Creato da SandaliAlSole il 29/07/2005

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The shop around the corner

Post n°2152 pubblicato il 14 Ottobre 2008 da SandaliAlSole
 

l'immagine è di Rosieee-xo

La libreria che da sempre, da che io mi ricordi, sta sotto casa di mia madre chiude. Cioè. Non è che chiude. Cambia. Radicalmente. I libri nel bugigattolo che fino a pochi giorni fa serviva da magazzino, da punto vendita nel periodo della scolastica, da punto impacchettamento nel periodo natalizio. Nello spazio più grande, giochi educativi, libri per bambini, oggettistica. Un'altra cosa, cioè. Non ce la facciamo, mi dicevano qualche giorno fa i due ragazzi che da una decina d'anni, forse di più, l'hanno presa in gestione. I margini. La concorrenza. Il supermercato. L'edicola. La grande libreria aperta in Porta Garibaldi, che si è portata via un po' di quei pendolari che al ritorno un salto da loro comunque lo facevano. Le logiche di mercato. Gli editori, che consegnano un tanto al chilo all'iper e che lasciano a secco i piccoli come loro. E non è solo una questione di sconti e di vendite di impulso, perchè capita a tutti di infilarlo quel libro nel carrello mentre si gira tra le corsie per pane-latte-caffè. E' la logica del best seller, che ci vuole tutti lettori degli stessi libri nello stesso tempo. E che non ci insegna più a cercare. Nè a scoprire. Sono passata da loro domenica, mentre riempivano di orsetti, cubi di legno, colori a dita scaffali prima pesanti di libri. E mentre trasportavano, due porte più in là, scatoloni e scatoloni di parole e immagini. E lo so che fa tanto C'è post@ per te, però il magone non l'avevo solo io.

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Commenti al Post:
bimbayoko
bimbayoko il 14/10/08 alle 07:14 via WEB
Oggi mi tolgono i punti,evviva!Non ne potevo più,un abbraccio,Martina
 
 
SandaliAlSole
SandaliAlSole il 14/10/08 alle 10:07 via WEB
questa è una buona notizia!
 
magdalene57
magdalene57 il 14/10/08 alle 07:51 via WEB
e ci credo. anche per chi è meno fagocitante di libri, la chiusura di uno spazio così da fastidio. Pensavo... potevano specializzarsi nel libro usato e in quelli che risultan esser fuori produzione. c'è un negozio vicino a casa mia di questo tipo e lavora un sacco. buona giornata,Mag
 
 
SandaliAlSole
SandaliAlSole il 14/10/08 alle 10:11 via WEB
tu parli di parma e del centro di parma. città, per altro, universitaria. Io parlo di una cittadina alle porte di milano e strettamente dipendente da milano per tutto quello che riguarda lavoro, università e attività del genere. un negozio di quel genere in centro a parma ha (forse e mi permetto di dubitare visto lo stato attuale del mercato librario nel nostro Paese) una chance di sopravvivenza. in un posto come quello dove abito io assolutamente no. loro erano e restano specializzati: hanno proposte che vanno sempre oltre la top dei dei più venduti della settimana, realizzano iniziative tematiche, consigliano e aiutano. ma in un mercatonel quale vale il 15% di sconto sul prezzo di copertina o il -20% sull'ultimo harry potter, non hanno grosse chance. a meno di non aggiungere e merceologie diverse che garantiscono più margini. è quello che hanno deciso di fare, tenendo le dita incoricate perchè non è detto che ci riescano.
 
   
SandaliAlSole
SandaliAlSole il 14/10/08 alle 10:11 via WEB
era incrociate
 
lunagiallablu
lunagiallablu il 14/10/08 alle 08:14 via WEB
E' qualcosa che si spegne, che cambia...un senso di perdita è la sensazione che rimane, anacronistico diranno alcuni, ma questo è!
 
 
SandaliAlSole
SandaliAlSole il 14/10/08 alle 10:15 via WEB
negli anni in questa libreria si sono succedute tre differenti gestioni. tutte però con un denominatore comune: l'amore per i libri e per la lettura. e la passione di condividere qualcosa con i loro clienti. il primo gestore, ero ragazzina alle medie, mi fece leggere niente e così sia e mi convinse a portarlo all'esame di terza media. Poi, poco più grande, mi diede da leggere Danubio, di Magris. Le traduzioni di Fernanda Piovano le ho conosciute con il secondo gestore. Lui e sua miglie erano infaticabili cercatori di chicche. poi sono arrivati qutesti due ragazzi. ne hanno fatto una associazione culturale e continueranno a operare in questa veste. ma qualcosa si è rotto nel frattempo. e non l'hanno rotta loro.
 
cinico_nick
cinico_nick il 14/10/08 alle 08:22 via WEB
un altro segnale del mondo che sta cambiando; che dire, non sempre cambiare vuol dire migliorare...
 
 
SandaliAlSole
SandaliAlSole il 14/10/08 alle 10:16 via WEB
ecco. sintesi perfetta. ciao nick!
 
BobSaintClair
BobSaintClair il 14/10/08 alle 15:29 via WEB
:) mi dispiace! "la logica di mercato ha appiattito il rock" (piu' o meno... da "Almost Famous")
 
 
carowalter
carowalter il 14/10/08 alle 16:54 via WEB
e il rock appiattito non è più rock :( mi auguro che con l'aiuto dei giocattoli si riesca a sopravvivere, anzi, ne sono certa, suggerirei un cartello: qui si vendono solo cose serie!
 
   
SandaliAlSole
SandaliAlSole il 15/10/08 alle 00:01 via WEB
per Bob e Walter: "non è più rock". e anche la libreria è un'altra cosa, adesso. Un'appendice di qualcosa che prima era solo un contorno.
 
stoico.epicureo
stoico.epicureo il 14/10/08 alle 20:33 via WEB
Cara MT questo post lo vivo con particolare ansia..sai che sono uno dei soci fondatori di un'associazionec che divulga la cultura del libro nell'ambito del progetto "nati per leggere". Vedersi confermato che la stessa industria editoriale sceglie di non scegliere per poter sopravviere..mi rattrista. Può sembrare un paradosso, ma fare del libro un prodotto di consumo ad impulso non è sbagliato per principio morale è sbagliato anche economicamente. Lo dicono le statistiche dei punti vendita della GDO, il libro occupa spazio, rende poco, serve come "covenant", per allungare il percorso..tant'è che le più gradi catene di distribuzione scelgono di posizionare solo "alcuni" libri. Ecco quindi che "alcuni" libri diventano qualcosa di diverso dai "libri". Questi oggetti sono venduti per il package e non per altro. Costano moltissimo a chi li edita, chi li distribuisce e chi li acquista (calcolate quanto avete speso oltre al libro..e stimate di quanto effettivamente avevate bisogno)....ma in fondo lo so anche io..tento di trovare una ragione che giustifichi l'esistenza delle librerie di nicchia..ma lo so...trovarla è un sogno. Corro in libreria a cercare uno spunto...
 
 
SandaliAlSole
SandaliAlSole il 15/10/08 alle 00:05 via WEB
Andrea caro, comprendo lo stato d'animo con il quale hai letto, sapendo anche qualche cosa della tua attività (a proposito, il locale?). Mi piace quel passaggio alcuni libri diventano qualcosa di diverso dai libri. Mi ha fatto venire in mente l'espositore all'esselunga con i libri in classifica:i più venduti. e guarda caso sono quelli, titoli da cassetta da proporre un tanto al chilo. Poi, devo essere sincera, qualcuno lo prendo anche io. Ma a voltemi rendo conto di farlo più col senso di dovere, perchè, insomma, se ne parla tanto un mitovo ci sarà, che col senso del piacere, guidata dal quel filo di affinitàche sempre lega il lettore al "suo" libro. Divago... Che spunto hai trovato in libreria?
 
bac.one
bac.one il 14/10/08 alle 21:47 via WEB
Nella mia città sopravvivono ancora numerose librerie, ma si trovano tutte in pieno centro; quelle leggermente al di fuori dell'area di passeggio o di vasca del sabato sono destinate a chiudere. Vedo con piacere, ad ogni modo, che le centrali di cui sopra sono sempre frequentatissime e non si sono affatto arrese alla logica del supermercato.
 
 
SandaliAlSole
SandaliAlSole il 15/10/08 alle 00:09 via WEB
Nella cittadina dove abito io, le librerie erano due: quella legata alla parrocchia, e dunque di ispirazione cattolica, con ampia fornitura di testi a carattere religioso, etico e morale, el'altra, quella sotto casa dei miei, più laica e laicista. Convivevano bene, devo dire, in una complementarietà serena. Poi, un paio di anni fa, ha aperto una Mondadori. Devo dire che però non ha avuto molto successo. Vuoi per la posizione, vuoi perchè chi la gestisce probabilmente venderebbe allo stesso modo libri e polli. La vera batosta è arrivata con l'aertura di una feltrinelli in porta garibaldi, che è la stazione milanse di riferimento per la maggior parte dei pendolari di qui. poi c'è tutto il resto.come dicevo le logiche, le politiche, il mercato stesso. e viver di best seller, in concorrenza con l'iper, temo sia impossibile. :)
 
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