Creato da SandaliAlSole il 29/07/2005

Sconfinando

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Questione di sigle

Post n°1767 pubblicato il 19 Novembre 2007 da SandaliAlSole
 

In fondo, a volerla guardare un passo indietro,
certa politica è un po' come una festa a Fuorigrotta.
Si fa a chi le spara più grosse.
Lui dice Sette milioni.
E poi corre a far PiPi.
Questione di impellenze, si sa.

[ovviamente era Piedigrotta, ma gli amici partenopei sono stati troppo carini e non mi hanno sottolineato lo svarione... chiedo venia]

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Commenti al Post:
ossimora
ossimora il 19/11/07 alle 00:12 via WEB
ecco fatto io,te ,flair...abbiamo linkato lo stesso articolo.Buonanotte Miti.;)
 
 
SandaliAlSole
SandaliAlSole il 19/11/07 alle 00:30 via WEB
Ho visto :) chissà cosa ci ha colpito di più eh? :)
 
   
Fajr
Fajr il 19/11/07 alle 00:34 via WEB
il rosso magenta?! eh...eh...
 
   
incubo.oscuro
incubo.oscuro il 20/11/07 alle 00:25 via WEB
La bomba all'idrogeno o bomba H (più propriamente bomba a fusione termonucleare incontrollata, in gergo "la superbomba") è una bomba a fissione-fusione-fissione in cui una normale bomba A, che serve da innesco, viene posta all'interno di un contenitore di materiale fissile insieme a degli atomi leggeri. Quando la bomba A esplode, innesca la fusione termonucleare dei nuclei degli atomi leggeri; questo processo provoca a sua volta la fissione nucleare del materiale che la circonda. In questo tipo di bomba dunque l'energia liberata deriva oltre che dalla fissione nucleare anche dalla fusione termonucleare fra nuclei di isotopi diversi dell'idrogeno: il deuterio ed il trizio. Nel caso della bomba al deuterio e litio, tale processo avviene secondo una reazione nucleare del tipo: 2H + 3H → 4He + n + 17,6 MeV Il trizio non è di per sé presente nella composizione iniziale della bomba ma viene prodotto dall'urto di neutroni veloci contro nuclei dell'isotopo del litio avente numero di massa 6 e nuclei di deuterio secondo queste due reazioni nucleari: 6Li + n → 3H + 4He + 4,8 MeV e 2H + n → 3H + 6,2 MeV La temperatura e la pressione elevatissime necessarie affinché avvenga la fusione termonucleare nonché i neutroni veloci indispensabili per generare l'idrogeno 3 vengono forniti, come già detto, da una bomba A. A differenza della bomba A, con quella H non vi è alcuna limitazione teorica di potenza. Tale potenza è una funzione a scalino di un certo numero di variabili; non trattandosi di una funzione continua non vale il teorema di Weierstrass e dunque non possiede un massimo teorico. Inoltre la bomba termonucleare non necessita di una massa critica a differenza della bomba A. In realtà, però, essendo necessaria quest'ultima per attivare il processo di fusione termonucleare, rimane ugualmente la necessità a monte di una massa critica. Nel 1961, in una serie di test nucleari, l'URSS fece esplodere la più potente bomba H mai realizzata (la bomba Zar) che liberò energia pari a 57 megatoni, ovvero oltre 4 500 volte più potente della bomba all'uranio lanciata su Hiroshima (Little Boy). Indice [nascondi] 1 Bombe di tipo Teller-Ulam 2 I danni 3 Voci correlate 4 Collegamenti esterni Bombe di tipo Teller-Ulam [modifica] Si tratta del più classico tipo di bombe a fusione. Tale design viene spesso applicato ai missili balistici intercontinentali con testata nucleare di elevato potenziale e il nome deriva dai due scienziati Edward Teller e Stanislaw Ulam. In questo tipo di ordigno, la fissione è provocata da una bomba ad implosione; in più è presente un tamper costituito da un cilindro di uranio 238, contenente il solido composto da litio e deuterio (deuterato di litio) oltre ad una canna vuota di plutonio 239 posta al centro del cilindro. La necessaria separazione tra la bomba a fissione e il cilindro è permessa da uno scudo in uranio 238 e da una schiuma che riempie in sicurezza gli spazi vuoti rimasti. Una volta che la bomba a fissione viene fatta brillare, si verifica tutta una serie di complessi eventi: i raggi X dovuti allo scoppio della bomba a implosione riscaldano l'intero nucleo, mentre le protezioni prevengono una detonazione prematura; il riscaldamento provoca un forte aumento di pressione che comprime il deuterato solido; nel frattempo comincia un processo di fissione nella canna di plutonio, il che provoca emissione di radiazioni e di neutroni; l'urto fra questi neutroni e il composto solido porta alla formazione del trizio; a questo punto si verifica la vera e propria fusione; all'enorme energia e calore appena sviluppati si aggiungono quelli della fissione indotta nei frammenti di uranio 238 interni all'ordigno (provenienti da cilindro e scudo); le energie prodotte da fissione e fusione si sommano dando vita ad una potentissima esplosione nucleare, dell'ordine di grandezza dei 10 megatoni. L'intero processo dura soltanto 600 miliardesimi di secondo I danni [modifica] Sono quattro i fattori distruttivi dovuti all'esplosione di un ordigno nucleare: onda di calore (fino a 300 milioni di gradi centigradi in corrispondenza del punto di detonazione); onda d'urto; emissione di radiazioni (direttamente con l'esplosione e tramite successivo Fall-out radioattivo); effetto EMP (Electro Magnetic Pulse), questo scoperto solo a partire da alcuni test nucleari dei primi anni sessanta. Le esplosioni nucleari possono essere a loro volta classificate in cinque tipi: aero-alte: esplosione nella stratosfera, con forte rilascio di particelle alfa e beta e scarso rilascio di radiazioni gamma, che però vengono fermate dall'atmosfera; nessun danno agli esseri umani ma viene rilasciato un gigantesco impulso elettromagnetico (EMP, Electro Magnetic Pulse) che distrugge qualunque apparecchiatura elettronica non protetta da adeguata schermatura; inoltre vengono azzerate le comunicazioni radio per un certo periodo a causa dei disturbi; aero-basse: esplosione nell'atmosfera a poche centinaia di metri di altezza, con forte rilascio di particelle alfa e beta e scarso rilascio di radiazioni gamma, letali nel raggio di diversi chilometri in un tempo breve. Scarso fall-out; superficiali: esplosione a terra, con forte rilascio di particelle gamma, e scarso rilascio di particelle alfa e beta; elevata ricaduta radioattiva dovuta alle polveri sollevate, pesantemente contaminate. Danni anche di tipo sismico alle cose, ma minori effetti immediati sulle persone; sotterranee: nessun rilascio di particelle, che vengono schermate dal terreno, e di onde elettromagnetiche. Forte onda sismica, proporzionale alla potenza dell'arma. È usata principalmente nei test per le armi nucleari; sottomarine.
 
 
Fajr
Fajr il 19/11/07 alle 00:36 via WEB
lo sai, ho sempre avuto dubbi... f-a-j-r ... signora maestra!!!! p
 
   
lakonikos
lakonikos il 19/11/07 alle 01:03 via WEB
se gli andrà bene anche con questa robaccia, vorrà dire che è proprio bravo.
 
     
tanksgodisfriday
tanksgodisfriday il 19/11/07 alle 07:12 via WEB
certo ch eè bravo, anzi bravissimo. E' questo, unito agli errori degli altri, il guaio nella faccenda, ahimé.
 
     
SandaliAlSole
SandaliAlSole il 19/11/07 alle 11:48 via WEB
bravo, bravo.. voi due!!! diciamo che ha trovato il modo di dare una scoppola ai suoi (ex?) alleati. che se entrano nel ppl mica lo fanno da pari, no? questa volta mi siedo sull'argine.. e guardo
 
   
incubo.oscuro
incubo.oscuro il 20/11/07 alle 00:25 via WEB
La bomba all'idrogeno o bomba H (più propriamente bomba a fusione termonucleare incontrollata, in gergo "la superbomba") è una bomba a fissione-fusione-fissione in cui una normale bomba A, che serve da innesco, viene posta all'interno di un contenitore di materiale fissile insieme a degli atomi leggeri. Quando la bomba A esplode, innesca la fusione termonucleare dei nuclei degli atomi leggeri; questo processo provoca a sua volta la fissione nucleare del materiale che la circonda. In questo tipo di bomba dunque l'energia liberata deriva oltre che dalla fissione nucleare anche dalla fusione termonucleare fra nuclei di isotopi diversi dell'idrogeno: il deuterio ed il trizio. Nel caso della bomba al deuterio e litio, tale processo avviene secondo una reazione nucleare del tipo: 2H + 3H → 4He + n + 17,6 MeV Il trizio non è di per sé presente nella composizione iniziale della bomba ma viene prodotto dall'urto di neutroni veloci contro nuclei dell'isotopo del litio avente numero di massa 6 e nuclei di deuterio secondo queste due reazioni nucleari: 6Li + n → 3H + 4He + 4,8 MeV e 2H + n → 3H + 6,2 MeV La temperatura e la pressione elevatissime necessarie affinché avvenga la fusione termonucleare nonché i neutroni veloci indispensabili per generare l'idrogeno 3 vengono forniti, come già detto, da una bomba A. A differenza della bomba A, con quella H non vi è alcuna limitazione teorica di potenza. Tale potenza è una funzione a scalino di un certo numero di variabili; non trattandosi di una funzione continua non vale il teorema di Weierstrass e dunque non possiede un massimo teorico. Inoltre la bomba termonucleare non necessita di una massa critica a differenza della bomba A. In realtà, però, essendo necessaria quest'ultima per attivare il processo di fusione termonucleare, rimane ugualmente la necessità a monte di una massa critica. Nel 1961, in una serie di test nucleari, l'URSS fece esplodere la più potente bomba H mai realizzata (la bomba Zar) che liberò energia pari a 57 megatoni, ovvero oltre 4 500 volte più potente della bomba all'uranio lanciata su Hiroshima (Little Boy). Indice [nascondi] 1 Bombe di tipo Teller-Ulam 2 I danni 3 Voci correlate 4 Collegamenti esterni Bombe di tipo Teller-Ulam [modifica] Si tratta del più classico tipo di bombe a fusione. Tale design viene spesso applicato ai missili balistici intercontinentali con testata nucleare di elevato potenziale e il nome deriva dai due scienziati Edward Teller e Stanislaw Ulam. In questo tipo di ordigno, la fissione è provocata da una bomba ad implosione; in più è presente un tamper costituito da un cilindro di uranio 238, contenente il solido composto da litio e deuterio (deuterato di litio) oltre ad una canna vuota di plutonio 239 posta al centro del cilindro. La necessaria separazione tra la bomba a fissione e il cilindro è permessa da uno scudo in uranio 238 e da una schiuma che riempie in sicurezza gli spazi vuoti rimasti. Una volta che la bomba a fissione viene fatta brillare, si verifica tutta una serie di complessi eventi: i raggi X dovuti allo scoppio della bomba a implosione riscaldano l'intero nucleo, mentre le protezioni prevengono una detonazione prematura; il riscaldamento provoca un forte aumento di pressione che comprime il deuterato solido; nel frattempo comincia un processo di fissione nella canna di plutonio, il che provoca emissione di radiazioni e di neutroni; l'urto fra questi neutroni e il composto solido porta alla formazione del trizio; a questo punto si verifica la vera e propria fusione; all'enorme energia e calore appena sviluppati si aggiungono quelli della fissione indotta nei frammenti di uranio 238 interni all'ordigno (provenienti da cilindro e scudo); le energie prodotte da fissione e fusione si sommano dando vita ad una potentissima esplosione nucleare, dell'ordine di grandezza dei 10 megatoni. L'intero processo dura soltanto 600 miliardesimi di secondo I danni [modifica] Sono quattro i fattori distruttivi dovuti all'esplosione di un ordigno nucleare: onda di calore (fino a 300 milioni di gradi centigradi in corrispondenza del punto di detonazione); onda d'urto; emissione di radiazioni (direttamente con l'esplosione e tramite successivo Fall-out radioattivo); effetto EMP (Electro Magnetic Pulse), questo scoperto solo a partire da alcuni test nucleari dei primi anni sessanta. Le esplosioni nucleari possono essere a loro volta classificate in cinque tipi: aero-alte: esplosione nella stratosfera, con forte rilascio di particelle alfa e beta e scarso rilascio di radiazioni gamma, che però vengono fermate dall'atmosfera; nessun danno agli esseri umani ma viene rilasciato un gigantesco impulso elettromagnetico (EMP, Electro Magnetic Pulse) che distrugge qualunque apparecchiatura elettronica non protetta da adeguata schermatura; inoltre vengono azzerate le comunicazioni radio per un certo periodo a causa dei disturbi; aero-basse: esplosione nell'atmosfera a poche centinaia di metri di altezza, con forte rilascio di particelle alfa e beta e scarso rilascio di radiazioni gamma, letali nel raggio di diversi chilometri in un tempo breve. Scarso fall-out; superficiali: esplosione a terra, con forte rilascio di particelle gamma, e scarso rilascio di particelle alfa e beta; elevata ricaduta radioattiva dovuta alle polveri sollevate, pesantemente contaminate. Danni anche di tipo sismico alle cose, ma minori effetti immediati sulle persone; sotterranee: nessun rilascio di particelle, che vengono schermate dal terreno, e di onde elettromagnetiche. Forte onda sismica, proporzionale alla potenza dell'arma. È usata principalmente nei test per le armi nucleari; sottomarine.
 
realfreeway
realfreeway il 19/11/07 alle 08:13 via WEB
A Fuorigrotta, grazie per le citazione, c'è anche chi non punta alla grandezza, comunque.
 
 
realfreeway
realfreeway il 19/11/07 alle 11:17 via WEB
Le citazione è bellissima. Presuppone una citaziona, appunto.
 
   
SandaliAlSole
SandaliAlSole il 19/11/07 alle 11:49 via WEB
Sei carino tu. Ti correggi, ma non hai corretto il mio svarione. Piedigrotta, mica Fuorigrotta. Che a Fuorigrotta mi si dice che sfornino anche degli ingegneri mica male.
 
     
realfreeway
realfreeway il 19/11/07 alle 12:19 via WEB
Così arrossisco, però.
 
   
incubo.oscuro
incubo.oscuro il 20/11/07 alle 00:25 via WEB
La bomba all'idrogeno o bomba H (più propriamente bomba a fusione termonucleare incontrollata, in gergo "la superbomba") è una bomba a fissione-fusione-fissione in cui una normale bomba A, che serve da innesco, viene posta all'interno di un contenitore di materiale fissile insieme a degli atomi leggeri. Quando la bomba A esplode, innesca la fusione termonucleare dei nuclei degli atomi leggeri; questo processo provoca a sua volta la fissione nucleare del materiale che la circonda. In questo tipo di bomba dunque l'energia liberata deriva oltre che dalla fissione nucleare anche dalla fusione termonucleare fra nuclei di isotopi diversi dell'idrogeno: il deuterio ed il trizio. Nel caso della bomba al deuterio e litio, tale processo avviene secondo una reazione nucleare del tipo: 2H + 3H → 4He + n + 17,6 MeV Il trizio non è di per sé presente nella composizione iniziale della bomba ma viene prodotto dall'urto di neutroni veloci contro nuclei dell'isotopo del litio avente numero di massa 6 e nuclei di deuterio secondo queste due reazioni nucleari: 6Li + n → 3H + 4He + 4,8 MeV e 2H + n → 3H + 6,2 MeV La temperatura e la pressione elevatissime necessarie affinché avvenga la fusione termonucleare nonché i neutroni veloci indispensabili per generare l'idrogeno 3 vengono forniti, come già detto, da una bomba A. A differenza della bomba A, con quella H non vi è alcuna limitazione teorica di potenza. Tale potenza è una funzione a scalino di un certo numero di variabili; non trattandosi di una funzione continua non vale il teorema di Weierstrass e dunque non possiede un massimo teorico. Inoltre la bomba termonucleare non necessita di una massa critica a differenza della bomba A. In realtà, però, essendo necessaria quest'ultima per attivare il processo di fusione termonucleare, rimane ugualmente la necessità a monte di una massa critica. Nel 1961, in una serie di test nucleari, l'URSS fece esplodere la più potente bomba H mai realizzata (la bomba Zar) che liberò energia pari a 57 megatoni, ovvero oltre 4 500 volte più potente della bomba all'uranio lanciata su Hiroshima (Little Boy). Indice [nascondi] 1 Bombe di tipo Teller-Ulam 2 I danni 3 Voci correlate 4 Collegamenti esterni Bombe di tipo Teller-Ulam [modifica] Si tratta del più classico tipo di bombe a fusione. Tale design viene spesso applicato ai missili balistici intercontinentali con testata nucleare di elevato potenziale e il nome deriva dai due scienziati Edward Teller e Stanislaw Ulam. In questo tipo di ordigno, la fissione è provocata da una bomba ad implosione; in più è presente un tamper costituito da un cilindro di uranio 238, contenente il solido composto da litio e deuterio (deuterato di litio) oltre ad una canna vuota di plutonio 239 posta al centro del cilindro. La necessaria separazione tra la bomba a fissione e il cilindro è permessa da uno scudo in uranio 238 e da una schiuma che riempie in sicurezza gli spazi vuoti rimasti. Una volta che la bomba a fissione viene fatta brillare, si verifica tutta una serie di complessi eventi: i raggi X dovuti allo scoppio della bomba a implosione riscaldano l'intero nucleo, mentre le protezioni prevengono una detonazione prematura; il riscaldamento provoca un forte aumento di pressione che comprime il deuterato solido; nel frattempo comincia un processo di fissione nella canna di plutonio, il che provoca emissione di radiazioni e di neutroni; l'urto fra questi neutroni e il composto solido porta alla formazione del trizio; a questo punto si verifica la vera e propria fusione; all'enorme energia e calore appena sviluppati si aggiungono quelli della fissione indotta nei frammenti di uranio 238 interni all'ordigno (provenienti da cilindro e scudo); le energie prodotte da fissione e fusione si sommano dando vita ad una potentissima esplosione nucleare, dell'ordine di grandezza dei 10 megatoni. L'intero processo dura soltanto 600 miliardesimi di secondo I danni [modifica] Sono quattro i fattori distruttivi dovuti all'esplosione di un ordigno nucleare: onda di calore (fino a 300 milioni di gradi centigradi in corrispondenza del punto di detonazione); onda d'urto; emissione di radiazioni (direttamente con l'esplosione e tramite successivo Fall-out radioattivo); effetto EMP (Electro Magnetic Pulse), questo scoperto solo a partire da alcuni test nucleari dei primi anni sessanta. Le esplosioni nucleari possono essere a loro volta classificate in cinque tipi: aero-alte: esplosione nella stratosfera, con forte rilascio di particelle alfa e beta e scarso rilascio di radiazioni gamma, che però vengono fermate dall'atmosfera; nessun danno agli esseri umani ma viene rilasciato un gigantesco impulso elettromagnetico (EMP, Electro Magnetic Pulse) che distrugge qualunque apparecchiatura elettronica non protetta da adeguata schermatura; inoltre vengono azzerate le comunicazioni radio per un certo periodo a causa dei disturbi; aero-basse: esplosione nell'atmosfera a poche centinaia di metri di altezza, con forte rilascio di particelle alfa e beta e scarso rilascio di radiazioni gamma, letali nel raggio di diversi chilometri in un tempo breve. Scarso fall-out; superficiali: esplosione a terra, con forte rilascio di particelle gamma, e scarso rilascio di particelle alfa e beta; elevata ricaduta radioattiva dovuta alle polveri sollevate, pesantemente contaminate. Danni anche di tipo sismico alle cose, ma minori effetti immediati sulle persone; sotterranee: nessun rilascio di particelle, che vengono schermate dal terreno, e di onde elettromagnetiche. Forte onda sismica, proporzionale alla potenza dell'arma. È usata principalmente nei test per le armi nucleari; sottomarine.
 
magdalene57
magdalene57 il 19/11/07 alle 10:11 via WEB
mi fa un po ridere leggere che lui invita tutti "ad andare contro i parrucconi della politica...". Che sia invidioso del copricapo? comunque pure la michela mi pare un pochino scarsa di pelo in testa. Sulla questione politica non mi soffermo neppure. ormai la trovo noiosa. se non fosse che in una delle foto, il nostro capo tribù sfoggia un bel saluto romano. sempre più immedesimato nel ruolo del "trascinatore di folle". buonagiornata, Miti
 
 
SandaliAlSole
SandaliAlSole il 19/11/07 alle 11:50 via WEB
diciamo che in questo caso mi sembra più lo scoppolatore di vecchi amici. :) ma la michela è rossa naturale secondo te?
 
   
allievadelgabbiano
allievadelgabbiano il 19/11/07 alle 17:22 via WEB
ma dai....scherzi? un sorriso
 
     
incubo.oscuro
incubo.oscuro il 20/11/07 alle 00:25 via WEB
La bomba all'idrogeno o bomba H (più propriamente bomba a fusione termonucleare incontrollata, in gergo "la superbomba") è una bomba a fissione-fusione-fissione in cui una normale bomba A, che serve da innesco, viene posta all'interno di un contenitore di materiale fissile insieme a degli atomi leggeri. Quando la bomba A esplode, innesca la fusione termonucleare dei nuclei degli atomi leggeri; questo processo provoca a sua volta la fissione nucleare del materiale che la circonda. In questo tipo di bomba dunque l'energia liberata deriva oltre che dalla fissione nucleare anche dalla fusione termonucleare fra nuclei di isotopi diversi dell'idrogeno: il deuterio ed il trizio. Nel caso della bomba al deuterio e litio, tale processo avviene secondo una reazione nucleare del tipo: 2H + 3H → 4He + n + 17,6 MeV Il trizio non è di per sé presente nella composizione iniziale della bomba ma viene prodotto dall'urto di neutroni veloci contro nuclei dell'isotopo del litio avente numero di massa 6 e nuclei di deuterio secondo queste due reazioni nucleari: 6Li + n → 3H + 4He + 4,8 MeV e 2H + n → 3H + 6,2 MeV La temperatura e la pressione elevatissime necessarie affinché avvenga la fusione termonucleare nonché i neutroni veloci indispensabili per generare l'idrogeno 3 vengono forniti, come già detto, da una bomba A. A differenza della bomba A, con quella H non vi è alcuna limitazione teorica di potenza. Tale potenza è una funzione a scalino di un certo numero di variabili; non trattandosi di una funzione continua non vale il teorema di Weierstrass e dunque non possiede un massimo teorico. Inoltre la bomba termonucleare non necessita di una massa critica a differenza della bomba A. In realtà, però, essendo necessaria quest'ultima per attivare il processo di fusione termonucleare, rimane ugualmente la necessità a monte di una massa critica. Nel 1961, in una serie di test nucleari, l'URSS fece esplodere la più potente bomba H mai realizzata (la bomba Zar) che liberò energia pari a 57 megatoni, ovvero oltre 4 500 volte più potente della bomba all'uranio lanciata su Hiroshima (Little Boy). Indice [nascondi] 1 Bombe di tipo Teller-Ulam 2 I danni 3 Voci correlate 4 Collegamenti esterni Bombe di tipo Teller-Ulam [modifica] Si tratta del più classico tipo di bombe a fusione. Tale design viene spesso applicato ai missili balistici intercontinentali con testata nucleare di elevato potenziale e il nome deriva dai due scienziati Edward Teller e Stanislaw Ulam. In questo tipo di ordigno, la fissione è provocata da una bomba ad implosione; in più è presente un tamper costituito da un cilindro di uranio 238, contenente il solido composto da litio e deuterio (deuterato di litio) oltre ad una canna vuota di plutonio 239 posta al centro del cilindro. La necessaria separazione tra la bomba a fissione e il cilindro è permessa da uno scudo in uranio 238 e da una schiuma che riempie in sicurezza gli spazi vuoti rimasti. Una volta che la bomba a fissione viene fatta brillare, si verifica tutta una serie di complessi eventi: i raggi X dovuti allo scoppio della bomba a implosione riscaldano l'intero nucleo, mentre le protezioni prevengono una detonazione prematura; il riscaldamento provoca un forte aumento di pressione che comprime il deuterato solido; nel frattempo comincia un processo di fissione nella canna di plutonio, il che provoca emissione di radiazioni e di neutroni; l'urto fra questi neutroni e il composto solido porta alla formazione del trizio; a questo punto si verifica la vera e propria fusione; all'enorme energia e calore appena sviluppati si aggiungono quelli della fissione indotta nei frammenti di uranio 238 interni all'ordigno (provenienti da cilindro e scudo); le energie prodotte da fissione e fusione si sommano dando vita ad una potentissima esplosione nucleare, dell'ordine di grandezza dei 10 megatoni. L'intero processo dura soltanto 600 miliardesimi di secondo I danni [modifica] Sono quattro i fattori distruttivi dovuti all'esplosione di un ordigno nucleare: onda di calore (fino a 300 milioni di gradi centigradi in corrispondenza del punto di detonazione); onda d'urto; emissione di radiazioni (direttamente con l'esplosione e tramite successivo Fall-out radioattivo); effetto EMP (Electro Magnetic Pulse), questo scoperto solo a partire da alcuni test nucleari dei primi anni sessanta. Le esplosioni nucleari possono essere a loro volta classificate in cinque tipi: aero-alte: esplosione nella stratosfera, con forte rilascio di particelle alfa e beta e scarso rilascio di radiazioni gamma, che però vengono fermate dall'atmosfera; nessun danno agli esseri umani ma viene rilasciato un gigantesco impulso elettromagnetico (EMP, Electro Magnetic Pulse) che distrugge qualunque apparecchiatura elettronica non protetta da adeguata schermatura; inoltre vengono azzerate le comunicazioni radio per un certo periodo a causa dei disturbi; aero-basse: esplosione nell'atmosfera a poche centinaia di metri di altezza, con forte rilascio di particelle alfa e beta e scarso rilascio di radiazioni gamma, letali nel raggio di diversi chilometri in un tempo breve. Scarso fall-out; superficiali: esplosione a terra, con forte rilascio di particelle gamma, e scarso rilascio di particelle alfa e beta; elevata ricaduta radioattiva dovuta alle polveri sollevate, pesantemente contaminate. Danni anche di tipo sismico alle cose, ma minori effetti immediati sulle persone; sotterranee: nessun rilascio di particelle, che vengono schermate dal terreno, e di onde elettromagnetiche. Forte onda sismica, proporzionale alla potenza dell'arma. È usata principalmente nei test per le armi nucleari; sottomarine.
 
 
incubo.oscuro
incubo.oscuro il 20/11/07 alle 00:25 via WEB
La bomba all'idrogeno o bomba H (più propriamente bomba a fusione termonucleare incontrollata, in gergo "la superbomba") è una bomba a fissione-fusione-fissione in cui una normale bomba A, che serve da innesco, viene posta all'interno di un contenitore di materiale fissile insieme a degli atomi leggeri. Quando la bomba A esplode, innesca la fusione termonucleare dei nuclei degli atomi leggeri; questo processo provoca a sua volta la fissione nucleare del materiale che la circonda. In questo tipo di bomba dunque l'energia liberata deriva oltre che dalla fissione nucleare anche dalla fusione termonucleare fra nuclei di isotopi diversi dell'idrogeno: il deuterio ed il trizio. Nel caso della bomba al deuterio e litio, tale processo avviene secondo una reazione nucleare del tipo: 2H + 3H → 4He + n + 17,6 MeV Il trizio non è di per sé presente nella composizione iniziale della bomba ma viene prodotto dall'urto di neutroni veloci contro nuclei dell'isotopo del litio avente numero di massa 6 e nuclei di deuterio secondo queste due reazioni nucleari: 6Li + n → 3H + 4He + 4,8 MeV e 2H + n → 3H + 6,2 MeV La temperatura e la pressione elevatissime necessarie affinché avvenga la fusione termonucleare nonché i neutroni veloci indispensabili per generare l'idrogeno 3 vengono forniti, come già detto, da una bomba A. A differenza della bomba A, con quella H non vi è alcuna limitazione teorica di potenza. Tale potenza è una funzione a scalino di un certo numero di variabili; non trattandosi di una funzione continua non vale il teorema di Weierstrass e dunque non possiede un massimo teorico. Inoltre la bomba termonucleare non necessita di una massa critica a differenza della bomba A. In realtà, però, essendo necessaria quest'ultima per attivare il processo di fusione termonucleare, rimane ugualmente la necessità a monte di una massa critica. Nel 1961, in una serie di test nucleari, l'URSS fece esplodere la più potente bomba H mai realizzata (la bomba Zar) che liberò energia pari a 57 megatoni, ovvero oltre 4 500 volte più potente della bomba all'uranio lanciata su Hiroshima (Little Boy). Indice [nascondi] 1 Bombe di tipo Teller-Ulam 2 I danni 3 Voci correlate 4 Collegamenti esterni Bombe di tipo Teller-Ulam [modifica] Si tratta del più classico tipo di bombe a fusione. Tale design viene spesso applicato ai missili balistici intercontinentali con testata nucleare di elevato potenziale e il nome deriva dai due scienziati Edward Teller e Stanislaw Ulam. In questo tipo di ordigno, la fissione è provocata da una bomba ad implosione; in più è presente un tamper costituito da un cilindro di uranio 238, contenente il solido composto da litio e deuterio (deuterato di litio) oltre ad una canna vuota di plutonio 239 posta al centro del cilindro. La necessaria separazione tra la bomba a fissione e il cilindro è permessa da uno scudo in uranio 238 e da una schiuma che riempie in sicurezza gli spazi vuoti rimasti. Una volta che la bomba a fissione viene fatta brillare, si verifica tutta una serie di complessi eventi: i raggi X dovuti allo scoppio della bomba a implosione riscaldano l'intero nucleo, mentre le protezioni prevengono una detonazione prematura; il riscaldamento provoca un forte aumento di pressione che comprime il deuterato solido; nel frattempo comincia un processo di fissione nella canna di plutonio, il che provoca emissione di radiazioni e di neutroni; l'urto fra questi neutroni e il composto solido porta alla formazione del trizio; a questo punto si verifica la vera e propria fusione; all'enorme energia e calore appena sviluppati si aggiungono quelli della fissione indotta nei frammenti di uranio 238 interni all'ordigno (provenienti da cilindro e scudo); le energie prodotte da fissione e fusione si sommano dando vita ad una potentissima esplosione nucleare, dell'ordine di grandezza dei 10 megatoni. L'intero processo dura soltanto 600 miliardesimi di secondo I danni [modifica] Sono quattro i fattori distruttivi dovuti all'esplosione di un ordigno nucleare: onda di calore (fino a 300 milioni di gradi centigradi in corrispondenza del punto di detonazione); onda d'urto; emissione di radiazioni (direttamente con l'esplosione e tramite successivo Fall-out radioattivo); effetto EMP (Electro Magnetic Pulse), questo scoperto solo a partire da alcuni test nucleari dei primi anni sessanta. Le esplosioni nucleari possono essere a loro volta classificate in cinque tipi: aero-alte: esplosione nella stratosfera, con forte rilascio di particelle alfa e beta e scarso rilascio di radiazioni gamma, che però vengono fermate dall'atmosfera; nessun danno agli esseri umani ma viene rilasciato un gigantesco impulso elettromagnetico (EMP, Electro Magnetic Pulse) che distrugge qualunque apparecchiatura elettronica non protetta da adeguata schermatura; inoltre vengono azzerate le comunicazioni radio per un certo periodo a causa dei disturbi; aero-basse: esplosione nell'atmosfera a poche centinaia di metri di altezza, con forte rilascio di particelle alfa e beta e scarso rilascio di radiazioni gamma, letali nel raggio di diversi chilometri in un tempo breve. Scarso fall-out; superficiali: esplosione a terra, con forte rilascio di particelle gamma, e scarso rilascio di particelle alfa e beta; elevata ricaduta radioattiva dovuta alle polveri sollevate, pesantemente contaminate. Danni anche di tipo sismico alle cose, ma minori effetti immediati sulle persone; sotterranee: nessun rilascio di particelle, che vengono schermate dal terreno, e di onde elettromagnetiche. Forte onda sismica, proporzionale alla potenza dell'arma. È usata principalmente nei test per le armi nucleari; sottomarine.
 
etna48
etna48 il 19/11/07 alle 11:20 via WEB
E' proprio vero che la politica sta mandando in depressione mezza Italia! Non ci lasciano chance: Votare a sinistra significa che promesso una cosa, ne fanno una totalmente diversa, votare a destra ..... fanno i cazzi loro! Siamo arrivati al "se tutto va bene, siamo rovinati".
 
 
SandaliAlSole
SandaliAlSole il 19/11/07 alle 11:51 via WEB
io intanto qualcosa di buono nella Finanziaria l'ho trovato. Prima di affondare tutto, salvo il salvabile
 
upmarine
upmarine il 19/11/07 alle 11:54 via WEB
Chissà perché, ma la cosa che mi ha colpito di più è la stessa che ha menzionato Magdalene. "Berlusconi: «Basta con i parrucconi della politica»". Meglio il trapianto. Ah, se fosse vivo il dott. Frankestein! Sai quanti cervelli ab-normal troverebbe nei palazzi romani?
Buona giornata Miti. Almeno c'è il sole.
 
upmarine
upmarine il 19/11/07 alle 11:57 via WEB
Senza offesa per i napoletani. Secondo te, Berlusconi potrebbe essere la reincarnazione di Mario Merola?
 
 
incubo.oscuro
incubo.oscuro il 20/11/07 alle 00:26 via WEB
La bomba all'idrogeno o bomba H (più propriamente bomba a fusione termonucleare incontrollata, in gergo "la superbomba") è una bomba a fissione-fusione-fissione in cui una normale bomba A, che serve da innesco, viene posta all'interno di un contenitore di materiale fissile insieme a degli atomi leggeri. Quando la bomba A esplode, innesca la fusione termonucleare dei nuclei degli atomi leggeri; questo processo provoca a sua volta la fissione nucleare del materiale che la circonda. In questo tipo di bomba dunque l'energia liberata deriva oltre che dalla fissione nucleare anche dalla fusione termonucleare fra nuclei di isotopi diversi dell'idrogeno: il deuterio ed il trizio. Nel caso della bomba al deuterio e litio, tale processo avviene secondo una reazione nucleare del tipo: 2H + 3H → 4He + n + 17,6 MeV Il trizio non è di per sé presente nella composizione iniziale della bomba ma viene prodotto dall'urto di neutroni veloci contro nuclei dell'isotopo del litio avente numero di massa 6 e nuclei di deuterio secondo queste due reazioni nucleari: 6Li + n → 3H + 4He + 4,8 MeV e 2H + n → 3H + 6,2 MeV La temperatura e la pressione elevatissime necessarie affinché avvenga la fusione termonucleare nonché i neutroni veloci indispensabili per generare l'idrogeno 3 vengono forniti, come già detto, da una bomba A. A differenza della bomba A, con quella H non vi è alcuna limitazione teorica di potenza. Tale potenza è una funzione a scalino di un certo numero di variabili; non trattandosi di una funzione continua non vale il teorema di Weierstrass e dunque non possiede un massimo teorico. Inoltre la bomba termonucleare non necessita di una massa critica a differenza della bomba A. In realtà, però, essendo necessaria quest'ultima per attivare il processo di fusione termonucleare, rimane ugualmente la necessità a monte di una massa critica. Nel 1961, in una serie di test nucleari, l'URSS fece esplodere la più potente bomba H mai realizzata (la bomba Zar) che liberò energia pari a 57 megatoni, ovvero oltre 4 500 volte più potente della bomba all'uranio lanciata su Hiroshima (Little Boy). Indice [nascondi] 1 Bombe di tipo Teller-Ulam 2 I danni 3 Voci correlate 4 Collegamenti esterni Bombe di tipo Teller-Ulam [modifica] Si tratta del più classico tipo di bombe a fusione. Tale design viene spesso applicato ai missili balistici intercontinentali con testata nucleare di elevato potenziale e il nome deriva dai due scienziati Edward Teller e Stanislaw Ulam. In questo tipo di ordigno, la fissione è provocata da una bomba ad implosione; in più è presente un tamper costituito da un cilindro di uranio 238, contenente il solido composto da litio e deuterio (deuterato di litio) oltre ad una canna vuota di plutonio 239 posta al centro del cilindro. La necessaria separazione tra la bomba a fissione e il cilindro è permessa da uno scudo in uranio 238 e da una schiuma che riempie in sicurezza gli spazi vuoti rimasti. Una volta che la bomba a fissione viene fatta brillare, si verifica tutta una serie di complessi eventi: i raggi X dovuti allo scoppio della bomba a implosione riscaldano l'intero nucleo, mentre le protezioni prevengono una detonazione prematura; il riscaldamento provoca un forte aumento di pressione che comprime il deuterato solido; nel frattempo comincia un processo di fissione nella canna di plutonio, il che provoca emissione di radiazioni e di neutroni; l'urto fra questi neutroni e il composto solido porta alla formazione del trizio; a questo punto si verifica la vera e propria fusione; all'enorme energia e calore appena sviluppati si aggiungono quelli della fissione indotta nei frammenti di uranio 238 interni all'ordigno (provenienti da cilindro e scudo); le energie prodotte da fissione e fusione si sommano dando vita ad una potentissima esplosione nucleare, dell'ordine di grandezza dei 10 megatoni. L'intero processo dura soltanto 600 miliardesimi di secondo I danni [modifica] Sono quattro i fattori distruttivi dovuti all'esplosione di un ordigno nucleare: onda di calore (fino a 300 milioni di gradi centigradi in corrispondenza del punto di detonazione); onda d'urto; emissione di radiazioni (direttamente con l'esplosione e tramite successivo Fall-out radioattivo); effetto EMP (Electro Magnetic Pulse), questo scoperto solo a partire da alcuni test nucleari dei primi anni sessanta. Le esplosioni nucleari possono essere a loro volta classificate in cinque tipi: aero-alte: esplosione nella stratosfera, con forte rilascio di particelle alfa e beta e scarso rilascio di radiazioni gamma, che però vengono fermate dall'atmosfera; nessun danno agli esseri umani ma viene rilasciato un gigantesco impulso elettromagnetico (EMP, Electro Magnetic Pulse) che distrugge qualunque apparecchiatura elettronica non protetta da adeguata schermatura; inoltre vengono azzerate le comunicazioni radio per un certo periodo a causa dei disturbi; aero-basse: esplosione nell'atmosfera a poche centinaia di metri di altezza, con forte rilascio di particelle alfa e beta e scarso rilascio di radiazioni gamma, letali nel raggio di diversi chilometri in un tempo breve. Scarso fall-out; superficiali: esplosione a terra, con forte rilascio di particelle gamma, e scarso rilascio di particelle alfa e beta; elevata ricaduta radioattiva dovuta alle polveri sollevate, pesantemente contaminate. Danni anche di tipo sismico alle cose, ma minori effetti immediati sulle persone; sotterranee: nessun rilascio di particelle, che vengono schermate dal terreno, e di onde elettromagnetiche. Forte onda sismica, proporzionale alla potenza dell'arma. È usata principalmente nei test per le armi nucleari; sottomarine.
 
 
incubo.oscuro
incubo.oscuro il 20/11/07 alle 00:26 via WEB
La bomba all'idrogeno o bomba H (più propriamente bomba a fusione termonucleare incontrollata, in gergo "la superbomba") è una bomba a fissione-fusione-fissione in cui una normale bomba A, che serve da innesco, viene posta all'interno di un contenitore di materiale fissile insieme a degli atomi leggeri. Quando la bomba A esplode, innesca la fusione termonucleare dei nuclei degli atomi leggeri; questo processo provoca a sua volta la fissione nucleare del materiale che la circonda. In questo tipo di bomba dunque l'energia liberata deriva oltre che dalla fissione nucleare anche dalla fusione termonucleare fra nuclei di isotopi diversi dell'idrogeno: il deuterio ed il trizio. Nel caso della bomba al deuterio e litio, tale processo avviene secondo una reazione nucleare del tipo: 2H + 3H → 4He + n + 17,6 MeV Il trizio non è di per sé presente nella composizione iniziale della bomba ma viene prodotto dall'urto di neutroni veloci contro nuclei dell'isotopo del litio avente numero di massa 6 e nuclei di deuterio secondo queste due reazioni nucleari: 6Li + n → 3H + 4He + 4,8 MeV e 2H + n → 3H + 6,2 MeV La temperatura e la pressione elevatissime necessarie affinché avvenga la fusione termonucleare nonché i neutroni veloci indispensabili per generare l'idrogeno 3 vengono forniti, come già detto, da una bomba A. A differenza della bomba A, con quella H non vi è alcuna limitazione teorica di potenza. Tale potenza è una funzione a scalino di un certo numero di variabili; non trattandosi di una funzione continua non vale il teorema di Weierstrass e dunque non possiede un massimo teorico. Inoltre la bomba termonucleare non necessita di una massa critica a differenza della bomba A. In realtà, però, essendo necessaria quest'ultima per attivare il processo di fusione termonucleare, rimane ugualmente la necessità a monte di una massa critica. Nel 1961, in una serie di test nucleari, l'URSS fece esplodere la più potente bomba H mai realizzata (la bomba Zar) che liberò energia pari a 57 megatoni, ovvero oltre 4 500 volte più potente della bomba all'uranio lanciata su Hiroshima (Little Boy). Indice [nascondi] 1 Bombe di tipo Teller-Ulam 2 I danni 3 Voci correlate 4 Collegamenti esterni Bombe di tipo Teller-Ulam [modifica] Si tratta del più classico tipo di bombe a fusione. Tale design viene spesso applicato ai missili balistici intercontinentali con testata nucleare di elevato potenziale e il nome deriva dai due scienziati Edward Teller e Stanislaw Ulam. In questo tipo di ordigno, la fissione è provocata da una bomba ad implosione; in più è presente un tamper costituito da un cilindro di uranio 238, contenente il solido composto da litio e deuterio (deuterato di litio) oltre ad una canna vuota di plutonio 239 posta al centro del cilindro. La necessaria separazione tra la bomba a fissione e il cilindro è permessa da uno scudo in uranio 238 e da una schiuma che riempie in sicurezza gli spazi vuoti rimasti. Una volta che la bomba a fissione viene fatta brillare, si verifica tutta una serie di complessi eventi: i raggi X dovuti allo scoppio della bomba a implosione riscaldano l'intero nucleo, mentre le protezioni prevengono una detonazione prematura; il riscaldamento provoca un forte aumento di pressione che comprime il deuterato solido; nel frattempo comincia un processo di fissione nella canna di plutonio, il che provoca emissione di radiazioni e di neutroni; l'urto fra questi neutroni e il composto solido porta alla formazione del trizio; a questo punto si verifica la vera e propria fusione; all'enorme energia e calore appena sviluppati si aggiungono quelli della fissione indotta nei frammenti di uranio 238 interni all'ordigno (provenienti da cilindro e scudo); le energie prodotte da fissione e fusione si sommano dando vita ad una potentissima esplosione nucleare, dell'ordine di grandezza dei 10 megatoni. L'intero processo dura soltanto 600 miliardesimi di secondo I danni [modifica] Sono quattro i fattori distruttivi dovuti all'esplosione di un ordigno nucleare: onda di calore (fino a 300 milioni di gradi centigradi in corrispondenza del punto di detonazione); onda d'urto; emissione di radiazioni (direttamente con l'esplosione e tramite successivo Fall-out radioattivo); effetto EMP (Electro Magnetic Pulse), questo scoperto solo a partire da alcuni test nucleari dei primi anni sessanta. Le esplosioni nucleari possono essere a loro volta classificate in cinque tipi: aero-alte: esplosione nella stratosfera, con forte rilascio di particelle alfa e beta e scarso rilascio di radiazioni gamma, che però vengono fermate dall'atmosfera; nessun danno agli esseri umani ma viene rilasciato un gigantesco impulso elettromagnetico (EMP, Electro Magnetic Pulse) che distrugge qualunque apparecchiatura elettronica non protetta da adeguata schermatura; inoltre vengono azzerate le comunicazioni radio per un certo periodo a causa dei disturbi; aero-basse: esplosione nell'atmosfera a poche centinaia di metri di altezza, con forte rilascio di particelle alfa e beta e scarso rilascio di radiazioni gamma, letali nel raggio di diversi chilometri in un tempo breve. Scarso fall-out; superficiali: esplosione a terra, con forte rilascio di particelle gamma, e scarso rilascio di particelle alfa e beta; elevata ricaduta radioattiva dovuta alle polveri sollevate, pesantemente contaminate. Danni anche di tipo sismico alle cose, ma minori effetti immediati sulle persone; sotterranee: nessun rilascio di particelle, che vengono schermate dal terreno, e di onde elettromagnetiche. Forte onda sismica, proporzionale alla potenza dell'arma. È usata principalmente nei test per le armi nucleari; sottomarine.
 
jigendaisuke
jigendaisuke il 19/11/07 alle 14:44 via WEB
Ah il vecchio caro nano ridens ce ne regala sempre una nuova....ora manda gli alleati colà e si autonomina fondatore di un nuvo partito grazie a 7 milioni di coleos che han firmato..... comunque la sigla è Ppl...... ma pipì rende meglio!
 
Skizotonic
Skizotonic il 19/11/07 alle 17:04 via WEB
Ti ho citato, potevo? Questa PiPì mi ha fatta impazzire!
 
 
incubo.oscuro
incubo.oscuro il 20/11/07 alle 00:26 via WEB
La bomba all'idrogeno o bomba H (più propriamente bomba a fusione termonucleare incontrollata, in gergo "la superbomba") è una bomba a fissione-fusione-fissione in cui una normale bomba A, che serve da innesco, viene posta all'interno di un contenitore di materiale fissile insieme a degli atomi leggeri. Quando la bomba A esplode, innesca la fusione termonucleare dei nuclei degli atomi leggeri; questo processo provoca a sua volta la fissione nucleare del materiale che la circonda. In questo tipo di bomba dunque l'energia liberata deriva oltre che dalla fissione nucleare anche dalla fusione termonucleare fra nuclei di isotopi diversi dell'idrogeno: il deuterio ed il trizio. Nel caso della bomba al deuterio e litio, tale processo avviene secondo una reazione nucleare del tipo: 2H + 3H → 4He + n + 17,6 MeV Il trizio non è di per sé presente nella composizione iniziale della bomba ma viene prodotto dall'urto di neutroni veloci contro nuclei dell'isotopo del litio avente numero di massa 6 e nuclei di deuterio secondo queste due reazioni nucleari: 6Li + n → 3H + 4He + 4,8 MeV e 2H + n → 3H + 6,2 MeV La temperatura e la pressione elevatissime necessarie affinché avvenga la fusione termonucleare nonché i neutroni veloci indispensabili per generare l'idrogeno 3 vengono forniti, come già detto, da una bomba A. A differenza della bomba A, con quella H non vi è alcuna limitazione teorica di potenza. Tale potenza è una funzione a scalino di un certo numero di variabili; non trattandosi di una funzione continua non vale il teorema di Weierstrass e dunque non possiede un massimo teorico. Inoltre la bomba termonucleare non necessita di una massa critica a differenza della bomba A. In realtà, però, essendo necessaria quest'ultima per attivare il processo di fusione termonucleare, rimane ugualmente la necessità a monte di una massa critica. Nel 1961, in una serie di test nucleari, l'URSS fece esplodere la più potente bomba H mai realizzata (la bomba Zar) che liberò energia pari a 57 megatoni, ovvero oltre 4 500 volte più potente della bomba all'uranio lanciata su Hiroshima (Little Boy). Indice [nascondi] 1 Bombe di tipo Teller-Ulam 2 I danni 3 Voci correlate 4 Collegamenti esterni Bombe di tipo Teller-Ulam [modifica] Si tratta del più classico tipo di bombe a fusione. Tale design viene spesso applicato ai missili balistici intercontinentali con testata nucleare di elevato potenziale e il nome deriva dai due scienziati Edward Teller e Stanislaw Ulam. In questo tipo di ordigno, la fissione è provocata da una bomba ad implosione; in più è presente un tamper costituito da un cilindro di uranio 238, contenente il solido composto da litio e deuterio (deuterato di litio) oltre ad una canna vuota di plutonio 239 posta al centro del cilindro. La necessaria separazione tra la bomba a fissione e il cilindro è permessa da uno scudo in uranio 238 e da una schiuma che riempie in sicurezza gli spazi vuoti rimasti. Una volta che la bomba a fissione viene fatta brillare, si verifica tutta una serie di complessi eventi: i raggi X dovuti allo scoppio della bomba a implosione riscaldano l'intero nucleo, mentre le protezioni prevengono una detonazione prematura; il riscaldamento provoca un forte aumento di pressione che comprime il deuterato solido; nel frattempo comincia un processo di fissione nella canna di plutonio, il che provoca emissione di radiazioni e di neutroni; l'urto fra questi neutroni e il composto solido porta alla formazione del trizio; a questo punto si verifica la vera e propria fusione; all'enorme energia e calore appena sviluppati si aggiungono quelli della fissione indotta nei frammenti di uranio 238 interni all'ordigno (provenienti da cilindro e scudo); le energie prodotte da fissione e fusione si sommano dando vita ad una potentissima esplosione nucleare, dell'ordine di grandezza dei 10 megatoni. L'intero processo dura soltanto 600 miliardesimi di secondo I danni [modifica] Sono quattro i fattori distruttivi dovuti all'esplosione di un ordigno nucleare: onda di calore (fino a 300 milioni di gradi centigradi in corrispondenza del punto di detonazione); onda d'urto; emissione di radiazioni (direttamente con l'esplosione e tramite successivo Fall-out radioattivo); effetto EMP (Electro Magnetic Pulse), questo scoperto solo a partire da alcuni test nucleari dei primi anni sessanta. Le esplosioni nucleari possono essere a loro volta classificate in cinque tipi: aero-alte: esplosione nella stratosfera, con forte rilascio di particelle alfa e beta e scarso rilascio di radiazioni gamma, che però vengono fermate dall'atmosfera; nessun danno agli esseri umani ma viene rilasciato un gigantesco impulso elettromagnetico (EMP, Electro Magnetic Pulse) che distrugge qualunque apparecchiatura elettronica non protetta da adeguata schermatura; inoltre vengono azzerate le comunicazioni radio per un certo periodo a causa dei disturbi; aero-basse: esplosione nell'atmosfera a poche centinaia di metri di altezza, con forte rilascio di particelle alfa e beta e scarso rilascio di radiazioni gamma, letali nel raggio di diversi chilometri in un tempo breve. Scarso fall-out; superficiali: esplosione a terra, con forte rilascio di particelle gamma, e scarso rilascio di particelle alfa e beta; elevata ricaduta radioattiva dovuta alle polveri sollevate, pesantemente contaminate. Danni anche di tipo sismico alle cose, ma minori effetti immediati sulle persone; sotterranee: nessun rilascio di particelle, che vengono schermate dal terreno, e di onde elettromagnetiche. Forte onda sismica, proporzionale alla potenza dell'arma. È usata principalmente nei test per le armi nucleari; sottomarine.
 
miro.oceani
miro.oceani il 19/11/07 alle 19:03 via WEB
tutti con la testa nell'ombelico oggi?
ma stiamo ancora qui a pensare a silvio?
è chiaro che lui cerca attenzione, soprattutto mediatica, per pararsi il culo della sconfitta sulla finanziaria
gli alleati vorrebbero cambiare leader e lui.... voilà il nuovo partito.
 
 
incubo.oscuro
incubo.oscuro il 20/11/07 alle 00:26 via WEB
La bomba all'idrogeno o bomba H (più propriamente bomba a fusione termonucleare incontrollata, in gergo "la superbomba") è una bomba a fissione-fusione-fissione in cui una normale bomba A, che serve da innesco, viene posta all'interno di un contenitore di materiale fissile insieme a degli atomi leggeri. Quando la bomba A esplode, innesca la fusione termonucleare dei nuclei degli atomi leggeri; questo processo provoca a sua volta la fissione nucleare del materiale che la circonda. In questo tipo di bomba dunque l'energia liberata deriva oltre che dalla fissione nucleare anche dalla fusione termonucleare fra nuclei di isotopi diversi dell'idrogeno: il deuterio ed il trizio. Nel caso della bomba al deuterio e litio, tale processo avviene secondo una reazione nucleare del tipo: 2H + 3H → 4He + n + 17,6 MeV Il trizio non è di per sé presente nella composizione iniziale della bomba ma viene prodotto dall'urto di neutroni veloci contro nuclei dell'isotopo del litio avente numero di massa 6 e nuclei di deuterio secondo queste due reazioni nucleari: 6Li + n → 3H + 4He + 4,8 MeV e 2H + n → 3H + 6,2 MeV La temperatura e la pressione elevatissime necessarie affinché avvenga la fusione termonucleare nonché i neutroni veloci indispensabili per generare l'idrogeno 3 vengono forniti, come già detto, da una bomba A. A differenza della bomba A, con quella H non vi è alcuna limitazione teorica di potenza. Tale potenza è una funzione a scalino di un certo numero di variabili; non trattandosi di una funzione continua non vale il teorema di Weierstrass e dunque non possiede un massimo teorico. Inoltre la bomba termonucleare non necessita di una massa critica a differenza della bomba A. In realtà, però, essendo necessaria quest'ultima per attivare il processo di fusione termonucleare, rimane ugualmente la necessità a monte di una massa critica. Nel 1961, in una serie di test nucleari, l'URSS fece esplodere la più potente bomba H mai realizzata (la bomba Zar) che liberò energia pari a 57 megatoni, ovvero oltre 4 500 volte più potente della bomba all'uranio lanciata su Hiroshima (Little Boy). Indice [nascondi] 1 Bombe di tipo Teller-Ulam 2 I danni 3 Voci correlate 4 Collegamenti esterni Bombe di tipo Teller-Ulam [modifica] Si tratta del più classico tipo di bombe a fusione. Tale design viene spesso applicato ai missili balistici intercontinentali con testata nucleare di elevato potenziale e il nome deriva dai due scienziati Edward Teller e Stanislaw Ulam. In questo tipo di ordigno, la fissione è provocata da una bomba ad implosione; in più è presente un tamper costituito da un cilindro di uranio 238, contenente il solido composto da litio e deuterio (deuterato di litio) oltre ad una canna vuota di plutonio 239 posta al centro del cilindro. La necessaria separazione tra la bomba a fissione e il cilindro è permessa da uno scudo in uranio 238 e da una schiuma che riempie in sicurezza gli spazi vuoti rimasti. Una volta che la bomba a fissione viene fatta brillare, si verifica tutta una serie di complessi eventi: i raggi X dovuti allo scoppio della bomba a implosione riscaldano l'intero nucleo, mentre le protezioni prevengono una detonazione prematura; il riscaldamento provoca un forte aumento di pressione che comprime il deuterato solido; nel frattempo comincia un processo di fissione nella canna di plutonio, il che provoca emissione di radiazioni e di neutroni; l'urto fra questi neutroni e il composto solido porta alla formazione del trizio; a questo punto si verifica la vera e propria fusione; all'enorme energia e calore appena sviluppati si aggiungono quelli della fissione indotta nei frammenti di uranio 238 interni all'ordigno (provenienti da cilindro e scudo); le energie prodotte da fissione e fusione si sommano dando vita ad una potentissima esplosione nucleare, dell'ordine di grandezza dei 10 megatoni. L'intero processo dura soltanto 600 miliardesimi di secondo I danni [modifica] Sono quattro i fattori distruttivi dovuti all'esplosione di un ordigno nucleare: onda di calore (fino a 300 milioni di gradi centigradi in corrispondenza del punto di detonazione); onda d'urto; emissione di radiazioni (direttamente con l'esplosione e tramite successivo Fall-out radioattivo); effetto EMP (Electro Magnetic Pulse), questo scoperto solo a partire da alcuni test nucleari dei primi anni sessanta. Le esplosioni nucleari possono essere a loro volta classificate in cinque tipi: aero-alte: esplosione nella stratosfera, con forte rilascio di particelle alfa e beta e scarso rilascio di radiazioni gamma, che però vengono fermate dall'atmosfera; nessun danno agli esseri umani ma viene rilasciato un gigantesco impulso elettromagnetico (EMP, Electro Magnetic Pulse) che distrugge qualunque apparecchiatura elettronica non protetta da adeguata schermatura; inoltre vengono azzerate le comunicazioni radio per un certo periodo a causa dei disturbi; aero-basse: esplosione nell'atmosfera a poche centinaia di metri di altezza, con forte rilascio di particelle alfa e beta e scarso rilascio di radiazioni gamma, letali nel raggio di diversi chilometri in un tempo breve. Scarso fall-out; superficiali: esplosione a terra, con forte rilascio di particelle gamma, e scarso rilascio di particelle alfa e beta; elevata ricaduta radioattiva dovuta alle polveri sollevate, pesantemente contaminate. Danni anche di tipo sismico alle cose, ma minori effetti immediati sulle persone; sotterranee: nessun rilascio di particelle, che vengono schermate dal terreno, e di onde elettromagnetiche. Forte onda sismica, proporzionale alla potenza dell'arma. È usata principalmente nei test per le armi nucleari; sottomarine.
 
   
miro.oceani
miro.oceani il 20/11/07 alle 08:53 via WEB
c'è qualche testa vuota che oltre a copiaincollare non sà dove mettersela la bomba?
 
     
SandaliAlSole
SandaliAlSole il 20/11/07 alle 09:33 via WEB
mettiamola così: il soggetto in questione si è divertito questa notte a rimpire di commenti come questo il mio blog. ritengo la fatica di cancellarli superiore al fastidio che mi ha creato: che è nullo. Poichè rischierei di perdere anche i vostri commenti, ai quali tengono infinitamente di più, mi sono limitata a bloccargli la possibilità di commentare qui. il che, lo so perfettamente, non gli impedirà di tornare con un'altra etichetta e rifare il giochino. Con lo stesso identico risultato. D'altra parte, credo che uno dei diritti dell'infanzia sia il gioco. Lasciamolo giocare :)
 
     
sparus_rm
sparus_rm il 20/11/07 alle 10:46 via WEB
Scusa, metti in lista nera il cretino e risparmia a noi la rottura di palle di leggere i suoi deliri.
 
     
SandaliAlSole
SandaliAlSole il 20/11/07 alle 10:53 via WEB
già fatto! solo che non ho cancellato tutti i suoi copia-incolla, troppo faticoso.
 
     
allievadelgabbiano
allievadelgabbiano il 20/11/07 alle 20:50 via WEB
Mah si..minimo sforzo, massimo rendimento...hai già fatto troppo. Sorriso
 
sparus_rm
sparus_rm il 20/11/07 alle 10:48 via WEB
Dicono 7 milioni. Eppure io tutti questi gazebi non li ho mica visti in giro. E a quei pochi che ho visto non è che si facesse proprio a spintoni per firmare. E poi, Fini e Casini l'hanno scaricato. Nei fatti, adesso non conta più un cazzo. E ve l'avevo detto in tempi non sospetti.
 
 
SandaliAlSole
SandaliAlSole il 20/11/07 alle 10:55 via WEB
io ho visto quel video che circola in rete con la dimostrazione che potevano votare ( sarebbero stati accettati) anche Pippo, Pluto e Paperino con un indirizzo tipo @pizzaefichi.com. il che la dice lunga.
 
   
sparus_rm
sparus_rm il 20/11/07 alle 11:07 via WEB
Troppo sofisticato: a me è parso un rozzo tentativo di delegittimare le primarie del PD mettendo su un baraccone piuttosto approssimativo, e di mettere a tacere gli alleati ormai stanchi (utile lettura dell'intervista di Fini a Repubblica di Sabato). Risultato: Cicchitto fischiato all'assemblea di AN. Adieu, Berlusca, adieu.
 
     
SandaliAlSole
SandaliAlSole il 20/11/07 alle 11:12 via WEB
Diciamo che la nascita di questo nuovo partito, che ha tanto l'aspetto del cambio di ragione sociale, non è un messaggio al paese o al suo elettorato, quanto ai suoi (ex) alleati. I quali per altro, se mai potessero pensare di entrare a farvi parte, hanno la certezza di non poterlo fare alla pari, ma in una sorta di vassallaggio che ormai nessuno di loro (in particolare Fini e Casini) intende accettare. Che questo sia un adieu, mi verrebbe da sperarlo. la certezza, tuttavia, io non ce l'ho.
 
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magnifico informazioni
Inviato da: koş fred koş
il 13/03/2014 alle 14:30
 
Grazzie!
Inviato da: Blog enfance
il 11/08/2013 alle 09:52
 
Thanks for sharing these useful information! Hope that you...
Inviato da:  Cheap Flights to Ne
il 08/07/2013 alle 06:21
 
 

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