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E l'aura fai son vir

Post n°121 pubblicato il 03 Dicembre 2009 da esperiMente

Vado anch'io al cinema, qualche volta. Non certo quanto la famigerata miss veleno, che sulle poltroncine praticamente ci vive, tanto che quando inizia il film e non è ancora arrivata si preccupano, ma ogni tanto mi concedo il lusso di abbandonare la famiglia e sprofondare, passiva, nel mondo di qualcun altro.

L'ostacolo più grande è la pigrizia, che peggio di me c'è solo una marmotta a novembre, ma una volta messo il nasino fuori dalla tana, son contenta.
In genere.
Poi ci sono quelle volte in cui mi prenderei a frustate, per aver deciso di andare a vedere film che non meriterebbero neanche mezzo passo fuori dalla porta, ma sono rare. Mi capita più sovente di cedere alla spossatezza (o sonnolenza postprandiale, fate voi) durante la proiezione, e russare, persino. Ma, visto che mi è successo anche a teatro, molto comodamente accucciata tra un pubblico schizzinoso, ormai non mi vergogno più di niente.
Passati i quarant'anni, smetti di pensare che sia sempre colpa tua, e se non lo pensavi neanche prima, meglio ancora.

Mediamente sono abbastanza fortunata. Incappo spesso in pregevoli perle, come questa volta.

"Il vento fa il suo giro" è uno di quei film piccolini, nel senso che non entrano nei circuiti di larga diffusione, ma grossi come contenuti e ricchi di spunti di riflessione, nonché, particolare per niente irrilevante, molto piacevoli da vedere.

Ambientato sulle montagne della provincia cuneese, nelle valli in cui si parla ancora il dialetto occitano, discendente diretto della lingua d'oc, racconta la storia di un piccolo borgo che si trova ad accogliere un tipo singolare di immigrato: un ex professore francese, che con la moglie e  tre bambini, ha scelto di dedicarsi alla pastorizia.

Una vera e propria rivoluzione, per la piccola comunità, che nel contatto con il diverso (il forestiero) esprime tutta la rigidità e la chiusura tipica della gente di montagna, ma è anche capace di slanci di generosità semplice e antica. Esperienza, ma forse sarebbe meglio dire esperimento, per usare un termine a me caro,  perché coinvolge direttamente anche il sindaco e l'esiguo consiglio comunale, che si risolverà in un fallimento da entrambe le parti.

Lo straniero si scontrerà duramente con la diffidenza e l'invidia per il successo dei suoi formaggi, e sarà costretto a tornare sui suoi passi,  e a riportare  in terra francese la famiglia, le capre e un carico gravoso di amarezza.

E il villaggio perderà con sgomento il suo "scemo": un giovane disabile, affezionatosi ai nuovi arrivati, che si toglierà la vita in seguito alla loro partenza.

Un carico pesante di emozioni mi ha travolta, guardando questo film sottotitolato, che un piemontese riesce agevolmente a comprendere, godibile anche da chi non conosce dialetto e cadenze.  

Un tuffo nel passato, tra tipici volti montanari, paesaggi mozzafiato, situazioni incomprensibili per chi è abituato a vivere in città, caratteri induriti da una vita di fatiche che iniziano prima dell'alba e da un clima avaro di luce e calore.

Quattro soltanto gli attori. Tutti gli altri personaggi interpretano varianti di se stessi sotto l'abile guida del regista Giorgio Diritti, che riesce a trasmettere, spesso avvalendosi soltanto di sguardi e gesti, concetti e significati profondi.

Una frase detta dal pastore,  però, mi ha colpita: "Non mi piace la parola tolleranza, perché implica una concessione; non avvicina le persone, ma le vincola a livelli diversi".

Più o meno, era così.

 

 

 

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Commenti al Post:
france.dagostino
france.dagostino il 04/12/09 alle 00:19 via WEB
Sono il primo (assonnato): ho vinto una marmotta a dicembre (il 4, per l'esattezza). Non per farmi i fattacci tuoi, Espe (anzi, si): sei piemontese? Vorrei commentare in maniera intelligente (per quanto è concesso alle mie limitate facoltà intellettive). Morfeo mi chiama, tuttavia, col suo canto dolce, inebriando la mia mente piccola piccola.. ma sull'ultima frase, però, ci torno domani. Che me la devo approfondire.
(Rispondi)
 
esperiMente
esperiMente il 04/12/09 alle 17:56 via WEB
Ebbene sì, son piemontese, neh!
(Rispondi)
 
 
france.dagostino
france.dagostino il 04/12/09 alle 21:05 via WEB
E' che sono ficcanaso (guarda che naso).
(Rispondi)
artchoker
artchoker il 04/12/09 alle 00:58 via WEB
Dev'essere bello...è un peccato che certi film li vedano in pochi. Ma più che altro è perchè stanno due giorni in due sale poi spariscono...
(Rispondi)
 
esperiMente
esperiMente il 04/12/09 alle 17:57 via WEB
Forse si trova, in giro. E' bello sì.
(Rispondi)
dott_Guerrieri
dott_Guerrieri il 04/12/09 alle 09:16 via WEB
Ma sarà mica tratto da una storia vera? Non sapevo nemmeno che 'sto film esistesse, ma ho conosciuto un professore di fisica, sua moglie medico ed i loro quattro figli che si sono trasferiti da Torino sul cucuzzolo di una cima della Valle Maira, selvaggia vallata cuneese, di quelle chiuse, senza sbocco a monte, nessun valico, nessun traforo e dunque chiusissime sul piano umano, ad allevare capre e produrre il caprino. E parlando con la moglie, che per un po' ha fatto il medico di base nel paesino sotto la cima dove era andata a vivere, ho sentito difficoltà e paure analoghe a quelle che hai descritto.
(Rispondi)
 
esperiMente
esperiMente il 04/12/09 alle 17:59 via WEB
Non so, può darsi. Il film è ambientato proprio in valle Maira.
(Rispondi)
dott_Guerrieri
dott_Guerrieri il 04/12/09 alle 09:16 via WEB
Comunque, non verrò mai al cinema con te. Sei peggio del capufficio di Fantozzi......
(Rispondi)
 
esperiMente
esperiMente il 04/12/09 alle 17:59 via WEB
Perchè, ti vergogni? O hai paura che ti tocchi?
(Rispondi)
 
 
dott_Guerrieri
dott_Guerrieri il 06/12/09 alle 20:44 via WEB
Nessuna delle due. Diciamo che i tuoi gusti differiscono un pochettino dai miei. Però, se mi assicuri che mi tocchi, allora farò uno sforzo....
(Rispondi)
 
 
 
esperiMente
esperiMente il 08/12/09 alle 00:04 via WEB
Tu portami a vedere Vacanze di Natale 85, e ti assicuro che ti toccherò, con un bastone.
(Rispondi) (Vedi gli altri 2 commenti )
 
 
 
dott_Guerrieri
dott_Guerrieri il 08/12/09 alle 00:21 via WEB
Dove dovrei portarti? Al museo del cinema?
(Rispondi)
 
 
 
esperiMente
esperiMente il 08/12/09 alle 00:28 via WEB
Alla Mole? Bello!! Ti perdono, va.
(Rispondi)
france.dagostino
france.dagostino il 04/12/09 alle 21:16 via WEB
Della tolleranza. Prendiamo il colore della pelle: in questo caso sono d'accordo con il pastore. Non ho bisogno di essere tollerante con chi ha la pelle nera o di qualunque altro colore, perché non percepisco un diverso che non esiste. Prendiamo adesso il credo ispirato alla dottrina. Un cattolico fervente, per fare un esempio facilmente comprensibile, che si scontra con la diversa realtà di un laico. Quest'ultimo dice: non condivido, ma rispetto. Non pretendo che tu la pensi come me e non mi passa per la testa di convincerti a cambiare idea. Ma il cattolico fervente non è d'accordo: egli vuole quel crocifisso in quell'aula di tribunale. Oppure: un cattolico contro un musulmano, per mero caso, che si contendono il diritto a parcheggiare l'auto nello spazio condominiale. Ma il cattolico è in aula con il suo Dio sulla croce, il simbolo della cristianità affisso al muro. Non sono forse su livelli diversi? Vincolarli alla civiltà, al rispetto reciproco, sarebbe quanto meno auspicabile. La tolleranza a volte è tanto, rende realizzabile un'idea di civile convivenza tra diversi. L'idea del pastore è più alta, nobile, pura.
(Rispondi)
 
esperiMente
esperiMente il 04/12/09 alle 21:42 via WEB
La tolleranza è un concetto tipico del cattolicesimo, fosse almeno praticata, oltre che predicata. Sarebbe già qualcosa, sì, ma non basterebbe. Io non sono tollerante. Provo spesso fastidio per i miei simili, più di quanto vorrei. Ma preferisco pensare che siano semplicemente esseri umani difettosi, come me.
(Rispondi)
 
 
france.dagostino
france.dagostino il 05/12/09 alle 12:23 via WEB
Il mio difetto si chiama massa: devo perderne 15 kg e la bilancia sembra non volerne sapere. Questa è intolleranza..
(Rispondi)
 
 
 
esperiMente
esperiMente il 08/12/09 alle 00:00 via WEB
Alimentare?
(Rispondi)
mia_euridice
mia_euridice il 04/12/09 alle 21:45 via WEB
Tanti piccoli film-gioiello rimangono nascosti o sconosciuti, purtroppo.
In merito alla tolleranza: non sopporto il termine. Lo dissi in una vita precedente: somiglia alla mal sopportazione. Non c'è credibilità, ma un'accettazione forzosa. Tollerare, infatti, non è accettare né comprendere. E' a un livello più basso, più corrotto.
(Rispondi)
 
france.dagostino
france.dagostino il 05/12/09 alle 12:21 via WEB
Non mi piace che una ragazza si imbottisca di esplosivo a diciotto anni e si faccia esplodere in un bar. Lei è palestinese e il bar è israeliano? Non lo accetto, ma lo capisco. Sembra strano. Il fatto è che io, prima di una terrorista, ci vedo una persona. Che c'entra la sopportazione? Due popoli martoriati dalla storia e da sé stessi, vittime e carnefici, complice il resto del mondo. Io mi sforzo di comprendere. Una madre fiera di averla sacrificata, forse. Una ragazza che sognava di essere madre. Dici che non è tolleranza, questa? Chiamala come ti pare, non sono credente. A me va bene comunque, definizione a parte. Non è accettazione forzosa, piuttosto consapevolezza dell'umana debolezza, dell'umana stupidità, di un mondo che ruota pur sempre nel caos, dove quella ragazza poteva essere moglie, madre, sorella, amante e persino puttana se avesse voluto.
(Rispondi)
 
 
mia_euridice
mia_euridice il 06/12/09 alle 10:20 via WEB
Ho letto un libro, di recente. Si intitola "Il cuore del Nemico" di Zarmandili. Sottotitolo: romanzo dello shahid. Te lo consiglio.
(Rispondi)
 
 
 
france.dagostino
france.dagostino il 07/12/09 alle 12:23 via WEB
Per una strana coincidenza ne ho letto una recensione, di recente. Ottimo consiglio, ero in dubbio tra questo e un paio di altri libri.
(Rispondi)
evacampana
evacampana il 04/12/09 alle 23:22 via WEB
lungo troppo anche questo post.,..passo,ciao esper
(Rispondi)
 
esperiMente
esperiMente il 08/12/09 alle 00:03 via WEB
Ciao Evuzza la breve!
(Rispondi)
dianavera
dianavera il 05/12/09 alle 19:11 via WEB
ho visto il film di cui parli e l'ho trovato bellissimo. Bellissimo davvero.
(Rispondi)
acetosella5
acetosella5 il 05/12/09 alle 23:40 via WEB
L'ho visto anche io e mi è piaciuto tantissimo. E' un piccolo gioiello come se ne vedono pochi in giro ultimamente
(Rispondi)
 
dott_Guerrieri
dott_Guerrieri il 06/12/09 alle 20:45 via WEB
Ma quante pesone colte qui.....sarà che dopo 23 anni di studio ora ho solo voglia di distrarmi....
(Rispondi)
 
 
esperiMente
esperiMente il 08/12/09 alle 00:05 via WEB
Mi sa che hai studiato troppo, doc.
(Rispondi)
 
 
 
dott_Guerrieri
dott_Guerrieri il 08/12/09 alle 00:21 via WEB
Mi sa che hai ragione....
(Rispondi)
lidermax.mv
lidermax.mv il 07/12/09 alle 10:40 via WEB
Anch'io odio la aprola tolleranza e le sue forme di applicazione. Sabato siamo usciti in centro con un collega della mia fidanzata. E' marocchino e ci ha chiesto se potevamo accompagnarlo al MAO. In cambio abbiamo chiesto a lui che ci spiegasse qualcosa della sezione araba del museo. C'erano sua moglie ed il suo bellissimo bambino di 2 anni. Lei parla pochissimo italiano perchè fra il bimbo e la loro cultura, vive in una comunità molto ristretta, ma a fine pomeriggio era raggiante e quasi spigliata. Siamo andati da Fiorio per una ciocolata. E' entrato lui per vedere se c'era posto e gli hanno detto che non ce n'era. Siccome conosco i miei polli, sono rientrato io e ci hanno trovato un bel posto largo, comodo per il passeggino. Quando è arrivato il cameriere per l'ordinazione gli ho detto di mandarcene un altro perchè lui (quello che non aveva trovato il posto) ci nauseava soltanto a vederlo. Alla fine è andato tutto bene ma ho pasato il resto della giornata vergognandomi di essere italiano.
(Rispondi)
 
france.dagostino
france.dagostino il 07/12/09 alle 12:27 via WEB
Questo non c'entra con la tolleranza. Il collega di tua moglie non è diverso. E' piuttosto quel cameriere (o il proprietario del locale) ad essere sciocco, ignorante, razzista. Ti invidio per l'equilibrio, io l'avrei fatto una mappina (piccolo straccio) e sarei andato via. Paradossalmente sono intollerante: sì, alla stupidità.
(Rispondi)
 
dott_Guerrieri
dott_Guerrieri il 07/12/09 alle 20:16 via WEB
Però la cioccolata ed il gelato di Fiorio......[scherzo, neh]
(Rispondi)
sara_1971
sara_1971 il 08/12/09 alle 16:00 via WEB
Lo cerco. Qualche tempo fa ho visto un film stupendo (piccola, anzi miserrima distribuzione) ma non riesco a ricordarmi il titolo mannaggia.
(Rispondi)
non.sono.io
non.sono.io il 11/12/09 alle 10:38 via WEB
Sono sinceramente commosso... Hasta la victoria!
(Rispondi)
 
esperiMente
esperiMente il 11/12/09 alle 10:42 via WEB
Ehm...sei sicuro che il commento sia per questo post?
(Rispondi)
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Uccidendo Vassallo, la mafia non ha voluto solo difendere le attività legate al narcotraffico e all'edilizia. Ha ucciso un profeta. Un eletto dal popolo che affrontava con intensità e coraggio le disfunzioni più evidenti ella società contemporanea.

Alain Faure - direttore di ricerca Istituto di studi politici di Grenoble - LE MONDE 

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