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Messaggi di Settembre 2021

DOVE ANDRO' (FORSE)

Post n°1781 pubblicato il 29 Settembre 2021 da atapo
 
Tag: viaggi

SENEGAL

 

 

 

Non sono andata in Senegal questo mese, diciamo che ho avuto altri impegni eh eh...

Resta una delle mete dei miei sogni, non c'è un motivo particolare: non ha a che fare con nessuno che conosca, non è un luogo legato a mie esperienze di vita, di questo paese so molto poco.

E' Africa, ha un passato triste di porto di imbarco verso l'America di milioni di Africani catturati e ridotti in schiavitù, oggi da qui provengono, con viaggi lunghi e pericolosi, molti di coloro che cercano fortuna in Europa. Sulle nostre spiagge da anni i "vu' cumprà" senegalesi, alti e sottili, stracarichi di mercanzia, macinano quotidianamente chilometri, ogni tanto si siedono sotto qualche ombrellone per brevi dialoghi coi villeggianti, mirati a vendere, ma anche a riposarsi pochi minuti, talvolta a parlare di sè, della loro fatica e della nostalgia per ciò che hanno lasciato, se i villeggianti interlocutori si mostrano gentili e interessati. Ci sono anche donne fra loro, la maggior parte molto belle, fanno la stessa dura vita, penso anche più dura e rischiosa degli uomini.

Ecco, queste sono le mie poche esperienze in merito: nelle mie giornate solitarie al mare a Viareggio, anni fa, forse mi è nata la curiosità verso questo paese, per approfondire e capire meglio la sua cultura che ci sfiora e che viene celata restando nel cuore e nei ricordi di chi incontriamo, spesso solo per pochi minuti.

Vedo le foto nelle riviste di viaggi, a volte leggo qualche ricetta (pesce, pollo, couscous), dai venditori ambulanti di libri scritti da emigrati ne ho comprati alcuni, altre piccole luci gettate su quel mondo...

E poi, basta. Resta la curiosità, da soddisfare, in mancanza di viaggi, attraverso i libri e internet, forse con qualche film in certe rassegne dell'Istituto Francese...

 

 
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FINE DELL'ESTATE

Post n°1780 pubblicato il 27 Settembre 2021 da atapo
 

CONSIDERAZIONI

 

Caravaggio

L’estate è proprio completamente, ufficialmente e astronomicamente finita e ormai è finito anche il mese.

Io non mi sento soddisfatta, è stata una di quelle estati non voglio dire brutta, per carità, ne ho passate di peggio, ma faticosa sì e ora, al suo termine, se potessi vorrei resettare tutto e ricominciarla da capo.

Le estati che mi riposano e mi rigenerano sono quando un viaggio o una vacanza posso farli abbastanza presto, diciamo entro luglio: è uno stacco dalla vita e dalle fatiche dei mesi precedenti, il cambio d’ambiente e di prospettiva pare che riesca a decontaminarmi dalle “tossine” e dalle fatiche; poi, quando torno, c’è ancora tempo per gustare e rielaborare i ricordi, lentamente scivolo verso pensieri rivolti al futuro e in previsione di questo pian piano riordino, dentro e fuori di me, e sento che mi tornano le energie per cui a settembre sono abbastanza pronta (e anche contenta) di riavviarmi verso le nuove avventure delle stagioni successive.

Quest’anno doveva andare così, invece si è tutto capovolto, tante settimane caldissime passate in attesa: -Si finisce l’impianto di irrigazione? Si va? Non si va?-

Giorni e giorni passati così ad aspettare, senza fare progetti e nemmeno salire al fresco in montagna, perché tutto dipendeva dal comportamento imprevedibile di quell’accidente di impianto ed era inutile progettare illudendosi.

Poi, finalmente è arrivato il viaggetto, merito anche del concorso con la sua premiazione, se non c’era quello forse mio marito avrebbe tergiversato ancora. Ma il bel tempo sperato non c’è stato, la stagione aveva già rotto, il mare non ha avuto un grande effetto salutare e l’umidità nel camper mi ha danneggiato la schiena.

E siamo tornati a settembre inoltrato, quando tutto il resto del mondo era già ripartito nella vita normale… e anch’io dovevo ripartire di corsa: teatro, visite mediche, riorganizzare la piscina per la schiena se no chi si muove più? Altrochè godermi e cullarmi nei ricordi di viaggio!

In settembre sarebbe stato anche il momento buono per tornare in montagna a prendere della verdura nell’orto, ormai dovrebbe esserne maturata un po’: non siamo riusciti a trovare il tempo, tra gli impegni miei e del marito, nella ripresa autunnale. E devo affrettarmi a mettere mano agli armadi, iniziare il cambio di stagione.

Sono forse una brontolona, ma non è piacevole sentirmi stanca come a giugno e forse anche di più.

Resta la solita frase di consolazione: “l’importante è che ci sia la salute”. Con quella fisica ci siamo abbastanza, ma il mio umore non è proprio dei migliori.

 

 
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CILENTO 2

Post n°1779 pubblicato il 21 Settembre 2021 da atapo
 
Tag: viaggi

RIPENSARE AL VIAGGIO


laggiù, la mia spiaggia a Palinuro

 

Tornare col pensiero al Cilento in questi giorni in cui comincio a prendere in considerazione abiti più pesanti e giacche impermeabili, significa nostalgia del viaggio di vacanza, che è arrivato troppo tardi, è terminato troppo un fretta ed è già finito in secondo piano per le incombenze autunnali.

Cosa ho conosciuto di questa terra dove non ero mai stata, che impressioni mi ha lasciato?

E’ il sud, con le sue meraviglie e le sue problematiche.

Volevo fare finalmente qualche giorno di mare, Agropoli è stato il primo punto di arrivo nel Cilento.

-Non siete andati a Paestum?- ci ha chiesto qualcuno. L’avevamo escluso, ci eravamo fermati lì molti anni fa di ritorno dalla Calabria, con i figli bambini. Senz’altro sarebbe stato interessante rivederlo, migliorie ce ne saranno, ma avevamo deciso che il viaggio attuale sarebbe stato tutto di novità.

Agropoli ci è piaciuta, ci è parsa una città gradevole, ha diverse spiagge e noi eravamo vicini (si fa per dire) a quella che ci hanno detto come la più bella, la spiaggia di Trentova, formata da tante “falci” di spiagge attorniate da rocce; in alto un sentiero tra la vegetazione e delle scalette permettono di passare da una all’altra e di scendere.

Le vicinanze, le distanze… il solito problema col camper: le aree di sosta anche stavolta erano lontane dalla città, ad Agropoli la nostra, la più vicina, era a due chilometri e mezzo (e mezzo chilometro dalla spiaggia citata). Così a visitare Agropoli ci siamo andati a piedi dedicandoci una giornata: cammina, cammina… il porto, la zona centrale del passeggio, il centro storico a saliscendi, il castello nel punto più in alto.

Dopo tre giorni, sabato 28 agosto, siamo partiti per l’interno, verso il paese di Piaggine, in cui la domenica pomeriggio c’era la premiazione. E abbiamo fatto la prima conoscenza con le disastrose strade cilentane: un dissesto generale, oltre a curve, tornanti e carreggiate spesso molto strette, anche su vie definite “nazionali”. Tutti gli abitanti con cui ci lamentavamo di questo ci davano ragione, alzando gli occhi al cielo e unendosi ai lamenti. Questo significa che i tempi di percorrenza per ogni percorso si allungano maledettamente e la stanchezza aumenta. Un vero peccato, si gustano meno i panorami bellissimi di colline e montagne, chi deve guidare poi si perde tutto il paesaggio.

Nei paesi piccoli abbiamo rischiato di saltare i pasti: i negozietti chiudono all’ora di pranzo e riaprono a pomeriggio inoltrato, ristoranti e trattorie spesso non ci sono, o erano chiusi per tanti motivi: ferie, turni, fallimento, covid, perfino lutto! Però anche nei piccoli borghi si trovano “perle”, pochissimo pubblicizzate: a Teggiano un bel duomo in stile barocco “leggero”, molto gradevole, e un museo delle usanze e degli oggetti del passato, a Corleto Monforte un museo naturalistico ricchissimo di esemplari molto curati degli animali europei, insieme a schede accurate sugli habitat del Cilento, a Piaggine una ditta di pasticceria tra le più rinomate d’Italia, anche la gola ha voluto la sua parte!

C’è anche un “paese fantasma”, Roscigno: un borgo abbandonato nel secolo scorso perché stava franando tutta la montagna, ora ricostruito completamente qualche chilometro distante, in zona più sicura. Quello abbandonato sta lentamente deteriorandosi e ricoprendosi di vegetazione, vi si può andare, girarlo e fermarsi su quella che era la piazza principale, tra i platani e una fontana ancora attiva, in un’atmosfera quasi irreale, evocatrice di fantasmi e ambientazione da Provenza di una volta, con i presepi dei santons.

Abbiamo girato parecchio per le montagne, tra boschi enormi, cespugli di more squisite e mandrie di mucche spesso sulla strada che ci costringevano al loro seguito e alla loro andatura; volevamo salire sulla cima (o quasi) del monte Cervati, il più alto, ma la strada si faceva via via più terribile, finché l’autista di una macchinetta che scendeva ci ha sconsigliato di proseguire, dicendo che più avanti era ancora peggio… Ah, là le auto sono le più piccole in commercio, la maggioranza sono vecchie Panda, così da circolare e incrociarsi con meno difficoltà in quelle stradine e da potersi fermare in spiazzi minimi sul ciglio delle strade o nei paesini antichi di pietra.

Qualche giorno abbiamo sostato in un agriturismo vicinissimo alla Certosa monumentale di Padula, a cui abbiamo dedicato una giornata di visita: è enorme, anche lì cammina… cammina! E non si può nemmeno visitarla tutta! Oltre alle bellezze architettoniche e artistiche, in varie sale hanno allestito un museo archeologico con reperti che stanno scoprendo nelle necropoli del Cilento. E’ organizzato bene, con esposizioni e spiegazioni chiare, colpisce il capire quanto fossero diffusi i commerci, gli scambi e gli intrecci di culture in quei tempi lontani.

Quell’agriturismo era una delizia, praticamente stavamo a mezza pensione, perché era piacevole e conveniente farci colazioni e cene, tutte abbondanti e con prodotti locali squisiti. Peccato solo che non fosse vicino al mare.

E finalmente ci siamo spostati verso località di mare, speravo che mio marito si fosse saziato a sufficienza delle montagne…

Abbiamo scelto Marina di Camerota e, dopo qualche giorno, Palinuro. Non mi dilungo a dirne le bellezze che si possono trovare nei cataloghi turistici; dopo accurate ricerche e valutazioni on line e sulle mappe siamo riusciti a trovare stavolta due aree di sosta abbastanza comode sia per i paesi sia per le spiagge, anche se sempre con salite e discese da fare a piedi. Non saprei dare una preferenza fra le due cittadine, forse un punto in più va a Palinuro, perché nel nostro caso abbiamo goduto di una bella spiaggia larga e sabbiosa raggiungibile con solo 5 minuti di cammino per una stradina ombreggiata e quasi in pari…

Peccato che in questi giorni di mare il tempo mi abbia voluto male: ora che avrei potuto prendere il sole, rilassarmi e nuotare, ogni giorno giravano minacciosi nuvoloni scuri che scatenavano all’improvviso grossi temporali soprattutto nel pomeriggio, così non ci siamo goduti molto le giornate, solo l’ultimo giorno il tempo pareva stabilizzato al bello, con mio grande nervoso…

Certo non ci siamo negati passeggiate e ottime mangiate di pesce, ho cercato di respirare a pieni polmoni l’aria marina, almeno quella, però… potevo essere più fortunata e soprattutto soffrire meno umidità!

Avremmo voluto fare qualche capatina, tipo gita, in altre località famose costiere, ma abbiamo scoperto che anche sulla costa ci sono strade interrotte, per avvicinarsi a ogni singolo paesino occorre fare giri interminabili, risalire nell’interno poi scendere… impossibile nei pochi giorni che ci rimanevano.

Con tutti gli squisiti formaggi di bufala gustati in quei giorni, nel ritorno era doverosa una sosta nella pianura attorno a Paestum, per acquistarne una buona riserva da portare a casa e così abbiamo fatto; ormai li abbiamo mangiati tutti!

Il rientro a Firenze è avvenuto tra maxi acquazzoni in autostrada e una coda terribile quando eravamo quasi arrivati: tre quarti d’ora su un tratto che si percorre in dieci minuti! Nonostante fossimo partiti presto, siamo arrivati a casa che era già buio, stravolti dalla stanchezza.

Che dire?

Dico che vorrei tornarci nel Cilento, per vedere quello che mi manca, dico che mi è piaciuto, però mi fa rabbia lo stato delle sue strade, la trascuratezza per ciò che potrebbe favorire il turismo… Siamo immersi nei soliti problemi italiani.

 
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A SCUOLA

Post n°1778 pubblicato il 15 Settembre 2021 da atapo
 

 

BUON INIZIO!


 

Posticipo la continuazione del mio viaggio, perché oggi ho piacere di registrare qui altre emozioni...

Qui in Toscana oggi è il primo giorno di scuola. Credevo, fino a ieri sera, di essere un po' estranea a questo fatto: lontani sono i tempi del mio lavoro di insegnante, lontani sono i nipoti con cui, ahimè, ultimamente ci incontriamo proprio poco, altri progetti, impegni e faccende mi frullano per la testa in questo periodo. Il mondo della scuola, in particolare la sua ripresa, mi aveva finora solo indignato per gli eterni suoi problemi mai risolti nemmeno coi rischi della pandemia, sentimenti ben lontani da qualsiasi forma di tenerezza e commozione.

Invece stamattina il passare in autobus davanti alla scuola in cui ho lavorato per 25 anni, il rallentamento del traffico poichè era il momento dell'uscita, i bimbi vocianti con gli zaini semivuoti (ancora per poco, è solo il primo giorno), i conciliaboli delle mamme e gli sguardi pazienti delle maestre... un po' tutti assembrati lì fuori a dire il vero, ma perlomeno tutti con mascherina... ecco, qualche emozione si è mossa, una punta di rimpianto per un mondo e un tempo che non mi appartiene più. Poi sono arrivate le foto dei nipoti, dei loro rientri, coi brevi commenti dei miei figli, ed è stato davvero uno sciogliere qualcosa dentro di me, che non mi aspettavo così dolce.

Come è andata la loro prima giornata?

Per Cesare, che continua la materna steineriana, e per Diletta, che va in seconda primaria con la sicurezza che è rimasto il bravo maestro dell'anno scorso e l'incertezza del nuovo insegnante che dovrà affiancarlo, è tutto a posto.

Martino è in terza media. La sua foto lo vede insieme ad altri compagni di classe: le femmine già belle ragazzine, i maschi con l'aspetto ancora un po' bamboccioso, in quella disparità dei 13 anni. Martino ha lo sguardo serio: l'anno scorso, tra presenze e didattica a distanza, ne ha combinate di tutti i colori, la preparazione lascia molto a desiderare, ha ricevuto ramanzine un po' da tutti, a scuola e in casa, dovrà attrezzarsi per concludere il ciclo di studi e prepararsi alle superiori, senza sciupare la vivace intelligenza, soprattutto logica-matematica, che si ritrova.

Riccardo inizia la scuola media: nella foto, in cui è di profilo insieme ad alcune amiche, pare rilassato. A dir la verità mi sembra più emozionato suo padre, che ci ha mandato la lista dell'occorrente per Arte, chiedendo se avevamo qualcosa in casa, non capiva cosa volevano dire i numeri e le descrizioni dei pennelli... Qualcosa ho trovato per lui, nel mio ancora immenso deposito di colori e materiali per attività manuali, dove spesso attingono i nipoti quando vengono a casa mia.

Infine c'è una grossa novità, riguarda Damiano, che inizia la quinta elementare: mia figlia l'ha spostato alla scuola steineriana, dove Cesare frequenta la materna. Un passo grosso, meditato durante l'estate. Ora Damiano sta meglio col ginocchio, da tempo non usa più le stampelle, ma periodicamente continua la fisioterapia; è sempre molto alto, tende a incurvarsi e a camminare storto, deve curare la postura, fare movimento e attività fisica.

Per quanto riguarda la scuola, nei primi due anni, quando abitavano ancora vicino a me, aveva avuto insegnanti moderne, molto brave, che l'avevano capito e valorizzato. Spostato a Poggio a Caiano, è arrivato il disagio: la riservatezza del bimbo, il suo modo un po' particolare di seguire e apprendere, tutto era complicato dalla pandemia con le lezioni on line che non consentivano rapporti facili tra maestre e bambini. Inoltre queste insegnanti erano molto tradizionali e riempivano di compiti a casa nonostante fosse un tempo pieno: lui, come è nel suo stile, si è sempre impegnato moltissimo, anche perchè lo studio gli piace tanto, ma era costretto a stare fermo e/o davanti al computer per troppo tempo e ne andava della salute fisica. Mi dava l'idea di un piccolo Giacomo Leopardi, ma non è questo il destino che vogliamo per Damiano! Ed eravamo preoccupati.

In luglio, la svolta: insieme ai fratelli minori ha fatto alcune settimane ai centri estivi della scuola steineriana, appassionandosi soprattutto al laboratorio di falegnameria. Il suo entusiasmo per l'ambiente e i rapporti umani di quella scuola l'hanno fatto rifiorire e i genitori hanno deciso per il cambiamento. Dal punto di vista economico sarà un salasso, ma penso anch'io che per lo stile educativo più rilassato e attento alla personalità e alla sensibilità ne sia valsa la pena.

La foto che mi hanno mandato di lui è al momento "dell'accoglienza": nel giardino della scuola i suoi nuovi compagni e insegnanti lo applaudono, mentre un maestro l'ha chiamato al centro e gli offre un piccolo mazzo di fiori. Sul tavolo ci sono altri mazzolini, perchè non è solo lui nuovo arrivato in quella classe. E' un piccolo rito di gesti belli, i nuovi vengono presentati e accolti con rispetto e affetto. E io mi sono commossa.

Domenica ci incontreremo a pranzo tutti insieme a casa di mio figlio, ci racconteranno gli ultimi sviluppi.

Buon lavoro a tutti, che sia un anno sereno, ce n'è tanto bisogno, per i piccoli e per i grandi!

 

 
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CILENTO 1

Post n°1777 pubblicato il 12 Settembre 2021 da atapo
 
Tag: viaggi

IL PERCHE’

 


 

Rientrata da poco più di un giorno, frastornata dal viaggio (coda terribile in autostrada), ancora confusa dalle valigie aperte e dalle lavatrici da fare, dal controllare frigo e dispensa, dal sintonizzare il cervello su ciò che mi attende nei prossimi giorni… non è semplice.

Però è il momento di raccontare, così mentre ricordo e scrivo rivivrò la bella vacanza. Ma prima dei fatti voglio dare le motivazioni: perché siamo andati proprio in Cilento, cambiando quasi all’ultimo la destinazione precedente, il Molise, dove avrei anche incontrato un’amica che passa là molti mesi nella casa di famiglia.

Ancora una volta c’è di mezzo una premiazione; avevo mandato una mia poesia a un concorso organizzato in un paese del Cilento, per me sconosciuto fino ad allora: PIAGGINE. In luglio mi arrivò la comunicazione che ero tra i finalisti e che la premiazione, in cui venivano svelati i vincitori, si sarebbe tenuta il 29 agosto. Dalle immagini il paese pareva carino, in montagna, alle pendici del monte Cervati, non distante dal mare… prima questione da risolvere: c’era posto per sostare col camper? Abbiamo avuto esperienze terribili di paesini in cui fra strade strette e in pendenza col camper avevamo dovuto rinunciare alla visita.

Così c’è stata un po’ di corrispondenza con l’organizzatore del concorso, che ci ha indicato dove fermarci col camper, proprio nel centro del paese, in un parcheggio un po’ appartato e tranquillo, dietro ai carabinieri. Allora abbiamo deciso che avremmo fatto il periodo di vacanze, anche col mare, in Cilento, dove non eravamo mai stati.

Il progetto era così: qualche giorno di mare ad Agropoli, il centro più comodo per salire a Piaggine sabato 28 agosto, premiazione la domenica, dopo… si sarebbe deciso al momento. Il rientro era obbligatorio per il 10 settembre, perché avevo un appuntamento medico.

Stavolta racconterò la premiazione, le mie scoperte sul territorio le lascio al prossimo post.

Piaggine è effettivamente un bel paese, abbastanza conosciuto in zona, il punto sosta del camper era davvero comodo, in due minuti si arrivava in centro, con le case antiche addossate le une alle altre, coi negozietti, i due bar con i tavolini fuori sempre pieni di anziani a chiacchierare e a giocare a carte, nel tardo pomeriggio il passeggio di famiglie con signore eleganti, tanti bambini, molti in passeggino con genitori giovanissimi. Sembrava di tornare indietro di cinquant’anni, in un mondo e un’atmosfera che nelle città grandi non esistono più.

Attorno le montagne, da cui scendeva un’aria frizzantina e si intravedevano certi nuvoloni che per fortuna ci hanno risparmiato la pioggia almeno nei giorni in cui siamo rimasti lì. Però questo rischio di maltempo aveva fatto spostare la premiazione dalla piazza al salone di un centro polivalente, ugualmente bello e ampio.

Il concorso mi era sembrato originale e simpatico: oltre alla sezione “poesia libera”, a cui avevo partecipato, ce nerano altre due: poesie ispirate da pitture che alcuni artisti della zona avevano messo a disposizione, pitture di artisti ispirate a poesie partecipanti al concorso precedente. Tutte le poesie finaliste venivano lette ad alta voce mentre gli autori presenti ricevevano i diplomi, le pitture proiettate in grande, diventava così uno spettacolo e questo mi è piaciuto molto. Finita la prima parte dedicata ai finalisti c’è stato un intervallo, con bevande e biscotti locali per tutti, confezionati in sacchetti di cellophane, secondo le regole Covid: erano squisiti, abbiamo poi cercato di rintracciarli nei negozi del paese...

Infine il momento più emozionante: la proclamazione dei vincitori e, udite udite, la mia poesia si è classificata al terzo posto! Una bella emozione… applausi, foto, in cui non sono venuta nemmeno troppo male… Il premio consisteva in un quadretto con la stampa di una pittura rappresentante un angolo antico del paese, mi è proprio piaciuto.

Ci eravamo iscritti anche alla successiva cena in pizzeria, per concorrenti e organizzatori. Il capo di questi era un vulcanico vecchietto molto simpatico, animatore del pomeriggio e della serata tra pizze e “antipastini”, per farci assaggiare le delizie del territorio. Insomma, un’ospitalità squisita.

Io e mio marito, che all’inizio eravamo un po’ intimiditi, poi abbiamo scoperto che una concorrente veniva da Grosseto, era anche lei col marito: io ho rotto il ghiaccio in nome della comune toscanità, così abbiamo scoperto che anche loro erano venuti col camper (parcheggiato vicino allo stadio), che sono camperisti molto più accaniti di noi, hanno viaggiato tanto, i mariti avevano esperienze di lavoro simili…e ci siamo fatti compagnia durante la cena, poi siamo restati a chiacchierare insieme in piazza, finché la notte aveva rinfrescato troppo l’aria e ci siamo decisi a salutarci e a rientrare nei camper…

Così è finito quel pomeriggio di gloria.

Ma il Cilento è stato anche molto altro, quasi un mondo nuovo e lo racconterò la prossima volta.


 

 
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ciao

Post n°1776 pubblicato il 11 Settembre 2021 da atapo

ciao, post di prova

 
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CIAO

Post n°1775 pubblicato il 01 Settembre 2021 da atapo

Un piccolo saluto...

Non è per niente facile scrivere dal cellulare, ma ci provo brevemente. 

Vi svelo dove sono: in Cilento, una delle zone italiane ancora a me sconosciute, mare e monti insieme. 

Cronache e impressioni al mio ritorno, per ora buon settembre  a tutti!

 
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