Sconfinando

Le ragazze...

C'era una riflessione amara di Emma Bonino sul Corriere di ieri. «Ma certo che le ragazze in piazza non vengono. Loro danno per scontata la sessualità, la pillola, la scelta sulla propria maternità. Non sanno che ora sono a rischio ». Amara e vera. Basta scorrere le gallerie fotografiche proposte dai siti dei principali organi di informazione per notare, dietro striscioni e manifesti, l'età media delle partecipanti. Coetanee. Mie. Più o meno. Le mie figlie non c'erano. E nemmeno le loro amiche. Le loro coetanee. Così, un po' per curiosità un po' per nostalgia, sono andata a ripescare i miei diari di scuola dei tempi del liceo. E li sfoglio un po' a caso. Manifestazione, collettivo, turni di volantinaggio, assemblea. Il tutto in mezzo a CIC di mate/greco/ita, ripassi della Rerum Novarum e letture di Edipo. Erano anni di fermento e noi c'eravamo. Li vivevamo (anche) da protagoniste, con tutte le nostre ingenuità e il nostro entusiasmo. E' vero che le ragazze, oggi, sembrano guardare ai dibattiti in corso con il distacco del tempo. «Le donne che hanno più o meno la mia età hanno una grande reattività su questi temi, magari perché ricordano gli aborti clandestini, o hanno potuto usare la 194. Ma certo è che la generazione più giovane non sa cosa sta accadendo», dice ancora Bonino. Che dà la colpa anche a noi genitori, che forse non parliamo abbastanza di politica e impegno ai nostri figli e alle nostre figlie.
O forse, più semplicemente, così penso io, ci siamo illusi che le conquiste di allora sarebbero state indiscutibili.