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SEMPRE ARANCIONE

Post n°1720 pubblicato il 13 Dicembre 2020 da atapo
 

 

DOWN

 


 

Un sabato piovoso, quella pioggia continua, non troppo forte, ma dalle gocce dense, bagnate. Sì, bagnate, a volte la pioggia sa essere più bagnata del solito, forse è l’umidità eccessiva che invade tutto, quasi soffoca, anche dentro casa.

Costretta in casa: che esco a fare, tra l’ombrello da tenere aperto, il bastone per camminare meglio, la borsa che si bagna in fretta, il buio che arriva troppo presto e io ci vedo sempre meno… una grande fatica!

Nervosa, nervosissima: ho scoperto che sono stati cambiati gli orari degli autobus, li hanno DIRADATI! Non tanto, ma quello che basta per affollarli più velocemente. E non parliamo poi cosa succederà quando salteranno le corse, cosa che avviene, oh come avviene! E’ così che il Comune agevola gli spostamenti, controlla i rischi?

Questo fatto aumenta la mia paura e la mia insicurezza, mi sento ancora di più bloccata, isolata. Il fatto che la Toscana resti ARANCIONE, quando tutti proclamavano che oggi sarebbe passata al GIALLO, mi ha depresso ancora di più, essere ancora costretti dentro il Comune, quando ne sono fuori certi posti che ci sono utili o piacevoli da raggiungere, non ultima la casa di montagna.

Ho dentro di me una grande tristezza e una smania di… non so, o non mi voglio rispondere, vorrei che finisse tutto questo, le capacità di sopportazione si consumano.

Ieri era una giornata in cui non sapevo dove trovare ristoro: si può provare immergendosi nella lettura, o nella scrittura, così si tenta di entrare in altri mondi o di crearsene di nuovi. Mi erano difficili anche questi rimedi di emergenza, a fatica mi sono concentrata a scrivere un raccontino per i Narranti Erranti, poi ho sentito che mi faceva stare meglio, ma quando ho finito era già ora di preparare la cena e sono ricaduta nella depressione.

Mio marito passa le giornate sul divano quasi al buio davanti al televisore acceso su telefilm di ogni genere, per fortuna che sta nel salotto e io evito il più possibile di passarci perché il BLABLA con annessi rumori del televisore mi innervosisce ancora di più. Lui è sempre stato un po’ orso, questa reclusione gli dà poco fastidio, ma è una gran fatica smuoverlo, al massimo si trasferisce al computer ad acquistare qualcosa su Amazon.

Potrei anch’io stordirmi di films e siti vari davanti al PC, ma mi sentirei di rincretinire ancora di più, ho bisogno di muovermi e di aria, all’esterno.

- Bisognerebbe fare… bisognerebbe andare...- lui proclama e non si muove, a sera poi si lamenta: -Ecco, mi son dimenticato di...- e i giorni passano così. Di rado riesco a smuoverlo, spesso non riesco neppure a trovare i motivi per farlo.

Ho perso ciò che mi faceva VIVERE, tutte le presenze, le persone: nipoti, teatro, amiche, anche piscina, che era un benessere per il corpo. Così è difficile SOPRAVVIVERE.

 

 
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