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NONNI LETTORI

Post n°812 pubblicato il 10 Marzo 2012 da atapo
 

IL  COCCODRILLO  ENORME

 

Nell'asilo nido di Damiano (da cui Martino fu "licenziato" lo scorso settembre) le educatrici hanno avuto una bella idea: il sabato dei nonni che raccontano storie.
Cioè reclutare un certo numero di nonni per raccontare ai cuccioli delle fiabe. Un vero e proprio happening, un'apertura straordinaria del nido di sabato mattina, i nonni dislocati nelle varie stanze, le narrazioni che diventano veri e propri spettacolini, altrimenti come attiri l'attenzione di bambini da 0 a 3 anni? E i bambini si trascinano dietro fratelli, genitori...una varia umanità che si sposta di stanza in stanza, di storia in storia, secondo le prenotazioni segnate sul cartello con i titoli, gli orari delle repliche (ogni storia ripetuta cinque volte nelle due ore), che si accoccola sui tappeti e sulle mini seggioline...
Quando era stata lanciata l'idea qualche mese fa, naturalmente mia figlia mi ha subito proposto e le educatrici ne sono state contente: una nonna ex-maestra, figuriamoci! Si aspettavano grandi cose da me! Io invece confesso che ero un po' in crisi, perchè non ho molto feeling coi bambini così piccoli,  mi relaziono meglio con i più grandi, anche le storie che ho nei miei tanti libri sono per i più grandi...Martino fino a pochi mesi fa non amava soffermarsi ad ascoltare storie, per cui, senza esperienze, mi sentivo proprio spiazzata, l'unica che mi era venuta in mente (Gallo Cristallo) un'altra nonna l'aveva appena proposta.
Dopo tanto pensare ho scovato un racconto di Roal Dahl, "Il coccodrillo enorme", che mi era servito per un laboratorio misto tra bambini di scuola materna e prima elementare. Naturalmente l'ho dovuto ridurre all'osso, tenerne la traccia essenziale, ma le componenti per il successo mi pareva che ci fossero: un protagonista (il coccodrillo) sufficientemente cattivo da mettere un po' di paura, i bambini che si cacciano nei pericoli, altri animali saggi che aiutano e salvano i bambini prima che finiscano nella pancia del coccodrillo, la fine ingloriosa del cattivone che viene spedito...lo saprà chi legge la storia...
Tutti i personaggi-animali li ho trovati tra i peluches di famiglia, il coccodrillo (di legno, a rotelle, col filo da traino, che spalanca la bocca, che fa rumore mentre si sposta) l'ho sottratto a Martino di nascosto, tanto ultimamente lui non ci giocava, così come gli ho sottratto alcuni pezzi e fiori del Lego per costruire l'ambiente. I bambini li ho ritagliati dalle riviste, gli scenari li ho disegnati io.
Fra nonni ed educatrici avevamo fatto alcune riunioni per collaudare le nostre storie e ci siamo proprio divertiti a guardarci l'un l'altro...alcune nonne bravissime hanno cucito, costruito...e stamattina siamo arrivati all'asilo ognuno col nostro scatolone pieno di sorprese... Nel mio angolo le educatrici avevano sistemato alcune piante che davano ancora di più l'idea della giungla, dove ho nascosto gli animali.
Stamattina infatti è stato il sabato dei nonni raccontatori. Un'allegra confusione, ma tutto è filato liscio. Io mi divertivo a fare le vocine, le vocione, a chiedere all'inizio di ogni turno ai bambini, tanto per rompere il ghiaccio: "Ma lo sapete che qui c'è un coccodrillo grandissimo? Lo vedete voi?" tirandolo fuori pian piano da dietro lo scenario...mentre loro spalancavano gli occhi sempre di più...
Sì, l'attenzione dei bambini era catturata ed anche quella dei genitori, che ascoltavano come fossero tornati piccoli anche loro...e mi divertivo anch'io a guardarli. Le educatrici dicevano a mia figlia:"Si sente che la tua mamma è esperta..."
Naturalmente sono venuti anche Martino e Damiano, io temevo che Martino si accorgesse dei miei "furti" tra i suoi giocattoli e magari piantasse qualche storia: sul coccodrillo non ha detto nulla, quando invece ha visto le costruzioni ha gridato: "Sono come quelle che ho a casa io!" (Ma guarda un po'!)  Invece quando  ha commentato, rivolgendosi a me che raccontavo, che il coccodrillo non li doveva mangiare i bambini, ed io gli ho risposto col vocione del coccodrillo affamato, lui per un attimo si è spaventato ed ha abbracciato il fratellino che gli stava accanto...
Alla fine di tutto, quando siamo usciti dall'asilo, è stato molto fiero di trascinarsi dietro questo suo coccodrillo, guardato con un po' di invidia da altri bimbi, che comunque avevano avuto il coraggio, alla fine della storia, di toccarlo quel coccodrillo di legno e qualcuno anche di mettergli il dito in bocca. I miei nipoti erano gli unici ad avere ben due nonni raccontatori, perchè anche il mio consuocero ha partecipato e con molto successo tra il pubblico: vestito da cowboy ha raccontato e mimato delle filastrocche sul far west, suonando "Oh Susanna" con l'armonica a bocca!
Una bella esperienza, anche se alla fine...un po' di mal di schiena e mal di gola non me lo sono fatto mancare. E mi sa che le educatrici avranno altre brillanti idee...
Intanto questa la passo volentieri a chi, leggendomi, vuol prendere iniziative per figli, nipoti, scolari...

 
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