La FDA ha limitato in modo drastico l’uso del vaccino COVID di Johnson & Johnson a causa di rari ma gravi coaguli ematici

Vaccini

FDA: Il vaccino COVID di Johnson & Johnson può causare trombosi con sindrome da trombocitopenia – 60 casi e 9 decessi su quasi 19 milioni di vaccinazioni

L’Agenzia regolatoria degli Stati Uniti, FDA ( Food and Drug Administration ) ha imposto nuove restrizioni al vaccino contro COVID-19 di Johnson & Johnson, affermando che il rischio di una rara sindrome da coaguli di sangue, ma pericolosa per la vita, ha superato i benefici per le persone di età pari o superiore a 18 anni che possono utilizzare un vaccino a RNA messaggero ( mRNA ).

La FDA ha affermato che solo le persone che non sono in grado di ricevere altri vaccini perché non sono accessibili o non clinicamente appropriati, dovrebbero ricevere il vaccino di Johnson & Johnson.

Il vaccino Johnson & Johnson è stato associato a una rara sindrome da coagulazione del sangue e sanguinamento, ma potenzialmente mortale, denominata trombosi con sindrome da trombocitopenia ( TTS ).

La condizione di solito si verifica entro 1 o 2 settimane dalla vaccinazione, e un trattamento comunemente usato per affrontare i disordini coagulativi, l’Eparina, può causare ulteriori danni.

I funzionari del CDC ( Centers for Disease Control and Prevention ) a dicembre 2021 avevano già raccomandato l’uso di altri vaccini invece del vaccino di Johnson & Johnson, ma un’ulteriore analisi ha convinto la FDA ad apportare modifiche sostanziali all’autorizzazione all’uso di emergenza del vaccino.

Negli Stati Uniti sono state somministrate circa 18.7 milioni di dosi del vaccino di Johnson & Johnson, contro i 340.6 milioni dei vaccini Pfizer-BioNTech e ai 217.5 milioni di Moderna.

Il vaccino di Johnson & Johnson è stato autorizzato nel febbraio 2021, e presentava una schedula semplice: una sola somministrazione ( one-shot ).

Un’analisi aggiornata dei dati sulla sicurezza fino al 18 marzo ha rilevato che ci sono stati 60 casi confermati di sindrome della coagulazione ematica, con 9 decessi.

Anche con un trattamento rapido, la patologia può peggiorare rapidamente, con conseguenze sulla salute a lungo termine.

La FDA ha affermato che ci sono stati 3.23 casi di sindrome della coagulazione per milione di dosi di vaccino somministrate e 0.48 decessi per milione di dosi di vaccino somministrate.

Le persone che potrebbero ancora prendere in considerazione il vaccino di Johnson & Johnson sono coloro che hanno manifestato una reazione anafilattica ai vaccini a RNA messaggero ( mRNA ) o persone che altrimenti non sarebbero vaccinate.

Fonte: Washington Post

https://www.washingtonpost.com/health/2022/05/05/fda-johnson-and-johnson-vaccine/

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La variante Omicron si replica meglio di Delta nei bronchi ma non nei polmoni

Imperial-College-London

I dati preliminari in laboratorio hanno mostrato che la variante Omicron si replica meglio a livello bronchiale

La variante Omicron è stimata avere una capacità di contagio maggiore della variante Delta, che la porterebbe ad essere uno dei virus a maggior trasmissione aerea.

Il tasso di raddoppio dei casi è molto veloce, 2-3 giorni, questo potrebbe far collassare gli ospedali in breve tempo.

Ricercatori dell’Università di Hong Kong, hanno dimostrato che la variante Omicron si moltiplica circa 70 volte più velocemente all’interno dei bronchi rispetto alla variante Delta e raggiunge livelli elevati di concentrazione in questa zona velocemente: 48 ore dopo l’infezione.

Le molte mutazioni di Omicron ( 32 solo nella proteina Spike ) sembrano aver favorito l’ingresso nelle cellule umane, con conseguente elevata replicazione.

A livello del tessuto polmonare la variante Omicron si è dimostrata circa 10 volte meno efficiente rispetto alla Delta o alla versione originale del virus. Questo dato potrebbe suggerire che Omicron potrebbe causare una malattia meno grave rispetto a Delta.

Tuttavia, sono necessari altri dati per confermare la minore aggressività.

Il primo studio real world è stato condotto nel Sudafrica, ed è stato dimostrato che 2 dosi del vaccino Pfizer-BioNTech hanno ridotto le ospedalizzazioni del 70% rispetto ai non-vaccinati, anche se le reinfezioni sono maggiori.

Tuttavia, il Sudafrica ha caratteristiche diverse rispetto all’Italia. Pertanto è necessario aspettare i dati europei.

Fonte: Imperial College London

Le conclusioni dello studio dell’ Imperial College London: Omicron versus Delta

Presi assieme, i test di replicazione hanno mostrato che la variante SARS-CoV-2 Omicron ha aumentato l’idoneità replicativa nelle cellule primarie derivate dal tratto respiratorio superiore umano rispetto alla variante Delta precedentemente dominante. Ciò suggerisce che almeno parte della rapida crescita di Omicron osservata nel Regno Unito di fronte a un’onda Delta precedente è dovuta all’elevata trasmissibilità del virus tra le persone risultante da un’efficiente replicazione nasale. Questo, agendo in combinazione con l’evasione del controllo da parte di anticorpi neutralizzanti preesistenti, suggerisce che è probabile che Omicron si diffonda rapidamente indipendentemente dal precedente vaccino o dallo stato di infezione e richiederà una combinazione di misure NPI ( Interventi Non-Farmacologici ) per un controllo efficace nella comunità.

Taken together the replication assays here show that the SARS-CoV-2 Omicron variant has increased replicative fitness in primary cells derived from human upper respiratory tract compared to the previously dominant Delta variant. This suggests that at least part of the rapid growth of Omicron observed in UK in the face of a preceding Delta wave is due to high transmissibility of the virus between people resulting from efficient nasal replication. This, acting in combination with evasion of control by pre-existing neutralizing antibodies suggests that Omicron is likely to spread rapidly regardless of prior vaccine or infection status, and will require a combination of NPI measures for effective control in the community.

 

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Italia: il picco degli infetti attivi potrebbe essere raggiunto la settimana prossima, per poi scendere

Battiston Roberto

Covid, Battiston: ” Rt precipita verso 1, il picco dei contagi attivi già la prossima settimana. Poi la curva scenderà “

Il docente di Fisica all’Università di Trento e coordinatore dell’Osservatorio epidemiologico dello stesso Ateneo ha indicato uno scenario diverso rispetto all’OMS

” Può sembrare incredibile, ma Rt sta precipitando verso 1 ed il picco degli infetti attivi in Italia potrebbe essere raggiunto la settimana prossima “. Proprio mentre l’OMS lancia l’allarme sul probabile contagio di mezza Europa, l’analisi dei numeri della pandemia Omicron in Italia effettuata da Roberto Battiston, docente di Fisica all’Università di Trento e coordinatore dell’Osservatorio epidemiologico dello stesso ateneo, sembra indicare uno scenario diverso: ” La fiammata di infetti da Omicron, iniziata poco prima di Natale, potrebbe raggiungere il suo massimo entro una settimana per poi scendere “.

Fonte: La Repubblica; LINK: https://www.repubblica.it/cronaca/2022/01/13/news/covid_battiston_rt_precipita_verso_1_il_picco_dei_contagi_gia_la_prossima_settimana_-333719810/?ref=RHTP-BH-I322793271-P2-S1-T1

 

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USA: la Corte Suprema ha bocciato l’obbligo di vaccino e i test settimanali per i dipendenti delle grandi aziende

USA Bandiera

Stati Uniti, la Corte suprema boccia l’obbligo di vaccino o test settimanali per i dipendenti delle grandi aziende voluto da Biden

La Corte Suprema statunitense ha bloccato l’applicazione del provvedimento voluto dall’amministrazione Biden che prevede per i dipendenti delle grandi aziende ( più di 100 dipendenti )  l’obbligo vaccinale contro il Covid-19 o l’effettuazione di test settimanali ( qualcosa di simile al green pass italiano ) e l’uso di una mascherina sul posto di lavoro. Via libera invece allo stesso obbligo per i dipendenti delle strutture sanitarie che ricevono contributi federali. La decisione, che avrebbe riguardato 84 milioni di lavoratori, è stata bocciata dalla Corte a maggioranza conservatrice per 6 a 3.

L’obbligo, secondo la Corte Suprema, rappresenterebbe una “significativa invasione della vita e della salute di un vasto numero di dipendenti”

 

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Istituto Superiore di Sanità: tra qualche giorno la variante Omicron del virus SARS-CoV-2 sarà dominante in Italia

Brusaferro

ISTITUTO SUPERIORE DI SANITA’: ” La variante Omicron è attualmente responsabile del 28% dei contagi e crea focolai estesi. Presto sarà dominante, i casi raddoppiano ogni 2 giorni ”

La variante Omicron al momento è responsabile in Italia del 28% dei contagi, con forti variabilità regionali. La variante è in FORTE CRESCITA. La grande velocità di diffusione della variante, che sembra dare focolai molto estesi e si avvia ad essere maggioritaria nel breve periodo.

A dirlo è l’Istituto Superiore di Sanità alla luce dei risultati dell’indagine condotta lunedì su un campione di circa 2mila tamponi raccolti in 18 regioni.

 

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COVID: l’Olanda ha reintrodotto il lockdown – Il distanziamento sociale è l’unico strumento atto a rallentare l’epidemia da SARS-CoV-2

Amsterdam

COVID, L’OLANDA REINTRODUCE IL LOCKDOWN FINO AL 14 GENNAIO – A SEGUIRE ALTRI PAESI, TRA CUI LA GRAN BRETAGNA – PER RALLENTARE LE EPIDEMIE L’UNICO STRUMENTO EFFICACE E’ IL DISTANZIAMENTO SOCIALE – OMS: IL VACCINO DA SOLO NON E’ IN GRADO DI ARRESTARE IL COVID

Dai dati emerge che ad Amsterdam la quantità di casi Omicron sul totale dei contagi raddoppia ogni due o tre giorni. Il team nazionale di gestione delle epidemie ha raccomandato al governo “misure rigorose” per frenare la diffusione della variante Omicron, e il governo centrale ha deciso di intraprendere la misura più severa: lockdown fino al 14 gennaio.

FONTE: https://lnkd.in/dGGd6C6b

 

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Crisanti: lo studio che ha portato all’approvazione del vaccino anti-COVID per i bambini di 5-11 anni non ha i numeri per evidenziare reazioni avverse non-comuni

Crisanti

CRISANTI: DUBBI SULL’OPPORTUNITÀ DI APRIRE LA CAMPAGNA VACCINALE AI BAMBINI TRA I 5 E GLI 11 ANNI

Andrea Crisanti ha esternato in diretta tv tutti i suoi dubbi sull’opportunità di aprire la Campagna vaccinale ai bambini tra i 5 e gli 11 anni. “ Non credo che i dati a disposizione siano sufficienti per giustificare questa decisione – ha spiegato Crisanti – Avrei aspettato un pò. Lo studio in questione riguarda 3mila bambini”.

Al momento non si hanno ancora basi numeriche solide per potersi dire certi che i benefici superino i rischi, nonostante il vaccino sia stato approvato dall’Agenzia regolatoria degli Stati Uniti, FDA ( Food and Drug Administration ), l’Ente israeliano e l’EMA ( European Medicine Agency ).

“ LO STUDIO SU CUI SI BASANO QUESTE AUTORIZZAZIONI – SPIEGA CRISANTI – HA DEI PROBLEMI ”

Per Crisanti la sperimentazione è stata fatta su troppi pochi casi, appena 3.000, di cui quasi la metà trattati con placebo.

“ Il vaccino Astrazeneca – ha fatto notare Crisanti – è stato approvato con un numero di casi che non permetteva di catturare le complicanze che poi hanno portato alla sospensione ”.

Dunque: calma e sangue freddo, perché qui stiamo parlando di minorenni che col COVID rischiano poco o nulla. Esporli a rischi, o anche solo al dubbio che vi possano essere conseguenze, è una scelta che va fatta con accurata riflessione.

Fonte: Il Tempo

VIDEO: https://lnkd.in/dVQRwHqD

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Vaccino anti-COVID-19 di

L’Agenzia europea per i medicinali ( EMA ) ha raccomandato il …

Vaccinazione per i bambini di 5-11 anni: l’EMA ha approvato il vaccino COVID-19 di Pfizer

EMA

L’EMA ha approvato il vaccino COVID-19 di Pfizer per i bambini nella fascia 5-11 anni. Il richiamo dopo 3 settimane

L’ EMA ( Agenzia europea per i medicinali ) ha approvato il vaccino di Pfizer per i bambini tra 5 e 11 anni. La dose sarà ridotta a un terzo rispetto a quella degli adulti: 10 microgrammi anziché 30. Il richiamo verrà effettuato dopo 3 settimane.

In Italia i bambini in questa fascia d’età sono circa 4 milioni. Lunedì l’ AIFA ( Agenzia Italiana del Farmaco ) dovrebbe dare il via libera alla vaccinazione nella fascia d’età 5-11 anni.

Le vaccinazioni per i bambini di 5-11 anni partiranno il 20 dicembre. Gli Stati Uniti hanno già iniziato la campagna vaccinale nella fascia 5-11 anni, immunizzando finora 3 milioni di bambini. Israele e il Canada sono partiti all’inizio di questa settimana.

L’approvazione dell’EMA si basa su uno studio condotto da Pfizer su solo 2.000 bambini, che hanno ricevuto in parte il vaccino, in parte il placebo. E’ stato osservato che il vaccino ha un’efficacia del 90.7% nel prevenire le infezioni sintomatiche. Gli effetti collaterali più comuni sono risultati simili a quelli delle persone sopra ai 12 anni: dolore nel sito di iniezione, stanchezza, cefalea, brividi per uno o due giorni.

Non ci sono dati riguardo al follow-up nel medio-lungo periodo.

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Crisanti: perchè il Green Pass dura 12 mesi quando i vaccini proteggono solo per 6 mesi ?

Green Pass

CRISANTI: PERCHE’ IL GREEN PASS DURA 12 MESI QUANDO I VACCINI HANNO UN’EFFICACIA DI SOLO 6 MESI ?

” Il vaccino dura solo sei mesi. La maggior parte delle vaccinazioni risale ad aprile-luglio, quelle persone dovrebbero essere rivaccinate: dovremmo fare 8 milioni di vaccinazioni al mese per 6 mesi per avere 48 milioni di persone protette “, ha dichiarato Andrea Crisanti, direttore della Microbiologia dell’Università di Padova.
E visto che la durata dell’efficacia del vaccino è limitata, perchè far valere il Green Pass per ben 12 mesi ?

Dopo 6 mesi, in particolare, “scende fino al 40% la protezione dell’infezione, al 65-70% contro la malattia grave”. Secondo Crisanti, inoltre, la battaglia non è ancora finita: ” Siamo ancora in trincea. Stiamo cercando di guadagnare tempo in attesa di un vaccino più efficace e di farmaci più efficaci. Oggi abbiamo un vaccino che funziona solo un po’ “.

Fonte: Libero Quotidiano ( LINK: https://lnkd.in/deaXaJWe )

QUESTA NON-CORRELAZIONE TRA DURATA DEL GREEN PASS ED EFFICACIA DEL VACCINO POTREBBE PROVOCARE A GENNAIO-FEBBRAIO UNA RECRUDESCENZA DEI CONTAGI TRA I VACCINATI

NOTA: IN ORIGINE IL CTS AVEVA PROPOSTO 9 MESI. FU POI IL GOVERNO A CHIEDERE UN PROLUNGAMENTO A 12 MESI.
ORA L’INTENZIONE E’ DI RIDURRE A 9 MESI LA VALIDITA’ DEL GREEN PASS. I NUOVI CERTIFICATI VERRANNO RILASCIATI SOLO DOPO LA TERZA DOSE


XAGENA IN INFETTIVOLOGIA, VIROLOGIA & VACCINI

AidsOnline.it | Infettivologia.net | Micosi.net | Virologia.net | Vaccini.net |

 

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Svezia – Umea University: una ricerca su 1.7 milioni di persone ha mostrato una efficacia di pochi mesi con il vaccino AstraZeneca e il vaccino Pfizer

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SVEZIA – Efficacia dei vaccini COVID: nulla dopo 4 mesi con AstraZeneca, nulla dopo 7 mesi con Pfizer. Il vaccino Moderna è il più efficace ( 59% ) a 6 mesi. Il vaccino Moderna ha una quantità di mRNA più che tripla rispetto a Pfizer

Uno studio condotto da ricercatori dell’Università di Umea in Svezia ha valutato la durata di efficacia dei vaccini anti-COVID.

Nessuna protezione è misurabile dopo 7 mesi del vaccino Pfizer-BioNTech. Per il vaccino AstraZeneca non c’è efficacia residua dopo 4 mesi.

Per il vaccino Moderna la protezione dall’infezione è inferiore al 60% dopo 6 mesi.

La protezione contro gli esiti gravi è solo al 42% dopo 6 mesi. La protezione diminuisce più velocemente e drasticamente per gli uomini e gli anziani fragili.

L’efficacia dei vaccini contro il ricovero e la morte è stata mantenuta per 9 mesi, ma non negli uomini, negli anziani e negli individui con qualsiasi comorbidità.

Questi risultati sono a sostegno della somministrazione di un’ulteriore dose di richiamo sia prioritaria dove vi sia una popolazione ad alto rischio di malattie gravi e di morte.

La vaccinazione eterologa ( ad esempio: prima dose Astrazeneca, seconda dose vaccino a mRNA [ Pfizer o Moderna ] ) sembra dare migliori risultati rispetto alla vaccinazione omologa ( con lo stesso vaccino somministrato 2 volte ).

Fonte: Umea University, 2021

LINK: https://papers.ssrn.com/sol3/papers.cfm?abstract_id=3949410

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