Sconfinando

Birthday[s]

Non so se Skizo si rende conto di essere nata lo stesso giorno dello zio.
Mica pizza e fichi. 

Auguri, più a Skizo che allo zio, va da sè.

ps. per Jigen: sì, l'Inter ha perso, ieri...

Un corpo e un'anima

...Che non son quelli del povero Wess, ovviamente.

Riporto testualmente: 
Siamo qui per te / cuore e anima / un Nobel di pace Silvio grande è.
Che messi insieme all'Abruzzo che si sveglia incredulo e la guerra che è solo un incubo fanno una bella galleria degli orrori. Apicella style. E' il pensiero che possano davvero trasmetterla a cinema unificati martedì prossimo che mi fa ringraziare di dover aspettare il 2 ottobre per Inglorious Basterds.

Fatti e mis.fatti

Va beh, io Il Fatto Quotidiano l'ho comprato, oggi. Vuoi perché i Numeri Uno mi incuriosiscono quasi sempre. Vuoi per la sovrabbondanza di firme, che van oltre Padellaro, Gomez e Travaglio e passan per Corrias, Orlando, Telese, Colombo, Stajano, Barbacetto e Fini [Massimo]. Vuoi perché è comunque un'altra voce. Marginale probabilmente, di pancia certamente, ma comunque contro. Che dire, a qualche ora di distanza dalla prima lettura? Che ci sia un bel po' di dipietrismo e un po' di grillismo di sottofondo è di per sé un bel limite. Però mi piace l'idea del quotidiano che non fa l'ultima ora e sceglie la via dell'approfondimento, della riflessione, dell'analisi su tematiche nazionali e internazionali. Mi piace meno lo stile. La prima di oggi è equivalente a una di Libero o de Il Giornale, semplicemente ribaltata nelle intenzioni. Grammaticalmente, sintatticamente, lessicalmente, poi, ci sarebbe parecchio da ridere ridire. Un blog style che mal (per me) si concilia con la carta. E comunque nessun'altro non si scrive così. 
Come scrive Woland da Skizo su FriendFeed, gli si può dare un'altra settimana di prova. Poi, redde rationem.

scritto dopo: Della veste grafica si discute, sempre su FriendFeed, da Luca Sofri e da Paul the wine guy.

La ricetta della nonna

Ovvero, sempre per parlar di fesserie. [perchè di cose serie ne ho un po' l'uggia]
Perchè a me oggi ha fatto davvero sorridere questo post di Metilparaben, con il generatore automatico di proclami di Berlusconi. Anzi, mi ha fatto ridere, ad alta voce, in ufficio. Siam sinceri. Che poi mi ricorda tanto il rivelatore di cazzate di Delicatessen e quindi mi è piaciuto a maggior ragione. Ma ancor di più mi è piaciuto questo secondo post, nel quale Metil consegna di fatto alla blogosfera o a quel che di essa ancora resta il codice del generatore. Che può dunque esser ri.preso e ri.manipolato a piacere. E in fondo è questa la sostanza che fa di un network qualcosa di social. Condivisione, si chiama.
E a me vengono in mente le vecchine, ma non solo loro, che si portan nella tomba le ricette di famiglia pur di non rivelar i loro segreti a nessuno. Che chissà come si strozzan, tra le nuvole, a suon di pasticci, torte e sartù.  

Herbert che non è Orson...

...che poi uno è Wells e l'altro Welles.
Però poi si incontrarono. Someway.

I forti di forte Coraggio

Visto che il brunovespanazionale sul Corriere si vanta dicendo che nessuno è tanto coraggioso quanto lui nel porre le domande al premier e visto che elenca anche i suoi "motivi di doglianza", mi sembra giusto proporre questo post di Alessandro Robecchi. Giusto per rinfrescarsi i ricordi. 

scritto dopo - Le notizie di oggi chiedono il doveroso rispetto per chi è morto. Civile e militare che sia, rispetto per la vita. Ma chiedono anche le stesse doverose domande sul perché e sul come e sul fine delle presenze militari italiane in zone di guerra. Qualche spunto di lettura sui Diari dello scooter e Klinggmagazine. 

E comunque

Il fatto di essere a Parigi è un'ottima scusa. Ma se anche fossi stata a casa, io il Vespa Show non lo avrei visto. Così come non lo avrei visto normalmente. Questa volta, però, un po' di più. Ci sarebbe sempre Coliandro, ecco. La mia alternativa è forse migliore. Per quanto una cena di lavoro...

You spin me round round

In realtà non so perché oggi Google abbia deciso di celebrare i cerchi nel grano. Però stamattina, mentre l'aereo cominciava la sua discesa, pensavo al mondo visto dall'alto. O da un'altra prospettiva. Che poi è sempre quella che sembra mancare. Per dire eh. 

Happy New Year!

Che l'anno nuovo, va da sè, inizia oggi. Dopo l'ultimo fine settimana all'aria aperta. Dopo l'ultima cena a tirar tardi con gli amici. Dopo gli ultimi ghiaccioli che si squagliano al sole di settembre. Che poi ce ne saranno altri, di giorni all'aria aperta, di cene e di ghiaccioli, ma questi si celebrano con quel po' di spleen che l'occasione richiede. Come l'in bocca al lupo gridato ieri sera, mentre ognuno riprendeva la strada di casa. Ritualità un po' malinconica, come il cielo cupo stamattina e il giardino gocciolante della pioggia della notte. Le felpe, via i sandali, l'ombrellino in cartella, e, inesorabile, la lista degli impegni che punta orari, scadenze, appuntamenti. L'ansia di arrivar prima, presto, più presto mamma, perchè ci si trova fuori e poi dobbiam prendere il banco. La conquista del territorio come gesto scaramantico. Mentre io mi preoccupo di quel che sarà di questa scuola, loro celebrano il nuovo inizio con la spavalderia di chi ormai ha capito le regole del gioco. E ha deciso di giocarlo fino in fondo. Beh, buon anno, allora!

VIPS

L'altra sera, alla mostra alla Triennale Bovisa, ho incontrato un caro amico ed ex collega, da sempre appassionatissimo di cinema, che segue con recensioni intelligenti su un sito specializzato. Stupita, abituata alle sue tradizionali trasferte a Cannes, Berlino, Venezia, gli ho chiesto come mai non fosse in Laguna. Risposta laconica: "Semplice. Non ho avuto l'accredito". 

Già. In effetti dovevano far spazio a Noemi Letizia.
E alla di lei mamma e al di lei papi papà.