Sconfinando

Che non ci son solo i cappelli di ciliege ripieni

Un po', lo ammetto, il romanzo postumo di Oriana Fallaci mi interessa. Perchè mi piacciono le storie di famiglia, quel raccontare indietro nel tempo, tra nomi e storie che diventano appartenenza. Però non posso dimenticare il resto, quella cesura così netta tra l'Oriana con le treccine sulla copertina di Niente e così sia e la donna livorosa e irragionevole de La rabbia e l'orgoglio. Intanto che ci penso - e che aspetto che qualcun altro faccia il primo passo e mi sappia dire - ho però finito Alfred e Emily di Doris Lessing. Incantevole. E non per la prima parte, che in fondo ha il sapore della favola. Uno sliding doors in versione letteraria: cosa sarebbe successo se... immaginiamo che... Piacevole, ma col retrogusto dell'avrei voluto che... La bellezza di questo libro sta invece nella seconda parte, nella sua cesura così netta con la prima, dove la realtà si disvela ed è però quasi più bella della favola. Forse perchè è vera. E' un libro al femminile e in fondo femminista. Alfred è comunque un protagonista di secondo piano. Presenza importante, ma non determinante. Non quantoEmily. E poi c'è tutto. La Rhodesia, l'Inghilterra, le colonie, gli ospedali, le scuole per i poveri, l'emancipazione. E l'amore per i libri. Infinito, come una scoperta. Dovessi definire questo libro con un aggettivo, sceglierei riconciliante. Perchè lo è. Con me stessa e con il mondo.