Creato da sisyphus13 il 27/02/2015
curve a gomito, stazioni e orizzonti
 

IL TRAGITTO

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Il Tragitto Vol. 5

Post n°5 pubblicato il 27 Febbraio 2015 da sisyphus13








La strada era di nuovo tormentata. Continui rallentamenti e accelerazioni con il contagocce. Ogni tanto picchiavano sul convoglio degli operai con picconi e zappe oppure guardie armate con le loro pistole. Il tragitto diventava laborioso e difficile sino alla prossima fermata di AJ Port. Frankie aveva bisogno di dormire e si raggomitolava dentro la sua giacca come una crisalide nel suo bozzolo. Gli occhi gli si chiudevano e la mente si riempiva di bolle rossastre facendolo immergere nell'acqua salata di quei tunnel misteriosi che stavano attraversando a ritmo involuto. Brandelli di sogni venivano a visitarlo ma subito si spezzavano in schegge minutissime impossibili da rielaborare, e così diventava preda del rollìo dei vagoni che brutalizzava il suo disperato bisogno di tranquillità e lento respiro, concedendogli solo delle rapide pause su una linea ormai scassata e preda del probabile. Così svegliandosi e riaddormentandosi aveva udito il convoglio diminuire l'andatura, che si era fatta per qualche istante più sostenuta, e poi delle grandi grida provenire dalla banchina, come se si entrasse in un piccolo stadio o alla scena di un linciaggio. Lui era rimasto per qualche attimo con gli occhi socchiusi, poi, di scatto, s'era levato ancora sconvolto per la deprivazione di sonno. A passi larghi s'era avvicinato ai finestrini e aveva visto uno spettacolo che gli aveva forato le pupille: diecine e diecine di bambini deformi aspettavano sull'orlo del binario l'arresto del treno e l'imbarco, accompagnati da infermiere e addetti. Frankie si era ritirato istintivamente e si era grattato con le unghie la pelle. Pensò che forse avrebbe dovuto scendere e che i ragazzi erano di certo diretti a BRANDER, ma non si capiva per quale ragione, forse doveva esserci qualche sorgente di acque miracolose o qualche santuario mariano. Ma come potevano spuntare dal nulla ad AJ Port? Sapeva ormai con certezza che quel tragitto era quantomeno sperimentale e che le fermate erano poco più che una striscia di asfalto e porfido sul bordo del Niente. Come potevano accalcarsi così tanti individui in quella oscurità opprimente, lungo banchine segnate malamente da una rozza linea rossa? Da dove provenivano? Il convoglio rallentò sulla monorotaia finchè si arrestò completamente. Frankie era davanti a una delle porte e vedeva volti scavati dal vaiolo, carrozzelle di paraplegici, macchie violacce di eczemi micidiali, pelli trasparenti di anemici, capelli rasati di tumorali. Appena l'arresto fu completo si gettò fuori con un balzo e venne spinto dalla folla verso l'alto e fu fatto passare di braccia in braccia senza che potesse opporsi: infezioni, malformazioni, malattie lo tenevano sopra le loro teste e lo lasciavano sfilare fino a quando, arrivato alla fine del corteo, rovinò a terra fragorosamente. Era ancora frastornato quando si rimise verticale cercando un appoggio nella colonnina delle temperature. Il Convoglio era stato letteralmente preso d'assalto: rigurgitava di teste e di arti, di richiami e battute urlate, di ordini e imprecazioni. Persino le porte non si chiudevano più a causa dell'enorme pressione esercitata dai corpi. Frankie si guardò attorno: AJ Port era una frattaglia di luogo con un tetto precario e e mura screpolate fatte di materiale poroso. Grosse scale livide conducevano verso l'alto ma non ispiravano altro che miseria e sopraffazione, davanti a sè aveva il paesaggio lunare di una microvita sotterranea. Non poteva farsi incatenare a quel posto. Con un urlo sordo e rabbioso si lanciò contro la muraglia umana che gli ostacolava l'accesso al suo treno. Si incuneò fra i corpi e minacciò di scivolare sulla banchina più volte. Poi, aggrappandosi a facce e braccia riuscì a resistere sul convoglio. Come trattenendo enormemente il respiro i passeggeri arretrarono ancora di pochi centimetri. Il pilota automatico diede il segnale e si chiusero con un sibilo le porte. immediatamente Frankie ci fu schiacciato contro. Poi, se Dio volle, ripartirono.

 

 
 
 
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