Il Tragitto

Il Tragitto vol. 38

Mentre il capannello di gente si scioglieva i visitatori di Selawille, scortati dal prete e dal sindaco, si fecero strada fino all'ingresso della piacevole costruzione e attraversarono il porticato veneziano per poi ritrovarsi all'imbocco di un'ampia scala a spirale in marmo rosa. Si guardarono tutti vagamente costernati: l'illuminazione era scarsa e l'ascesa che li si offriva assomigliava più a un salto nel vuoto che a una scalata verso il paradiso dei buongustai. Ma, ormai, tornare indietro assomigliava a una rotta vergognosa e senza parlarsi si spinsero con discrezione l'un l'altro e accedettero ai gradini con movimenti lentissimi. "Le luci sono fioche" mormorò Tyner "Perchè mi sembravano in giusta armonia con l'atmosfera che voglio ricreare, quella di un piccolo scorcio di medioevo in un paese ipertecnologizzato. Sapete com'è...adoro gli sguardi d'Insieme." Frankie si mise in testa al gruppetto di forestieri e seguì Herald Watson nella sua ascensione. Il Sindaco gli stava a fianco. Quando furono al terzo piano una porta si spalancò e una luce potente e innaturale illuminò i loro volti; subito partì la musica di un'orchestrina devastata e diverse braccia si allungarono per attirarli all'interno del locale. Era un posto amplissimo, con diversi tavoli ricolmi di buffet ben forniti e invitanti, e calici pieni fino all'orlo di spumante chiarissimo facevano loro l'occhiolino. I forestieri entrarono in colonna, vagamente intimiditi mentre Tyco Tyner sorrideva selvaggiamente, rivolto a loro ed evidentemente contento della sorpresa ben riuscita. Diede di gomito a Rabail e accennò ai tavolini ricolmi di ogni ben di Dio :"Potete ingozzarvi. So per esperienza che quando si viaggia non si mangia mai bene." Rabail era scuro in volto: l'inatteso comitato d'accoglienza e la musica assordante lo avevano colto in contropiede. Non amava Tyner, e tutto ciò che quest'ultimo poteva architettare gli sembrava l'ennesimo trucchetto per celare la verità, come un prestidigitatore che tirava fuori conigli dal cappello per sviare l'attenzione dalla sua mancanza di vita e personalità propria. Tyner era una maschera e Nessuno (ne era sicuro) si era mai azzardato a toglierla. "Ma non doveva essere un ritrovo informale?" Accennò Frankie sollevando un bicchiere di spumante "Non doveva essere tutto una sequenza di manicaretti preparati dalla Tua fedele Sarah? Invece ci hai fatto trovare in accoglienza tutto un comitato...scommetto che è il Consiglio Comunale al gran completo." "Centrato" Rispose il Sindaco "Ci sono proprio Tutti: Opposizione e Giunta. Ho fatto sapere che ci tenevo si celebrasse degnamente l'arrivo della Tregua e l'entrata in paese di quelli che un tempo erano fieri avversari o (se preferite) modesti Oppositori. "Un momento" Si inalberò Rabail "Non si è mai parlato di Nemici o di Fieri Avversari. Noi siamo e restiamo dei Viaggiatori messi insieme casualmente e con destinazioni diverse." "Non Lui" Fece Tyner e accennò a Pearson, l'ex nano brigante. Questi si muoveva con circospezione, tentando di non dare troppo nell'occhio, ma era naturalmente impossibile non farsi notare con quegli acconciamenti femminili e la veletta che gli scendeva su metà faccia. Frankie si fece grave :"Lascialo fuori, Sindaco, hai parlato fino adesso di pace." Tyner mostrò l'occhio lustro di commozione e indugiò sulle forme appetitose dell'ex nano brigante "Nessuno ha mai accennato al fatto che debba sentirsi minacciato, ma sapete com'è: a volte le vecchie abitudini sono dure da abbandonare."