Sconfinando

Futilissimamente personale

Lo scambio non si farà.
E Ronaldo se ne resta a Madrid.
La cosa, per quanto futile,
non può che farmi piacere.
Nessuna valutazione tecnica.
Nè di merito.
Solo una sana antipatia.

A volte ritornano - o li fan tornare

Due anni dopo il furto, la polizia norvegese ha ritrovato
l'Urlo e la Madonna di Munch.
Pare, così riportano il Corriere e le prime agenzie, in uno stato migliore di quanto temuto.

Il che è già qualcosa.
Soprattutto se si pensa a quanto viene trafugato senza che nessuno se ne accorga.

A bocca aperta

E' l'abitudine che mi fa arrivare comunque anche alla pagina degli spettacoli,
con una scorsa veloce ai programmi della serata.
In genere per poter scuotere la testa e dire che
anche questa sera non c'è nulla di bello.
Si fa altro.
Semplice.
Ma questa volta non è andata così.
E il dito si è fermato lì.
RaiTre. Ore 21.
Le Cirque du Soleil.
Ragazze, stasera circo.
Sul divano.
A bocca aperta.
Sognando un po'.

Rientri

E un po' mi dà da pensare questa storia del rientro.
Perchè quel che non capisco è dove devo rientrare.
Perchè in me già ci sono.
E nella mia vita pure.
Un po' mi viene il dubbio che sia un rientro nella vita altrui.
Perchè poi arrivano le telefonate, dall'ufficio e da tizio e da caio. E tutte iniziano con la stessa frase. Quell'allora, come è andata che assomiglia un po' al vago come va. Di circostanza. In realtà non credo che gli interessi molto il saperlo, a meno che uno non possa colorire il racconto con qualche sciagura o con qualche avventura spaziale. Tipo una rapina o un assalto da un'astronave aliena.
Ma siccome così non è, la domanda è un pro-forma e pro-forma è la risposta.
Sì sì tutto bene, magari con il tutto bene ripetuto due volte, che rende il tutto un po' più incisivo.
E poi iniziano a investirti di informazioni delle quali hai fatto a meno per un po' di giorni. Il lavoro, l'appuntamento preso tempo fa e che ora saresti anche nello stato d'animo migliore per disdire. Più tutto il resto.
Ed è lì che ti rendi conto che sono loro che ti stanno riprendendo nelle loro vite, cercando di farsi di nuovo varco nella tua.
Che in questo momento è sospesa tra un dentro e un fuori.
Fatta anche di libri che guardi con un sorriso, mentre li riponi nello scaffale, evitando di sfilare dalle pagine il biglietto di quel museo o di quel treno, consapevole che quando li rivedrai saranno spunto per un ricordo.
Do you remember?

Casalinghitudine

E il rientro dalle ferie è come l'inizio di un nuovo anno.
Pieno di buoni propositi.

E siccome bisogna dare prova di buona volontà,
ho recuperato il recuperabile in giardino.
Scorte per l'inverno, qualcuno le chiama.

Qualcuno, invece, lo definirebbe millantato credito.

La voce dell'innocenza

Se Gaudì li ha colti di stupore, se Picasso li ha incuriositi, Miró non è riuscito a far breccia.
Anzi, si è meritato una sonora bocciatura.
In visita alla Fundació, hanno apprezzato il grande arazzo nella prima sala espositiva. Hanno osservato con perplessità le sculture realizzate con materiali di risulta, divertendosi, questo sì, a individuare i singoli pezzi del collage: la gamba di una bambola, il braccio, un uovo, una cassetta per la frutta. Ah l'imbuto. E la borsa di paglia.
Va bene, l'uovo il simbolo femminile, tutto il resto era comunque oscuro, malgrado le spiegazioni.
Hanno annuito con cenni di approvazione davanti ai dipinti più ricchi di grafismi e di colore, dandosi di gomito quando uno o l'altro ricordava di averlo fatto anche all'asilo.
Ma davanti al trittico dedicato all'uomo recluso o prigioniero (tre tele bianche, ciascuna attraversata da una linea nera tremolante) la loro riprovazione è stata feroce.
Massimo (tre anni) lo saprebbe fare meglio.
E quanto ci ha messo per fare questa schifezza?
Ma lo hanno pagato?
Pagano anche me se ne faccio qualcuna anche io?
Ma no, sono le tele sporcate per sbaglio!
E allora perchè le hanno esposte qui?

Come distruggere anni di critica d'arte con cinque minuti di spietata sincerità.

A volte ritornano

Alla fine il meccanico francese, che non era cuoco, è stato di parola. A midi aveva detto, e a midi è stato.
E il ritorno è stato più veloce che mai. O forse così ci è sembrato.
Di certo era strano muoverci in cinque invece che in quattordici come abbiamo fatto per diciotto giorni.
Di certo è strano tornare a pensare a spese di dimensioni "normali".
O a pranzi in dosi accettabili.
Riparametrare, credo si chiami.
Va bene.
Riparametrerò.

E torno a riparametrare anche la scrittura in questo luogo.
Con a capi, grafismi, e anche immagini.
Che mancano un po' in questo bianco e nero.
Così comincio con un po' di colore.
E un omaggio a Gaudì.
Che per le bambine resta la scoperta più entusiasmante di questa vacanza.

Post N° 845

C'era quella storiella che parlava di cuochi, meccanici, amanti, italiani, francesi o tedeschi. E di inferni e paradisi. Francamente non me la ricordo, ma spero che la fama dei meccanici francesi sia superiore all'effettiva qualita' della loro cucina. E che la bravura del meccanico che ha in cura la mia voiture sia per lo meno pari alla sua eloquenza.

Post N° 844

E per far passare il tempo, dopo il calidarium delle terme di Costantino e il cafe di Van Gogh - che qui chiamano tutti Vincent - abbiamo fatto la lista dei film da vedere la prossima stagione. In Francia Arthur e il popolo dei Minimei esce a Natale. Silvia mi ha chiesto cosi' tante volte se e quando arrivera' in Italia che mi son messa a cercare il numero di Luc Besson. Magari lo sa.

Post N° 843

Non che ci si rida proprio su - quello lo faremo una volta a casa - ma la sosta forzata si e' rivelata meno peggio del previsto, con il buon umore recuperato a tempo di record anche da chi stamane ha salutato gli amici in lacrime. Del centro storico di Arles abbiamo percorso ogni singola viuzza ed esaminato con cura ogni vetrina. E ci siamo viziati un po'. In fondo ce lo meritavamo.