Messaggi del 11/10/2014

LE DONNE E I NUOVI ORIZZONTI racconto (69) di Dino Secondo Barili

Post n°15847 pubblicato il 11 Ottobre 2014 da dinobarili
 

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere,

sono frutto di fantasia,

pertanto non hanno  nulla a che vedere

 con persone reali o fatti realmente avvenuti)

69

Le donne… e i nuovi orizzonti

In epoca di grandi crisi “non saltano” solo le “strutture sociali” “saltano” soprattutto “le strutture mentali”, cioè le “opinioni consolidate”. Negli ultimi sessant’anni le donne sono “uscite” di casa per andare a lavorare, produrre reddito per sé e per la propria famiglia. Tuttavia, la famiglia rimane nel suo ruolo centrale. L’uomo, la donna e i figli sono la condizione “sine qua non”… della vita sociale. La piena realizzazione della donna è nella famiglia (come per l’uomo) … e la “soddisfazione della donna e dell’uomo” …è nei figli che nascono da tale unione. Non ci sono altre strade… Quella è la strada …e quello è il risultato. Una volta le donne si sposavano giovani, il “vincolo matrimoniale” era indissolubile… Oggi, è tutto cambiato. C’è il divorzio, la separazione…la convivenza, prima, dopo, durante… tutto è lecito… Ma è proprio così? La donna ha superato “sfide”… ieri, come supererà sfide oggi e domani. La società cambia… L’uomo e la donna sono costretti a cambiare con la società e i costumi… ma attenzione!. Ieri , abbiamo parlato dell’uomo che, dopo il lavoro, si mette il “grembiule del casalingo” e si diverte a cucinare. Benissimo… e la donna? La donna ha trovato ciò che cercava. L’aiuto in famiglia, un’altra occasione per essere felice… Si, perché il matrimonio… non ha senso senza l’obbiettivo “felicità”. Un uomo e una donna convengono di vivere sotto lo stesso tetto… per essere felici… I figli sono la condizione per raggiungere tale felicità. Qualche giorno fa la Dottoressa Simona, quarantacinque anni, diceva. “Posso chiamarmi fortunata. Mi sono innamorata di uomo che fa di tutto per farmi sentire soddisfatta e felice… Ho due figli, ma c’è sempre mio marito che mi da una mano… e arriva dove non arrivo io. Ho un lavoro che mi mette a contatto con altre donne di diverse età. Svolgo la mia opera di ascolto e consulenza per i problemi matrimoniali e di coppia. Posso, quindi, dire a ragion veduta che oggi, la donna ha la possibilità di avere ciò che ieri (forse) non ha avuto. Scegliersi il compagno della sua vita. Fare i figli quando vuole… e quanti ne vuole… Al centro, però, resta la famiglia. Purtroppo devo dire che la donna, oggi, per inseguire la felicità… non deve illudersi di fare ciò che vuole o tutto ciò che le passa per la testa. Il matrimonio è un “vincolo pesante” …come lo era ieri. Regola d’oro. Un “solo” uomo per la vita… ha lo stesso peso… che ha una “sola” donna. Però, quando, la donna ha figli dallo stesso uomo, comunque vadano le cose… si sta sempre nella norma. Gli eventuali conflitti… sono sopportabili”. Quando, invece, nella vita di due persone entrano “altre” donne o “altri” uomini (e nascono figli)… i conflitti si moltiplicano…sono quotidiani… e spesso ingestibili”… La Dottoressa Simona tacque… Forse aveva paura di dire troppo e di essere considerata “non al passo con i tempi”. (69)

 
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PAVIA PALAZZO MEZZABARBA di Teresa Ramaioli

Post n°15846 pubblicato il 11 Ottobre 2014 da dinobarili
 

PAVIA

PALAZZO MEZZABARBA

di

Teresa Ramaioli

 
iltuonoilgrillo il 11/10/14 alle 13:23 via WEB
Palazzo Mezzabarba Pavia---Eretto nel periodo 1728-30 su disegno dell'architetto pavese G. A. Veneroni, costituisce forse il più bel palazzo rococò di Lombardia.Al piano terreno sono due maestosi portali simmetrici, sovrastati da graziose balconate. Al piano superiore sono notevoli le ampie finestre coi capricciosi cappelli e i civettuoli balconcini. Attraverso il solenne atrio porticato e il nobile vestibolo si accede allo scalone, che da subito accesso al gran salone da ballo, oggi aula consigliare del Comune. Il salone, ricchissimo di stucchi e dorature, presenta nelle pareti laterali due pregevoli affreschi, del crernonese G. A. Borroni, rappresentanti Diana cacciatrice e Atteone trasformato in cervo. Il soffitto è occupato da un altro grandioso affresco del Borroni rappresentante la Virtù che trionfa sul Vizio. Dello stesso artista sono gli altri affreschi a monocromo sulle pareti. Le volte e le pareti laterali delle altre sale del palazzo sono decorate da stucchi, dorature, quadrature e affreschi di grande prestigio. Questi ultimi sono opera, in parte, del varesino Magatti e della sua scuola, mentre gli altri appartengono a mani diverse. Notevole interesse riveste pure la cappella domestica dedicata ai SS. Quirico e Giulitta, eretta dai conti Mezzabarba nel 1734. L'organismo architettonico della facciata, con le due torrette campanarie legate da una balaustra, è una delle più felici invenzioni del Generoni. L'interno, a pianta ellittica, conserva due pregevoli affreschi laterali del Magatti: l'Immacolata Concezione (a destra) e S. Carlo Borromeo (a sinistra). L'affresco della volta, coi santi titolari, è del milanese Bianchi. Ciao a tutti gli amici del blog Teresa

 
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ERIC.TRIGANCE...E IL FINALE DEL RACCONTO

ERIC.TRIGANCE...

E

IL FINALE DEL RACCONTO

eric.trigance
eric.trigance il 11/10/14 alle 17:03 via WEB
C'è il seguito ?
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 11/10/14 alle 19:24 via WEB
Ciao - Il finale di ogni racconto è lasciato all'immaginazione e alla fantasia del lettore. Ogni lettore ha una sua interpretazione... forse, la trova dentro di sé. Buona serata. Dino
(Rispondi)

 

 
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PENSIERO DEL GIORNO

PENSIERO DEL GIORNO

Il benessere di tutti

dipende

dall’impegno di ognuno”

Dino

 

 

 
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DONADAM68...E L'ARTE DI INSEGUIRE I SOGNI

Post n°15843 pubblicato il 11 Ottobre 2014 da dinobarili
 

DONADAM68...

E

L'ARTE DI INSEGUIRE I SOGNI

donadam68
donadam68 il 11/10/14 alle 09:07 via WEB
...non fermarsi inermi difronte a sconfitte e delusioni, tradimenti e cattiverie, ma ancor credere e poter sognare che la vita è fatta di arte e passione e di ciò che il cuor nostro ama di più.......non ci si ferma con le mani nelle mani, potrai sostare per un attimo a riflettere, quel tempo necessario per ricarcarti, capire a fondo le cose per poi ricominciare a volare e credere che quel sogno svanito era solo chissà.....e ci si prodigherà a creare un altro di sogno di vita, un' altra stella da cui poter attingere e illuminare il griiore del giorno..... un sogno ancora da realizzare...:)D
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 11/10/14 alle 19:16 via WEB
Caio Dona - Bellissimo commento. Inseguire sogni... è l'arte migliore per vivere bene ed essere felici. Buona serata. Dino
(Rispondi)

 

 
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DISEGNO DI TERESA RAMAIOLI

Post n°15842 pubblicato il 11 Ottobre 2014 da dinobarili
 

DISEGNO DI TERESA RAMAIOLI

"Buona Domenica...a tutti"

DIARIO CORALE

del

12 ottobre 2014

 
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punto di vista BLOG...E I RACCONTI

Post n°15841 pubblicato il 11 Ottobre 2014 da dinobarili
 

punto di vista

BLOG…

E I RACCONTI

Il Blog è un Diario che utilizza sia le immagini, sia le parole. Le immagini sono lì, le vedi… Si dice che ogni immagine vale mille parole… Tuttavia, le parole sono utili, anzi indispensabili. Per esempio. Per raccontare un fatto, una storia…Ecco perché i racconti, spesso, sono “le parole del giorno”… le parole che avresti voluto sentire… come le note di una canzone d’amore… del tempo che fu. Buona giornata. Dino

 
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LA DOTT. SERAFINA E PIAZZA DELLA VITTORIA A PAVIA racconto (770) di Dino Secondo Barili

Post n°15840 pubblicato il 11 Ottobre 2014 da dinobarili
 

11 OTTOBRE 2014

ALMANACCO DI STORIA PAVESE

Trivolzio – 11 ottobre 2014 – Sabato - 12.00

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

770

La Dott. Serafina e Piazza della Vittoria a Pavia …

Piazza della Vittoria (una volta Piazza Grande) è il Salotto di Pavia”. Si fa presto a dire “Salotto”, ma per comprendere fino a che punto… basta passarvi qualche ora. Osservare le persone sedute ai tavolini dei “mille” Bar della Piazza… ai tavolini che inondano lo spazio urbano… Osservare i volti sorridenti degli studenti universitari e delle studentesse… Lo sguardo imbronciato delle Signore avanti negli anni che fanno circolo intorno a tazze di the…e “montagne” di pasticcini. Imbronciate? Certo! Con così tanta e bella gioventù …a chi non verrebbe il rimpianto del tempo che fu? Il volto delle Signore avanti negli anni non è solo imbronciato… e proprio arrabbiato per gli anni che sono passati troppo in fretta. Per l’evoluzione della società (in meglio). Anche le ragazze quarantenni sono un po’ avvilite. Un anno fa, in Piazza della Vittoria a Pavia, lo era anche la Dott. Serafina, quarant’anni, single, bellissima, Dirigente di una Agenzia Commerciale a Milano, abitante a Pavia… Era molto insoddisfatta. Lo era… e si confidava con la sua coetanea e amica del cuore, Dott. Germana, seduta al tavolino di Bar della Piazza. “Germana sono giù di squadra. Vedo i giorni passare troppo velocemente. Ho tanti sogni… e nessun sogno si realizza…” L’amica ha fatto finta di non sentire. “Germana … hai sentito cosa ho detto? … oppure parlo al vento?” Germana guardava un gruppo di studenti universitari che stavano festeggiando una neo laureata con la corona d’alloro in testa. La neo laureata rideva… rideva, ma era un ridere particolare…da persona in estasi… che non credeva fosse vero. Germana … reagì. “Ho sentito. Ho capito cosa hai detto… Stavo guardando quella ragazza … ventitreenne… allegra e felice. Felice? Speriamo lo sia… speriamo sappia quale momento magico sta vivendo… E tu, Serafina di cosa ti lamenti? Hai un posto da Dio. Hai fatto una carriera folgorante. A Milano lavori al ventesimo piano… e miri ancora più in alto. Adesso poi, che a Milano ci sono Grattacieli alti duecento metri e passa… E’ là che vuoi arrivare? Ai piani più alti?... Oppure, sono altri pensieri che fanno a pugni nella tua mente? Noi donne non sappiamo mai ciò che vogliamo. Sarebbe ora che ci dicessimo la verità… Noi donne vogliamo l’amore… quello vero… quello superlativo. Vogliamo l’uomo fatto su misura. Tu, Serafina, non sei diversa da me e tante altre…” La Dott. Serafina s’innervosì. “Germana, cosa chiedo? La Luna? Certo che sono uguale alle altre donne… Solo che a quarant’anni non è come quella ragazza ventitreenne, appena laureata, piena di illusioni. A quarant’anni le illusioni non ci sono più… Inoltre, l’orologio biologico che è in ogni donna … si mette a suonare. Sembra dire… “Adesso o mai più” … Non c’è tempo da perdere. Domani potrebbe essere troppo tardi… Ecco perché sono avvilita, scoraggiata. A volte di notte, sogno di avere accanto l’uomo dei sogni. L’uomo con il quale posso andare a Parigi, Vienna, New York, Tokio, Pechino… “ La Dott. Germana non aveva ancora terminato la frase che un bellissimo cinquantenne… alto, biondo, gentile, raffinato… che si trovava seduto al tavolino accanto alle due amiche… si presentò. “Sono il Dott. Francois… sono Regista e Sceneggiatore di una TV francese… Il suo discorso mi è piaciuto. Sto raccogliendo il materiale per un lungometraggio sulle aspirazioni delle donne quarantenne Italiane, Francesi, Tedesche, Inglesi, Americane, Giapponesi e Cinesi. Stavo cercando una donna che mi facesse da guida… da Aiuto Regista. Cosa ne dice se venisse con me in tutte le città che ha appena nominato?” La Dott. Serafina è rimasta di stucco. Di fronte ad una simile proposta ha avuto un attimo di panico… E’ durato poco. I suoi occhi hanno inquadrato il Dott. Francois… bello come il sole. Era l’esatta coppia dell’uomo che ogni notte compariva nei suoi sogni. Poteva rifiutare? No. Non c’erano impedimenti di alcun genere. Poteva chiedere un anno sabbatico. Lasciare per un anno il suo Ufficio al ventesimo piano e partire con l’uomo dei sogni… Serafina, era seduta al tavolino di un Bar di Piazza della Vittoria a Pavia… e già cominciava a volare. Già si vedeva tra le braccia del suo cavaliere, il Dott. Francois. Che cos’è la vita… senza l’amore? Nulla o ben poco. Sono le emozioni che danno colore e sapore ai giorni, alle ore, ai minuti. La Dott. Germana, visto come si mettevano le cose tra Serafina e Francois tolse il disturbo. Salutò entrambi. Avrebbe voluto partire anche lei… con il suo uomo dei sogni… ma a casa l’attendeva Alessandro di tre anni. Non poteva deludere un piccolo uomo che doveva mangiare ancora tanta pappa… per arrivare in Piazza della Vittoria a Pavia… e sognare… sogni di gloria. ”. - Questo è il racconto 770 scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per… il piacere di chi scrive… e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino

 
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CHIESA DI SAN ZENO A PAVIA di Teresa Ramaioli

CHIESA DI SAN ZENO A PAVIA 

di

Teresa Ramaioli

 
iltuonoilgrillo il 10/10/14 alle 19:30 via WEB
San Zeno Pavia----Secondo una tradizione verosimile, il Petrarca ebbe casa nella parrocchia di S. Zeno, vicino alla piazza che da lui prese il nome. Lì, nella dimora del poeta, dalla seconda metà del 1367 abitarono sua figlia Francesca e il genero Francescolo da Brossano, nominato allora appunto sovrintendente all'entrata e all'uscita da Pavia dei forestieri, del bestiame, delle merci e delle lettere. Con loro vivevano la piccola Eletta, che rinnovava il nome della madre del poeta, Eletta Canigiani, e Francesco, che a tale data contava meno di due anni d'età. Questi, che ripeteva il nome, oltre che del padre, del nonno, vive ancora in un documento poetico del Petrarca, l'unico che Pavia ha l'onore di conservare. Il bambino morì nella nostra città, di due anni e quattro mesi, il 19 maggio 1368. Il nonno, sopraggiunto il 30 maggio, dettò per il nipotino un'epigrafe latina che fu apposta alla sepoltura nella chiesetta romanica di S. Zeno. La lapide era collocata sul lato sinistro della porta, il sigillo tombale sul pavimento sotto l'epigrafe. Quando la chiesa fu chiusa e poi demolita dal marchese Malaspina per allargare l'area del suo palazzo, le due memorie petrarchesche furono salvate dalla distruzione. Dopo vari trasferimenti si trovano ora nei Musei Civici del Castello e costituiscono, oltretutto, un raffinatissimo esempio di lapidaria gotica, per la bellezza dei caratteri. Le lettere dei distici dettati dal poeta, poi, brillano tuttora dello splendore dell'oro che le riveste. Ciao a tutti gli amici del blog Teresa
(Rispondi)
 
iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 10/10/14 alle 19:31 via WEB
San Zeno Pavia---Questa chiesa,, riprendeva lo schema comune alle chiese romaniche: tre navate, tiburio, cupola, transetto ed abside semicircolare. Rimaneggiata nel secolo XVII, la chiesa fu soppressa e profanata nel 1789. L’edificio fu acquistato nel 1794 dal marchese Luigi Malaspina che lo demolì in gran parte per fare spazio al suo palazzo. Attualmente ne rimane parte dell’abside e la pilastrata che divideva la navata centrale da quella di destra. Nel Museo Civico si conserva un capitello rappresentante Daniele tra i leoni, proveniente da S. Zeno. Ciao Teresa

 
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PENSIERI SPARSI DEL 11 OTTOBRE 2014

Post n°15838 pubblicato il 11 Ottobre 2014 da dinobarili
 

PENSIERI SPARSI DEL 11 OTTOBRE 2014

“L’amore … è l’amore e basta”

Dino

 
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DONADAM68...E I SOGNI NEL CASSETTO

DONADAM68...

E

I SOGNI NEL CASSETTO

donadam68
donadam68 il 10/10/14 alle 22:06 via WEB
..quelle di cui tu parli non dovrebbero vessilli di sola vuota apparenza, dovrebbero altresì essere medaglie sul cuore, su cui segnare valori simboleggianti credenze e passioni fatte non solo di sogni, ma di quell'attimo di felicità per il cuore :)D
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 11/10/14 alle 09:13 via WEB
Ciao Dona - grazie del tuo bellissimo pensiero. Avere sogni ... aiuta a vivere bene. Avere sogni nel cassetto è come avere "riserve a cui attingere". Buona giornata. Dino
(Rispondi)

 

 
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I PENSIERI DI PIERLUIGI VALLI

Post n°15836 pubblicato il 11 Ottobre 2014 da dinobarili
 

I PENSIERI DI PIERLUIGI VALLI

"Chi fa da sè ...

fa per tre (a volte anche più)"

Pierluigi

 
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DONADAM68...E L'IMPORTANZA DEL BLOG

DONADAM68...

E

L'IMPORTANZA DEL BLOG

donadam68
donadam68 il 10/10/14 alle 19:49 via WEB
...un interscambio di opinioni, esperienze e pensieri, un'esternazione di emozioni e saperi, tra musica e note, colori e parole, ognuno seguendo sol la propria inclinazione migliore :)D
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 11/10/14 alle 09:04 via WEB
Ciao Dona - bel commento. Hai ragione. "Interscambio di opinioni, esperienze e pensieri..." e molto di più... L'annullamento delle distanze... del tempo. Un Blog è una finestra aperta 24 ore su 24... 365 giorni l'anno. Ecco un altro aspetto. Buona giornata Dino
(Rispondi)

 
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UOMINI CON IL GREMBIULE (CASALINGO) racconto (67) di Dino Secondo Barili

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere,

sono frutto di fantasia,

pertanto non hanno  nulla a che vedere

 con persone reali o fatti realmente avvenuti)

67

Uomini… con il grembiule (casalingo)

Negli ultimi sessant’anni la vita delle famiglie è molto cambiata. Sessant’anni fa il “dominio” all’interno della casa era tutto al femminile. C’erano parecchi figli, tante bocche da sfamare, il magro bilancio famigliare da far quadrare. Era la donna… la “regina” della casa. L’uomo era quasi sempre fuori casa… nell’orto, a pesca… sempre con l’intento di “portare a casa qualcosa da mangiare”. Alla domenica, il luogo frequentato dagli uomini (non tutti) era l’Osteria. In casa, la frase più pronunciata, fino a sessant’anni fa era… “Se non ci fossi io in questa casa!” A pronunciarla era sempre la donna… la quale si faceva carico di “tutto”… compreso il vestito del marito (spesso l’unico). In questi ultimi sessant’anni la donna è “uscita di casa” per andare in fabbrica, negli uffici, nella Scuola o in qualche altro posto. Ora, non si sente più quella famosa frase: “Se non ci fossi io in questa casa…” La famiglia di un tempo non c’è più. E’ comparso un nuovo “personaggio”: l’uomo… con il grembiule del casalingo. Si va diffondendo, sempre di più, la figura dell’uomo che, finito il lavoro, appena rientrato in casa, si metta a cucinare, a preparare la lavatrice, a lavare i piatti (quando non c’è la lavastoviglie), far fare i compiti ai figli in età scolare, ecc… Insomma tutto l’opposto dell’uomo di sessant’anni fa. Anzi, qualche giorno fa, Amerigo, un uomo di cinquant’anni con moglie e due figli diceva: “Per me è un passatempo rientrare dal lavoro e dedicarmi alla casa. Innanzi tutto mi piace cucinare. Adesso, provvedo io stesso a quasi tutto. Vado al Supermercato a fare gli acquisti e poi… inventarmi il “menù”. Devo dire che, mi moglie mi lascia fare. Alle amiche dice: “Preferisco vederlo ai fornelli, anziché al Bar con gli amici”. Io ho imparato a organizzarmi in modo tale da trasformare la casa in secondo lavoro … per divertimento. Ho imparato a fare i piccoli lavori di casa come le manutenzioni minute… il “fai da te”. Nella mia intraprendenza ho coinvolto i figli i quali, a volte… “mi rubano il lavoro”. In una società come l’attuale l’uomo deve “impadronirsi” delle nuove opportunità. Secondo me, la casa deve diventare una “piccola azienda” … dove tutti i componenti contribuiscono al benessere di ognuno. Solidarietà reale, quindi, dove non c’è tempo da perdere, dove tutti sanno che… ciò che uno non fa … qualcun altro (all’interno della famiglia) dovrà farlo. Il benessere di tutti dipende dall’impegno di ognuno.” E la donna? – dirà qualche lettore… Della donna e del suo ruolo … ne parleremo domani. (67)

 
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PENSIERO DEL GIORNO

PENSIERO DEL GIORNO

Inseguire i sogni…

e non stare con le mani in mano,

fa bene alla salute”

Dino

 

 

 
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