Sconfinando

Non ho letto tutti i link, mi riservo di farlo con più tempo a disposizione. Per la rana, mi lascia indifferente. Altra è l'idea mia interiore di Gesù Cristo, che una rana e nessun pezzo di legno possono cambiare. Per me può stare dov'è e, per inciso, se nn avessi letto il tuo post neanche avrei saputo che esisteva. Salto all'ultimo esempio, la donna velata al museo veneziano. Avevo già letto l'intervento di Galan e sono d'accordo col mio governatore. Non mi piace invece la pilatesca affermazione di Bondi. Il buon senso lo doveva usare chi ha stilato il regolamento, nn il custode che lo deve applicare. E aggiungo pure, l'ho già detto in passato suscitando la riprovazione blogghesca, nel mio modesto ufficio, pubblico, alle donne velate chiedo di s-velarsi, per rispetto a me e nn mi sembra di mancar di rispetto a loro. Una volta questo s-velamento, a cui il marito si opponeva fieramente e inutilmente, ha rivelato una storia di maltrattamenti in famiglia per cui sono intervenuti i servizi sociali. Il velo nasconde sì il viso, ma nasconde anche, troppo comodamente per gli uomini, le condizioni in cui fanno vivere le loro donne. ciao. cpc

Ciao cpc. La questione della rana, per altro già sollevata dal governatore della regione qualche mese fa, a parer mio è un esempio di quanto sciocche e deleterie possano essere le prese d posizione che non hanno come obiettivo difendere un credo o una convinzione, ma semplicemente dimostrare chi è il più forte. La scultura è davvero brutta e, come ho scritto, stupidamente offensiva. Mi fa venire in mente, tanto per chiarire, certi ragazzi che a bella posta infilano una bestemmia dietro l'altra per il solo gusto di infastidire chi sta loro intorno. Il rispetto (in questo caso mi riferisco anche all'artista tedesco autore dell'opera) è un'altra cosa.
Mi stupisco però - ed è questo il senso di questa riflessione - come possano richiamare al rispetto persone che in molte occasioni non lo hanno dimostrato verso la parte opposta.
Sulla questione donna velata, vorrei fare una precisazione: nell'articolo lo stesso Galan parla della Francia, sostenendo che in quel Paese non si entra più nei musei senza prima passare al metal detector. Che è un po' diverso dal togliersi il velo. Nei miei viaggi sia per diletto sia per lavoro mi capita spesso di incontrare donne velate. Personalmente la trovo una crudele costrizione, ma qui stiamo parlando di un altro aspetto: l'accesso a un museo. Nel mio recente viaggio estivo, nei musei francesi e olandesi ho visto circolare tranquillamente donne velate, al seguito dei loro uomini, e non ho notato difficoltà da parte delle direzioni museali a farle entrare. C'erano anche a gardaland, due giorni fa, e ti dirò che mi sono soffermata a guardarle pensado alla crudele (per me) dicotomia tra un parco divertimenti e uno sguardo nascosto dietro una fessura. Se di sicurezza si parla, però, credo che il pericolo di un attentato in un luogo pieno di persone come Gardaland sia per lo meno pari a quello che si poteva registrare a Ca' Rezzonico. Delle due l'una, allora. O no?
Concordo in pieno, questo sì, con questa tua frase: Il buon senso lo doveva usare chi ha stilato il regolamento.

La rana nn la vorrei mai in casa mia, è brutta. Col das i miei bimbi han saputo fare di molto meglio! A me suona provocatorio chiamare questa 'arte' e questi 'artisti'. Ma qui viene toccato un simbolo che ha valore solamente per chi lo riconosce come proprio. Per me è un simbolo che vale, ma la mia fede va oltre il simbolo. E' qualcosa che permea e guida la mia vita profondamente e nn viene intaccata da una rana. Come cristiana, però, mi son sentita toccata e avrei cavato un occhio, e molto di più, a quell'artista' che ha fatto morire di fame un cane, per arte. In fine, siamo in un paese libero con delle leggi chiamate a garantire la libertà di tutti e, secondo me, e qui mi aggancio a Galan, chi entra nei nostri confini accetta queste leggi e vi si assoggetta. Come si dice? a Roma come i romani? Boh, ma il senso spero si sia capito. ciao

francamente la rana crocifissa mi sembra un pelino di cattivo gusto. Non sono molto praticante, anzi, però certe cose mi urtano. Come mi urtano le polemiche che nascono in casi come questi, fatte per puro e semplice "lecchinaggio" nei confronti della Chiesa o una determinata fascia di elettori. Tempo fa, mi ricordo di aver sentito a Caterpillar(ricorda che torna l'8), la faccenda di quel sacerdote che aveva dato, non ricordo se in affitto o in prestito, alla locale comunità islamica, l'oratorio per poterci pregare, perchè tanto nessuno ci andava (riferito ai cattolici)... è venuto giù il mondo ed è stato costretto a troncare la cosa, scommetto che l'oratorio è rimasto vuoto.....

P S ma quanti post scrivi al giorno???? ma ti pagano a cottimo????? hi hi hi

Nessun dubbio, ma peroprio nessuno, sul fatto che la scultura in sè sia brutta e di pessimo gusto. Non a caso io l'immagine non la ripropongo qui. Ma qui si parla di censura e di induzione alla censura.
p.s. soffro di post.mania compulsiva. a volte eh.

post mania compulsiva??? uhmm mi pare di averlo notato.... mah non so a volte ho l'impressione che si abusi un pò della libertà di espressione, sembra quasi che si voglia provocare per il gusto di farlo e di innescare una reazione negativa!

Ciao MT, da oggi torno a scrivere, non a causa dell'obrorio artistico in questione, ma per motivi miei. Tornando alla rana, direi che a me che sono cattolico suona offensiva. l'uso politico che poi si vuole fare in certi schieramenti dei simboli religiosi a mio avviso è fuori dalla questione, anzi è proprio un'altra questione. In sintesi la mia opinione è questa: 1-la scultura è senza valore artistico 2-la scultura urta il mio sentimento di cattolico.

Cosa ne pensi io dell'opera in questione credo di averlo ribadito più di una occasione. Fuori luogo mi sembra invece la questione che ne è stata sollevata. Ma questo è il mio opinabile punto di vista.
Lieta che tu sia tornato :), davvero.

Mi spiace MT invece la questione ha un suo rilievo. Sono invece i modi con i quali è trattata ad essere perfettibili.

Mutatis mutandis, l'argomento della rana (quasi come quello ontologico di anselmo d'aosta) vale per il vecchio manichino fritto della fiera milanese. Gli è la stessa cosa ed anzi, va ad accodarsi all'iconografia della "morte indifferente" delle ragazzine annegate e lasciate per accertamenti sulla spiaggia campana. A quando, per favore, un punto di vista che non pencoli ad ogni brezza come un aquilone?

Uhm.. cosa c'entra qui l'abate di bec? A mio avviso si tratta di que questioni differenti (manichino e scultura), perchè diversa è la finalità per la quale i due oggetti sono stati creati. L'artista, opinabile definizione per me, ma qualcuno lo ha evidentemente valutato tale, ha probabilmente inteso lanciare una provocazione, probabilmente sperando di innescare il dibattito che in effetti si è innescato. Dico probabilmente perchè la mia percezione d'arte è comunque distantissima da queste manifestazioni. Il manichino è stato concepito come attrazione da lunpark, con il solo obiettivo di regalare due minuti di divertimento un tanto al chilo (un paio di euro alla volta, se non ricordo male) di fronte alla ricostruzione di una morte che altrove avviene realmente nelle stesse medesime modalità. A me sembrano due questioni sostanzialmente differenti.

Nessuna differenza, sotto il profilo funzionale. Fini venali, tanto alla fiera che alla mostra che nella redazione ove si è decisa la pubblicazione della foto dell'unica morte vera e, proprio in quanto tale, immediatamente falsificata. Poco rileva che diversi siano i tempi e le modalità di monetizzazione. Per quel che mi riguarda, porte aperte. Il filtro razionale ce lo dobbiamo mettere noi, cum grano salis. Di anselmo recupero soltanto la fallacia dell'aver ipostatizzato in premessa maggiore quanto avrebbe dovuto derivarne per logica.

sono poco presente sul blog,scusa,passo poco.abbracci

ecco, si ... francamente la trovo inutile e brutta, tutto qua ...Ne potevamo fare volentieri a meno, come possiamo fare a meno di tantissimi altri orrori. Ma aldilà di questo, mi sembra stupida tutta questa vetrina e le polemiche che ne conseguono ...

un artista privo di qualsivoglia luce, un papa altrettanto, dovrebbero capirsi...

Grazie per questo post, la storia della rana-schifezza, mi era proprio sfuggita. Come avrai compreso la trovo proprio brutta. Il punto e' che e' anche di cattivissimo gusto. Sono credente e non abbraccio alcuna religione specifica. Il crocefisso, soprattutto con Gesu'sopra, mi ha sempre disturbato molto. Lo trovo crudele e inutile. Con tutte le cose meravigliose che quello straordinario Maestro ha fatto in soli 33 anni di vita, possibile che dobbiamo tenerci proprio la crudelta' sotto gli occhi? Perche' non una bella immagine che parli di Pace, per esempio? E qui torno alla rana-schifezza, fosse stata anche inchiodata ad un tavolo sarebbe stata disgustosa. Credo che il Papa dovrebbe riflettere molto di piu' sul crocifisso che in ogni occasione "sbatte" in faccia ai bambini dicendo "sentitevi in colpa, perche' quell'uomo e' morto in modo cosi' atroce per salvarti dai peccati, anche quelli che non hai commesso..." Bene, pensiamo a questo atto di mancanza di sensibilita' prima ancora che su un'espressione "artistica" benche', a parer mio, di pessimo gusto.

Esistono diversi approcci per avvicinarsi e/o apprezzare un'opera d'arte. Il puro senso estetico sollecitato nel guardarla, la cosiddetta "bellezza" anche usata in termini impropri (e non mi sembra questo il caso); le emozioni suggerite, per un imperscrutabile nesso tra occhio/psiche/emotività (questa rana, però, emoziona ben poco... al massimo fa andare in bestia alcuni); e il messaggio, spesso provocatorio, che vuole lanciare l'artista. Io mi soffermerei, personalmente come fruitrice dell"opera", su quest'ultimo aspetto; cercando di capire se si tratta soltanto di una sterile e infantile provocazione o se c'è dell'altro - un messaggio sociale-ideologico - dietro la croce. Al di là di tutte le polemiche che ne sono scaturite.