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curve a gomito, stazioni e orizzonti
 

IL TRAGITTO

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Il Tragitto Vol. 42

Post n°42 pubblicato il 02 Marzo 2015 da sisyphus13

 







Lentamente, senza scambiarsi neppure un'occhiata, Rabail e Frankie liberarono Pearson dalla gogna mentre ancora qualche spettatore perplesso restava a fissarli inebetito. Pareva che fossero usciti da un sogno particolarmente elaborato e che faticassero a ritrovarsi in una Realtà molto più banale rispetto ai loro desideri celati. Stavano lì, impalati mentre i due ragazzi sganciavano le elaborate imbragature e i legacci con cui l'ex nano brigante era stato immobilizzato. Questi aveva dipinto sul volto tutta la paura e lo shock per il rischio appena trascorso e le sue fattezze erano deturpate da un ghigno che, come la fenditura in una roccia, andava da un orecchio all'altro. "Appena in tempo" Fece in tempo a sussurrare prima di perdere i sensi e cadere pesantemente fra le braccia di Rabail. Il giovane lo sollevò e lo posò sul prato bruciacchiato, poi prese a dargli dei buffetti sulle guance e a chiedere dell'acqua. "Acqua?" Fece Watson avvicinandosi. "Ho del cognac." E lo estrasse dalla tasca interna del proprio clergyman "Sai com'è, quando si confessano certe donne vanno in deliquio e questo liquore serve a farle riprendersi." Frankie lo afferrò e sollevò la testa al piccolo svenuto. A forza gli fece ingollare una abbondante sorsata d'alcol e attese gli effetti. Ben presto, tossendo e respirando affannosamente, Pearson tornò fra i vivi imprecando ad alta voce. Il cognac sembrava avere sortito un effetto miracoloso. Tutti i presenti sorrisero, tranne i due linciatori falliti che ancora osservavano la scena. Uno era minuto e rotondo, con un grosso ventre prominente, capelli precocemente imbiancati e occhiali dalla montatura forte, l'altro era magro e abbastanza allampanato, anche Lui fornito di occhiali ma più raffinato, capelli riccioluti e rossi e una pelle bianchissima, tanto delicata da sembrare sul punto di rompersi mentre si passava le unghie sulle esili mani. Tyco Tyner li inquadrò e rudemente li apostrofò :"Maier, Rotunno...Non vi è bastato partecipare a questa farsa, adesso ve ne state lì come due mentecatti a godervi lo spettacolo e a ghignare sotto i baffi...dovreste vergognarvi, e con voi tutti i partecipanti a questa spedizione punitiva del cazzo! quando vi renderete conto che sul tappeto c'è una tregua e la possibilità di arrivare a un accordo di stabilità per farla finita, una volta per tutte, con i massacri e le rappresaglie?". I due ascoltarono, ma per nulla intimiditi accavallarono le voci in una risposta piccata :"Lo dica a loro, Sindaco. Giusto stamattina mentre voi e Watson Li attendevate alla stazione in pompa magna, c'è stata un'incursione contro la Villa dei Thornton." "Di questo non sapevo nulla, e nessuno me ne ha parlato al rinfresco...perchè, Maier?". L'interpellato fece un ampio cenno di indifferenza con la mano poi sputò gravemente per terra. "Eravate così impegnato a cantare le virtù della Tregua e le qualità dei Vostri Ospiti che nessuno se l'è sentita di darvi la brutta notizia." Tyner assunse un'aria pensierosa :"Ci sono morti?". "No, ma i Thornton si sono presi un bello spavento. Il vecchio Spice ha respinto a fucilate l'attacco e quelli si sono ritirati con la coda fra le gambe." Il Reverendo Watson si avvicinò mollemente ai due mentre Pearson in sottofondo continuava a tossire :"Non è una giustificazione per portare alla gogna quel disgraziato, può essersi trattato di cani sciolti, bande di irregolari che non accettano la fine delle ostilità e sperano ancora di fare bottino. Dei predoni comuni, insomma, senza autorità nè comandanti". "Quando mai" fece Rotunno grattandosi l'enorme pancia "Quelli lì hanno avuto una tattica militare? Saccheggiare, stuprare e massacrare e il loro unico credo e la loro unica condotta di guerra." Il Sindaco, a queste parole, afferrò il bavero di Rotunno e lo scosse energicamente, poi gli cacciò una sberla potente sulla faccia che lo fece traballare. Finchè sono Io sindaco non accetto discorsi del genere. Tu fai parte dell'Opposizione...porta le tue lamentele in Consiglio."

 
 
 
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