Creato da sisyphus13 il 27/02/2015

Il Tragitto

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Il Tragitto Vol. 16

Post n°16 pubblicato il 27 Febbraio 2015 da sisyphus13

Frankie si allontanò dal freezer guardando negli occhi Rabail. Era deciso a scuotere Louise e a farsi raccontare tutto delle sue ultime disavventure. Tornò sul suo cammino e scavalcò i soliti corpi che gli ostruivano il percorso finché giunse ai piedi nudi della ragazza. si sedette per terra e li sfiorò con delicatezza. Ne sollevò uno e lo avvicinò alla bocca, con la punta rosa della sua lingua si infilò tra un dito e l'altro, assaporandone l'acre gusto. Poi, nel timore che qualcuno lo osservasse, posò il piede e si sdraiò accanto alla ragazza. Aveva ancora un sorso nella bottiglietta d'acqua e ne inumidì le sue labbra bianche. non dava segno di svegliarsi e Lui le respirava in faccia, felice di averla lì a pochi centimetri. A un tratto spuntò Rabail dal fondo del locale. Frankie intuì che doveva essere abbastanza ubriaco quando si avvicinò è tentò di spostarlo da Louise pigliandolo per le gambe. Lui scalciò ma poi, alla fine, si alzò in piedi, e prese ad affrontarlo. erano entrambi malfermi sulle gambe e l'unica cosa che facevano veramente era prendersi a male parole da distanze di sicurezza. Le loro voci rinsecchite cominciavano a svegliare gli ospiti del bunker, alcuni assistevano già attoniti a quella finta colluttazione, facendo cerchio intorno. Alcuni mimavano dei colpi che non arrivavano, altri alzavano la voce. Anche Louise si riebbe e si alzò in piedi, ciondolando e sfregandosi gli occhi. Alla fine vide i due ragazzi che si scambiavano brutte parole sullo sfondo del tifo degli altri membri del sommergibile. Uno strano istinto la fece avanzare e mettersi in mezzo ai contendenti. Non sapeva perchè lo facesse o quale fosse la ragione per cui i due si stessero insultando. Ma lo fece lo stesso.

Rabail e Frankie si arrestarono in un attimo e la presero ognuno per un braccio. La misero in mezzo mentre Lei farfugliava qualcosa di inintelleggibile. Poi la tirarono e Lei urlò scappando via mettendosi le mani sulle orecchie. Arrivarono Troncon e Itzi imprecando ad alta voce. Rabail colpì Troncon con un preciso diretto al mento. Fu a quel punto che tutti si zittirono. Cadendo Troncon sollevò una nube di polvere che per un attimo galleggiò languida prima di tornare a posarsi. "Non è successo niente" balbettò Frankie "Capita a tutti di perdere la testa, prima o poi". L'uditorio pareva seguirlo con difficoltà. L'unica cosa che realizzava era che un personaggio carismatico come Troncon era viso a terra. Itzi lo aiutò a risollevarsi e lo ripulì della polvere. "hai voluto dimostrare qualcosa?" ringhiò a muso duro contro Rabail. Frankie corse a inseguire Louise attraverso il dedalo del bunker. La trovò improvvisamente, appoggiata a una mensola di cucina con sopra un mucchio di pistole. "Sono vere?". "Vuoi provare?". Aveva un'espressione tersa, come se improvvisamente il coraggio le fosse riaffluito sulle guance insieme alla circolazione sanguigna. "Ma Io non voglio farti del male. Devo solo capire perchè hai lasciato la Colonia." Louise abbassò per un attimo la guardia e lo fissò senza apparentemente tradursi. Poi, piano e dimessa, cominciò a mormorare :"Il mio passato non è candido, i Miei non erano accompagnatori puri al cento per cento." "E come lo hai scoperto?" "Non è importante. è stato un fulmine a ciel sereno e mi ha colto durante il viaggio. Ho dovuto abbandonare i ragazzi e mi sono trovata dispersa, senza lavoro e pure senza identità. così sono ricaduta tra le Fasce. A girare a vuoto." "E a bere aperitivi". Chiosò Frankie. "Sì, lascia perdere sono tutta confusa" E si mise una mano sulla fronte sudata. Frankie avanzò verso di Lei, i suoi odori lo stavano facendo frullare. Lei si accorse di qualcosa e sollevò le braccia. Frankie l'aveva presa e iniziava a scuoterla strusciando il viso sul suo collo e fra le sue tette, intanto mugolava e balbettava qualcosa di incomprensibile. Non fu una questione lunga: mentre l'aveva avvicinata col bacino e le faceva sentire la sua erezione, un colpo secco lo ferì alla nuca e gli fece perdere l'equilibrio. Piano, piano, sfilandosi dalla ragazza, navigò verso terra e finì dritto disteso con il cervello in fiamme e le gambe molli. "Brutto pervertito!". La voce gli era familiare pur attraverso le brume della quasi incoscienza. Con un grande sforzo si girò di schiena. Rabail stava eretto sopra di Lui con una padella spaventosamente ammaccata in mano. Sembrava soffiare fuoco dalle narici e aveva lo sguardo torbido.

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