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GRECIA 3

Post n°707 pubblicato il 08 Luglio 2011 da atapo
 

 

VITA RANDAGIA

Questa espressione che mi piace molto, e che trovate come titolo in una foto del mio profilo, l'avevo pronunciata uno dei primi giorni in cui ero in Grecia ed è stata immediatamente adottata da mia cognata, tanto che è diventato quasi il titolo di quella settimana...

così lontana dalla nostra vita di tutti i giorni,

così fuori dagli schemi del nostro tran-tran familiare,

così piena di scoperte e di piacevoli novità,

dove le scelte e gli orari ce li facevamo noi quattro insieme ai nostri nuovi amici, giorno per giorno.

Una volta adempiuti gli impegni fotografici per il matrimonio, si può dire che gli sposi abbiano...fatto il viaggio di nozze con noi perchè nei giorni successivi, oltre a rosolarsi al sole quotidianamente per qualche ora insieme, ci hanno accompagnato in giro per mostrarci la loro terra e C., ottima mediatrice culturale, spiegava e raccontava...

Per inciso, a lei piacerebbe molto organizzare soggiorni e giri turistici in quell'angolo lontano di Grecia, se qualcuno fosse interessato potrei metterlo in contatto...così per invogliarvi v presenterò brevemente qualche assaggio di ciò che abbiano visto.

Ecco le lagune e le coltivazioni di cotone...


 

...oppure di girasoli:


 

Ecco il monastero di San Nicola e il santuario alla Madonna costruiti in mezzo alla laguna e collegati da ponti:


 

Dal mare spunta l'isola di Samotracia, terra natale della Nike che ora è ospitata al Louvre.


 

Occorre guadare il fiume con l'auto...

 

 

...e si arriva in montagna su strade sterrate, quasi da Far West, però nello sfondo troneggia ancora l'isola di Samotracia...

 

 

...per scoprire che i Romani erano arrivati fin qui e per viaggiare più comodamente avevano costruito la via Egnatia.

(nel teatro ci fanno ancora rappresentazioni estive e C. ha avuto la fortuna di recitare in questo bello scenario)

 

 

Ma l'esperienza più spaesante è stata senz'altro la visita a Komotini. Questa città e il territorio intorno, essendo zona di confine, per lunghi periodi non sono appartenuti alla Grecia, ma alla Bulgaria (il confine ora è a 20 Km) e alla Turchia.

Komotini quindi è una città per metà turca e non per modo di dire poichè la sua popolazione è per il 50% turca e mussulmana. C. dice che i due gruppi convivono senza grossi problemi, ma neppure senza integrarsi: ognuno ha i suoi quartieri e sta per conto suo. C'è anche una importante università, quindi parecchi giovani ...che portano un clima vivace e ricco culturalmente.

Girandola, si respira quell'aria un po' caotica come in tutti i sud del mondo, ma non disturba perchè si mantiene nei limiti dell'allegria e della vivacità. Certe regole sono un optional: nessun casco sui motorini, buche per le strade, fili e collegamenti strani un po' dappertutto, orari rispettati il giusto...ma per fortuna non essendo una città molto grande rimane ancora vivibile e a noi Italiani quello che vedevamo non ci stupiva poi molto...a volte in Italia c'è di peggio!


 

Il viaggio per arrivare da Fanari a Komotini è stato memorabile: su una corriera che sarebbe passata "dalle parti del porto", "circa" alle nove e mezza, ma poteva anche anticipare e se non vedeva nessuno non si fermava nemmeno...così per non correre rischi alle 8,30 eravamo già al porto, visto che la successiva sarebbe passata dopo quattro ore, sempre "circa" naturalmente...

Essendo corriera di linea non ha fatto la superstrada, ma tutto il percorso, molto tortuoso, che collega i paesini, ad una velocità che era impossibile scattare foto e affrontava sorpassi e curve in modo tale che in Italia si sarebbero azzerati i punti sulla patente, mentre noi, seduti davanti per goderci il panorama, in quei momenti pensavamo che, in fondo, ci eravamo iscritti a "dove siamo nel mondo" e in caso di disastro la Farnesina avrebbe avvertito i nostri cari lontani... Ognuno di quei paesi è o tutto ortodosso o tutto mussulmano, lo si capisce guardando se ha il campanile o il minareto.

Alcune immagini di Komotini:


il monumento ai caduti, chiamato "La Spada"

 


la torre dell'orologio col minareto e la moschea

 


un "contrasto" di case, tutte abitate lo giuro, quella piccola ha tendine di pizzo alle finestre e la parabola sul tetto.

 


Intrigante è passeggiare nelle stradine del mercato turco


 


al negozio dei Komboloi, quelle specie di rosario che tengono gli uomini mussulmani,

che mia cognata ha comprato per trasformarlo in collana, e dove ci sono anche "gli occhietti", cioè raffigurazioni di occhi su vari oggetti, che allontanerebbero le energie negative e l'invidia della gente. Bellini sono quelli da appendere ai letti dei bimbi (subito presi tre per i nipotini), per me ho scelto un braccialetto blu con un occhietto su ogni perla di vetro, tanto per star sul sicuro meglio abbondare...

E, per finire il giro turistico, vi saluto con questa immagine rubata alla fermata dell'autobus nel quartiere turco.



 
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