Sconfinando

Si però gli inquirenti che hanno individuato la matrice politica sono magistrati prezzolati dalla sinistra per mettere in cattiva luce gli ideali ariani di chi vuole purificare il nord-est da coloro che addirittura vanno a passaggio senza nemmeno portare con se un pacchetto di sigarette da offrire in segno di pace a quelle anime altruiste di naziskin che fanno solo il loro dovere di mantenere ordine in quella città che per fortuna gli viene riconosciuto il duro lavoro di ronda della sicurezza cittadina invece che dare la casa a quegli sporchi immigrati che addirittura lavorano in fabbrica pretendendo pure lo stipendio. Meno male che Gianfranco Goebbels ha capito da che parte sta la giustizia. Altro che propaganda.

caspita. non me ne ero resa conto. :( mi faccio sempre fuoriviare dall'informazione faziosa.

Fini, Io, fiero contestatore della fiera di Torino, sarei peggio di quelle merde di skinheads che probabilmente ti hanno pure votato?

Ciao Guerrilla. Sono venuta a leggere sul tuo blog e devo dire che concordo con la tua analisi e con alcuni spunti offerti dai tuoi commentatori.soprattutto con chi evidenzia come l'ttribuire la matrice di certi episodi a frange estreme in fondo non sia che negare le radici culturali delle stesse.

Ho visto un pezzo dell'immonda trasmissione. Mi ha colto un senso di malessere non tanto per le singole parole, vigliacche, quanto per l'atmosfera che vi aleggiava. Vischiosa, ipocrita. L'obiettivo, chiaro: troncare, sopire. E il disagio di chi nasconde i propri scheletri nell'armadio, ben sapendo che non sono poi così scheletri, ma una realtà viva, reale, coltivata. Non posso non fare il paragone con Rossana Rossanda e il suo coraggio nell'attribuirsi "album di famiglia".

Purtroppo oper fortuna ho fatto voto di non guardarla mai quella trasmissione: mi sono risparmiata qualcosa. Concordo con quel che dici, soprattutto dalla terza riga in poi.

....opposizione o antifascismo?Il dilemma del prossimo futuro.Ciao

entrambi, direi. ciao!

concordo in toto, buon giorno,Miti.... Mag

ciao margy

A me m'hanno pestato tanto alcuni neofascisti sanbabilini nel '77 (non risposi con il saluto a mano tesa) quanto i borgatari romani l'anno dopo (e proprio per un pacchetto di sigarette non completamente condiviso). Le botte, soprattutto sul naso, fanno male comunque ed oggi, trent'anni dopo, non riesco più a scorgere la differenza delle mani e dei piedi che mi picchiavano. Càpita e capiterà. La violenza, nel mentre si afferma, si libera di ogni riferibilità genetica e resta nuda e cruda, se stessa, uguale sotto ogni latitudine e sopra ogni schiena rotta. Perché forse solo la violenza è storicamente remuneratrice.

le botte son botte e fan sempre male a chi le prende, qualunque sia l'ideologia ispiratrice. Un livido è un livido è un livido. G. Stein rivisitata. Ricordo quando nella mia città se le davano sonoramente fra esponenti di 'opposti estremismi', come li chiamavano allora (la sede di AN era vicina a quella del PSIUP e una notte 2 di AN morirono). Ma stavolta non c'era opposizione. cpc

Mi commento da sola, che così mi spiego meglio. Fini ha sbagliato, indiscutibilmente. Non si può fare una graduatoria di atti più o meno esecrabili. Ma sbagliamo anche noi se facciamo lo stesso errore, di assolvere quelli di Torino perché quelli di Verona l'han fatta più grossa. Sono due fatti disgiunti, da condannare, e da punire, secondo le pene previste. Ora, nei miei personali parametri, un omicidio merita l'ergastolo, le bandiere bruciate no, ma un impiego in qualche lavoro socialmente utile, sì. Sulla figura di Fini, mi sembra che lupopezzato faccia un'analisi ben dettagliata. Vorrei tanto che questi prossimi 5 anni gli dessero torto marcio e che l'omuncolo in questione si dimostrasse un grande uomo, vorrei. cpc

Mi aggancio qui, sperando di aver calcolato giusti i puntini. Ci son stati anni in cui le une e le altri parti se le suonavano sempre e di santa ragione. e quando a saltar fuori erano spranghe o manganelli ci scappavano ad andar bene le ossa rotte. nessuna giustificazione da parte mia per quel che accadeva, qualunque fosse la colorazione di provenienza. così come non c'è giustificazione oggi per quel che è accaduto e per quel che accade. ho ascoltato la radio, questa mattina in macchina, saltellando tra i diversi canali di informazione e intrattenimento e devo dire che la cosa che mi ha dato più sconcerto è stato questo bollar di imbecillità gli autori dei gesti di Verona. Io credo sia fondamentale un'analisi delle radici di questa violenza: cosa la genera, chi o cosa la giustifica, cosa la copre, cosa la fomenta. senza quest'analisi lucida, qualunque parola è spesa invano. Ho trovato anche io molto chiara l'analisi di lupo.

una caz..ta degna di silvio! ma dimmi orsù miti: ti risulta che sia mai stata fatta un'analisi lucida di qualche fatto grave, in italia?

se non ricordo male i due di AN vennero uccisi dalle BR. Capisco benissimo che non intendevi incolpare lo PSIUP, ma preciso.

sì, era perché tutti erano in via Zabarella. Se conosci la città, lì vicino c'era anche Scienze politiche, in cui insegnava Toni Negri. Un ambiente vivace e movimentato, in cui le botte non mancavano. A quei tempi frequentavo il PSIUP, c'era un mio prof che ci aveva introdotti e mezza classe imparava la politica dal vivo. Io nn le ho mai date e nemmeno prese, ma avevo il coprifuoco alle 20!

Ma No. Fini non c'entra niente, la politica non c'entra niente. Vuoi mettere una bandiera bruciachiata con la vita di un ragazzo? Eh...

un bacione x te

Ciao Ju: sono convinta che sia importante analizzare con serietà quanto è accaduto. anche quanto accade a torino, per quel che mi riguarda, tenendo però separate le questioni ed evitando priorizzazioni pericolose. Un bacione a te!

hai ragione....

Arriviamo sempre il giorno dopo. Sembra quasi che scopriamo le radici di Fini soltanto oggi. Come ho già detto nel mio blog ed in quello di Antonia penso che bisognava cominciare ad indignarsi e fischiare quel discorso fascista fatto in Parlamento anziché, come è stato fatto, concedere standing ovation. Così come il PdR, piuttosto che apprezzarlo, avrebbe dovuto prendere pubblicamente le distanze da un discorso che etichettava come Festa della Libertà quel 25 aprile che invece è Festa della Liberazione ovvero la festa della cacciata fascista. Si può anche dire che vanno combattuti tutti i totalitarismi ma, per evitare di fare confusioni storiche, si deve farlo a prescindere dal 25 aprile altrimenti si mischiano fascisti e antifascisti ovvero si mischia la merda con la cioccolata. Il 25 aprile deve rimanere perciò una festa che ha una sua precisa identità e collocazione storica e culturale: è una festa antifascista.
Ovviamente quella marmellata politica che in Parlamento ha omologato quel discorso e chi lo ha pronunciato, oggi dovrebbe provare disagio e fare autocritica ma da quella marmellata potremo aspettarci solo una tisana-opposizione perchè rifiutando un progetto ideale di riferimento e non avendone altri, si trova a doversi inventare una linea di pensiero nemmeno giornaliera ma addirittura ad ore. Una marmellata che cerca di darsi un’identità politico-sociale mischiando le contraddizioni di rimasugli di radici cattolico-democristiane con laicità fasulle e con un passato di sinistra ripudiato e rinnegato. Una linea di pensiero basata sull’improvvisazione e sull'opportunismo. Un prèt-a-porter, un pensiero usa e getta che oggi vale e domani non vale più. Il vuotismo intellettuale e politico del nulla.
Il nuovo fascismo che avanza.

concordo in pieno. grazie gigi.

Mi sembra di capire che della morte di quel ragazzo non ti importi nulla. A te interessa solo schizzare veleno e demonizzare gli avversari politici che ti hanno sbattuto fuori dal parlamento a pedate. per 5 anni stattene a cuccia. Riguardo al povero Nicola , la "politica non c'entra niente, è solo una questione di sottocultura, di stupidità di prepotenze Lo ha detto la Digos, mentre stanno emergendo storie di spinelli, di troppo alcool che ha alterato i sensi dei due gruppi. Il problema è che siamo ormai all'emergenza educatica e alla disgregazione sociale. Ma a te interessa sparare sul governo neppure entrato in carica. sei solo un nostalgico dell'odio e della guerra civile. Etnego.

da dove tu tragga queste conclusioni, etnego, è per me un grande mistero. le considerazioni proposte da lupopezzato sono un'analisi di come il trascurare certi segnali e certi trascorsi sia pericoloso. La politica c'entra eccome, etnego, come cultura e come valori. tu parli di due gruppi, io non ero lì quella sera e nemmeno tu, suppongo. quel che si sa, di certo, è che un ragazzo è stato menato fino a morire. non si parla di scontro o di colluttazione: si tratta di aggressione, senza mezzi termini. Questo e solo questo è il fatto. Potrei leggere le tue parole - e soprattuto le conclusioni alle quali giungi leggendo le poche righe di lupo - come un segnale di altrettanta indifferenza nei confronti della morte di un ragazzo e come sintomo di un interesse a sparare su una parte politicamente a te avversa. Ma non lo faccio, perchènon ti voglio attribuire pensieri così bassi.

Un'ultima nota, etnego: vedo un inizio di virgolettato: potresti citarmi le fonti di quelle dichiarazioni da te attribuite alla Digos?

A lei invece cosa importa della vita di quel ragazzo visto che si sta ridicolmente ed ipocritamente arrampicando sugli specchi per giustificare chi invece avrà probabilmente tutta la sua solidarietà considerato che il suo blog trasuda olio di ricino. E’ vero che chi mi rappresenta sta fuori dal Parlamento grazie però alla scelta democratica e popolare dell’elettorato a differenza di quelli che, per sedere in Parlamento, devono travestirsi da persone rispettabili considerato che sono fuori dalla Costituzione (XII disposizione transitoria attuata con Legge 20/6/1952, n. 645). Ora abbassi pure la testa così chiudo la tavoletta e tiro lo sciacquone. Grazie.

Ciò che esce dalla bocca di quell'ometto lì è ormai roba che nemmeno vale la pena di commentare.Credo che oramai abbia palesato la pochezza di cui nutre il suo far politica..Nell'attesa dell'esenzione dal canone televisivo cominciamo almeno ad usare convenientemente il telecomando...

Fini ha perso un'occasione per tacere. Tuttavia, a mio modesto parere, è vero che questo evento è totalmente diverso, sia per contesto, per dinamica e per motivi di fondo dai pestaggi (da entrambe le parti) agguati e uccisioni degli anni 70. In quei tempi era l'ideale (oltre alla solita imbecillità) a fungere da molla, ora invece è prevalentementel'idiozia. Per inciso, la contestazione di Torino io non la condivido per nulla...ma quella è una contestazione "politica" mentre il fatto di verona è un brutale omicidio non politico, un crudele massacro stile "arancia meccanica". Ma si tratta evidentemente della mia opinione di soggetto instabile.