Post n°2502 pubblicato il 02 Gennaio 2010 da SandaliAlSole
Non è che uno abbia sempre delle spiegazioni plausibili per certe assenze. Semplicemente, a volte, gli eventi sono più del tempo disponibile. Semplicemente, a volte, manca la voglia di continuare sui registri di sempre. Semplicemente, a volte, qualcuno perde le parole. A me è successo, ecco. Poi non so se le ho davvero ritrovate, le parole. Ma è un anno nuovo, questo. E spero che il funesto che lo ha preceduto sia passato per sempre. Anno nuovo, vita nuova. Punto. A capo. Lettera maiuscola. |
Post n°2501 pubblicato il 04 Dicembre 2009 da SandaliAlSole
È vero. Latito. L’ho scritto ieri e forse l’ho scritto più volte in queste ultime settimane. C’è un troppo di troppo in questa fase della mia vita e qualcosa, nel troppo, finisce per non starci più. I blateramenti sul blog, ad esempio. In effetti è evidente che in questo periodo molto è cambiato, dentro e fuori di qui. E non è solo colpa di Facebook, anche se è facile farne il Malaussène della situazione. È che sono proprio cambiate le dinamiche e le conversazioni, senza andare a scomodare il Cluetrain Manifesto, si svolgono su piani sempre più sfalsati, ma tutti, in qualche modo, interconnessi. Così con Eva converso ormai quasi solo su Friendfeed, con Piazza su Blogger, con Antonia su Facebook, con Cecilia via GMail, con Margherita via Msn. Con qualcuno twitto, con qualcuno condivido link. In realtà, io, come tanti, mi muovo su reti diverse, alle quali partecipano di volta in volta persone diverse, sulla base di interessi differenti. Per parlar di libri, finisco per andar su Anobii, mentre Guia Soncini e Catepol, su FriendFeed, sono uno spaccato tra il serio e il faceto di quel che accade in rete. È come se quella finestra aperta quattro anni e mezzo fa si fosse trasformata in una veranda dalla quale osservare un po’ di mondo. E mi rendo conto che anche il mio modo di vivere questo spazio è cambiato. Forse perché son cambiati anche gli interlocutori e qualcosa, nel tempo, si è persa, su questa piattaforma. È come se si fossero spenti i sussulti di apertura verso il mondo che comunque c’è fuori di qui. Anche in rete, ma comunque fuori. E si finisce per rifugiarsi in questo luogo, come nella coperta di Linus, avvolgendosi nelle piccole certezze dei contatti acquisiti. Amicali, ecco, almeno per me soprattutto amicali. Ombelicali, anche. Ma anche miopi, talvolta. |
Post n°2500 pubblicato il 03 Dicembre 2009 da SandaliAlSole
Latito, lo so. E' che ogni tanto la poesia passa e il resto incombe, e a volte si rischia di soccombere. Così i pensieri non si fan parole. Non qui, ecco. Poi capitano giornate come oggi, che uno ha semplicemente voglia di buttar giù qualcosa, fossero solo pensieri disordinati. Senza pretese. Comunque non so se la cosa è successa ieri o qualche giorno fa. Perché io l'ho sentita di rimbalzo in un titolo del Tiggì, ma poi, cercando in rete, l'ho recuperata tra le notizie della settimana scorsa. |
Post n°2499 pubblicato il 23 Novembre 2009 da SandaliAlSole
La casa me la ricordo a sprazzi. Ad esempio non so come fosse l'ingresso. La guardiola della portiera però si, con la porta col vetro smerigliato e quell'odore di minestra fin dal mattino. Che poi Muriel Barbery ce ne ha fatta immaginare un'altra di portiera, che con quella ben poco aveva a che fare. La casa, invece, mi affascinava. Io me la ricordo grandissima, ma forse non lo era. Divisa a metà, una parte dedicata all'abitazione, l'altra alla sartoria, dove non si poteva andare quando il nonno riceveva clienti. |
Post n°2498 pubblicato il 12 Novembre 2009 da SandaliAlSole
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Post n°2497 pubblicato il 09 Novembre 2009 da SandaliAlSole
Io mi ricordo. E' vero, non è come dire io c'ero. Però ero lì. Eravamo lì. Incollati davanti alla Tv, che all'epoca Internet, così come oggi l'intendiamo, era ancora di là da venire. Guardavamo le immagini, i volti, i picconi, e i pezzi di muro che venivano giù. Per non tornare più su. Mi ricordo, io che non c'ero, i tentativi di contattare gli amici tedeschi, perché le notizie di prima mano, anche venti anni fa, avevano un sapore diverso. E nei giorni successivi, la fortuna di lavorare -allora - in una agenzia: Berliner Zeitung, Frankfurter Allgmeine, anche l'Handelsblatt andava bene, pur di legger qualcosa che venisse da là. Negli anni ho incontrato anche chi c'era e chi - allora bambino - oggi si ricorda di mamma e papà che lo rispedirono a letto, per paura che lì, al muro, potessero esserci pericoli. Dei giorni successivi, vissuti come un'ubriacatura, con quei pezzi di muro divenuti trofei. Adesso son souvenir, e ce ne son talmente tanti che è difficile non pensare che sian tutti tarocchi. In fondo un muro è comunque un sasso e la differenza sta nel significato che gli si dà. Si passa sopra anche al Made in China, voglio dire. Diverse son le parole, di chi in quegli anni, in quei giorni, era lì per raccontarla. Ed è bello rileggerle oggi. Riporto solo un passo, a pagina 159 del numero speciale che il Corriere della Sera ha pubblicato per l'occasione. La firma è - non potrebbe essere diversamente, per me - di Claudio Magris. Parla del Muro, venti anni fa. Ma parla anche di noi, oggi. "Siamo quasi tutti ciechi, conservatori, riluttanti o comunque incapaci di credere che le cose possano cambiare. Scambiamo la realtà, in cui siamo abituati a vivere, per la natura, per un ordine di cose che sarebbe magari augurabili, ma che è ingenuo sperare di mutare. Scambiamo la facciata del reale per l'unica realtà possibile, definitiva, senza avvertire ciò che sempre e incessantemente preme dietro di essa e di continuo la cambia - ora lentamente, quasi inavvertitamente, ora in misura eclatante. Non sentiamo il tarlo che rode il legno, non ci accorgiamo della crisalide che diventa farfalla, non percepiamo l'intasarsi delle arterie della Storia, simili a quelle del nostro corpo. Non crediamo nell'eternità, ma scambiamo il presente con l'eterno". |
Post n°2496 pubblicato il 03 Novembre 2009 da SandaliAlSole
Ho provato il Post.it di Libero. Mica potevo lasciar perdere un socialcoso nuovo, soprattutto un socialcoso che si aggiorna via mail. Anche via cellulare voglio dire. Ma quelli della 3M son stati davvero così beoti da non registrare il dominio? |
Post n°2495 pubblicato il 02 Novembre 2009 da SandaliAlSole
No, non sono sparita. E l'alessitimia non c'entra. Questa volta proprio no. Semplicemente non c'ero. New York mi ha imprigionata per pochi velocissimi giorni, nei quali ho allegramente cercato di farci star dentro tutto. Anche il lavoro, sì. Insieme alle luci di Times Square la sera, alla Statua della Libertà avvolta di nebbia e umidità, ai grattacieli e alla Little Chapel that Could, al Moma e a Central Park, alle zucche e al caffè da Starbucks, al vapore che esce dai tombini e alle piastrelle del metrò, al ponte di Brooklyn e a quello di Manhattan. Insieme ai maratoneti che si preparavano per domenica e ai bambini che aspettavano Jack con la sua lanterna. Ci ho provato, ecco. E l'Italia sembrava così lontana, mentre guardavo giù dall'Empire State Building, sognando King Kong.
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Post n°2494 pubblicato il 01 Novembre 2009 da SandaliAlSole
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Post n°2493 pubblicato il 20 Ottobre 2009 da SandaliAlSole
... che credo di averlo già usato, tempo fa, questo titolo. E poi lo zio Google mi ha anche aiutato a ritrovarlo. Qui. In realtà c'è un po' di vuoto emozionale, in questi giorni. A dire il vero, lo tradurrei più con stanchezza. Perché le corde dell'indignazione, a furia di vibrare, quasi non si percepiscono più. E si diventa come quelli che con lo sciame sismico ci han convissuto per mesi o per anni, fin che lo sciame non è più stato tale; ed è stata catastrofe. |
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