Creato da sisyphus13 il 27/02/2015
curve a gomito, stazioni e orizzonti
 

IL TRAGITTO

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Post n°9 pubblicato il 27 Febbraio 2015 da sisyphus13

 







La Città era ariosa, con tutti i palazzi staccati e perbene. Aleggiava una quiete immorale appena uno si decideva ad alzare gli occhi sullo spazio aereo condiviso. In basso era un casino: uomini e donne, ragazzi e ragazze di continua razza bianca e mulatta non la smettevano un attimo di muoversi in file apparentemente dislessiche ma in realtà molto ordinate e regolari. Si introiettava una giornata di mezza primavera con il suo sole un pò timido e i giacigli dei barboni sparsi nel parchetto davanti alla stazione.  Frankie era abbacinato. Dopo un ritmo di diverse ore attraverso la notte e le luci artificiali, gli sembrava di essere piombato dentro un uovo sbattuto con l'albume che gli colava dagli occhi. S'aggiustò la linguetta delle sue adidas e si mise seduto a gambe incrociate. Poi si ricordò quello che aveva detto la ragazza sulla polizia e pensò che era meglio decidersi a entrare in una delle file al più presto. Si chiese se era meglio quella che tagliava perpendicolarmente la piazza centrale ed era formata soprattutto da maschi dall'aria tirata e, tutto sommato, normale o un altra che procedeva longitudinalmente ed era composta da ragazzi intorno ai 19 anni con un taglio supramoderno e la borsa a tracolla. Decise per quest'ultima per confondersi meglio e, fatti alcuni passi lungo la scalinata bianca che collegava l'uscita della metropolitana alle strade, si inserì in una delle file. Non era facile, il ritmo era implacabile e camminavano in linee. Ogni tanto un qualsiasi ostacolo scompaginava la fila ma questa subito si ricomponeva sbandando solo leggermente a destra e sinistra e richiudendosi sul oggetto che aveva causato la scriminatura, fosse un clochard o uno squilbrato allungati per terra. Frankie si chiedeva dove potesse parare tutta quella direzione ma si lasciava trasportare, stanco e voluttuoso. I ragazzi che lo accompagnavano erano pressochè uguali con futili variazioni nella divisa d'ordinanza: felpe, pantaloni a vita bassa e cappellini. Dopo mezzora che era stato preso nell'andamento cominciava a mostrare i primi segni di insofferenza, stavano superando un cavalcavia ferroviario e le gambe diventavano molli; talvolta si incrociavano con un'altra fila e ci si arrestava solo per qualche minuto per riprendere, immediatamente, il giro vizioso. Stavano entrando nella Città Vecchia quando un braccio spuntò da un vicolo e lo tirò bruscamente fuori dalla Fila e lo trascinò in un andito buio. "Ti ho visto, sai, che non reggevi più il ritmo, non mi prendi in giro." Frankie aguzzò la vista nel buio e riuscì a decifrare un ragazzo brufoloso con il berretto girato di sbieco e le gambe storte sotto un paio di shorts troppo corti. Lui si accasciò frastornato mentre il ragazzo aveva preso ad accendere una sigaretta e buttava fuori rapidamente gli sbuffi di fumo. Nell'altra mano reggeva una bottiglia di birra mezza vuota. "Girano tutto il giorno, non si fermano mai. Cambiano i partecipanti ma le File non si arrestano e non si scompigliano. Ogni tanto qualcuno cede e cade al suolo, lo portano via chissà dove. Anche a Te sarebbe capitato lo stesso destino se non ti avessi tirato fuori. Ma, del resto, è il mio compito." Frankie fissava quel ometto tozzo e tracagnotto e non poteva che provarne istintiva simpatia: era così diverso dai tipi con cui si era immesso appena entrato in Città. Sembrava avere conservato un'umanità reattiva che lo preservava dal ciondolìo ipnotico degli altri colleghi su e giù per le strade perfettamente lisce. "Come hai fatto a uscirne?". "Non lo so, anch'Io stavo per cedere quando qualcuno mi ha tirato in questo vicolo, posso dire che mi ha salvato la vita." E diede un altro sorso alla birra. Tu che ci fai a BRANDER? Non sembri con il piede giusto. Sei già stato pigliato dalle Divise?". Frankie sospirò e tirò su con il naso :"Oh, Io sono appena arrivato. Mi hanno consigliato di avere a che fare il più tardi possibile con le guardie sennò ti trovi un tutor che ti si incolla attraverso tutti i quartieri. Io stavo solo saggiando la linea del metro da Firelock sino qui." Il ragazzo spense la cicca "Io sono Rabail. Davvero ti sei spostato lungo la linea? è ancora in costruzione o così c'è stato detto. è usato solo per transiti speciali. Poco fa è arrivato un carico di handicappati che aveva una coincidenza per chissà dove!". "Sì lo so. Io ero con loro." "Rabail parve stupefatto e vuotò il resto della bottiglia di birra :"Sei fuggito da un carico di handicappati?".  "No, mi sono solo trovato in mezzo." "Vabbè, sei stato fortunato che ti abbia inquadrato. Adesso ti porto a conoscere delle persone." Frankie fece mentalmente due calcoli :"O.K. ma non mi posso fermare a lungo, conto di rimettermi presto in giro". "La metro da quello che ne sappiamo finisce qui. " "Lo vedremo" Rispose Frankie, e finse di sorridere.

 
 
 
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