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Post N° 52

Post n°52 pubblicato il 02 Novembre 2007 da atapo
 

TRISTEZZA

Oggi ho trascinato una tristezza che è iniziata dalla lettura del giornale, perchè alcune notizie (brutte) mi si sono "stampate" addosso e un pensiero tira l'altro fino a farmi sentire emozioni, impressioni, ricordi che diventano tristezza e rabbia.

PRIMO FATTO: la tragedia successa a Roma.
Fa rabbrividire che in una città esistano luoghi dimenticati, le periferie solo dormitori dove non c'è un minimo di sicurezza nel muoversi e nel vivere e questo vale per tutti, Italiani e non Italiani.
Anch'io vivo in periferia e da quando ero piccola so cosa vuol dire la strada deserta,
 il sottopasso con l'illuminazione carente,
la fermata isolata dell'autobus che non arriva mai...
eppure lì bisogna passare ogni giorno e sempre col cuore in gola, l'occhio e le orecchie vigili!
A volte si arriva a pensare sia solo questione di fortuna...se oggi non è toccato a te! E nemmeno ai tuoi figli, quando devono rientrare a certi orari!
Ma si può vivere così?!

Stavolta il colpevole è rumeno e qui la seconda questione. Delinquenti ce ne sono in ogni popolo, ma le terribili condizioni di vita di molte persone emigrate, delle quali ci si interessa così poco e così male, rendono certo più difficile contenere le malefatte e controllare che le situazioni non degenerino.
Così ora è ancora più facile che molti vedano gli stranieri, e in particolare i Rumeni, solo come mascalzoni da scacciare ecc..

Io ho avuto nelle mie classi bambini di tante nazionalità e potrei raccontare fatti di ogni tipo, anche brutte esperienze dovute al disinteresse e alle colpe dell'Italia e degli Italiani.
L'anno scorso avevo una bambina rumena appena arrivata che in un anno è diventata una dei migliori della classe, la sua famiglia è di una correttezza e di una sollecitudine che raramente ho trovato: ora immagino come si sentiranno in questi giorni...
Poi avevo un bambino di mamma italiana e di babbo rumeno: lui ora è fiero di questo babbo (che pure ha difetti, è irascibile, ma è un bravo lavoratore), ci racconta con gioia di quando erano stati insieme in Romania dalla nonna, da poco ha instaurato un buon rapporto col padre dopo che per vari anni non lo aveva accettato bene. Cosa starà pensando questo bambino in questi giorni?

Vorrei essere a scuola con loro, per parlarne insieme, sapere cosa passa nelle loro teste e nei loro cuori e in quelli dei compagni...

Scusate, non volevo nel blog parlare di politica, ma stasera non riesco a farne a meno...

 
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Commenti al Post:
ceithre
ceithre il 02/11/07 alle 23:40 via WEB
Ah cara, quanto mi punti sul vivo! Mi sembra che gli italiani puntano il dito con una facilità incredibile ma dimenticano quanto poco tempo è passato da quando fu puntato verso di loro, e non fu affatto gradito. Tutti i popoli poveri hanno passato il loro periodo buio. Tutti i popoli poveri hanno cercato un paese dove si potesse trovare la fortuna. Ovvio che non partono quelli che stanno già bene, solo quelli che non ce la fanno più, spesso i piu disperati, a volte gli disonesti. Mica italiano è sinonimo di mafia in america per niente. (Guarda che so bene che gli irlandesi non erano santi..erano affamati, illiterati e disperati pure loro). Ma quello che l'italiano "medio" (se esiste) sembra più rinfacciare i nuovi arrivati è la loro voglia di piegare l'Italia, e le vostre usanze, alle loro, cosa non possibile per gli italiani in passato. Ma sarà colpa dei immigrati o delle istituzioni italiani? Ed è poi davvero così terribile? Mi spiace tanto per i rumeni, come conoscendo l'italia mi dispiace che persone disonesti vengono apostrofati "mafiosi".
(Rispondi)
SeFossiMichelle
SeFossiMichelle il 04/11/07 alle 13:42 via WEB
Le tue testimonianze, derivate dalla tua esperienza professionale, sono significative e presentano un quadro di reale integrazione tra popoli e culture diverse, a cui democraticamente tutti dovremmo aspirarare. Non spetta solo alla politica, ma anche alla società civile, impegnarsi per questo nobile obiettivo. Hai fatto bene a parlarne. Leggo inoltre che sei in quiescenza da poco. Credo che questo blog, oltre alla famiglia, ai figli e alle interessanti ricette con le quali ti destreggi, possa contribuire a colmare la tua nuova vita. Un salutone, buona domenica. Katia.
(Rispondi)
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