Messaggi del 16/10/2014

LA SIGNORA ELENA E I 16 ANNI DI UNA VOLTA racconto (77) di Dino Secondo Barili

Post n°15926 pubblicato il 16 Ottobre 2014 da dinobarili
 

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere,

sono frutto di fantasia,

pertanto non hanno  nulla a che vedere

 con persone reali o fatti realmente avvenuti)

77

La Signora Elena e i 16 anni… di una volta

Il Supermercato è “anche” il luogo dove le “chiacchiere” abbondano. Essendoci, poi, il tavolino del Bar, diventa il luogo e l’occasione giusta per fare quattro chiacchiere sui “fatti di attualità”. Il mondo del lavoro è … in ebollizione. I giovani si lamentano perché non trovano il posto di lavoro … l’Europa tutta è attraversata da un malessere di cui nessuno (attualmente) conosce gli sbocchi. L’argomento è l’occasione… per riandare “al passato”, a quando in Italia c’erano molte fabbriche (anche a Pavia). Allora… non erano i giovani a cercare lavoro… ma il “datori di lavoro” ha cercare il “miglior personale” sulla piazza. La Signora Elena (Classe 1945), ieri ha voluto, raccontare la sua avventura lavorativa. Ecco la descrizione. “Era il 5 giugno 1961. Il giorno in cui venivano esposti i voti all’Istituto Commerciale. Allora avevo 16 anni (Commerciali più due anni di Tecnica)… e non mi sembrava vero di aver ottenuto un così alto punteggio nei voti. Insieme a noi ragazzi e ragazze, “a vedere i voti”, venivano anche i Datori di lavoro. E quel giorno stesso sono stata contatta da un Signore distinto che, si è poi rivelato essere proprietario di una fabbrica. Allora, era tanta la foga di lavorare che le famiglie si preoccupavano di avere pronto il “libretto di lavoro” (che adesso non c’è più). Mia madre, infatti, aveva già provveduto a tutto. Quando il Signore distinto si è rivolto a mia madre c’era già tutto pronto … Dal giorno dopo l’esposizione dei voti, ero già al lavoro come impiegata amministrativa. Da quel giorno è stata tutta una corsa… in salita (lavoro e corsi di aggiornamento). Il lavoro non è mai mancato… Sono andata in pensione dopo 40 anni di lavoro senza aver mai fatto un giorno di malattia (per fortuna mia)… Oggi, non mi sembra vero. Tutti quegli anni di corsa… ma sono contenta così. Lavorando mi sono sentita viva e partecipe di un grande sviluppo. Oggi, la situazione è cambiata. In questi anni, c’è stata, invece, una “corsa” affannosa all’Università… al Titolo di Studio, al “Dott.” davanti al nome. Qualche giorno fa, la mia amica Cleofe, mi ha detto che sua figlia, dopo aver conseguito con un buon voto, la Laurea (…e non aver trovato alcun posto di lavoro) ha deciso di fare domanda alla Direzione di alcuni Supermercati, come cassiera. La domanda non è stata accolta. “Qualifica troppo elevata per un posto di cassiera”. Allora, dico io, anziché illudere i giovani con “sbocchi lavorativi inesistenti”… non sarebbe meglio ripensare al modello di sviluppo e… da quale parte è diretta questa società....” (77)

 
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VIOLANTE VISCONTI di Teresa Ramaioli

Post n°15925 pubblicato il 16 Ottobre 2014 da dinobarili
 

VIOLANTE VISCONTI 

di

Teresa Ramaioli

 
iltuonoilgrillo il 15/10/14 alle 17:56 via WEB
VIOLANTE VISCONTI---Vedova, zitella, sola. Questo il triste destino di Violante Visconti, nobile rampolla della Biscia milanese,morta a soli 31 anni dopo aver accarezzato per ben tre volte il sogno di diventare moglie e madre felice. A soli quattordici anni la vita della figlia di Galeazzo II Visconti, vicario dell’Imperatore in Lombardia, e di sua moglie Bianca di Savoia sembrava destinata a essere una fiaba. Violante, infatti, fu destinata a Lionello di Clarence, duca di Anversa, figlio del re d’Inghilterra Edoardo III. La famiglia reale ci guadagnò 200mila fiorini d’oro, mentre i Visconti si assicurarono, attraverso le nozze, la più prestigiosa delle alleanze. Il matrimonio venne celebrato a Milano, nel giugno 1368,e fu talmente sontuoso che i cronisti del tempo ne descrissero per filo e per segno i dettagli. Lo sposo, un giovanotto viziato e incline ai bagordi, arrivò in Italia accompagnato da duemila cavalieri. La famiglia della sposa andò a riceverlo alle porte della città con un comitato d’accoglienza di cui facevano parte decine di notabili e gran dame, agghindate con abiti di preziosa stoffa scarlatta. Tra la folla acclamante, il principe britannico venne scortato fino alla chiesa di Santa Maria Maggiore dove , venne pronunciato il fatidico sì. Quindi sposi e invitati si trasferirono nel maestoso palazzo dell’Arengo. Il banchetto, cui parteciparono anche Francesco Petrarca e Geoffrey Chaucer ( autore de "I racconti di Canterbury), fu qualcosa di meraviglioso. Diciotto portate, vassoi stracarichi di carne di vitello, bue, porcello, capretto, capriolo, quaglie e lepri, anatre e aironi, capponi in salsa d’aglio. Ancora: trote dorate, storioni lessati, lamprede in gelatina, pasticci d’anguilla, carpe e trote arrosto. Il tutto annaffiato da litri di malvasia e vernaccia custoditi in fiaschi d’argento e corredato da ricchissimi doni per gli ospiti illustri. Cavalli, levrieri, bracchi, falchi e sparvieri addobbati con collari di velluto, fibbie dorate, bottoni d’argento, cappucci ornati di perle, lacci di seta e catene di oricalco. E poi: stoffe e panni preziosi, corazze cesellate, selle finemente lavorate, lance, scudi, mazze e armature con inserti d’oro e d’argento. Una festa memorabile, alla faccia del popolo affamato. Ciao Teresa Ramaioli
(Rispondi)
 
iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 15/10/14 alle 17:57 via WEB
VIOLANTE VISCONTI ---Dopo aver consumato pranzo e matrimonio, Lionello decise di lasciare la moglie dai suoceri, per concedersi con amici una visita per le città del Piemonte, visto che con la dote pagata dai Visconti gli vennero donate le città di Alba e di Cuneo.A ogni tappa il duca d’Anversa mangiava e beveva finché, trangugiato l’ennesimo boccale e spolpato l’ennesimo fagiano, Lionello si ammalò e morì, stroncato dai postumi di un’indigestione, lasciando Violante vedova dopo neanche quattro mesi di matrimonio. Il colpo fu duro, per la ragazza. Passata la delusione e tolto il lutto, Violante si affidò al padre e al fratello, che iniziarono a guardarsi intorno alla ricerca di un altro partito, per rafforzare il proprio potere. Passarono nove anni, durante i quali la giovane vide amiche e cugine sposarsi con nobiluomini e valorosi cavalieri. Indossò ancora il velo nel 1377. I Visconti erano immischiati in una contesa coi marchesi di Monferrato per il controllo di alcuni castelli. Occorreva un accordo che permettesse a Milano di radicarsi nelle terre piemontesi, per portare avanti i propri interessi. L’intesa fu trovata :Violante divenne consorte di Secondotto Paleologo. Un personaggio malvagio, superbo, intrattabile. Un marchese che in realtà la Biscia voleva raggirare, strappandogli Asti. L’unione ebbe vita breve, meno di un anno. Nel dicembre 1378 Secondotto, durante una trasferta a Langhirano, nei pressi di Parma, bisticciò con un giovane scudiero. In preda a un raptus, cinse il collo del malcapitato con entrambe le mani, tentando di strangolarlo. Un cavaliere del suo seguito intervenne per impedire al marchese di finire l’opera, colpendolo al capo con la propria spada. I medici tentarono di sanare la ferita. Non ci fu nulla da fare. Secondotto morì e Violante si ritrovò ,per la seconda volta,di nuovo vedova. Nel frattempo, la gotta si portò via suo padre Galeazzo, lasciando le redini del dominio lombardo al di lui fratello Bernabò e al figlio Gian Galeazzo. Tra i due s’innescò un’acerrima battaglia. Entrambi bramavano lo scettro solo per se stessi. Provarono a riappacificarsi. Bernabò diede in sposa sua figlia Caterina proprio a Gian Galeazzo, previa dispensa papale, necessaria in caso di nozze tra cugini. Violante, ancora una volta, divenne una pedina sullo scacchiere politico-dinastico. Il fratello le impose il matrimonio con un altro cugino, Ludovico, quartogenito dello zio-rivale. Era il 1381. La giovane dovette accettare. Nel 1385 Gian Galeazzo tese un tranello a Bernabò, facendolo arrestare e imprigionare. La stessa sorte toccò ai suoi figli maschi, Ludovico compreso. Nuovo dolore per la giovane Visconti, questa volta non per il triste Fato, ma per mano dell’ambizioso e malvagio fratello. Bernabò morì dopo pochi mesi di prigionia, nelle segrete del castello di Trezzo d’Adda. Ludovico, invece, restò in prigione per anni, morì nel 1404. Inutili le suppliche di Violante, suo fratello non volle sentire ragioni. Il cognato-cugino era un pretendente al trono troppo scomodo. Doveva restare in catene per sempre.Violante delusa si rinchiuse nel castello di Pavia, consolata dalla madre Bianca ( aveva incoraggiato e sostenuto il tradimento del figlio). Violante ammalatasi, consumata forse più nell’animo che nel corpo, si spense nel 1386.Ciao Teresa Ramaioli (2)

 
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IUNCO1900 ...E I PENSIERI DI PIERLUIGI VALLI

Post n°15924 pubblicato il 16 Ottobre 2014 da dinobarili
 

IUNCO1900...

E

I PENSIERI DI PIERLUIGI VALLI

iunco1900
iunco1900 il 16/10/14 alle 16:54 via WEB
se si fa una cattiva azione verbale ad una persona non si vede e nemmeno rimane traccia di ciò che si dice. Tutto se ha una memoria lunga diversamente non rimane traccia. mimmo
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 16/10/14 alle 19:10 via WEB
Ciao mimmo - grazie della visita e del commento. Buona serata. Dino
(Rispondi)

 

 
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CP2471967... E L'IMPORTANZA DEI SALUTI

Post n°15923 pubblicato il 16 Ottobre 2014 da dinobarili
 

CP2471967...

E

L'IMPORTANZA DEI SALUTI

cp2471967
cp2471967 il 16/10/14 alle 13:57 via WEB
Saluti
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 16/10/14 alle 16:29 via WEB
Ciao - grazie dei saluti e buona serata. Dino
(Rispondi)

 
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DONNA.S... E L'IMPORTANZA DEI GIORNI

Post n°15922 pubblicato il 16 Ottobre 2014 da dinobarili
 

DONNA.S...

E

L'IMPORTANZA DEI GIORNI

DoNnA.S
DoNnA.S il 16/10/14 alle 12:15 via WEB
Sono d'accordo con quanto hai scritto. Però ci sono giorni che sembrano uguali e banali nella loro quotidianità, nei quali non vedo alcuno creatività o poesia. Altri in cui accade di assaporare una piccola gioia, una risata, un particolare diverso dal solito, ecco che allora, queste piccole cose colorano alcune giornate. ciao Dona
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 16/10/14 alle 16:24 via WEB
Ciao Dona - Bel commento molto significativo. Però, devi ammettere che noi dobbiano fare di tutto per trasformare i giorni... in momenti di vita. Dino
(Rispondi)

 
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AN520...E IL BLOG

Post n°15921 pubblicato il 16 Ottobre 2014 da dinobarili
 

AN520...

E

IL BLOG

an520
an520 il 16/10/14 alle 10:00 via WEB
hai ragione DINO,ma non tutti possono farlo, o semplicemente non non voglia,io vedo che tu pubblichi molto,ma la maggioranza dei blog è ferma da anni..io oggi ho pubblicato ciao anna
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 16/10/14 alle 16:17 via WEB
Ciao Anna - Hai ragione. Io scrivo molto... forse troppo. Ma, scrivere è come sentirsi vivo. La comunicazione è vita. Dino
(Rispondi)

 

 
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I PENSIERI DI PIERLUIGI VALLI

Post n°15920 pubblicato il 16 Ottobre 2014 da dinobarili
 

I PENSIERI DI PIERLUIGI

"Ciò che si fa ...si vede

ciò che solo si dice...

no"

Pierluigi

 

 
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IL RISO di Teresa Ramaioli

Post n°15919 pubblicato il 16 Ottobre 2014 da dinobarili
 

IL RISO 

di

Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo il 14/10/14 alle 14:02 via WEB
IL RISO----Nei libri di ricette del ‘300 e del ‘400 ci sono molti piatti a base di riso, come nel Libro de Arte Coquinaria di Maestro Martino da Como, ma gli autori sono tutti cuochi di corte, evidentemente il costo non aveva importanza. La diffusione del riso porta una data certa: quella di una lettera del 27 settembre 1475 inviata da Galeazzo Maria Sforza al Duca di Ferrara, nella quale annuncia il dono di 12 sacchi di riso da semina perché “potesse sperimentare nelle sue terre la coltivazione del riso, pianta coltivabile anche in terreni acquitrinosi.” Il riso veniva coltivato anche nelle abbazie cistercensi, l’Abbazia di Chiaravalle si impegnò alla selezione e alla semina di varietà sperimentali. Il contributo letterario al riso è di Carlo Maria Maggi (1630-1699), lettore di latino e greco presso le Scuole Palatine, Segretario del Senato di Milano, Accademico della Crusca, autore di poesie e commedie in milanese, ed è relativo alla sua passione per il ris in cagnon, citato nella sua commedia “Il Barone di Burbanza” (Atto III° Addio di Meneghino): El vost car Meneghin/ El va in lontan paes…/ Se pu no s’vedaremm, a revedès!/ Mortadell di Tri Scagn/ Busecca de la Goeubba / Passaritt di Trii Merla / Ris in cagnon del Fus… Senza dimenticare la golosità di Carlo Porta per il risotto giallo; cantava le lodi alla consorte Vincenzina Prevosti per le sue doti culinarie espresse soprattutto nella cura riservata al risotto e altrettante lodi al cuoco della sua osteria preferita, l’Osteria de La Nos, nella piazza dove ogni mercoledì e sabato si teneva il mercato di cavalli e bovini più importante della Lombardia (oggi piazza XXIV maggio).Ciao Teresa Ramaioli

 
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DISEGNO DI TERESA RAMAIOLI

Post n°15918 pubblicato il 16 Ottobre 2014 da dinobarili
 

DISEGNO DI TERESA RAMAIOLI

"Buon Venerdì...a tutti"

DIARIO CORALE

 del

 17 ottobre 2014

 
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punto di vista BLOG E L'ARTE

Post n°15917 pubblicato il 16 Ottobre 2014 da dinobarili
 

punto di vista

BLOG…

E L’ARTE

Il Blog è un Diario. Il Diario per essere tale ha bisogno di essere scritto tutti giorni. Infatti, ogni giorno è un giorno nuovo con nuove sensazioni, emozioni, e fatti da raccontare. Ecco perché è importante il “fattore artistico” quell’arricchimento particolare che rende ogni cosa piacevole. Sono, infatti, le cose piacevoli che rendono piacevole la vita di ogni giorno. Buona giornata. Dino

 
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CARMELA E IL CASTELLO DELLE ALLODOLE racconto (775) di Dino Secondo Barili

Post n°15916 pubblicato il 16 Ottobre 2014 da dinobarili
 

16 OTTOBRE 2014

ALMANACCO DI STORIA PAVESE

Trivolzio – 16 ottobre 2014 – Giovedì - 12.00

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

775

Carmela e il Castello delle Allodole

I giorni del mese passano a volte lenti… altre volte velici. Una persona non fa in tempo a guardare il calendario e si trova a metà mese… Dopo poco … il mese è terminato e i programmi e buoni propositi vanno a farsi benedire. Un anno fa, è accaduto la stessa cosa alla Dott. Carmela, quarant’anni, bellissima, Dirigente di una Agenzia Commerciale a Milano, abitante a Pavia. Alcuni lettori si sono chiesti come mai i personaggi dei racconti di questo Blog abitano tutti a Pavia. Ovvio… Pavia è una città di settantamila abitanti circa… a venticinque chilometri da Milano. Per molte persone che lavorano a Milano, Pavia è la città ideale. Una città con una sua identità storica che la rende unica nel panorama lombardo. A Pavia sono arrivati i Longobardi del Re Alboino. Anche Alboino, prima di arrivare a Pavia si era fermato a Milano. Poi, visto che Milano, fin da allora (anno 569) era troppo vasta, difficile da conquistare e da controllare… ha preferito fermarsi sulle rive del fiume Ticino alle porte di Pavia. Se fosse stato per Alboino… sarebbe rimasto sulle rive del Ticino a pescare e a cacciare per il resto dei suoi giorni. Invece, c’era Rosmunda, sua moglie, la quale, ogni tanto entrava in incognito in Pavia e vedeva le bellissime donne pavesi che sfoggiavano un lusso oltre ogni limite. Alboino, dopo tre anni di permanenza sulle rive del Ticino, stanco di farsi ripetere per la centesima volta da Rosmunda “allora, quando ti decidi a prendere Pavia? Entrare in città ed essere eletto Primo Re dei Longobardi?” Con una storia così… come fa una persona a rinunciare a Pavia. Anche la Dott. Carmela era dello stesso parere. Lavorare a Milano va bene, anzi benissimo… Il bello, però, è abitare a Pavia… città bagnata dal Ticino. Ogni mattina, Carmela apriva la finestra del suo appartamento in Pavia e aveva davanti le verdi colline dell’Oltrepò Pavese. In lontananza si vedevano le cime dei monti dell’Appennino. Ogni volta, La Dott. Carmela si proponeva di fare una passeggiata in Oltrepò. Poi, arrivava la fine del mese e il progetto rimaneva irrealizzato Un anno fa, invece, Carmela aveva proprio deciso di fare ciò che aveva in mente. Era appena passata la metà del mese e, una mattina aveva aperto le imposte del suo appartamento. Come un sogno le erano apparse la verdi colline dell’Oltrepò ed il proposito…”Questa volta vado davvero a scorrazzare sulle Colline dell’Oltrepò Pavese” Quando si passa dalle parole ai fatti le cose, però, si complicano e ci vuole volontà e decisione. Carmela non voleva andarci sola. Ne parlò con la sua amica e coetanea Michela. Le due quarantenni non erano soltanto amiche … si confidavano ogni cosa. Michela si era lasciata con il moroso ed era giù di corda. Carmela cercava di rincuorarla. “Michela non prendertela. Anch’io, un anno fa, ho lasciato il moroso. In un primo tempo mi sono sentita un po’ depressa, poi ho cominciato a sognare un nuovo amore… Ora ho una proposta da farti. Una passeggiata in Oltrepò. Mi hanno detto che ci sono Castelli favolosi… delle vere proprie rarità. Anzi, proprio ieri, nella cassetta delle lettere, ho trovato un invito. Dice. “La S.V. è invitata al Castello delle Allodole per la Festa dell’Uva. Il programma prevede un pranzo superlativo. Il ballo sull’aia e l’elezione di due Regine… la Regina dell’Uva Bianca e la Regina dell’Uva Nera. Si prega confermare la prenotazione” Michela colse al volo la proposta di Carmela la quale provvide alla conferma della prenotazione. Ormai era fatta. Anche Michela si era calmata. Si era convinta che “morto un Papa … se ne elegge un altro”. Del resto nella vita tutto è Destino… Ciò che deve accadere… accade comunque. Carmela e Michela si prepararono per l’appuntamento della Festa dell’Uva e cominciarono a fare ricerche sul Castello delle Allodole. Carmela ne parlò con il suo Direttore Generale, il Dott. Alfonso, il quale si meravigliò della domanda. “Come, Carmela non sai che il proprietario del Castello delle Allodole sono io? Anzi, sono proprio contento che tu e la tua amica Michela avete deciso si partecipare alla Festa dell’Uva. Ero proprio alla ricerca di due bellissime quarantenni da proporre come Regine dell’Uva Bianca e dell’Uva Nera. Le due Regine una volta elette verranno inviate ambasciatrici del Castello delle Allodole in molti paesi dell’Europa. Sarà l’occasione per far conoscere il nostro meraviglioso Castello” Dopo una simile affermazione Carmela si sentì orgogliosa di partecipare alla Festa dell’Uva. Carmela e Michela sono state elette Regine e in tale occasione sono stati eletti anche due Re, Ottavio e Settimio con il compito di fare da cavalieri alle due dame. Il fatto è che Ottavio e Settimio erano due cinquantenni “immagine”… ai quali era impossibile resistere. Ottavio si innamorò di Carmela e Settimio di Michela con i risultati che i lettori di questo Blog possono immaginare. - Questo è il racconto 775 scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per… il piacere di chi scrive… e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino

 
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GIARDINO ALPINO di Teresa Ramaioli

Post n°15915 pubblicato il 16 Ottobre 2014 da dinobarili
 

GIARDINO ALPINO 

di

Teresa Ramaioli

 
iltuonoilgrillo il 14/10/14 alle 14:07 via WEB
Pavia, Romagnese, il giardino alpino Agli amanti della natura e delle passeggiate nel verde, Pavia offre molto. Si parte dallo storico Parco Vernavola, senza dimenticare la natura delle sponde del Ticino. Il Parco della Vernavola è ciò che rimane dell'antico Parco Visconteo del XIV secolo. Gli orti botanici più interessanti da visitare sono l'Orto Botanico dell'Università di Pavia, i pieno centro storico, e il giardino Alpino di Pietra Corva sulle colline dell'Oltrepo. L'Orto Botanico dell'Università di Pavia, in via S. Epifanio 14, fu fondato nel 1773 dagli Asburgo d'Austria nei locali dell'ex convento di S. Epifanio. E' grande circa tre ettari, molto se si pensa alla sua posizione nel centrocittà. I visitatori potranno ammirare l'arboreto, la serra delle piante, la serra caldo-umida, le angiosperme, le gimnosperme e numerose altre collezioni. Il Giardino Alpino di Pietra Corva si trova nel comune di Romagnese e fa parte della Rete degli Orti Botanici della Lombardia, insieme a quelli di Bergamo, Bormio, Milano Brera, Milano Cascina Rosa. Il giardino, specializzato in piante montane (ne ospita circa 1300 specie, sorge a 950 metri di altitudine, sulle pendici del Monte Pietra di Corvo ed è stato fondato da Antonio Ridella veterinario, naturalista e grande appassionato di botanica. Ciao a tutti gli amici del blog Teresa

 
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PENSIERI SPARSI DEL 16 OTTOBRE 2014

Post n°15914 pubblicato il 16 Ottobre 2014 da dinobarili
 

PENSIERI SPARSI DEL 16 OTTOBRE 2014

“La passione è alla base del successo”

Dino

 
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STEFANO BROCCA ...E LA VITA NON E' UN GIOCO

Post n°15913 pubblicato il 16 Ottobre 2014 da dinobarili
 

STEFANO BROCCA ...

E

LA VITA NON E' UN GIOCO

franzkline
franzkline il 15/10/14 alle 19:50 via WEB
Non è un gioco ma a volte bisogna far emergere il "fanciulletto" che è dentro di noi, ci fa vivere meglio la vita come fosse il nostro gioco preferito. Ciao Dino le tue parole sanno sempre dove colpire
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 16/10/14 alle 09:12 via WEB
Ciao Stefano - hai ragione. Bisogna far emergere il ""fanciulletto". Bisogna avere spirito e creatività. Solo gli artisti ne sanno qualcosa. Dino
(Rispondi)

 

 
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MADDALENA ...E "AI NOSTRI TEMPI"

Post n°15912 pubblicato il 16 Ottobre 2014 da dinobarili
 

MADDALENA ...

E

"AI NOSTRI TEMPI"

maddamark
maddamark il 15/10/14 alle 20:02 via WEB
Ciao Dino, mai dire "ai miei tempi"!!!I tempi sono cambiati.....non sono cambiati i ragazzi ma è la famiglia che è cambiata.....sono cambiati gli esempi.....le esigenze.....le necessità...le pretese.....Noi "datati" ci perdiamo in tutto questo......Un salutone Maddalena
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 16/10/14 alle 09:06 via WEB
Ciao Maddalena - hai ragione "noi datati" pensiano a quando eravamo giovani noi... le nostre speranze, le nostre illusioni...Dino
(Rispondi)

 
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MADDALENA ... E IL RACCONTO FEDERICA (774)

Post n°15911 pubblicato il 16 Ottobre 2014 da dinobarili
 

MADDALENA ...

E

IL RACCONTO DI FEDERICA (774)

maddamark
maddamark il 15/10/14 alle 19:50 via WEB
Carissima Federica, la felicità non è sempre quella che tu cerchi....la felicità è ovunque.....basta saperla riconoscere....Auguri ragazza......
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 16/10/14 alle 08:59 via WEB
Ciao Maddalena - Hai ragione. La felicità è ovunque. Basta vederla. C'è anche nel Blog. Dino
(Rispondi)

 
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MADDALENA ...E L'IMPORTANZA DEL BLOG

Post n°15910 pubblicato il 16 Ottobre 2014 da dinobarili
 

MADDALENA ...

E

L'IMPORTANZA DEL BLOG

maddamark
maddamark il 15/10/14 alle 19:44 via WEB
...e che mai si incontreranno.....però fa molta compagnia.....parlare con uno sconosciuto è più facile....ciao Maddalena
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 16/10/14 alle 08:53 via WEB
Ciao Maddalena - il Blog è un mezzo stupendo. Mette in comunicazione persone che altrimenti non avrebbero altro modo per incontrarsi. Dino
(Rispondi)

 

 

 
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MADDALENA...E IL RACCONTO DI ARIANNA

Post n°15909 pubblicato il 16 Ottobre 2014 da dinobarili
 

MADDALENA ...

E

IL RACCONTO DI ARIANNA

maddamark
maddamark il 15/10/14 alle 19:41 via WEB
....eh si qui vale proprio il proverbio "aiutati che il ciel t'aiuta". A volte basta una piccolissima spinta per cambiare le cose. Ciao un salutone Maddalena
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 16/10/14 alle 08:47 via WEB
Ciao Maddalena - Hai ragione. Aiutati che Dio ti aiuta. Era valido ieri... ed è valido oggi. Buona giornata. Dino
(Rispondi)

 

 
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I PENSIERI DI PIERLUIGI VALLI

Post n°15908 pubblicato il 16 Ottobre 2014 da dinobarili
 

I PENSIERI DI PIERLUIGI VALLI

Ogni giorno è un sogno…

sta ad ognuno di noi trasformarlo in realtà”

Pierluigi

 
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