, con forte rilascio di particelle alfa e beta e scarso rilascio di radiazioni gamma, che però vengono fermate dall'atmosfera; nessun danno agli esseri umani ma viene rilasciato un gigantesco impulso elettromagnetico (EMP, Electro Magnetic Pulse) che distrugge qualunque apparecchiatura elettronica non protetta da adeguata schermatura; inoltre vengono azzerate le comunicazioni radio per un certo periodo a causa dei disturbi; aero-basse: esplosione nell'atmosfera a poche centinaia di metri di altezza, con forte rilascio di particelle alfa e beta e scarso rilascio di radiazioni gamma, letali nel raggio di diversi chilometri in un tempo breve. Scarso fall-out; superficiali: esplosione a terra, con forte rilascio di particelle gamma, e scarso rilascio di particelle alfa e beta; elevata ricaduta radioattiva dovuta alle polveri sollevate, pesantemente contaminate. Danni anche di tipo sismico alle cose, ma minori effetti immediati sulle persone; sotterranee: nessun rilascio di particelle, che vengono schermate dal terreno, e di onde elettromagnetiche. Forte onda sismica, proporzionale alla potenza dell'arma. È usata principalmente nei test per le armi nucleari; sottomarine.
 
   
incubo.oscuro
incubo.oscuro il 20/11/07 alle 00:29 via WEB
:)
 
jigendaisuke
jigendaisuke il 16/11/07 alle 16:47 via WEB
io veramente non vedo più bambini giocare in strada non vedo più tanti bambini giocare con i lego....... col monopoli.....
 
 
SandaliAlSole
SandaliAlSole il 16/11/07 alle 17:27 via WEB
Allora, in strada no.. e credo sarebbe un'incoscienza permetterlo, a meno di non abitare in paesi minuscoli con traffico d'auto pressochè inesistente. Ai giardinetti però s, anche in questo periodo, che il freddo spingerebbe a rinchiudersi in casa, la proposta di una corsa o di quattro calci a un pallone o di un giro in altalena (soprattutto con i compagni di scuola e gli amici) viene sempre accolta con giubilo. Nella stagione più calda, poi, i giardinetti, i giardini, i cortili sono sempre frequentatissimi. E anche in casa, per quel che in tutti questi anni ho potuto vedere io, lego e giochi in scatola, oltre alle classiche bambole (va bene io ho solo femmine, uno spacccato sui soldatini non ve loposso dare), sono sempre andati fortissimo, molto più che la playstation. Piuttosto, questo mi sento di dirlo, i problemi li abbiamo noi genitori che magari facciamo fatica ad accompagnarli ai giardinetti e facciamo ancora più fatica ad aprire le porte delle nostre cose. certo, lego e bambole con tutti i loro ammenniccoli creano una bella confusione, e so per esperienza che una seduta di pasta al sale concia la cucina più che un banchetto per venti persone. Ma il problema non è nei bambini, i quali hanno gli stessi desideri dei nostri nonni. Personalmente, avendo avuto la fortuna di avere una famiglia che viveva a porte aperte, consentendo sempre ai miei amici di venire a casa, mi è sembrato naturale proseguire sulla stessa strada. E forse sarà per questo, ma io di imbesuimento da troppa tv, play o gameboy ne vedo davvero poco.
 
   
jigendaisuke
jigendaisuke il 16/11/07 alle 23:38 via WEB
Ehm che significa imbesuimento??? bè se per questo manco io giocavo in strada!! ma all'oratorio ci andavo (e mi ricordo la spuma!!) A volte passando vicino a qualche negozio di giocattoli, non so mi sembrano così vuoti, mah sarà una mia impressione. Comunque gira che ti rigira siam sempre lì le cause sono i genitori che non fanno più i genitori e la tv (i bambini italiani sono i più bersagliati dalla pubblicità) Ossequi
 
     
SandaliAlSole
SandaliAlSole il 16/11/07 alle 23:55 via WEB
La spuma! e lestringhe di liquirizia:) Per quel che posso vedere io, qui in provincia, gli oratori hanno ancora una gran funzione di aggregazione, soprattutto per i più piccoli. E il gioco è parte integrante di questa aggregazione. Sul resto non saprei, a volte si punta facilmente il dito contro questo o contro quello: a volte si tende a drammatizzare e si abbelliscono i ricordi con i colori pastello della nostalgia.
ps imbesuimento (che in realtà non so se in italiano esiste, significa rimbambimento)
ossequi ossequiosi :)
 
     
jigendaisuke
jigendaisuke il 17/11/07 alle 00:25 via WEB
si si anche le stringhe di liquirizia!! oppure quelle arrotolate che srotolavi mentre le mangiavi... GASP ma io sono giovane coem faccio ad avere i tuoi stessi ricordi?????? SIGH SIGH allora è vero un 30enne è più vicino ad un 40enne che ad un 20enne" Certo qui nel mio quartiere c'è l'oratorio dei salesiani con annessi e connessi che è sempre un punto di riferimento per sampierdarena e genova, ma non come una volta ora il riferimento è il centro commerciale della fiumara.....
 
     
incubo.oscuro
incubo.oscuro il 20/11/07 alle 00:27 via WEB
La bomba all'idrogeno o bomba H (più propriamente bomba a fusione termonucleare incontrollata, in gergo "la superbomba") è una bomba a fissione-fusione-fissione in cui una normale bomba A, che serve da innesco, viene posta all'interno di un contenitore di materiale fissile insieme a degli atomi leggeri. Quando la bomba A esplode, innesca la fusione termonucleare dei nuclei degli atomi leggeri; questo processo provoca a sua volta la fissione nucleare del materiale che la circonda. In questo tipo di bomba dunque l'energia liberata deriva oltre che dalla fissione nucleare anche dalla fusione termonucleare fra nuclei di isotopi diversi dell'idrogeno: il deuterio ed il trizio. Nel caso della bomba al deuterio e litio, tale processo avviene secondo una reazione nucleare del tipo: 2H + 3H → 4He + n + 17,6 MeV Il trizio non è di per sé presente nella composizione iniziale della bomba ma viene prodotto dall'urto di neutroni veloci contro nuclei dell'isotopo del litio avente numero di massa 6 e nuclei di deuterio secondo queste due reazioni nucleari: 6Li + n → 3H + 4He + 4,8 MeV e 2H + n → 3H + 6,2 MeV La temperatura e la pressione elevatissime necessarie affinché avvenga la fusione termonucleare nonché i neutroni veloci indispensabili per generare l'idrogeno 3 vengono forniti, come già detto, da una bomba A. A differenza della bomba A, con quella H non vi è alcuna limitazione teorica di potenza. Tale potenza è una funzione a scalino di un certo numero di variabili; non trattandosi di una funzione continua non vale il teorema di Weierstrass e dunque non possiede un massimo teorico. Inoltre la bomba termonucleare non necessita di una massa critica a differenza della bomba A. In realtà, però, essendo necessaria quest'ultima per attivare il processo di fusione termonucleare, rimane ugualmente la necessità a monte di una massa critica. Nel 1961, in una serie di test nucleari, l'URSS fece esplodere la più potente bomba H mai realizzata (la bomba Zar) che liberò energia pari a 57 megatoni, ovvero oltre 4 500 volte più potente della bomba all'uranio lanciata su Hiroshima (Little Boy). Indice [nascondi] 1 Bombe di tipo Teller-Ulam 2 I danni 3 Voci correlate 4 Collegamenti esterni Bombe di tipo Teller-Ulam [modifica] Si tratta del più classico tipo di bombe a fusione. Tale design viene spesso applicato ai missili balistici intercontinentali con testata nucleare di elevato potenziale e il nome deriva dai due scienziati Edward Teller e Stanislaw Ulam. In questo tipo di ordigno, la fissione è provocata da una bomba ad implosione; in più è presente un tamper costituito da un cilindro di uranio 238, contenente il solido composto da litio e deuterio (deuterato di litio) oltre ad una canna vuota di plutonio 239 posta al centro del cilindro. La necessaria separazione tra la bomba a fissione e il cilindro è permessa da uno scudo in uranio 238 e da una schiuma che riempie in sicurezza gli spazi vuoti rimasti. Una volta che la bomba a fissione viene fatta brillare, si verifica tutta una serie di complessi eventi: i raggi X dovuti allo scoppio della bomba a implosione riscaldano l'intero nucleo, mentre le protezioni prevengono una detonazione prematura; il riscaldamento provoca un forte aumento di pressione che comprime il deuterato solido; nel frattempo comincia un processo di fissione nella canna di plutonio, il che provoca emissione di radiazioni e di neutroni; l'urto fra questi neutroni e il composto solido porta alla formazione del trizio; a questo punto si verifica la vera e propria fusione; all'enorme energia e calore appena sviluppati si aggiungono quelli della fissione indotta nei frammenti di uranio 238 interni all'ordigno (provenienti da cilindro e scudo); le energie prodotte da fissione e fusione si sommano dando vita ad una potentissima esplosione nucleare, dell'ordine di grandezza dei 10 megatoni. L'intero processo dura soltanto 600 miliardesimi di secondo I danni [modifica] Sono quattro i fattori distruttivi dovuti all'esplosione di un ordigno nucleare: onda di calore (fino a 300 milioni di gradi centigradi in corrispondenza del punto di detonazione); onda d'urto; emissione di radiazioni (direttamente con l'esplosione e tramite successivo Fall-out radioattivo); effetto EMP (Electro Magnetic Pulse), questo scoperto solo a partire da alcuni test nucleari dei primi anni sessanta. Le esplosioni nucleari possono essere a loro volta classificate in cinque tipi: aero-alte: esplosione nella stratosfera, con forte rilascio di particelle alfa e beta e scarso rilascio di radiazioni gamma, che però vengono fermate dall'atmosfera; nessun danno agli esseri umani ma viene rilasciato un gigantesco impulso elettromagnetico (EMP, Electro Magnetic Pulse) che distrugge qualunque apparecchiatura elettronica non protetta da adeguata schermatura; inoltre vengono azzerate le comunicazioni radio per un certo periodo a causa dei disturbi; aero-basse: esplosione nell'atmosfera a poche centinaia di metri di altezza, con forte rilascio di particelle alfa e beta e scarso rilascio di radiazioni gamma, letali nel raggio di diversi chilometri in un tempo breve. Scarso fall-out; superficiali: esplosione a terra, con forte rilascio di particelle gamma, e scarso rilascio di particelle alfa e beta; elevata ricaduta radioattiva dovuta alle polveri sollevate, pesantemente contaminate. Danni anche di tipo sismico alle cose, ma minori effetti immediati sulle persone; sotterranee: nessun rilascio di particelle, che vengono schermate dal terreno, e di onde elettromagnetiche. Forte onda sismica, proporzionale alla potenza dell'arma. È usata principalmente nei test per le armi nucleari; sottomarine.
 
     
incubo.oscuro
incubo.oscuro il 20/11/07 alle 00:27 via WEB
La bomba all'idrogeno o bomba H (più propriamente bomba a fusione termonucleare incontrollata, in gergo "la superbomba") è una bomba a fissione-fusione-fissione in cui una normale bomba A, che serve da innesco, viene posta all'interno di un contenitore di materiale fissile insieme a degli atomi leggeri. Quando la bomba A esplode, innesca la fusione termonucleare dei nuclei degli atomi leggeri; questo processo provoca a sua volta la fissione nucleare del materiale che la circonda. In questo tipo di bomba dunque l'energia liberata deriva oltre che dalla fissione nucleare anche dalla fusione termonucleare fra nuclei di isotopi diversi dell'idrogeno: il deuterio ed il trizio. Nel caso della bomba al deuterio e litio, tale processo avviene secondo una reazione nucleare del tipo: 2H + 3H → 4He + n + 17,6 MeV Il trizio non è di per sé presente nella composizione iniziale della bomba ma viene prodotto dall'urto di neutroni veloci contro nuclei dell'isotopo del litio avente numero di massa 6 e nuclei di deuterio secondo queste due reazioni nucleari: 6Li + n → 3H + 4He + 4,8 MeV e 2H + n → 3H + 6,2 MeV La temperatura e la pressione elevatissime necessarie affinché avvenga la fusione termonucleare nonché i neutroni veloci indispensabili per generare l'idrogeno 3 vengono forniti, come già detto, da una bomba A. A differenza della bomba A, con quella H non vi è alcuna limitazione teorica di potenza. Tale potenza è una funzione a scalino di un certo numero di variabili; non trattandosi di una funzione continua non vale il teorema di Weierstrass e dunque non possiede un massimo teorico. Inoltre la bomba termonucleare non necessita di una massa critica a differenza della bomba A. In realtà, però, essendo necessaria quest'ultima per attivare il processo di fusione termonucleare, rimane ugualmente la necessità a monte di una massa critica. Nel 1961, in una serie di test nucleari, l'URSS fece esplodere la più potente bomba H mai realizzata (la bomba Zar) che liberò energia pari a 57 megatoni, ovvero oltre 4 500 volte più potente della bomba all'uranio lanciata su Hiroshima (Little Boy). Indice [nascondi] 1 Bombe di tipo Teller-Ulam 2 I danni 3 Voci correlate 4 Collegamenti esterni Bombe di tipo Teller-Ulam [modifica] Si tratta del più classico tipo di bombe a fusione. Tale design viene spesso applicato ai missili balistici intercontinentali con testata nucleare di elevato potenziale e il nome deriva dai due scienziati Edward Teller e Stanislaw Ulam. In questo tipo di ordigno, la fissione è provocata da una bomba ad implosione; in più è presente un tamper costituito da un cilindro di uranio 238, contenente il solido composto da litio e deuterio (deuterato di litio) oltre ad una canna vuota di plutonio 239 posta al centro del cilindro. La necessaria separazione tra la bomba a fissione e il cilindro è permessa da uno scudo in uranio 238 e da una schiuma che riempie in sicurezza gli spazi vuoti rimasti. Una volta che la bomba a fissione viene fatta brillare, si verifica tutta una serie di complessi eventi: i raggi X dovuti allo scoppio della bomba a implosione riscaldano l'intero nucleo, mentre le protezioni prevengono una detonazione prematura; il riscaldamento provoca un forte aumento di pressione che comprime il deuterato solido; nel frattempo comincia un processo di fissione nella canna di plutonio, il che provoca emissione di radiazioni e di neutroni; l'urto fra questi neutroni e il composto solido porta alla formazione del trizio; a questo punto si verifica la vera e propria fusione; all'enorme energia e calore appena sviluppati si aggiungono quelli della fissione indotta nei frammenti di uranio 238 interni all'ordigno (provenienti da cilindro e scudo); le energie prodotte da fissione e fusione si sommano dando vita ad una potentissima esplosione nucleare, dell'ordine di grandezza dei 10 megatoni. L'intero processo dura soltanto 600 miliardesimi di secondo I danni [modifica] Sono quattro i fattori distruttivi dovuti all'esplosione di un ordigno nucleare: onda di calore (fino a 300 milioni di gradi centigradi in corrispondenza del punto di detonazione); onda d'urto; emissione di radiazioni (direttamente con l'esplosione e tramite successivo Fall-out radioattivo); effetto EMP (Electro Magnetic Pulse), questo scoperto solo a partire da alcuni test nucleari dei primi anni sessanta. Le esplosioni nucleari possono essere a loro volta classificate in cinque tipi: aero-alte: esplosione nella stratosfera, con forte rilascio di particelle alfa e beta e scarso rilascio di radiazioni gamma, che però vengono fermate dall'atmosfera; nessun danno agli esseri umani ma viene rilasciato un gigantesco impulso elettromagnetico (EMP, Electro Magnetic Pulse) che distrugge qualunque apparecchiatura elettronica non protetta da adeguata schermatura; inoltre vengono azzerate le comunicazioni radio per un certo periodo a causa dei disturbi; aero-basse: esplosione nell'atmosfera a poche centinaia di metri di altezza, con forte rilascio di particelle alfa e beta e scarso rilascio di radiazioni gamma, letali nel raggio di diversi chilometri in un tempo breve. Scarso fall-out; superficiali: esplosione a terra, con forte rilascio di particelle gamma, e scarso rilascio di particelle alfa e beta; elevata ricaduta radioattiva dovuta alle polveri sollevate, pesantemente contaminate. Danni anche di tipo sismico alle cose, ma minori effetti immediati sulle persone; sotterranee: nessun rilascio di particelle, che vengono schermate dal terreno, e di onde elettromagnetiche. Forte onda sismica, proporzionale alla potenza dell'arma. È usata principalmente nei test per le armi nucleari; sottomarine.
 
elioliquido
elioliquido il 16/11/07 alle 18:24 via WEB
A proposito di sacralità, toddlers are the stormtroopers of the Lord of Entropy (è il mio primo fortune cookie di oggi).
 
 
SandaliAlSole
SandaliAlSole il 16/11/07 alle 23:57 via WEB
Ho avuto una visione tipo Star Wars e ho provato un vago sensodi inquietudine. ma senti, quanti biscottini mangi al giorno?
 
Oceano_Irrazionale
Oceano_Irrazionale il 16/11/07 alle 18:34 via WEB
Azz Miti, leggere questo post dopo che ho pubblicato una foto mentre gioco alla playstation coi cuccioli olandesi mi turba un pochino ma in realtà, devo ammettere che loro hanno giocato solo per farmi un favore, erano appena tornati da 3 ore di pallone nei giardinetti nel cuore di Amsterdam. Solo alcune cose sono cambiate, penso anch'io che i desideri siano gli stessi, solo deviati verso ciò che l'attualità offre. Un abbraccio cosmyco :*
 
 
SandaliAlSole
SandaliAlSole il 17/11/07 alle 00:01 via WEB
te l'ho scritto da te e lo ripeto qui. Ci sta anche la Play, se c'è tutto il resto. e credo che quel tutto e quel resto tu lo abbia trovato. buona navigazione, angelo.
 
 
incubo.oscuro
incubo.oscuro il 20/11/07 alle 00:27 via WEB
La bomba all'idrogeno o bomba H (più propriamente bomba a fusione termonucleare incontrollata, in gergo "la superbomba") è una bomba a fissione-fusione-fissione in cui una normale bomba A, che serve da innesco, viene posta all'interno di un contenitore di materiale fissile insieme a degli atomi leggeri. Quando la bomba A esplode, innesca la fusione termonucleare dei nuclei degli atomi leggeri; questo processo provoca a sua volta la fissione nucleare del materiale che la circonda. In questo tipo di bomba dunque l'energia liberata deriva oltre che dalla fissione nucleare anche dalla fusione termonucleare fra nuclei di isotopi diversi dell'idrogeno: il deuterio ed il trizio. Nel caso della bomba al deuterio e litio, tale processo avviene secondo una reazione nucleare del tipo: 2H + 3H → 4He + n + 17,6 MeV Il trizio non è di per sé presente nella composizione iniziale della bomba ma viene prodotto dall'urto di neutroni veloci contro nuclei dell'isotopo del litio avente numero di massa 6 e nuclei di deuterio secondo queste due reazioni nucleari: 6Li + n → 3H + 4He + 4,8 MeV e 2H + n → 3H + 6,2 MeV La temperatura e la pressione elevatissime necessarie affinché avvenga la fusione termonucleare nonché i neutroni veloci indispensabili per generare l'idrogeno 3 vengono forniti, come già detto, da una bomba A. A differenza della bomba A, con quella H non vi è alcuna limitazione teorica di potenza. Tale potenza è una funzione a scalino di un certo numero di variabili; non trattandosi di una funzione continua non vale il teorema di Weierstrass e dunque non possiede un massimo teorico. Inoltre la bomba termonucleare non necessita di una massa critica a differenza della bomba A. In realtà, però, essendo necessaria quest'ultima per attivare il processo di fusione termonucleare, rimane ugualmente la necessità a monte di una massa critica. Nel 1961, in una serie di test nucleari, l'URSS fece esplodere la più potente bomba H mai realizzata (la bomba Zar) che liberò energia pari a 57 megatoni, ovvero oltre 4 500 volte più potente della bomba all'uranio lanciata su Hiroshima (Little Boy). Indice [nascondi] 1 Bombe di tipo Teller-Ulam 2 I danni 3 Voci correlate 4 Collegamenti esterni Bombe di tipo Teller-Ulam [modifica] Si tratta del più classico tipo di bombe a fusione. Tale design viene spesso applicato ai missili balistici intercontinentali con testata nucleare di elevato potenziale e il nome deriva dai due scienziati Edward Teller e Stanislaw Ulam. In questo tipo di ordigno, la fissione è provocata da una bomba ad implosione; in più è presente un tamper costituito da un cilindro di uranio 238, contenente il solido composto da litio e deuterio (deuterato di litio) oltre ad una canna vuota di plutonio 239 posta al centro del cilindro. La necessaria separazione tra la bomba a fissione e il cilindro è permessa da uno scudo in uranio 238 e da una schiuma che riempie in sicurezza gli spazi vuoti rimasti. Una volta che la bomba a fissione viene fatta brillare, si verifica tutta una serie di complessi eventi: i raggi X dovuti allo scoppio della bomba a implosione riscaldano l'intero nucleo, mentre le protezioni prevengono una detonazione prematura; il riscaldamento provoca un forte aumento di pressione che comprime il deuterato solido; nel frattempo comincia un processo di fissione nella canna di plutonio, il che provoca emissione di radiazioni e di neutroni; l'urto fra questi neutroni e il composto solido porta alla formazione del trizio; a questo punto si verifica la vera e propria fusione; all'enorme energia e calore appena sviluppati si aggiungono quelli della fissione indotta nei frammenti di uranio 238 interni all'ordigno (provenienti da cilindro e scudo); le energie prodotte da fissione e fusione si sommano dando vita ad una potentissima esplosione nucleare, dell'ordine di grandezza dei 10 megatoni. L'intero processo dura soltanto 600 miliardesimi di secondo I danni [modifica] Sono quattro i fattori distruttivi dovuti all'esplosione di un ordigno nucleare: onda di calore (fino a 300 milioni di gradi centigradi in corrispondenza del punto di detonazione); onda d'urto; emissione di radiazioni (direttamente con l'esplosione e tramite successivo Fall-out radioattivo); effetto EMP (Electro Magnetic Pulse), questo scoperto solo a partire da alcuni test nucleari dei primi anni sessanta. Le esplosioni nucleari possono essere a loro volta classificate in cinque tipi: aero-alte: esplosione nella stratosfera, con forte rilascio di particelle alfa e beta e scarso rilascio di radiazioni gamma, che però vengono fermate dall'atmosfera; nessun danno agli esseri umani ma viene rilasciato un gigantesco impulso elettromagnetico (EMP, Electro Magnetic Pulse) che distrugge qualunque apparecchiatura elettronica non protetta da adeguata schermatura; inoltre vengono azzerate le comunicazioni radio per un certo periodo a causa dei disturbi; aero-basse: esplosione nell'atmosfera a poche centinaia di metri di altezza, con forte rilascio di particelle alfa e beta e scarso rilascio di radiazioni gamma, letali nel raggio di diversi chilometri in un tempo breve. Scarso fall-out; superficiali: esplosione a terra, con forte rilascio di particelle gamma, e scarso rilascio di particelle alfa e beta; elevata ricaduta radioattiva dovuta alle polveri sollevate, pesantemente contaminate. Danni anche di tipo sismico alle cose, ma minori effetti immediati sulle persone; sotterranee: nessun rilascio di particelle, che vengono schermate dal terreno, e di onde elettromagnetiche. Forte onda sismica, proporzionale alla potenza dell'arma. È usata principalmente nei test per le armi nucleari; sottomarine.
 
stoico.epicureo
stoico.epicureo il 16/11/07 alle 21:13 via WEB
mitico..è stato per anni l'oggetto dei miei sogni. Qui dalle mie parti non si è mai trovato nei negozi di giocattoli.
 
 
SandaliAlSole
SandaliAlSole il 17/11/07 alle 00:04 via WEB
sai che non mi ricordo di averne mai visto uno dal vero? forse solo a qualche mostra del giocattolo dei tempi che fu. rigorosamente intoccabile, dunque. il mio sogno proibito era il pallone con la maniglia, sul quale saltavi andando in giro per prati e campi (la pubblicità, quarant'anni fa era ingannevole tanto quanto quella di oggi). Poi ho scoperto che si chiama hopping ball, anche se credo che abbia almeno altre tre o quattro denominazioni. E' stata regalata alle mie bambine: come dire, un sogno esaudito per interposta persona.:) ciao A. non mi hai detto come è finita con il sindaco.
 
   
lakonikos
lakonikos il 17/11/07 alle 10:40 via WEB
ehm...io lo rubavo a mia sorella.
 
     
SandaliAlSole
SandaliAlSole il 17/11/07 alle 19:11 via WEB
non è che ce l'hai in soffitta?
 
     
lakonikos
lakonikos il 18/11/07 alle 00:31 via WEB
figurati, i miei sono sempre stati modernisti, non hanno conservato niente, mannaggia.
 
     
incubo.oscuro
incubo.oscuro il 20/11/07 alle 00:28 via WEB
La bomba all'idrogeno o bomba H (più propriamente bomba a fusione termonucleare incontrollata, in gergo "la superbomba") è una bomba a fissione-fusione-fissione in cui una normale bomba A, che serve da innesco, viene posta all'interno di un contenitore di materiale fissile insieme a degli atomi leggeri. Quando la bomba A esplode, innesca la fusione termonucleare dei nuclei degli atomi leggeri; questo processo provoca a sua volta la fissione nucleare del materiale che la circonda. In questo tipo di bomba dunque l'energia liberata deriva oltre che dalla fissione nucleare anche dalla fusione termonucleare fra nuclei di isotopi diversi dell'idrogeno: il deuterio ed il trizio. Nel caso della bomba al deuterio e litio, tale processo avviene secondo una reazione nucleare del tipo: 2H + 3H → 4He + n + 17,6 MeV Il trizio non è di per sé presente nella composizione iniziale della bomba ma viene prodotto dall'urto di neutroni veloci contro nuclei dell'isotopo del litio avente numero di massa 6 e nuclei di deuterio secondo queste due reazioni nucleari: 6Li + n → 3H + 4He + 4,8 MeV e 2H + n → 3H + 6,2 MeV La temperatura e la pressione elevatissime necessarie affinché avvenga la fusione termonucleare nonché i neutroni veloci indispensabili per generare l'idrogeno 3 vengono forniti, come già detto, da una bomba A. A differenza della bomba A, con quella H non vi è alcuna limitazione teorica di potenza. Tale potenza è una funzione a scalino di un certo numero di variabili; non trattandosi di una funzione continua non vale il teorema di Weierstrass e dunque non possiede un massimo teorico. Inoltre la bomba termonucleare non necessita di una massa critica a differenza della bomba A. In realtà, però, essendo necessaria quest'ultima per attivare il processo di fusione termonucleare, rimane ugualmente la necessità a monte di una massa critica. Nel 1961, in una serie di test nucleari, l'URSS fece esplodere la più potente bomba H mai realizzata (la bomba Zar) che liberò energia pari a 57 megatoni, ovvero oltre 4 500 volte più potente della bomba all'uranio lanciata su Hiroshima (Little Boy). Indice [nascondi] 1 Bombe di tipo Teller-Ulam 2 I danni 3 Voci correlate 4 Collegamenti esterni Bombe di tipo Teller-Ulam [modifica] Si tratta del più classico tipo di bombe a fusione. Tale design viene spesso applicato ai missili balistici intercontinentali con testata nucleare di elevato potenziale e il nome deriva dai due scienziati Edward Teller e Stanislaw Ulam. In questo tipo di ordigno, la fissione è provocata da una bomba ad implosione; in più è presente un tamper costituito da un cilindro di uranio 238, contenente il solido composto da litio e deuterio (deuterato di litio) oltre ad una canna vuota di plutonio 239 posta al centro del cilindro. La necessaria separazione tra la bomba a fissione e il cilindro è permessa da uno scudo in uranio 238 e da una schiuma che riempie in sicurezza gli spazi vuoti rimasti. Una volta che la bomba a fissione viene fatta brillare, si verifica tutta una serie di complessi eventi: i raggi X dovuti allo scoppio della bomba a implosione riscaldano l'intero nucleo, mentre le protezioni prevengono una detonazione prematura; il riscaldamento provoca un forte aumento di pressione che comprime il deuterato solido; nel frattempo comincia un processo di fissione nella canna di plutonio, il che provoca emissione di radiazioni e di neutroni; l'urto fra questi neutroni e il composto solido porta alla formazione del trizio; a questo punto si verifica la vera e propria fusione; all'enorme energia e calore appena sviluppati si aggiungono quelli della fissione indotta nei frammenti di uranio 238 interni all'ordigno (provenienti da cilindro e scudo); le energie prodotte da fissione e fusione si sommano dando vita ad una potentissima esplosione nucleare, dell'ordine di grandezza dei 10 megatoni. L'intero processo dura soltanto 600 miliardesimi di secondo I danni [modifica] Sono quattro i fattori distruttivi dovuti all'esplosione di un ordigno nucleare: onda di calore (fino a 300 milioni di gradi centigradi in corrispondenza del punto di detonazione); onda d'urto; emissione di radiazioni (direttamente con l'esplosione e tramite successivo Fall-out radioattivo); effetto EMP (Electro Magnetic Pulse), questo scoperto solo a partire da alcuni test nucleari dei primi anni sessanta. Le esplosioni nucleari possono essere a loro volta classificate in cinque tipi: aero-alte: esplosione nella stratosfera, con forte rilascio di particelle alfa e beta e scarso rilascio di radiazioni gamma, che però vengono fermate dall'atmosfera; nessun danno agli esseri umani ma viene rilasciato un gigantesco impulso elettromagnetico (EMP, Electro Magnetic Pulse) che distrugge qualunque apparecchiatura elettronica non protetta da adeguata schermatura; inoltre vengono azzerate le comunicazioni radio per un certo periodo a causa dei disturbi; aero-basse: esplosione nell'atmosfera a poche centinaia di metri di altezza, con forte rilascio di particelle alfa e beta e scarso rilascio di radiazioni gamma, letali nel raggio di diversi chilometri in un tempo breve. Scarso fall-out; superficiali: esplosione a terra, con forte rilascio di particelle gamma, e scarso rilascio di particelle alfa e beta; elevata ricaduta radioattiva dovuta alle polveri sollevate, pesantemente contaminate. Danni anche di tipo sismico alle cose, ma minori effetti immediati sulle persone; sotterranee: nessun rilascio di particelle, che vengono schermate dal terreno, e di onde elettromagnetiche. Forte onda sismica, proporzionale alla potenza dell'arma. È usata principalmente nei test per le armi nucleari; sottomarine.
 
miro.oceani
miro.oceani il 17/11/07 alle 10:20 via WEB
la sensazione che il commentatore non conosca i ragazzi l'ho avuta anch'io....
gessi, campanoni, salto della corda, giochi con gli elastici alle caviglie, gli intrecci di spaghi con le dite, fucili di legno con l'elastico, lo scianco, piste sulla sabbia, giochi coi noccioli di pesca, biglie con i tappi a corona, bolle di sapone.........e poi tanti giochi inventati con i materiali che capìtano (foglie, legni, cartoni, rotoli)... e non vedo solo i miei ragazzi ma anche i loro amici
tanti giochi li riscoprono con i genitori ma tanti "girano" tra i ragazzi...
a volte basta stimolargli un pò la fantasia... spegnedo la Tivù. ciao
 
 
SandaliAlSole
SandaliAlSole il 17/11/07 alle 19:19 via WEB
come ho risposto sotto a ody, credo che semplicemente lo spettro delle opportunità si sia ampliato. e visto che la voglia di giocare insieme è una molla meravigliosa per tutti i bambini, basta lasciarla scattare.
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 17/11/07 alle 16:24 via WEB
la sensazione che chi cura le fotogallery di repubblica on line non conosca il suo mestiere l'ho già espressa anch'io.:).
voglio però spezzare una lancia anche in favore dei giochi moderni e del nuovo tipo di socializzazione che essi creano. comincio a pensare che ci sia ANCHE un gap generazionale nella nostra (dei genitori) avversione per videogiochi e affini. siamo indubbiamente nel bel mezzo di un enorme cambiamento sociale e forse antropologico ed è più che normale che non sappiamo riferirci ad esso se non usando i nostri criteri e punti di riferimento; ma è altrettabnto ovvio che essi appartengono al passato.
altrettanto quanto noi difendiamo, per noi stessi, l'utilizzo dei blog e di internet come nuovo modo di vivere i rapporti sociali, così dobbiamo probabilmente rassegnarci all'evolversi del gioco e dei rapporti on line anche nella vita dei nostri figli.
 
 
SandaliAlSole
SandaliAlSole il 17/11/07 alle 19:17 via WEB
credo di averne giàscrittoin qualche occasione (in due anni e mezzo di bla-bla-bla su questa piattaforma temo il rischio repetita sia altino): ho assistito a partite corali alla playstation,con otto-dieci bambini tutti insieme sul tappeto a studiare strategie e inventare mosse, a passarsi il turno e il joypad, che non fanno che confermare la voglia di stare insieme. poi i giochi.. beh.. si adeguano ai tempi. diciamo anche la verità: alcuni dei giochi che noi usavamo con estrema disinvoltura oggi sarebbero proibitissimi da milleeuna associazione, per i materiali, per i pezzi piccoli che possono essere ingeriti, per le parti taglienti, per gli spigoli vivi. e noi stessi forse ai nostri figli non ci saremmo sognati di metterli in mano.
concludendo: la mia considerazione era sulla voglia di giocare insieme dei bambini, che onestamente mi sembra sempre la stessa che avevo io. sui giochi, personalmente cerco di non demonizzare nulla: l'uno non esclude l'altro. l'importante è proporre e incoraggiare a esplorare. per il resto, credo che siano bravissimi a organizzarsi da soli!
 
   
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 17/11/07 alle 19:39 via WEB
ovviamente non era rivolto a te, ma all'articolo e alla mentalità che c'è dietro
 
     
SandaliAlSole
SandaliAlSole il 17/11/07 alle 19:40 via WEB
si avevo inteso correttamente :))
 
     
incubo.oscuro
incubo.oscuro il 20/11/07 alle 00:28 via WEB
La bomba all'idrogeno o bomba H (più propriamente bomba a fusione termonucleare incontrollata, in gergo "la superbomba") è una bomba a fissione-fusione-fissione in cui una normale bomba A, che serve da innesco, viene posta all'interno di un contenitore di materiale fissile insieme a degli atomi leggeri. Quando la bomba A esplode, innesca la fusione termonucleare dei nuclei degli atomi leggeri; questo processo provoca a sua volta la fissione nucleare del materiale che la circonda. In questo tipo di bomba dunque l'energia liberata deriva oltre che dalla fissione nucleare anche dalla fusione termonucleare fra nuclei di isotopi diversi dell'idrogeno: il deuterio ed il trizio. Nel caso della bomba al deuterio e litio, tale processo avviene secondo una reazione nucleare del tipo: 2H + 3H → 4He + n + 17,6 MeV Il trizio non è di per sé presente nella composizione iniziale della bomba ma viene prodotto dall'urto di neutroni veloci contro nuclei dell'isotopo del litio avente numero di massa 6 e nuclei di deuterio secondo queste due reazioni nucleari: 6Li + n → 3H + 4He + 4,8 MeV e 2H + n → 3H + 6,2 MeV La temperatura e la pressione elevatissime necessarie affinché avvenga la fusione termonucleare nonché i neutroni veloci indispensabili per generare l'idrogeno 3 vengono forniti, come già detto, da una bomba A. A differenza della bomba A, con quella H non vi è alcuna limitazione teorica di potenza. Tale potenza è una funzione a scalino di un certo numero di variabili; non trattandosi di una funzione continua non vale il teorema di Weierstrass e dunque non possiede un massimo teorico. Inoltre la bomba termonucleare non necessita di una massa critica a differenza della bomba A. In realtà, però, essendo necessaria quest'ultima per attivare il processo di fusione termonucleare, rimane ugualmente la necessità a monte di una massa critica. Nel 1961, in una serie di test nucleari, l'URSS fece esplodere la più potente bomba H mai realizzata (la bomba Zar) che liberò energia pari a 57 megatoni, ovvero oltre 4 500 volte più potente della bomba all'uranio lanciata su Hiroshima (Little Boy). Indice [nascondi] 1 Bombe di tipo Teller-Ulam 2 I danni 3 Voci correlate 4 Collegamenti esterni Bombe di tipo Teller-Ulam [modifica] Si tratta del più classico tipo di bombe a fusione. Tale design viene spesso applicato ai missili balistici intercontinentali con testata nucleare di elevato potenziale e il nome deriva dai due scienziati Edward Teller e Stanislaw Ulam. In questo tipo di ordigno, la fissione è provocata da una bomba ad implosione; in più è presente un tamper costituito da un cilindro di uranio 238, contenente il solido composto da litio e deuterio (deuterato di litio) oltre ad una canna vuota di plutonio 239 posta al centro del cilindro. La necessaria separazione tra la bomba a fissione e il cilindro è permessa da uno scudo in uranio 238 e da una schiuma che riempie in sicurezza gli spazi vuoti rimasti. Una volta che la bomba a fissione viene fatta brillare, si verifica tutta una serie di complessi eventi: i raggi X dovuti allo scoppio della bomba a implosione riscaldano l'intero nucleo, mentre le protezioni prevengono una detonazione prematura; il riscaldamento provoca un forte aumento di pressione che comprime il deuterato solido; nel frattempo comincia un processo di fissione nella canna di plutonio, il che provoca emissione di radiazioni e di neutroni; l'urto fra questi neutroni e il composto solido porta alla formazione del trizio; a questo punto si verifica la vera e propria fusione; all'enorme energia e calore appena sviluppati si aggiungono quelli della fissione indotta nei frammenti di uranio 238 interni all'ordigno (provenienti da cilindro e scudo); le energie prodotte da fissione e fusione si sommano dando vita ad una potentissima esplosione nucleare, dell'ordine di grandezza dei 10 megatoni. L'intero processo dura soltanto 600 miliardesimi di secondo I danni [modifica] Sono quattro i fattori distruttivi dovuti all'esplosione di un ordigno nucleare: onda di calore (fino a 300 milioni di gradi centigradi in corrispondenza del punto di detonazione); onda d'urto; emissione di radiazioni (direttamente con l'esplosione e tramite successivo Fall-out radioattivo); effetto EMP (Electro Magnetic Pulse), questo scoperto solo a partire da alcuni test nucleari dei primi anni sessanta. Le esplosioni nucleari possono essere a loro volta classificate in cinque tipi: aero-alte: esplosione nella stratosfera, con forte rilascio di particelle alfa e beta e scarso rilascio di radiazioni gamma, che però vengono fermate dall'atmosfera; nessun danno agli esseri umani ma viene rilasciato un gigantesco impulso elettromagnetico (EMP, Electro Magnetic Pulse) che distrugge qualunque apparecchiatura elettronica non protetta da adeguata schermatura; inoltre vengono azzerate le comunicazioni radio per un certo periodo a causa dei disturbi; aero-basse: esplosione nell'atmosfera a poche centinaia di metri di altezza, con forte rilascio di particelle alfa e beta e scarso rilascio di radiazioni gamma, letali nel raggio di diversi chilometri in un tempo breve. Scarso fall-out; superficiali: esplosione a terra, con forte rilascio di particelle gamma, e scarso rilascio di particelle alfa e beta; elevata ricaduta radioattiva dovuta alle polveri sollevate, pesantemente contaminate. Danni anche di tipo sismico alle cose, ma minori effetti immediati sulle persone; sotterranee: nessun rilascio di particelle, che vengono schermate dal terreno, e di onde elettromagnetiche. Forte onda sismica, proporzionale alla potenza dell'arma. È usata principalmente nei test per le armi nucleari; sottomarine.
 
Casalingapercaso
Casalingapercaso il 17/11/07 alle 22:33 via WEB
Noi giocavamo in mezzo alla strada, dove le poche auto andavano lente e qualcuno gridava forte 'macchinaaaa' e tutti ad arrampicarsi sui muretti delle recinzioni. Aldilà di accontentarci di poco, credo che tanti dei giochi di una volta predisponessero alla socialità, richiedessero la presenza di più giocatori. Ecco, i giochi individuali (escluse naturalmente le bambole che avevano altri significati oltre al gioco) erano meno diffusi di adesso. Ma forse era così nella mia famiglia per necessità, dove con un solo gioco si accontentavano tanti bambini. Ciao
 
 
incubo.oscuro
incubo.oscuro il 20/11/07 alle 00:28 via WEB
La bomba all'idrogeno o bomba H (più propriamente bomba a fusione termonucleare incontrollata, in gergo "la superbomba") è una bomba a fissione-fusione-fissione in cui una normale bomba A, che serve da innesco, viene posta all'interno di un contenitore di materiale fissile insieme a degli atomi leggeri. Quando la bomba A esplode, innesca la fusione termonucleare dei nuclei degli atomi leggeri; questo processo provoca a sua volta la fissione nucleare del materiale che la circonda. In questo tipo di bomba dunque l'energia liberata deriva oltre che dalla fissione nucleare anche dalla fusione termonucleare fra nuclei di isotopi diversi dell'idrogeno: il deuterio ed il trizio. Nel caso della bomba al deuterio e litio, tale processo avviene secondo una reazione nucleare del tipo: 2H + 3H → 4He + n + 17,6 MeV Il trizio non è di per sé presente nella composizione iniziale della bomba ma viene prodotto dall'urto di neutroni veloci contro nuclei dell'isotopo del litio avente numero di massa 6 e nuclei di deuterio secondo queste due reazioni nucleari: 6Li + n → 3H + 4He + 4,8 MeV e 2H + n → 3H + 6,2 MeV La temperatura e la pressione elevatissime necessarie affinché avvenga la fusione termonucleare nonché i neutroni veloci indispensabili per generare l'idrogeno 3 vengono forniti, come già detto, da una bomba A. A differenza della bomba A, con quella H non vi è alcuna limitazione teorica di potenza. Tale potenza è una funzione a scalino di un certo numero di variabili; non trattandosi di una funzione continua non vale il teorema di Weierstrass e dunque non possiede un massimo teorico. Inoltre la bomba termonucleare non necessita di una massa critica a differenza della bomba A. In realtà, però, essendo necessaria quest'ultima per attivare il processo di fusione termonucleare, rimane ugualmente la necessità a monte di una massa critica. Nel 1961, in una serie di test nucleari, l'URSS fece esplodere la più potente bomba H mai realizzata (la bomba Zar) che liberò energia pari a 57 megatoni, ovvero oltre 4 500 volte più potente della bomba all'uranio lanciata su Hiroshima (Little Boy). Indice [nascondi] 1 Bombe di tipo Teller-Ulam 2 I danni 3 Voci correlate 4 Collegamenti esterni Bombe di tipo Teller-Ulam [modifica] Si tratta del più classico tipo di bombe a fusione. Tale design viene spesso applicato ai missili balistici intercontinentali con testata nucleare di elevato potenziale e il nome deriva dai due scienziati Edward Teller e Stanislaw Ulam. In questo tipo di ordigno, la fissione è provocata da una bomba ad implosione; in più è presente un tamper costituito da un cilindro di uranio 238, contenente il solido composto da litio e deuterio (deuterato di litio) oltre ad una canna vuota di plutonio 239 posta al centro del cilindro. La necessaria separazione tra la bomba a fissione e il cilindro è permessa da uno scudo in uranio 238 e da una schiuma che riempie in sicurezza gli spazi vuoti rimasti. Una volta che la bomba a fissione viene fatta brillare, si verifica tutta una serie di complessi eventi: i raggi X dovuti allo scoppio della bomba a implosione riscaldano l'intero nucleo, mentre le protezioni prevengono una detonazione prematura; il riscaldamento provoca un forte aumento di pressione che comprime il deuterato solido; nel frattempo comincia un processo di fissione nella canna di plutonio, il che provoca emissione di radiazioni e di neutroni; l'urto fra questi neutroni e il composto solido porta alla formazione del trizio; a questo punto si verifica la vera e propria fusione; all'enorme energia e calore appena sviluppati si aggiungono quelli della fissione indotta nei frammenti di uranio 238 interni all'ordigno (provenienti da cilindro e scudo); le energie prodotte da fissione e fusione si sommano dando vita ad una potentissima esplosione nucleare, dell'ordine di grandezza dei 10 megatoni. L'intero processo dura soltanto 600 miliardesimi di secondo I danni [modifica] Sono quattro i fattori distruttivi dovuti all'esplosione di un ordigno nucleare: onda di calore (fino a 300 milioni di gradi centigradi in corrispondenza del punto di detonazione); onda d'urto; emissione di radiazioni (direttamente con l'esplosione e tramite successivo Fall-out radioattivo); effetto EMP (Electro Magnetic Pulse), questo scoperto solo a partire da alcuni test nucleari dei primi anni sessanta. Le esplosioni nucleari possono essere a loro volta classificate in cinque tipi: aero-alte: esplosione nella stratosfera, con forte rilascio di particelle alfa e beta e scarso rilascio di radiazioni gamma, che però vengono fermate dall'atmosfera; nessun danno agli esseri umani ma viene rilasciato un gigantesco impulso elettromagnetico (EMP, Electro Magnetic Pulse) che distrugge qualunque apparecchiatura elettronica non protetta da adeguata schermatura; inoltre vengono azzerate le comunicazioni radio per un certo periodo a causa dei disturbi; aero-basse: esplosione nell'atmosfera a poche centinaia di metri di altezza, con forte rilascio di particelle alfa e beta e scarso rilascio di radiazioni gamma, letali nel raggio di diversi chilometri in un tempo breve. Scarso fall-out; superficiali: esplosione a terra, con forte rilascio di particelle gamma, e scarso rilascio di particelle alfa e beta; elevata ricaduta radioattiva dovuta alle polveri sollevate, pesantemente contaminate. Danni anche di tipo sismico alle cose, ma minori effetti immediati sulle persone; sotterranee: nessun rilascio di particelle, che vengono schermate dal terreno, e di onde elettromagnetiche. Forte onda sismica, proporzionale alla potenza dell'arma. È usata principalmente nei test per le armi nucleari; sottomarine.
 
BobSaintClair
BobSaintClair il 18/11/07 alle 15:51 via WEB
Si Miti, concordo appieno col tuo pensiero, anche io quando ero piccolo ero attratto tremendamente dai video games.....ma uscire fuori a giocare con gli altri era ugualmente bello! :)
 
 
incubo.oscuro
incubo.oscuro il 20/11/07 alle 00:28 via WEB
La bomba all'idrogeno o bomba H (più propriamente bomba a fusione termonucleare incontrollata, in gergo "la superbomba") è una bomba a fissione-fusione-fissione in cui una normale bomba A, che serve da innesco, viene posta all'interno di un contenitore di materiale fissile insieme a degli atomi leggeri. Quando la bomba A esplode, innesca la fusione termonucleare dei nuclei degli atomi leggeri; questo processo provoca a sua volta la fissione nucleare del materiale che la circonda. In questo tipo di bomba dunque l'energia liberata deriva oltre che dalla fissione nucleare anche dalla fusione termonucleare fra nuclei di isotopi diversi dell'idrogeno: il deuterio ed il trizio. Nel caso della bomba al deuterio e litio, tale processo avviene secondo una reazione nucleare del tipo: 2H + 3H → 4He + n + 17,6 MeV Il trizio non è di per sé presente nella composizione iniziale della bomba ma viene prodotto dall'urto di neutroni veloci contro nuclei dell'isotopo del litio avente numero di massa 6 e nuclei di deuterio secondo queste due reazioni nucleari: 6Li + n → 3H + 4He + 4,8 MeV e 2H + n → 3H + 6,2 MeV La temperatura e la pressione elevatissime necessarie affinché avvenga la fusione termonucleare nonché i neutroni veloci indispensabili per generare l'idrogeno 3 vengono forniti, come già detto, da una bomba A. A differenza della bomba A, con quella H non vi è alcuna limitazione teorica di potenza. Tale potenza è una funzione a scalino di un certo numero di variabili; non trattandosi di una funzione continua non vale il teorema di Weierstrass e dunque non possiede un massimo teorico. Inoltre la bomba termonucleare non necessita di una massa critica a differenza della bomba A. In realtà, però, essendo necessaria quest'ultima per attivare il processo di fusione termonucleare, rimane ugualmente la necessità a monte di una massa critica. Nel 1961, in una serie di test nucleari, l'URSS fece esplodere la più potente bomba H mai realizzata (la bomba Zar) che liberò energia pari a 57 megatoni, ovvero oltre 4 500 volte più potente della bomba all'uranio lanciata su Hiroshima (Little Boy). Indice [nascondi] 1 Bombe di tipo Teller-Ulam 2 I danni 3 Voci correlate 4 Collegamenti esterni Bombe di tipo Teller-Ulam [modifica] Si tratta del più classico tipo di bombe a fusione. Tale design viene spesso applicato ai missili balistici intercontinentali con testata nucleare di elevato potenziale e il nome deriva dai due scienziati Edward Teller e Stanislaw Ulam. In questo tipo di ordigno, la fissione è provocata da una bomba ad implosione; in più è presente un tamper costituito da un cilindro di uranio 238, contenente il solido composto da litio e deuterio (deuterato di litio) oltre ad una canna vuota di plutonio 239 posta al centro del cilindro. La necessaria separazione tra la bomba a fissione e il cilindro è permessa da uno scudo in uranio 238 e da una schiuma che riempie in sicurezza gli spazi vuoti rimasti. Una volta che la bomba a fissione viene fatta brillare, si verifica tutta una serie di complessi eventi: i raggi X dovuti allo scoppio della bomba a implosione riscaldano l'intero nucleo, mentre le protezioni prevengono una detonazione prematura; il riscaldamento provoca un forte aumento di pressione che comprime il deuterato solido; nel frattempo comincia un processo di fissione nella canna di plutonio, il che provoca emissione di radiazioni e di neutroni; l'urto fra questi neutroni e il composto solido porta alla formazione del trizio; a questo punto si verifica la vera e propria fusione; all'enorme energia e calore appena sviluppati si aggiungono quelli della fissione indotta nei frammenti di uranio 238 interni all'ordigno (provenienti da cilindro e scudo); le energie prodotte da fissione e fusione si sommano dando vita ad una potentissima esplosione nucleare, dell'ordine di grandezza dei 10 megatoni. L'intero processo dura soltanto 600 miliardesimi di secondo I danni [modifica] Sono quattro i fattori distruttivi dovuti all'esplosione di un ordigno nucleare: onda di calore (fino a 300 milioni di gradi centigradi in corrispondenza del punto di detonazione); onda d'urto; emissione di radiazioni (direttamente con l'esplosione e tramite successivo Fall-out radioattivo); effetto EMP (Electro Magnetic Pulse), questo scoperto solo a partire da alcuni test nucleari dei primi anni sessanta. Le esplosioni nucleari possono essere a loro volta classificate in cinque tipi: aero-alte: esplosione nella stratosfera, con forte rilascio di particelle alfa e beta e scarso rilascio di radiazioni gamma, che però vengono fermate dall'atmosfera; nessun danno agli esseri umani ma viene rilasciato un gigantesco impulso elettromagnetico (EMP, Electro Magnetic Pulse) che distrugge qualunque apparecchiatura elettronica non protetta da adeguata schermatura; inoltre vengono azzerate le comunicazioni radio per un certo periodo a causa dei disturbi; aero-basse: esplosione nell'atmosfera a poche centinaia di metri di altezza, con forte rilascio di particelle alfa e beta e scarso rilascio di radiazioni gamma, letali nel raggio di diversi chilometri in un tempo breve. Scarso fall-out; superficiali: esplosione a terra, con forte rilascio di particelle gamma, e scarso rilascio di particelle alfa e beta; elevata ricaduta radioattiva dovuta alle polveri sollevate, pesantemente contaminate. Danni anche di tipo sismico alle cose, ma minori effetti immediati sulle persone; sotterranee: nessun rilascio di particelle, che vengono schermate dal terreno, e di onde elettromagnetiche. Forte onda sismica, proporzionale alla potenza dell'arma. È usata principalmente nei test per le armi nucleari; sottomarine.
 
 
incubo.oscuro
incubo.oscuro il 20/11/07 alle 00:29 via WEB
La bomba all'idrogeno o bomba H (più propriamente bomba a fusione termonucleare incontrollata, in gergo "la superbomba") è una bomba a fissione-fusione-fissione in cui una normale bomba A, che serve da innesco, viene posta all'interno di un contenitore di materiale fissile insieme a degli atomi leggeri. Quando la bomba A esplode, innesca la fusione termonucleare dei nuclei degli atomi leggeri; questo processo provoca a sua volta la fissione nucleare del materiale che la circonda. In questo tipo di bomba dunque l'energia liberata deriva oltre che dalla fissione nucleare anche dalla fusione termonucleare fra nuclei di isotopi diversi dell'idrogeno: il deuterio ed il trizio. Nel caso della bomba al deuterio e litio, tale processo avviene secondo una reazione nucleare del tipo: 2H + 3H → 4He + n + 17,6 MeV Il trizio non è di per sé presente nella composizione iniziale della bomba ma viene prodotto dall'urto di neutroni veloci contro nuclei dell'isotopo del litio avente numero di massa 6 e nuclei di deuterio secondo queste due reazioni nucleari: 6Li + n → 3H + 4He + 4,8 MeV e 2H + n → 3H + 6,2 MeV La temperatura e la pressione elevatissime necessarie affinché avvenga la fusione termonucleare nonché i neutroni veloci indispensabili per generare l'idrogeno 3 vengono forniti, come già detto, da una bomba A. A differenza della bomba A, con quella H non vi è alcuna limitazione teorica di potenza. Tale potenza è una funzione a scalino di un certo numero di variabili; non trattandosi di una funzione continua non vale il teorema di Weierstrass e dunque non possiede un massimo teorico. Inoltre la bomba termonucleare non necessita di una massa critica a differenza della bomba A. In realtà, però, essendo necessaria quest'ultima per attivare il processo di fusione termonucleare, rimane ugualmente la necessità a monte di una massa critica. Nel 1961, in una serie di test nucleari, l'URSS fece esplodere la più potente bomba H mai realizzata (la bomba Zar) che liberò energia pari a 57 megatoni, ovvero oltre 4 500 volte più potente della bomba all'uranio lanciata su Hiroshima (Little Boy). Indice [nascondi] 1 Bombe di tipo Teller-Ulam 2 I danni 3 Voci correlate 4 Collegamenti esterni Bombe di tipo Teller-Ulam [modifica] Si tratta del più classico tipo di bombe a fusione. Tale design viene spesso applicato ai missili balistici intercontinentali con testata nucleare di elevato potenziale e il nome deriva dai due scienziati Edward Teller e Stanislaw Ulam. In questo tipo di ordigno, la fissione è provocata da una bomba ad implosione; in più è presente un tamper costituito da un cilindro di uranio 238, contenente il solido composto da litio e deuterio (deuterato di litio) oltre ad una canna vuota di plutonio 239 posta al centro del cilindro. La necessaria separazione tra la bomba a fissione e il cilindro è permessa da uno scudo in uranio 238 e da una schiuma che riempie in sicurezza gli spazi vuoti rimasti. Una volta che la bomba a fissione viene fatta brillare, si verifica tutta una serie di complessi eventi: i raggi X dovuti allo scoppio della bomba a implosione riscaldano l'intero nucleo, mentre le protezioni prevengono una detonazione prematura; il riscaldamento provoca un forte aumento di pressione che comprime il deuterato solido; nel frattempo comincia un processo di fissione nella canna di plutonio, il che provoca emissione di radiazioni e di neutroni; l'urto fra questi neutroni e il composto solido porta alla formazione del trizio; a questo punto si verifica la vera e propria fusione; all'enorme energia e calore appena sviluppati si aggiungono quelli della fissione indotta nei frammenti di uranio 238 interni all'ordigno (provenienti da cilindro e scudo); le energie prodotte da fissione e fusione si sommano dando vita ad una potentissima esplosione nucleare, dell'ordine di grandezza dei 10 megatoni. L'intero processo dura soltanto 600 miliardesimi di secondo I danni [modifica] Sono quattro i fattori distruttivi dovuti all'esplosione di un ordigno nucleare: onda di calore (fino a 300 milioni di gradi centigradi in corrispondenza del punto di detonazione); onda d'urto; emissione di radiazioni (direttamente con l'esplosione e tramite successivo Fall-out radioattivo); effetto EMP (Electro Magnetic Pulse), questo scoperto solo a partire da alcuni test nucleari dei primi anni sessanta. Le esplosioni nucleari possono essere a loro volta classificate in cinque tipi: aero-alte: esplosione nella stratosfera, con forte rilascio di particelle alfa e beta e scarso rilascio di radiazioni gamma, che però vengono fermate dall'atmosfera; nessun danno agli esseri umani ma viene rilasciato un gigantesco impulso elettromagnetico (EMP, Electro Magnetic Pulse) che distrugge qualunque apparecchiatura elettronica non protetta da adeguata schermatura; inoltre vengono azzerate le comunicazioni radio per un certo periodo a causa dei disturbi; aero-basse: esplosione nell'atmosfera a poche centinaia di metri di altezza, con forte rilascio di particelle alfa e beta e scarso rilascio di radiazioni gamma, letali nel raggio di diversi chilometri in un tempo breve. Scarso fall-out; superficiali: esplosione a terra, con forte rilascio di particelle gamma, e scarso rilascio di particelle alfa e beta; elevata ricaduta radioattiva dovuta alle polveri sollevate, pesantemente contaminate. Danni anche di tipo sismico alle cose, ma minori effetti immediati sulle persone; sotterranee: nessun rilascio di particelle, che vengono schermate dal terreno, e di onde elettromagnetiche. Forte onda sismica, proporzionale alla potenza dell'arma. È usata principalmente nei test per le armi nucleari; sottomarine.
 
bimbayoko
bimbayoko il 25/11/07 alle 09:25 via WEB
Sulla nostalgia potrei scrivere un romanzo:-) Magari non commento ma ti leggo sempre.baciotto
 
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