Sconfinando

Gentile Pare Stranamente

Buffo. Sentire il navigatore sull'autobus chiedere "per favore" di girare a destra.
Ancora più buffo sentire "tra non molto" svoltare a sinistra.

Come umanizzare una macchina con un po' di garbo e imprecisione.

Mezza-luna

Non amo i bilanci di fine giornata. Quel valutare il fatto e il non fatto, con un voto a fine riga.
Ma c'è un momento, come ora, che mi fermo e respiro profondamente.
E lascio fluire il senso del giorno concluso.
Un senso che non è nelle azioni, nelle parole, nei gesti.
Ma nelle percezioni che restano dentro.

E stasera sono una luna a metà.

Think Positive

È uno di quei giorni che…

La lista delle cose da fare oggi è lunga. A metà strada tra lo sconfortante e il minaccioso.
L’ho osservata mentalmente, sentendo il nodo del “non ce la puoi fare” stringermi lo stomaco.

Mi sono imposta un pensiero positivo.
Non un mantra. Non ne sarei capace e in fondo non credo mi appartenga.
Un rito positivizzante, posto che una cosa del genere esista in natura o nelle creazioni umane.
Un golfino rosso.
La musica giusta in macchina.
La mia tazza di tè in ufficio.

Matà giornata è andata.
Quel che resta è discesa.
Libera.

Un cocktail. E buona notte

Questa notte, a San Quentin, un uomo morirà.
Grazia rifiutata dal governatore Schwarzenegger.
Esecuzione fissata per stamane, poi sospesa, per il rifiuto di due anestesisti a partecipare all'esecuzione per motivi di ordine etico e deontologico.
Esecuzione sospesa.
Per 15 ore, sul filo dei minuti, per evitare la scadenza del death warrant.
Se l'ordinanza di messa a morte dovesse scadere, si dovrebbe ricorrere di nuovo al giudice che emise la condanna nel 1983 (23 anni fa!).
E il giudice di questa condanna non è più convinto, tanto da aver egli stesso chiesto la grazia a Schwarzenegger.
Una testimonianza, allora decisiva, oggi non lo convince più.
Tant'è.
Basta che non scadano le 15 ore.
E quest'uomo, mentre noi dormiremo, berrà il suo ultimo cocktail.
Di barbiturici.

Buona
Notte

Nessuno tocchi Caino

Aggiornamento: L'esecuzione sospesa sine die. Sospesa, NON annullata.

Zero in condotta

"Organizzazione mondiale della sanità: zero. Fondo dell’Onu per l’infanzia: zero. Alto commissariato per i rifugiati: zero. Programma dell’Onu per lo sviluppo: zero. Fondo alimentare: zero. Unesco: zero. E’ questa la nuova aritmetica del governo italiano in materia di finanziamento alle organizzazioni internazionali. Lo si desume dalla delibera che il 16 febbraio è stata approvata alla Farnesina e che, oltre a decurtare della metà il tradizionale bilancio dei “contributi volontari” agli organismi internazionali, ha deciso che ad Acnur, Unicef, Fao, Undp, Unesco e Oms non andrà nemmeno un euro".
Lettera 22

Indignata ma non stupita l'opposizione.
L'assenza di stupore mi inquieta. Molto.
Cosa significa "non mi meraviglio"?
Soprattutto, cosa presuppone?
Un'assenza di reazioni?

L'Unicef da parte sua dichiara: “Tagliare le risorse base significherebbe tagliare gli aiuti per emergenze silenziose, invisibili, che devastano la vita di milioni di bambini” e “per programmi di sviluppo a lungo termine”.

Di qua o di là dal muro

Lo scrutatore non votante
È come un sasso che non rotola
[...]
Prepara un viaggio ma non parte
Pulisce casa ma non ospita
Conosce i nomi delle piante
Che taglia con la sega elettrica
[...]
Ha collegato la stampante
Ma non spedisce mai una lettera
Si è comperato un mangia-carte
Per sbarazzarsi della verità
Lo scrutatore non votante
È sempre stato un uomo fragile
Poteva essere farfalla
Ed è rimasto una crisalide
[...]
Lo Fa svenire un po’ di sangue
Ma poi è per la sedia elettrica
(Samuele Bersani)

Mi ricorda quei salotti sempre chiusi con le sedie con la foderina in plastica. Non ci entravi mai, semmai con le pattine.
Manie d'antan, come il plaid sul sedile posteriore della macchina, in rigorosa similpelle.
Sostituite da altre ben più pericolose.
Di chi in gioco non si mette mai.
Ma proprio mai.

S-finimenti

Ci sono sere che si arriva così, con la sensazione di aver dato tutto quanto c'era da dare, di aver fatto tutto ciò che si poteva fare, di aver tralasciato molto più di quanto non si poteva tralasciare.
E di botto si diventa quel sacco vuoto che in piedi non ci sta più.

Mi sono infilata sotto le coperte.
Ho messo il Cd degli Eurythmics che G. mi ha regalato perchè si è accorto che nel mio lettore c'erano solo un paio di canzoni di Annie Lennox e si è ricordato di quando li cantavo con lui.
Elena si accoccolata di fianco a me.
Ho preso un libro già letto e riletto, perchè non volevo brutte sorprese.
E perchè volevo sentirmi libera di saltare le pagine senza perdere nulla.

E mi sono addormentata.

Oggi è il domani è un altro giorno di ieri sera.

e oggi non m'importa della stagione morta
per cui rimpianti adesso non ho più
e come tanto tempo fa ripeto :
chi lo sa ? Domani e' un altro giorno si vedrà
domani e' un altro giorno si vedrà.
(Ornella Vanoni)

Staminali

"Luca Coscioni, leader dell'Associazione che porta il suo nome e Presidente di Radicali Italiani, e' morto. L'annuncio è stato dato da Marco Pannella a Radio Radicale. Coscioni era affetto da quasi dieci anni da sclerosi laterale amiotrofica. Ha combattuto una lunga battaglia sulla bioetica, per la liberalizzazione della ricerca sulle staminali."
(La Repubblica)

Libertà di ricerca scientifica. Non in Italia.

Leggi anche qui, da Ossimora.

Scende la pioggia

Difficile uscire dal bozzolo quando il suono della pioggia che cade è più forte della sveglia.

Incoraggiamento musicale qui.
Buon lunedì.

Tira giù la cler

Succede che i giri o il caso mi portino a ripassare per strade da tempo non più percorse.
E mi stupisco, davanti alle saracinesche chiuse di negozi fino a Natale di certo aperti.

Sulle cler abbassate i cartelli verdi e arancio dell'affittasi e del vendesi.
Qualcuno ha chiuso e poi riaperto, trasformato in immobiliare.
O agenzia di lavoro interinale.
Dove ragazzi in giacca-cravatta-e-scarpe-a-punta-quadra e ragazze con stivali-d'ordinanza-pantaloni-a-filo-di-ginocchio-e-golfino-a-fior-di-pelle trascorrono ore e giorni maturando più speranze che provvigioni.

Lì vendevano tessuti, l'altra era una merceria.
E dalla vetrina del negozio di scarpe occhieggia qualche scatola schiacciata, una carta polverosa e del nastro adesivo appallottolato.
Con un senso di abbandono.

Nella città senza più cinema succede anche questo.