Sconfinando

eppure si parla molto della vaccinazione contro il papilloma! boh, spero anch'io che stoccolma sia lontana da merck e glaxo

so che se ne parla molto e, credimi, ho molte difficoltà a scegliere. perchè se tra chi me lo sconsiglia c'è anche un medico o una dotteressa dei quali mi fido e mi fido molto, capisci che le perplessità aumentano.

Aggiungo una nota, perchè temo di non aver chiarito il mio pensiero. Io sono favorevole alla profilassi.le mie figlie sono state vaccinate sia con le vaccinazioni obbligatorie sia con quelle facoltative. in questo caso specifico, per quel che ho letto, per quel che so, per quel che mi è stato detto anche da amici medici e farmacisti, l'efficacia del vaccino sarebbe più comprovabile in una fascia di età più alta. per altro, la copertura dei 4 anni garantita dal vaccino trova le ragazzine dai quindici anni in su scoperte proprio quando potrebbero averne più bisogno. Da madre, sono più propensa a una profilassi a un'età più elevata (basterebbe introdurre nel disciplinare la conditio sine qua non del non avere ancora una vita sessuale attiva), che però, guarda caso, è solo a pagamento. e nemmeno a basso costo, visto che le ultime notizie qui in lombardia parlano di circa 500 euro per soggetto vaccinato. è qui che la questione mi puzza. perchè lo Stato non imposta diversamente il protocollo? forse perchè in una fascia di età superiore le adesioni sarebbero molto piùelevate? ma allora quello che conta è il campione sperimentale (e io potrei anche essere favorevole a partecipare alla serimentazione, a patto di essere adeguatamente informata su tutto) o il finanziamento che viene erogato ex lege alle case farmaceutiche? Ok penso male. e faccio peccato.

perchè lo Stato non imposta diversamente il protocollo? questa è la domanda.

giusto

Vorrei aggiungere un paio di informazioni, che tempo fa mi ero interessata alla faccenda. Allora l'età di 11 anni, 12 in Veneto, è stata scelta perché più bassa è l'età delle ragazzine maggiore è la risposta e quindi vi è maggior produzione di anticorpi. Non mi sembra molto praticabile l'idea della vaccinazione a 15 anni con la condizione che nn abbiano avuto attività sessuale prima. Te le immagini le ragazzine, accompagnate dalla mamma, che devono rispondere, sinceramente, alla somministratrice del vaccino se hanno o no sperimentato le gioie del sesso? Sarebbe discriminante a mio avviso. In ogni caso, la scelta della pubertà è stata fatta per motivi diversi. La durata della copertura non è certa. Si dice che sia di almeno 4 anni perché 4 anni fa nei paesi del nord (Norvegia, Svezia ecc. ) è cominciata la sperimentazione, per cui sappiamo, dalla loro esperienza, che dopo 4 anni dalla vaccinazione la produzione di anticorpi continua. Ma nn si sa quanto a lungo durerà. Sui costi, notevoli, del vaccino. Da noi vengono vaccinate gratuitamente, 1 volta, le bambine di 12 anni. Il costo del vaccino è sui 600 euro, ma per chi vuole vaccinarsi, fino ai 26 anni, viene praticato un prezzo ridotto, di poco superiore ai 400 euro. Qualche anno fa, per un progetto regionale, è stato realizzato uno screening su tutte le donne sessualmente attive per la ricerca del papilloma virus. Ricordo che l'ho fatto anch'io. Non m'ero mai posta il problema, ma sapere che nn ce l'ho m'ha fatto piacere. Insomma, poi ogni mamma valuta come meglio crede, ma io se avessi una figliola la farei vaccinare, vista l'alta incidenza di tumori causati. Spero di nn aver aggiunto confusione. ciao cpc

Nemmeno io ho fatto vaccinare le dober...ehm, le ragazze! Mah!

anche i miei colleghi. parliamone!

(chiedo scusa per l'anonimato ma non riesco a loggarmi!)
dopo aver visto da vicino MOLTI casi di reazione immunitaria abnorme a vaccinazioni (casi di autismo, di epilessia, di encefalite, di necrosi renale ecc.), ma da vicini davvero, nella cerchia di parenti e amici.....mi chiedo quali siano le statistiche vere.....insomma: non farei vaccinare una figlia. inoltre un vaccino a pagamento mi pare non sia indice di una "epidemia" vera e propria in atto, se lo stato non ritiene urgente e necessario occuparsene.
come te anche io ho paura del bisogno creato artificiosamente dalle multinazionali dei farmaci.
però una parola sul Vioxx la voglio spendere: a me risolveva la vita. e mi risulta che i morti fossero persone che già avevano problemi cardiocircolatori. era un farmaco da somministrare con attenzione, ma in questo caso non esiste apposta il medico di famiglia che sorvegli il quadro clinico generale del paziente? almeno qui da noi, sì, esiste. non acaso le morti si registarno nei paesi (come gli USA) in cui le insostenibili spese sanitarie lasciano il paziente abbandonato a se stesso e preda di specialisti senza scrupoli o di una pericolosissima auto-medicazione.
per me la vita senza Vioxx è diventata estremamente più dura.

firma al post precedente:Ody

ciao ody, grazie per il tuo parere, e colgo l'occasione per ringraziare anche cpc per il suo. Quel che mi lascia perplessa, devo dire, è proprio la confusione che regna in ambiente medico. Troppe incertezze, troppi punti di domanda che mi fanno dubitare se non possa essere una sconsideratezza sottoporre mia figlia al vaccino. sul Vioxx, condivido la tua rflessione sulle differenze tra il nostro sistema sanitario nazionale e quello americano. anche se, di nuovo, non possono non sorgere dubbi sul perchè si debba arrivare ai morti (e da lì al ritiro del farmaco) perchè determinati effetti e controindicazioni debbano venire alla luce. Non è che certe sperimentazioni sono condotte un po' a cuor leggero?

cara Miti: i rischi del Vioxx erano ben noti (e anche ben esplicitati nel bugiardino....almeno quello italiano, quello che ho letto io). lo si riteneva un farmaco un po' estremo, da dare con molto molto controllo e solo quando altri anti-dolorifici si erano mostrati altamente inefficaci. resta l'orrore delle morti, è vero. ma anche il sospetto che dietro ci potesse essere una lotta tra case farmaceutiche.

ody (again)