Creato da atapo il 15/09/2007
Once I was a teacher
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MAHATMA GANDHI
"Vorrei che tutte le culture del mondo
potessero circolare liberamente intorno alla mia casa.
"Ma rifiuto che una sola di queste possa travolgere la mia esistenza."
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FRANCESE PER CUCCIOLI
PICCOLI
PRINCIPI
SENZA REGGIA
Travolta dagli avvenimenti familiari di questi ultimi mesi, mi sfuggono e mi passano velocemente nelle giornate altri impegni, altri argomenti, che per me sono molto importanti e che purtroppo faccio fatica a vivere positivamente, come sarebbe mio desiderio.
Il francese per cuccioli...chi mi conosce sa quanto ci tenga a questo impegno che mi tiene ancora legata alla scuola ed in particolare alla MIA scuola, quella dove ho insegnato per oltre venticinque anni prima di andare in pensione. Ma oltre alla situazione personale ci si mettono anche altre novità in ambito scolastico ad aumentare le difficoltà, quest'anno...
Tutto pareva iniziato, a metà ottobre, nel migliore dei modi. Dato che era passato alla scuola media il numeroso gruppo dei miei ex-alunni che frequentavano il mio corso di francese per il legame con me oltre che per interesse linguistico, io credevo che le iscrizioni sarebbero calate. Invece erano iscritti ben 22 bambini, la maggior parte piccoli, di seconda e terza classe. Un po' troppi a dire il vero, per un'ora e un quarto di lezione settimanale dalle 16,45 alle 18, quando ormai, dopo otto ore di scuola, hanno già dato abbastanza come attenzione e impegno. Però...chi escludere?
Alla fine li avevo tenuti tutti, proponendomi di imbastire un progetto “souple”: molto gioco, canto, movimento...
Me lo potevo permettere, perchè non saremmo più stati “accampati” nella biblioteca, ma finalmente avevano allestito un'aula per le lingue straniere, bella e grande, dove oltre a me durante la settimana ci avrebbe lavorato chi insegnava inglese o italiano ai bambini immigrati, o altre lingue, per esempio cinese o arabo come rinforzo delle lingue madri. Ogni “lingua” avrebbe appeso i suoi cartelloni, i suoi lavori, c'era lo spazio per una piccola biblioteca di lingue straniere...un bellissimo spazio interculturale sarebbe diventato!
E c'era lo spazio per i banchi ed anche quello per fare drammatizzazioni o giochi di movimento. Infatti i miei alunni erano felicissimi, soprattutto quelli che già frequentavano gli anni scorsi: “Bello! dicevano, qui è molto meglio che nella biblioteca” Ed io già imbastivo progetti ambiziosi.
jeu de la sorcière (gioco della strega) nell'aula grande
Ma era troppo bello...dopo alcune lezioni FELICI e SPAZIOSE, l'insegnante di una classe si è lamentata di avere un'aula troppo piccola, ne hanno discusso in riunione ed ha ottenuto lo scambio: la sua classe nell'aula destinata alle lingue, noi al suo posto. Subito io e l'insegnante di inglese abbiamo protestato: una classe che sta a scuola otto ore ha diritto ad avere uno spazio adeguato, ma anche l'insegnamento delle lingue straniere a bambini piccoli ha bisogno di spazio: perchè non spostare le lingue nell'aula dove ora c'è la religione, che è grande e sempre semivuota, visto che non c'è mai una classe intera a far religione?
Prima la collaboratrice del dirigente ha preso tempo, dicendo che il trasloco degli arredi l'avevano fatto i genitori, ma l'aula piccola era provvisoria, solo fino a Natale, poi durante le vacanze si sarebbe fatto lo scambio con religione mettendo all'opera il personale ausiliario della scuola.
Conoscendo quelle persone io non ero ottimista, infatti quando sono tornata il 20 gennaio tutto era ancora nell'aula piccola e mi è stato detto che ormai...per qualche lezione (notare che io dovrei finire a fine marzo, ma alcuni genitori chiedono che continui anche ad aprile)...possiamo adattarci...ma che per l'anno prossimo si sistemeranno le cose.
Io ho espresso “il più elegantemente possibile” tutto il mio disappunto, la stessa cosa ha fatto l'insegnante di inglese, i bambini hanno brontolato non poco, ho spiegato ai genitori la nostra difficoltà...
Insomma, ora siamo in uno spazio in cui, quando ho sistemato venti banchi tutti attaccati, mi rimangono pochi metri quadrati davanti al tavolo-cattedra, che ho addossato al muro per recuperare spazio; ho provato altre combinazioni di banchi, ma non se ne esce, addirittura devo stare attenta che durante il lavoro non si spostino troppo certi banchi dal muro, altrimenti non si apre più la porta.
Ma si può far “vivere” una lingua straniera in questo modo a dei bambini? Per forza bisogna rivolgersi a proposte di lavoro più sedentarie ed è un problema anche raccogliere colle e colori che cadono a terra! Sono arrivata al punto di vedere con sollievo che qualcuno non frequenta più (è fisiologico avere questi “pentimenti”): mi dispiace, ma almeno stiamo più larghi!
E dire che il gruppo è simpatico, i nuovi piccoletti sono vispi, i “vecchi” ricordano molto dall'anno scorso, tutti hanno voglia di fare...è un peccato questa situazione!
Io sto cominciando ad esternare, con noncuranza, qualche riflessione sul fatto che l'anno prossimo, se non ci saranno condizioni logistiche più adeguate, questo corso di francese probabilmente non lo farò più...oppure potrei andarlo a fare da un'altra parte, per esempio...nell'Istituto Comprensivo rivale, quello confinante, di cui conosco molto bene il dirigente, che lavora con me al CIDI...
Vedremo come andrà a finire.
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