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DAL WEB: Codice Penale/Libro II/Titolo IX Titolo IX: DEI DELITTI CONTRO LA MORALITA' PUBBLICA E IL BUON COSTUME Art. 529 Atti e oggetti osceni: nozione Agli effetti della legge penale, si considerano "osceni" gli atti e gli oggetti, che, secondo il comune sentimento, offendono il pudore. Non si considera oscena l'opera d'arte o l'opera di scienza, salvo, che, per motivo diverso da quello di studio, sia offerta in vendita, venduta o comunque procurata a persona minore degli anni diciotto. MIE CONSIDERAZIONI L'osceno non è definibile in assoluto. Il codice penale lo definisce come ciò che secondo il sentimento offende il pudore. Sul pudore nel web non ho trovato nulla di definito in modo certo, quando abbinato alla sfera sessuale. Ho invece trovato sul dizionario etimologico online questa definizione, che anche se più generica, mi sembra definita: Può sembrare semplice ora. In realtà questa definizione del pudore rimanda il problema alla definizione alla parola "disonestà", sulla quale a sua volta non ho trovato nulla di definito in modo certo. Ho trovato invece due definizioni di "onesto", supponendo di negare la sua definizione: Nella prima definizione ci si rende subito conto che si ha un riferimento circolare, visto che siamo partiti da una legge. La legge richiama a definizioni successive che alla fine richiamano la legge stessa. Nella seconda definizione si rimanda alla definizione dei principi morali e del decoro. Sui principi morali unica definizione degna di tale nome, ma "leggermente" articolata, l'ho trovata, sempre nel web, nel Dizionario di etica dell'attività scientifica, di Gualberto Gismondi: ... il principio morale fondamentale è dato dall’attività morale del soggetto, come libera attività della volontà, e dalla costituzione del soggetto morale. Il termine principio morale qui specifica tre significati: principio sistematico, che unifica e sintetizza la totalità dell’etica; principio entitativo e conoscitivo, che costituisce la realtà etica nella sua totalità e la rende eticamente intelligibile; principio dell’unità e delle differenze della realtà etica. In questo modo, il principio morale è il soggetto morale. La ricerca sulla costituzione del principio morale è la ricerca sulla costituzione del soggetto morale. Tale ricerca è l’etica, come eticità o moralità. Tale identificazione fra soggetto morale e principio morale conferisce all’etica la sua struttura di sapere pratico normativo. Il soggetto è soggetto morale in quanto soggetto pratico ed è soggetto pratico in quanto è normativo. Ciò spiega perché, esponendo la costituzione del soggetto morale, se ne enuncia la normatività. La costituzione del soggetto morale costituisce la sua imperatività. L’unità di questa costituzione è il principio morale o della moralità. Il soggetto pratico, l’uomo come soggetto morale, è costituito dalla coscienza, nella quale e con la quale egli avverte la presenza, che costituisce e caratterizza la sua struttura e che lo qualifica nella sua umanità. Tale struttura è quella di un’esigenza nella quale si esprime la sua dimensione morale. In quanto esigenza che si esprime, essa è propriamente: coscienza, ossia avvertenza, consapevolezza, conoscenza. In quanto esigenza che si esprime essa è propriamente anche: legge, dovere, imperativo, valore. L’esigenza come legge è la stessa realtà dell’uomo, la sua essenza esistente. Nel fatto dell’esigenza emergono i due aspetti correlativi e inseparabili della dimensione morale: la coscienza e la legge. Nella sua costituzione morale, l’uomo è coscienza che è legge e legge che è coscienza. La coscienza è la voce, il comando della legge. La legge è la realtà, il contenuto della coscienza. Questa unità di coscienza e legge costituisce la soggettività morale o pratica. La coscienza è la promulgazione dell’uomo a se stesso come compito che è lui stesso, e come compito al quale è impegnato. L’uomo sa di dover vivere da uomo e questa conoscenza è il suo imperativo primordiale, la sua obbedienza originaria. La fedeltà nativa alla coscienza che gli rivela il suo dovere di vivere, è l’uomo stesso, in quanto imperativo e dovere. Questa particolarità della condizione umana si può esprimere anche nei seguenti termini: l’esigenza è posta all’uomo che se la trova in sé come dato del suo esistere. Essa è la sua stessa realtà, che egli non produce, ma che trova nella sua interiorità, come elemento proprio e originario. Essa è posta dall’uomo, ossia si pone col porsi stesso dell’uomo. I termini “porsi” e “posta da” indicano e definiscono la coscienza che, quindi, è il porsi della legge dell’uomo da parte dell’uomo. Lo stesso è della libertà, che non è l’uomo a darsi, ma che l’uomo trova in sé e che anch’essa è la sua legge. L’esigenza che caratterizza l’uomo come soggetto morale, quindi, è l’uomo stesso nella sua coscienza, nella sua legge e nella sua libertà, considerate nella loro unità inscindibile. Tale unità forma la dimensione pratica del soggetto morale e lo stabilisce come principio morale fondamentale, del quale l’etica è lo svolgimento (Molinaro, 1990, 358-361). La struttura etica dell’etica filosofica e dell’etica teologica è dunque comune. Entrambe sono scienze normative pratiche. Per entrambe il principio morale fondamentale è il soggetto pratico o agente. Entrambe si costituiscono come svolgimento teorico di questo principio. Per questo si concentrano sulla coscienza, vista come luogo integrale del mondo etico. Manca il decoro. Ho trovato: Che rimanda però alla definizione: A questo punto, stufo, mi sono rifiutato di andare a cercare il significato di rispetto, e mi sono accontentato della prima parte, tanto ho capito che anche là sarei finito a qualcosa che richiama la volontà dell'uomo, e ho riassunto la precedente definizione così: Riassumendo: Dato che la libera attività della volontà è individuale, e l'importanza che viene data all'uomo dall'uomo stesso pure, in quanto ognuno ha una sua propria volontà ed ognuno dà all'uomo l'importanza che decide di dare, ne deduco che: pudore: sentimento di vergogna che induce avversione alle cose non conformi alla libera attività della volontà di ogni singolo uomo e alla importanza che viene data all'uomo, nell'aspetto, da ogni singolo uomo Rivediamo ora la legge: Agli effetti della legge penale, si considerano "osceni" gli atti e gli oggetti, che, secondo il comune sentimento, offendono il pudore. = = Agli effetti della legge penale, si considerano "osceni" gli atti e gli oggetti, che, secondo il comune sentimento, offendono il sentimento di vergogna che induce avversione alle cose non conformi alla libera attività della volontà di ogni singolo uomo e alla importanza che viene data all'uomo, nell'aspetto, da ogni singolo uomo . Ovvero, la legge stabilisce che è osceno ciò che, secondo il comune sentimento, ogni singolo individuo considera come osceno. nessuna entità prodotta dall'essere umano è da considerarsi oscena. Riguardo invece a tutto ciò che non è prodotto dall'essere umano, quindi "naturale", non vedo cosa ci possa essere di osceno, per cui concludo affermando che: NULLA E' OSCENO Mi si potrebbe obiettare che per "comune", si intende almeno la maggioranza degli esseri umani, e allora potrei affermare che: E' OSCENO CIO' CHE E' RITENUTO OSCENO DALLA MAGGIORANZA DEGLI ESSERI UMANI Questo però richiede che per ogni entità da definire oscena o meno, ci debba essere una votazione nella quale la maggior parte degli esseri umani della comunità voti quella entità come oscena. Beninteso, non la maggior parte dei votanti, ma degli esseri umani. Altrimenti, se si vuole che sia sufficiente la maggior parte dei votanti, si deve garantire che tutti gli esseri umani componenti della comunità siano invitati alla votazione. In caso contrario il risultato della votazione lederebbe i diritti di parte dei componenti della comunità che non hanno votato. CHE NE PENSATE VOI CHE AVETE AVUTO IL CORAGGIO DI LEGGERE FINO A QUA'?
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Carmela, io, ora, stò solamente cercando, il più obiettivamente possibile, di capire se è così semplice risolvere il problema dell'offesa al comune senso del pudore oppure no, in particolare legato alla libertà degli individui quindi alla democrazia. E' ovvio che io avevo già delle idee da prima di pubblicare questo post, così come ce le hai tu. Ma dato che ho visto intorno a me, sia nel resto della realtà sia nella comunità di Libero, persone che sembrano avere idee differenti, sia dalle mie, sia da altre persone, e queste altre persone a loro volta sembrano averle differenti tra loro, e dato soprattutto che in vari tentativi di confrontare le mie idee con quelle degli altri al di fuori del mio blog, per capire con chiarezza quali sono queste altre idee, verificare quali siano più corrette, e magari cambiare idea io stesso, ma anche vedendo altre persone confrontarsi tra loro, mi sono trovato spesso, ed anche ad altre persone è successo, nella impossibilità sia di avere risposte a domande di chiarimento sulle idee dell'altro, sia di esporre le proprie, sia quindi di analizzarle entrambe a fondo per comprendere cosa fosse più giusto, così come è capitato ad altri, e ad altri fra loro, ma non solo su questo arogmento, ma proprio in generale, come difficoltà del confrontarsi, ho deciso di tentare di risolvere o almeno chiarire il problema in un territorio, ovvero il mio blog, dove, dato che è sotto la mia responsabilità, ed ho gli strumenti per gestirlo, cerco di garantire la massima libertà di espressione e di confronto possibile, nei limiti del rispetto reciproco, ovviamente, di chiunque abbia interesse, come me, al problema, senza limiti di tempo, di numero di righe, o quant'altro. Chi vuole scrivere tanto lo può fare, chiunque può scrivere quello che vuole, basta che si seguano due principi: il rispetto di tutti e la volontà di andare a fondo, senza comunque obbligare nessuno a massacrarsi il cervello. Inoltre, data appunto la apparente diversità di idee in merito all'argomento, ho deciso di cercare un riferimento che sia, per accettazione o per imposizione, uguale per tutti, e l'unico che sono riuscito a trovare è proprio la legge italiana, in particolare la legge che definisce cosa sia osceno. Mi si potrebbe obiettare che questo punto dipartenza è valido solo per l'Italia, ma di meglio al momento non ho trovato, e ritengo che si possa partire da questo, per poi, eventualmente trovato un accordo, andare ad analizzare le leggi di altri paesi. Definito questo punto di riferimento, ho cercato di chiarire questa legge, in modo che fossimo tutti d'accordo sul suo significato, e nel mio tentativo, dizionario alla mano, ho ricavato quelle definizioni alla fine del post seguendo il percorso ivi descritto. Se ritieni che tutto questo sia un approccio metodologico sbagliato, o se ritieni che io mi sia sbagliato in qualche passo nel tentare di chiarire la legge, ti rinnovo la preghiera di dirmelo specificandone i motivi. Te lo chiedo in particolare anche perchè nel tuo primo intervento tu hai scritto che "è proprio questa impronta che non mi piace e non la condividerò mai", ed io ho pensato che ti riferissi al mio modo di approcciare il problema, nel qual caso sarei interessato a sapere perchè non ti piace e non la vuoi condividere.
Tornando sulla apparente semplicità dell'argomento, per esempio, nel tuo primo intervento affermi che è osceno chi non sente dentro di sè l'imperativo morale, e concordo in pieno. Tuttavia questa affermazione mi fà porre due problemi, che rivolgo a te anche: il primo, è questo: se una persona non sente dentro di sè l'imperativo morale, deve essere considerata un individuo con meno diritti di una persona che invece lo sente, oppure no, salvi i diritti di libertà e tutela di ognuno? Io ritengo di no, come democratico. E tu? Ed il secondo problema: E' possibile che una persona senta dentro di sè un imperativo morale verso principi morali differenti da quelli che percepisce un'altra persona? Io dico di sì. E tu? Se confermi anche tu, ne puoi dedurre che la presenza o meno dell'imperativo morale, e la sua definizione, debbano essere stabiliti in qualche modo, e dato che hai parlato di democrazia, nella quale anche io credo, ritengo debbano essere gestiti democraticamente, ovvero a maggioranza. Così come accetteresti che la definizione che ho ricavato della legge sia corretta, ovvero che l'osceno è soggettivo e la legge lo gestisce a maggioranza ("comune" senso). Se in nome della democrazia mi tocca sopportare che lo psiconano stia al governo, allora devo anche accettare che la maggioranza, se ha votato positivamente, ritenga non osceno mostrarsi nudi in un bar del centro alle 12:30, per assurdo ovviamente, e per non fare esempi drammatici e dolorosi. Fà male, ma è così, se si vuole essere fedeli agli ideali di democrazia, che ritengo, a naso, ovvero senza averci fatto una indagine tipo questa, e quindi non al 100% sicuro, quelli che meglio garantiscono la massima libertà individuale per tutti. Un altro esempio preso proprio da te: tu dici "non siamo nati in una tribù africana e abbiamo inventto i vestiti". Ok, ma immagina che i membri di questa tribù emigrassero in Italia (di questi tempi è facile, eheheh), proliferassero come conigli, e diventassero la maggioranza. Quale diverrebbe il comune senso del pudore? Dici che "ci siamo dati leggi e regolamenti per ogni cosa e chi non le rispetta viene punito, questa è la democrazia". Ok, sono perfettamente d'accordo, è la migliore regola, infatti la prima cos che ho fatto è stata di andare a vedere cosa dice la legge. Ma una volta "decifrata", non secondo miei scopi, almeno consciamente, ma dizionario alla mano, ne è uscito fuori per l'appunto che la legge delega alla comunità la definizione di "osceno", in quanto "comune" quello significa. Ti ripeto Carmela, posso essermi sbagliato, quindi ti chiedo, per l'ennesima volta, di verificare tutto il mio procedimento e mostrarmi dove ho sbagliato, se ho sbagliato, nell'arrivare a questa interpretazione della legge. E questo è il problema riguardo all'osceno, che la legge non dà nulla di certo ed oggettivo. Secondo me, questo è il vero problema. La cui soluzione può essere solo l'utilizzo di metodi democratici, per risolverla. Non vedo altra via, per chi crede nella democrazia.
Perdonami Carmela ma devo correggerti: io non chiedo quì, in origine, se "alcuni video a carattere sexy sono osceni oppure no", come hai inteso tu. Io quì per prima cosa vglio capire cosa dice la legge, e seconda cosa, voglio capire come sia corretto applicarla. Riguardo al regolamento di Libero, non ho nulla da obiettare che venga rispettato, anzi, sono il primo a dire che Libero deve essere sollecitato a farlo, e anche da parecchio tempo. E per esempio, suggerirei di chiedere a Libero di rendere pubbliche le logiche secondo cui decide quali sono i video più visti, i più rilevanti, ecc... E lo richiederei anche per i blog, i profili, e quant'altro, perchè ho l'impressione che avremmo delle sorprese conoscendo quelle logiche. Ma già quà si evidenzia il problema di cui al presente blog. Nel momento in cui lo staff di Libero deve decidere se un video è osceno o no, e quì finalmente arrivo a quello che intendevi tu, ma non come prima richiesta, solo come conseguenza del ragionamento del post e sopradetto, a cosa si appella, visto che la legge stessa parla di comune senso del pudore? Visto che la comunità di Libero è definita, potrebbe appellarsi al comune senso del pudore degli utenti di Libero, ma non è detto che corrisponda a quello nazionale, e non è detto che quello nazionale sia ora quello di 30 anni fà. Ancora peggio, quando si tratta di proporre nuove regole, allora no, allora devo rendermi conto che la comunità è vasta, e che non basta una iniziativa alla quale rispondono anche molti utenti ma nulla in confronto alla totalità degli utenti, possono essere utenti "rilevanti", ma in democrazia conta il numero, non l'importanza. Altrimenti dovremmo accettare esplicitamente sistemi come l'oligarchia", o la monarchia, o la "rilevantocrazia", e a me essere condizionato da minoranze non stà bene. Accetto solo la maggioranza, come principio democratico. Ma ci sarebbero molte altre cose da dire su questo, e ne vorrei fare un post a parte, che comprende oltretutto la gestione della censura su Libero, che come sappiamo risulta per molti alquanto opinabie. Ora voglio solo mettere in chiaro il concetto di osceno, la legge italiana, e come applicarla. Questo è quanto riguardo all'approccio teorico. Ma ora, divagando, voglio scendere anche sul pratico, e seguirti quando dici che Libero stesso tende a farsi pubblicità tramite sesso, ovvero il sesso usato per altri fini, in particolare economici. Personalmente ritengo che questo sia definibile come osceno. Ma il problema è sempre quello: rispetto ad un singolo video, cosa può essere osceno? Per quanto mi riguarda è oscena anche una copertina dove c'è una ragazza neanche tanto svestita, ma che mi guarda con occhio ammiccante, di un video che invece parla d'amore tra due persone. Io interpreto quella copertina come l'invito, diretto a me, di una ragazza semisvestita, ad offrirsi, a me. Quindi guardo il video, che invece contiene una stupenda storia d'amore, anche con forti immagini di sesso se vuoi, ma come espressione di quell'amore. Bene, è una sensazione soggettiva, tutta mia, ma quella copertina la reputo oscena, alla stessa stregua, anzi peggio di altre copertine dove si vedono corpi completamente nudi e ammiccanti che però almeno corrispondono al contenuto del video. Eppure sono sicuro che altre persone reputano oscena la copertina del secondo tipo di video, e non la prima. Quindi non posso fare altro che appellarmi alla democrazia, per risolvere questo problema. Ne faccio una questione di metodo, al fine di difendere i diritti della maggior parte degli individui, seguendo i principi democratici, ai quali ti appelli anche tu. Spero sia stato chiaro Carmela, e spero vivamente che tu possa tornare a confortarmi, oppure a contestarmi puntualmente in qualche punto. Ma ti ripeto, questa di Libero è una problematica che voglio affrontare dopo, prima credo sia necessario mettersi d'accordo su significati e metodi. (che fatica). Un caro saluto. Silvio
A questo punto, cerco di riassumere quello che spero di aver interpretato bene sia il tuo pensiero: la legge delega le definizione di osceno alla comunità, e per "comunità" tu intendi le norme, usi, ed abitudini non scritte, visto che non c'è altro di definito in materia, ritenendo la votazione a maggioranza valida solo in contesti limitati come per esempio la famiglia. Vorrei aggiungere però un'altra cosa a questo punto: dato che hai ammesso che il mondo è in fase di cambiamento, e dato che secondo me quindi queste norme non scritte sono difficili da identificare, ne deduco che secondo te la legge è sbagliata e deve essere corretta, in modo da farsi carico di cosa è definibile come osceno e in quali contesti. Spero che tu possa fare un ultimo sforzo e almeno confermarmi questa sintesi che ho fatto sul tuo pensiero riguardo alla legge italiana sull'argomento, oppure contestarmela. Ti ringrazio ancora. Un saluto. Silvio
Secondo te, l'osceno è secondo la legge da considerarsi soggettivo, in quanto delegato alla comunità, definito caso per caso secondo il buon senso dei componenti la comunità, le norme non scritte, usi e abitudini e contesti. Lì dove ci siano controversie, deve intervenire l'operatore del diritto a derimerle, secondo principi gnerali, graduazione delle norme in base alla loro forza, ed altri strumenti della logica, all'interno del sistema legislativo e legale. Vorrei metterlo questo punto fermo, ma sono troppo tentato a chiederti chi più esattamente intendi come operatore del diritto? Immagino il sistema giudiziario, quindi in ultima analisi il giudice. E poi, sarebbe da indagare su ognuno degli elementi sui quali dovrebbe basarsi l'operatore del diritto: a quali principi generali ti riferisci? E a quali norme? E quali sarebbero gli altri strumenti della logica? Se puoi specificare meglio te ne sarei grato, altrimenti potremmo forse semplificare che tutto ciò viene delegato all'operatore del diritto. In questo caso, dato quanto si vede in giro dalle parti della giustizia, mi chiedo se su uno stesso caso un operatore possa giudicare in un modo ed un altro in modo differente. Ma anche nell'altro, sono quasi sicuro che andando ad approfondire questi elementi che tu hai elencato, troveremmo molteplici possibilità di interpretazione, in un senso o in un altro, anche limitando questi elementi al solo ambito legislativo, vista già la definizione del concetto di osceno. Almeno in contesti e numeri di individui sufficientemente limitati, non trovi più garante dei loro diritti aplicare, ove si può, una sorta di votazione a maggioranza, quando si evidenzi l'impossiiblità di mettersi d'accordo? Prova a darmi un parere succinto in modo che io possa aggiungere questo ultimo punto alla conclusione che riguarda te. Ti ringrazio ITA, hai dato un notevole contributo, anche se dovrai completarlo, eheheh. Un saluto. Silvio
http://tv.repubblica.it/copertina/polizia-violenta-contro-un-nudista/32086?video.
Dunque, questo caso si deve prendere, credo, da due punti di vista, ovvero da quello legale e da quello personale, così come stiamo facendo nel post riguardo alla legge italiana. Dal punto di vista legale, non sò quale sia la legge da quelle parti, ma se per esempio prevede che non si possa denudarsi in pubblico o se qualcuno si lamenta, e se qualcuno si è lamentato, gli agenti non avrebbero potuto fare altro. Non mi torna però che alla fine quel signore sia stato arrestato per sospetta ubriachezza in pubblico. Ma forse gli agenti volevano solo arrestarlo proprio per questo, non è detto che il motivo sia stato perchè era nudo. Nonostante la durezza delle immagini non mi sembra di aver visto particolare aggressività da parte dei poliziotti se non il minimo necessario per ridurre ad immobilità quel signore, che non voleva obbedire, ma solo un eventuale eccesso di uso di quell'infernale strumento presumo ai fini della loro incolumità nello svolgimento delle loro funzioni. Se fosse accaduto in Italia, in base alla tua impostazione, dovremmo scegliere se applicare il comune senso del pudore generale, o quello locale a quel contesto. Se applicassimo quello generale, dovremmo, secondo me, interrogare gli italiani uno per uno, e dare ragione alla maggioranza. E tutto sommato, se non sulla totalità, potremmo interrogare una buona parte di italiani, visto che il video è su internet, e ritengo che avremmo un ottimo indice del comune senso del pudore. Secondo altri invece, compreso te mi pare, si dovrebbe lasciar decidere ai giudici, che avrebbero ricavato loro quale fosse stato il comune senso del pudore in quel caso. Se invece applichiamo il comune senso del pudore contestuale, anche lì potremmo applicare il comune senso del pudore nazionale relativo a casi contestuali simili (per esempio la nazione si potrebbe scandalizzare se ci si denudasse durante una manifestazione religiosa di anziani ma non in una musicale di giovani) oppure applicare il comune senso del pudore dei soli individui presenti in quel contesto, ed in questo caso sfido i giudici a dedurre quale fosse, per cui non ci sarebbe da fare altro che interrogare i presenti, o più semplicemente la polizia non sarebbe dovuta intervenire se nessuno si fosse lamentato. Io avrei optato per il comune senso del pudore limitato a quegli individui nel caso che il comportamento di quel signore fosse stato inerente con quello del contesto (per esempio una riunione di nudisti), mentre mi sarei appellato al comune senso del pudore nazionale in questo caso, ma solo se avesse protestato almeno un individuo presente. Sull'elenco delle oscenità ipoteticamente riscontrabili credo ce ne siano abbastanza quà: il signore che si ubriaca, che si denuda, che resiste alla polizia, la polizia che intrviene fisicamente su quel signore, tentando di coprirlo, di bloccarlo, l'uso di quello strumento, la gente intorno che non interviene, e che riprende il tutto, l'eventuale non corretta applicazione della legge, ma dipende dalla legge stessa che non conosco, e la motivazione per l'arresto, se l'intento iniziale era di farlo rivestire, sia se esiste sia se non esiste una legge limitativa sul denudarsi in pubblico, ed il fatto che l'incidente non era stato reso noto al pubblico. Personalmente, ci sono alcune cose che hanno istintivamente offeso il mio senso del pudore. Dico istintivamente perchè riuscire a definire se questa mia reazione sia riferibile a principi etici e morali assoluti o condizionati dal sistema sociale in cui vivo è alquanto difficile, dovrei fare una seria analisi su me stesso ed un serio ragionamento su questi valori, per poter distinguere. Ci tengo a fare questa diffrenza, perchè secondo me l'offesa condizionata dal sistema sociale credo debba essere controllata e possibilmente estirpata dal "sentire" dell'essere umano, mentre quella assoluta dovrebbe essere tenuta nel massimo rispetto, in assoluto, da chiunque, anche solo nei confronti di un singolo essere umano. In ogni caso, mi ha offeso l'azione fisica dei poliziotti su quell'individuo, che anche se poteva offendere il senso del pudore di qualche presente, fisicamente non stava facendo male a nessuno, non stava limitando la libertà di nessuno, e nessuno sembrava essersi lamentato. Secondariamente, mi ha offeso l'uso del taser, come strumento che agisce sull'essere umano privandone la coscienza. Avrei preferito un intervento "manuale" dei poliziotti. Mi ha offeso che gli altri presenti non siano intervenuti a difesa di quel signore. Mi sembra di ricordare che proprio la costituzione americana prevede la possibilità di reazione di ogni suo cittadino nel caso ritenga che siano limitate le sue libertà fondamentali, ma anche lì sarebbe da indagare. COmunque mi ha offeso istintivamente, questo è un fatto. Mi ha comunque offeso il movente dell'arresto, perchè ritengo che chiunque sia libero di ubriacarsi dove vuole, se non lede la libertà altrui, ed anche il fatto che questa ubriachezza non sia stata accertata, ma solo sospetta. I poliziotti, prima di arrestarlo, avrebbero dovuto fargli un test. Infine, come analisi dettagliata al massimo, mi ha offeso l'evidente sovrappeso dei poliziotti, come mancanza di cura verso il prprio corpo, e come mancanza di rispetto verso il loro mestiere. Se ci fosse stata necessità di un intervento più impegnativo in termini di forza ed agilità, non mi sembra la forma migliore. Ma tutto questo dipende da quello che ho percepito da quello che hai scritto tu, quello che ho letto nell'articolo di Repubbica, e dal video che ho visto. Per quanto ne sò io potrebbe essere stato tutto organizzato espressamente, con parte degli attori o tutti cosciente e partecipe della rappresentzione. COse di questo tipo accadono sempre più spesso su internet. E questo è un problema, perchè impedisce la dovuta reazione a chi pensa che sia stato fatto apposta. E sarebbe da analizzare, credo. Ed ora, caro ITA, anche quì tocca a te, elencare cosa ne pensi a livello legale sia americano che italiano, e a livello tuo personale. Mi hai fatto fare una ulteirore faticaccia, e questa me la segno. :-) Grande ITA! Un saluto. Silvio
A Termini c'avemo 'na fontana
Le naiadi so' fatte a perfezione
Rutelli la ideò in maniera strana
Pe' dajie quattro bbelle posizzione
'sta fontana smentuata
quanno lhanno nnaugurata
li regazzini
sparorno zaganelle e detalini.
Chi e che è osceno? Rutelli che ha fatto la fontana? La sua opera d'arte? (anche se non è in vendita, puo inspirare pensieri di qualche natura, dunque puo essere oscena), quello che ha scritto il testo? Le parole con doppio senso? Quel che la canta? O io che la sto ad ascoltare e cantare?? Qualcuno puo dire che significa volgarità ma è sinonimo di osceno, o anche incultura. Oggi i ragazzi hanno internet:
http://www.youtube.com/watch?v=9M6yxT_klok
Mi risulta che tutto è soggettivo, no? Ma che c'entra Berlusconi? Lo ha visto qualcuno nudo alla fontana delle Naiadi facendo zaganelle? Per quello che fa lui ci sono tanti altri aggettivi!
Mi sembra che vi siete allontanati troppo del vero segnificato della parola.
Ma è normale che ci siano tante interpretazioni, sono pensieri della mente umana che anche essa è diversa da un individuo all'altro.
Lì, nella mente, possiamo trovare una risposta, facciamo un po' di psicologia.
La mente umana è divisata in tre elementi: il senso oggettivo, soggettivo e tra loro sta fisso il senso razionale. L'uomo, quando non supera il senso oggettivo, è quell'essere alla antica, con la mentalità della nonna. il forte senso oggettivo è attribuito anche agli animali, all'idiota, all'imbecille. Quando supera il senso oggettivo parliamo di quelli aperti al nuovo, quelli sempre giovani dentro, ma anche di pazzi finti e veri. I pazzi veri perdono la nozione oggettiva delle cose.
Quando il senso di relazione è ampio e annulla gli altri due si parla dell'uomo di genio, che puo essere buono o cattivo. Un equilibrio perfetto fra questi sensi non esiste, significherebbe che possono esistere uomini perfetti, il genio buono ci sta sulla terra raramente e dal genio cattivo non hai ancora un commento nel tuo blog.
In conclusione, perche viviamo nel terzo millenio, la maggioranza trova, volente o nolente, oggettivo non solo l'osceno ma anche tante altre cose, anche se ci sono tanti che si nascondono dietro il dito...
Non sò se la mia analisi e corretta, vedi tu...:-)
Quindi secondo me la tua interpretazione e corretta:"l'osceno è soggettivo, ed è ritenuto tale dalla comunità".
http://www.youtube.com/watch?v=9M6yxT_klok Buona serata! Ana :-)
Si, ti dico poco, ma lascio a capire tanto...anche con la canzone di Rino, intentevo dire che sono d'acorddo con te,le persone sono diverse e pensano diversamente...
Ecco che dice Platone:
" La carne c'invade con i suoi amori, incanti, tremori, la sua folla di fantesie, di bolle d'aria, e finisce che si realisa il detto, pienamente, che a causa sua s'introduce in noi ostinata e contiuna, la negazione del pensare. Conflicte, barricate, risse: e null'altro li provoca, se non il corpo con le sue voglie. Certo, proprio per ammassare beni si fanno le guerre, tutte quante, e ad ammassare beni noi siamo forzati per via della carne, sempre incatenati al suo servizio."
E conclude:
"Accostarsi al puro è solennemente vietato a chi puro non è!".
Ma chi è puro? Un neonato...solo un neonato..se cresce, se mi ricordo bene, in "Sessologia infantile", Freud afirmava che già comincia avere degli instinti...
Ma "mio fratello è figlio unico!" .... "perche' e' convinto che anche chi non legge Freud puo' vivere cent'anni"... :-)
Ma tu giochi troppo con le parole, mio caro! Cicca, cicca, cicca.
Buon primo maggio! :-)
Ho visto anche una foto della lapide R.I.P in california.
Sto parlando della blogosfera internazionale in generale.
Secondo loro c'è poco tempo per leggere un post lungo e chi legge non commenta.Invece vedo che sei riuscito ad animare un dibattito intorno ad una parola sola.Merito tuo perché per te rispondere ai commenti è una priorità. Quando l'autore del post non partecipa al dibattito non si può più chiamarlo blog.
Torno subito...
Z.
Non ho letto i commenti dove ci sono anche le tue risposte e magari ti faccio una domanda alla quale forse hai già risposto.
Cosa ti ha spinto a scrivere questo post? Quale era la motivazione? Sei stato testimone di un'ingiustizia in merito?
Penso che sia un argomento di nessuna utilità.Diciamo che è un argomento "mondano".E non vale la pena sprecare tanto tempo a parlarne.
E' scontato evocare il pretesto religioso.Sorvoliamo. Ma ritengo che quella parola andrebbe cancellata dal dizionario. E anche dal codice penale. Non allontaniamoci dalla sfera sessuale perché è lì il problema per la legge.Ad una mamma è vietato allatre in pubblico(USA)mentre in spiaggia o in piscina il topless è quasi di rigore.
Il problema non deve riguardare chi "commette" l'atto ma quello che sta a guardare e denuncia il fattaccio.Va punito che vede l'oscenità.
Ziryabb
La tua gratificazione ci tocca sempre oppure è andata in prescrizione? Ciao Silvio.