Creato da sisyphus13 il 27/02/2015
curve a gomito, stazioni e orizzonti
 

IL TRAGITTO

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Il Tragitto vol. 41

Post n°41 pubblicato il 02 Marzo 2015 da sisyphus13

 







Il buffet era stato devastato nella ressa e i camerieri avevano ancora gli occhi sbarrati per la paura mentre slalomavano fra i mucchietti di cianfrusaglie e resti di cibo cercando di farsi una ragione dell'accaduto. Rabail e Frankie si erano precipitati fuori dietro alla folla di consiglieri impazziti che trasportavano il povero Pearson tenendolo alto sopra le braccia. Alle loro spalle si affannavano il Sindaco e Louise mentre Watson il sacerdote e il Colonnello Strano corricchiavano con maggiore flemma e quasi disincanto, come se avessero tutto il tempo nel mondo. La carovana impazzita procedeva per le vie di Selawille mescolando urla e botte sullo sfondo di una cittadina che assisteva a tutta la corrida senza una sola persona alla finestra, indifferente e letale, plastica e distratta. Dalle viuzze del quartiere antico erano approdati su vie principali a modesto scorrimento e, occupando tutta la sede stradale, urlavano e battevano le mani ritmicamente in quelli che sembravano gesti da anfiteatro mentre le bocche erano spalancate in cori da stadio. Stavano portando l'ex nano brigante alla gogna ipertecnologica situata ai margini del paesone. Ogni tanto qualche rada figura rallentava l'andatura, in bicicletta o macchina, e lanciava un'occhiata stupita a tutto il corteo, chiedendosi certamente tra sè cosa significasse, a volte domandandolo apertamente a qualcuno degli esagitati e ricevendo in risposta, immancabilmente, una frase del tipo :"Si fa giustizia!". Muovendosi rapidamente e sollecitati dalla voglia febbrile di linciaggio si erano portati sul luogo dove sorgeva quella strana costruzione, complessa e semplice al tempo stesso, con le sue braccia sporte e la sua solida base, le sue rientranze e sporgenze e il colorito di antracite e onice e alla sommità quello che pareva un volto sofferente.....In pochi minuti vi avevano legato Pearson allungandolo con i piedi sull'impiantito in legno di mogano: La sua testa sporgeva attraverso una grande fessura mentre le braccia erano rozzamente saldate a dei braccioli con corde di canapa. Il povero nano nel parapiglia aveva perso buona parte degli abiti da cerimonia e adesso era un confuso coacervo di bianco e macchie rosse di sangue, la gonna sbrecciata e il corpetto forato in più punti; aveva inoltre perso il grazioso cappellino con la veletta. Intorno gli si assembrava un tumulto di consiglieri esagitati e schiumosi nel momento esatto in cui anche il Sindaco, Rabail, Frankie e Louise erano approdati allo spiazzo incolto. Poco dopo anche Herald Watson, ieratico e suggestivo aveva raggiunto il luogo del presunto supplizio e si era fatto strada fra gli esagitati con carisma e tranquillità. Nel momento stesso in cui Pearson era stato legato alla gogna aveva preso a parlare marcando ogni verbo e calcando sull'inflessione quasi stesse pronunciando un Sermone della Montagna o qualcosa di molto simile. Aveva detto che quella brutalità era senza senso e ingiustificata e che Pearson andava liberato in omaggio alla Tregua raggiunta. Nulla poteva giustificare quello sbocco di violenza irrazionale e inconsulta, e i Responsabili della stessa avrebbero dovuto rendere conto alla Chiesa nel momento della Comunicazione dei propri peccati, cercando di serbare la dignità, se ancora ne fosse rimasta. Quelle parole arrestarono miracolosamente la Folla che cominciò a diradarsi lasciando Pearson appeso alla strana costruzione mentre sussurri di pentimento la percorrevano fino a infilarsi sulle schiene di chi girava il campo e cominciava ad avviarsi verso casa, confuso e perplesso. Watson gettò uno sguardo sui Viaggiatori che attorniavano la Gogna, e il suo sorriso parve trionfatore e seduttivo, come quello di una Persona che avesse saputo fin dall'inizio il modo in cui le cose si sarebbero concluse.

 
 
 
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