Messaggi di Settembre 2014

LA SIGNORA FRANCA racconto (46) di Dino Secondo Barili

Post n°15664 pubblicato il 30 Settembre 2014 da dinobarili
 

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere,

sono frutto di fantasia,

pertanto non hanno  nulla a che vedere

 con persone reali o fatti realmente avvenuti)

46

La Signora Franca … crisi economica e altro

Inutile nasconderlo… Oggi, chi più, chi meno, tutti sono colpiti dalla crisi economica… Tutti se la prendono con uno o con l’altro. In modo speciale con coloro che hanno amministrato male “i soldi di tutti”, cioè le tasse. Non passa, quindi occasione, per parlare male di Tizio, Caio, Sempronio e Matteo…e chi più ne ha, più ne metta. Ma, le cose stanno realmente così? Non è… che con la scusa della “crisi economica” si mascherano altre ragioni che spesso, con “la crisi” non hanno nulla a vedere?. L’altro giorno, in Piazza Petrarca a Pavia, la Signora Franca, dava “l’anima al gatto” (così si diceva)… contro lo sperpero del denaro pubblico. Le consuete amiche con le quali la Signora Franca si confrontava… si dimostravano completamente d’accordo. Si notava, però, che avevano delle perplessità. Erano disorientate, non sapevano cosa dire… Di solito la Signora Franca ha sempre dimostrato equilibrio…a volte anche troppo. Ad un certo punto ha dato in escandescenze. E qui stava il problema… non c’era solo la crisi economica… La Signora Franca, ha cinquantadue anni anni, è sposata, ha un marito invidiato da molte donne e una figlia di ventidue anni. La Signora Franca, ad un tratto, è esplosa con una frase che non era da lei: “Non fatemi dire tutto… altrimenti scoppio e vado in fumo”. Salutò… e se ne andò. Nel gruppo nessuna delle amiche fiatò… almeno per qualche secondo. Poi, La Signora Germana, spiegò il “mistero”. “Oggi, con la scusa della crisi economica si maschera tutto, anche e soprattutto le questioni personali e di famiglia… La Signora Franca ha tutto il diritto di essere arrabbiata. Un anno fa, sua figlia Venezia (come la Città di Venezia), che oggi ha ventidue anni, ha abbandonato l’Università. Ha detto che voleva trovare un impiego. L’impiego l’ha trovato. E’ diventata la “segretaria” di una “scrittrice di romanzi rosa” abbastanza famosa… Una fortuna… ha detto subito qualche persona invidiosa. Un anno fa, però, anche la Scrittrice di romanzi rosa, quarantadue anni, si è separata dal marito. Ha cominciato a girare il mondo con la “nuova segretaria” (ventuno anni)…appunto… la figlia della Signora Franca… E’ passato un anno …e la settimana scorsa, Venezia, candida come il sole, ha fatto la seguente dichiarazione a sua madre. “Da domani vado a convivere con la mia Scrittrice di romanzi rosa… così potremo scrivere senza interruzione, girare il mondo e fare nuove esperienze.” La Signora Franca, dopo un attimo di intontimento totale, ha chiesto alla figlia se ci aveva pensato bene… “Altroché … quando mai mi capiterà ancora di incontrare una Scrittrice di romanzi rosa? Ogni persona ha il diritto di fare della propria vita ciò che vuole… Ogni scelta è rivolta alla felicità… la propria naturalmente.”… La Signora Franca, tuttavia, non ha ancora metabolizzato la situazione… – Buona giornata a tutti. Dino (46)

 
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CARLO MAGNO di Teresa Ramaioli

Post n°15663 pubblicato il 30 Settembre 2014 da dinobarili
 

CARLO MAGNO 

di

Teresa Ramaioli

 
iltuonoilgrillo il 30/09/14 alle 18:06 via WEB
742-814. Re dei Franchi, primo imperatore del Sacro Romano Impero, figlio di Pipino il Breve e di Berta . Alla morte di Pipino, il regno franco passò ai suoi due figli Carlo e Carlomanno. Alla morte di Carlomanno dopo tre anni, il regno andò interamente nelle mani di Carlo Magno, che vi regnò per quasi cinquant’anni. Estese i confini del regno fino a comprendere buona parte dell’Europa occidentale e fu infine incoronato imperatore del Sacro Romano Impero da papa San Leone III nell’anno 800. Carlo Magno fu capace di mettere un po’ di ordine nell’Europa medievale, all’epoca in preda allo scompiglio e segnata dalle divisioni interne. Nonostante l’appellativo conferitogli di Magno e le grandi cose di cui fu l’autore, la sua figura non è priva di contraddizzioni difficili da comprendere. Infatti Carlo Magno non sapeva scrivere: tentò di imparare ma senza successo. La sua lingua madre era un dialetto tedesco, ma sembra riuscì a imparare il latino, pur senza saperlo leggere. Comunque si prodigò per combattere l’ignoranza del suo popolo. Fondò molte scuole e fece copiare e tradurre molti manoscritti. Carlo Magno aveva riunito attorno a se un gruppo di dodici paladini, nobili o cavalieri, che lo dovevano aiutare nel suo compito di difendere il mondo cristiano dall’avanzata dei saraceni. I dodici paladini che ne facevano parte erano: Astolfo, Orlando (o Rolando, che era suo nipote), Rinaldo, Namo, Malagigi, Salomone, Florismart, Uggeri il Danese, Oliviero, Gano, l’arcivescovo Turpino e Fierabras. Da notare però, che alcuni di questi paladini non sembrano personaggi realmente esistiti. Rinaldo, per esempio, sembra sia una figura di pura fantasia completamente creata dall’immaginazione di Torquato Tasso (1544-1595). Molte sono le leggende che ruotano intorno alla figura di Carlo Magno. Una fra le tante è quella in cui si racconta di quando San Giacomo il Maggiore chiese l’aiuto di re Carlo per cacciare via dalla Spagna i Mori. Carlo Magno arrivò in Spagna e attaccò Pamplona. Dopo due mesi di infruttuosi combattimenti, i soldati si rivolsero a Dio chiedendo aiuto e la citta venne così espugnata. Tutti i saraceni furono uccisi, eccetto quelli che accettarono la fede cristiana. Un’altra leggenda sostiene che l’imperatore avesse una relazione incestuosa con sua sorella. Un giorno, mentre Sant’Egidio celebrava messa in presenza dell’imperatore, apparve un angelo che teneva un rotolo con su scritto il peccato di Carlo Magno. Egli confessò e Sant’ Egidio lo assolse. Carlo Magno spartì il suo impero con i suoi tre figli, ma due morirono prima di lui così, nell’813 nominò suo figlio Ludovico il Pio come suo successore. Ludovico venne incoronato con una cerimonia che si tenne ad Aquisgrana. Il mattino del 28 gennaio del 814, Carlo Magno salutò il suo regno per sempre, colto da una forte febbre, contratta a seguito del troppo freddo patito dopo essersi perso in un bosco. Sebbene non sia stato ufficialmente canonizzato, Carlo Magno fu insignito del titolo di “benedetto” da papa Benedetto XIV. Il giorno a lui dedicato è il 28 gennaio. Ciao Teresa Ramaioli

 
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ANNAMARIA ...E I PENSIERI SPARSI

Post n°15662 pubblicato il 30 Settembre 2014 da dinobarili
 

ANNAMARIA ...

E

I PENSIERI SPARSI

annamariamennitti
annamariamennitti il 30/09/14 alle 15:57 via WEB
si è vero l'amore all'improvviso ti fa fare rumore... tutti devono saperlo e sei contenta di diffondere la notizia , sembra come se ci fossiro solo loro al mondo Però c'è anche un altra specie di rumore..e cioè "Amor senza baruffe sa di muffa"in tutte e due i casi è bello lo stesso...ciao Dino
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 30/09/14 alle 19:04 via WEB
Ciao Annamaria - bel commento. L'amore è un sentimento strano. Non si finisce mai di studiarlo. Buona serata. Dino
(Rispondi)

 
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AGOSTINO FARAVELLI...E LA MARATONA

Post n°15661 pubblicato il 30 Settembre 2014 da dinobarili
 

AGOSTINO FARAVELLI...

E

LA MARATONA

agostinofaravelli
agostinofaravelli il 30/09/14 alle 10:23 via WEB
Ciao, Dino, continua la tua maratona letteraria che i risultati sono così evidenti che vale la pena di dire la famosa frase: Mille e ancora mille!! E domani raggiungerai le 200.000 visite. Complimenti! Ciao.
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 30/09/14 alle 19:00 via WEB
Ciao Agostino - grazie del bel commento e del complimento... la maratona, però, non è ancora finita. Vedremo. Buona serata. Dino
(Rispondi)

 

 
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COMMENTO DI ANNAMARIA

Post n°15660 pubblicato il 30 Settembre 2014 da dinobarili
 

COMMENTO DI ANNAMARIA

annamariamennitti
annamariamennitti il 30/09/14 alle 15:25 via WEB
Simona Mendolicchio invita a guardare il film: “risveglia amore per la nostra terra, per tutto quello che su di essa è stato fatto a partire dal neolitico fino al nostro illuminato Federico II. Prima che gli interessi sporchi di pochi annegassero le meraviglie naturalistiche preservate o edificate in tempi lontani!”. Dello stesso tenore il commento di Maria Maizzi: “che meraviglia...nessuno che ha mai pensato ad una conservazione e recupero dell'area.” “Molto bello” il lavoro di Fortarezza anche per Alba Sannoner, mentre Rosalia Gatta osserva: “c’è da vergognarsi dell'ignoranza e dell'incuria.” Molto sintetico ma anche molto significativo il commento di Luigina Ricucci: “Quel che fu storia, ora è degrado.”

 
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