Creato da sisyphus13 il 27/02/2015
curve a gomito, stazioni e orizzonti
 

IL TRAGITTO

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Il Tragitto Vol. 34

Post n°34 pubblicato il 28 Febbraio 2015 da sisyphus13

 






Arrivarono vicino a Selawille e tutti si sgranchirono le gambe a cinque minuti dall'approdo. Le parole erano improvvisamente evaporate e nell'aria c'era solo un sapore dolciastro di cariche inesplose, come se tutte le tensioni incrociate avessero d'improvviso bagnato le polveri. Pearson pareva il più brillante e girava tra i sedili sostenendosi lo strascico con le dita della mano destra e facendosi aria con la sinistra. Si aggirava con uno sguardo indifferente e lasciava trapelare un'arroganza che i suoi compagni di viaggio avevano prima faticato a decifrare: pareva quasi che il nuovo abbigliamento e il trucco ostentato gli fornissero materiale per una passerella intossicata, mescolanza di supponenza e grandeur. Frankie si teneva la fronte con la mano e pensava di non mollare il Colonnello Strano...da ex brasiliano sapeva di certo come muoversi in una cittadina modellata sulla sua antica capitale, probabilmente tutta rientranze e sporgenze diamantifere, concavità e convessità determinate dalle menti superbe di alcuni architetti azzimati. Ma forse era solo la sua fantasia e le sue paure a parlare: Temeva (e non ne sapeva la ragione) le strade lucide e i profili netti, le colonnine quasi scolpite e le persone modellate sulla più bella coerenza civile che possa esistere. Era forse questo che lo attendeva? Non era quello da cui era fuggito? Agitò il bracco davanti alla faccia e tentò di avvicinarsi a pensieri più costruttivi. Il Termitaio (o l'Alveare, come alcuni più propriamente lo definivano) era immensamente più vicino e così anche il suo sogno di immergercisi nelle viscere e arrivare a scoprire qualche segreto maggiore su quell'Universo ai margini delle zone Meno Densamente Popolate. Rabail tentava di trascinare Louise verso il cesso e intanto le avvicinava il sesso, vistosamente in erezione alla mano. Lei sembrava sul punto di sputargli in faccia e intanto biascicava :"....il Tempo è esattamente quello che non conosci." Poi si spostava di qualche metro per ritrovarselo, ansimoso e boccheggiante ancora più presso. Il Colonnello Strano sfogliava le sue carte e talvolta ne sottolineava alcune parti con un evidenziatore giallo; anche Lui era in chiara tensione e il pensiero di essersi improvvisamente trasformato in disertore o AWOL, evidentemente, non lo abbandonava. Il convoglio si fermò come su un tappeto di uova con un minuto di anticipo sull'orario previsto, e Tutti si immobilizzarono nelle posizioni che avevano assunto. Il primo a rompere l'incantesimo fu Rabail, strattonando senza cerimonie la ritrosa Louise :"Ricordatevi le nostre parti, comunque, stiamo accompagnando questo bifolco nanerottolo alla sua cresima, e che nessuno si sogni di non sostenere il ruolo! Almeno finchè non abbiamo il quadro più chiaro questa è la frittata da girare e rigirare." Si ammassarono presso le porte automatiche mentre il Treno rallentava vistosamente e lasciava intravvedere porzioni di una stazione impeccabile ma visibilmente impolverata, come qualcosa che fosse stato progettato secondo tutti i crismi ma poi lasciato a crogiolare senza autentica manutenzione. Prima che il Convoglio si arrestasse del tutto, Frankie fece in tempo a mormorare :"Mi ricorda un cormorano ferito, che prende, immobile, vento e aria."
Rabail lo fissò come fosse matto, poi scese per primo sul terreno grigio e azzurro, cercando di sorridere come un delegato in visita diplomatica.Il sorriso gli si gelò immediatamente sulla bocca mentre i suoi Compagni sbattevano contro di Lui, improvvisamente paralizzato pochi metri oltre la pensilina. Tyco Tyner lo stava osservando con le braccia allargate, dicendogli silenziosamente di avvicinarsi a sè e di abbracciarlo. "Rabail!" esclamava. Frankie sgusciò fuori di scatto dall'ingorgo e non potè credere ai suoi occhi. Davanti a Lui si stagliava, impeccabile in un coordinato crema e beige, L'uomo che aveva steso con un cazzotto potente sulle montagne. E non sembrava serbare ricordo di quella disavventura: solo un cerotto abbastanza grande sullo zigomo destro era tutto quello che restava degli effetti del pugno improvviso del ragazzo. Tyner teneva insieme alla mano sinistra sollevata un bastone con una testa di cane, forse un barboncino, all'impugnatura e un cappello tirolese con una piccolissima piuma di gallo cedrone. Le scarpe (si intuiva anche a 6 metri di distanza) erano in morbida pelle di cervo. Insomma era tirato: la tenuta da cacciatore delle Alpi che aveva sfoggiato durante l'inseguimento del nano brigante era sepolta chissà dove. Pearson, abbandonata l'aria di supponenza e affettazione, si era ritirato ben nascosto dietro il profilo muscoloso di Louise, e sbirciava Tyner con malevolenza e sacro terrore. Le palpebre gli battevano vorticosamente e stava probabilmente calcolando, a tutta velocità, se gli convenisse darsela a gambe verso l'entrata automatica della Stazione, oppure eclissarsi a casaccio attraverso i binari. Tyco parve intuire queste riflessioni negli occhi e battè gioiosamente le mani una contro l'altra facendo risuonare il pomo del bastone :"Piccolo ex nano brigante, il passato è sepolto, Ti vengo a portare le notizie di una tregua stabilita dai Rappresentanti delle vostre forze con i Governi della Zona 18. Un cessate il fuoco che è in vigore da oggi alle 14 su tutto il circondario di BRANDER fino a 150 km dal Termitaio. Puoi sorridere!". Frankie avanzò di qualche passo fino ad arrivare all'altezza degli occhi di Tyner :"Ci vuole un bel fegato a ripresentarsi davanti dopo tutte le marachelle del cazzo che ci ha combinato? Cos'è? Nostalgia di carne umana?". Rabail rinforzò la nota con una sequela di insulti irripetibili, tanto da spingere l'individuo col cappello piumato ad abbassare lo sguardo con una certa mestizia. "Sì, diciamo che ci sono stati dei grossi fraintendimenti, ma Selawille è la mia seconda casa, forse la prima! Ci crediate o no, sono sindaco di questo posto!". Tutti strabuzzarono gli occhi, tranne il Colonnello Strano, che si avvicinò a passettini leggeri sventolando i suoi documenti ed emettendo gridolini quasi di piacere :"Sindaco! Sindaco! Allora Lei mi può davvero aiutare! In tempo di Guerra il Primo Cittadino fa le veci di Ispettore Generale dell'Armata. è mandato dal Cielo...poteva anche dirlo prima..." Tyner abbozzò con aria buona e condiscendente. "Vede, Strano, ci siamo incrociati in un tempo ancora turbolento, l'aria della Pace non scorreva ancora forte su queste Terre provate. Ma adesso è tutto diverso: sarò ben contento di mettermi al suo servizio." Rabail strinse Louise ed esalò :"Cos'è questa pagliacciata? Se Lei è davvero il Sindaco di Selawille saprà che Noi stiamo accompagnando questa bambina a una cresima. Ci scorti attraverso il suo letamaio e ci faccia trovare una Chiesa, con un prete dentro." Tyco strizzò l'occhio e fece cenno a un robusto uomo di colore che, per tutto quel tempo, era rimasto addossato a una delle colonne che sostenevano la magnifica tettoia della Fermata di Selawille. "Permettetemi di presentarvi Herald Watson, pastore della Chiesa delle Tre Croci, il credo che la stragrande maggioranza dei miei concittadini segue e onora in questi Tempi travagliati." Rabail scrollò le spalle :"Non me ne intendo di sette o religioni, quello che voglio è che la bambina sia cresimata come si deve. Riconoscete, voi Watson, la cresima come sacramento?" Herald Watson (complessione alta e esile, leggera barbetta, capellatura afro e clergyman impeccabile) replicò in modo asciutto e annuendo vigorosamente :"Noi siamo una Chiesa sincretica. Tante usanze dei Credo Storici sono trapassate fino a Noi."
 
 
 
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