Sconfinando

Sono troppo attaccato alla vita per immaginarmi in quella soluzione. Ma un amico mi fece osservare che lo sono adesso, che non ho problemi di salute, potrebbero esserci condizioni che mi porterebbero a concludere diversamente.
Il problema è definire quali condizioni potrebbero legalmente giustificare l'aiuto a morire.
Naturalmente il rischio è quello che evidenzi tu, che diventi invece terreno di polemica di parte, in cui qualcuno agiti i valori della difesa della vita, della famiglia e compagnia cantando.

Non a caso uno terreni di riflessione è quello del testamento biologico . Non a caso, non di sola eutanasia si deve parlare. Perchè il no convinto all'accanimento terapeutico e il diritto alla buona morte devono essere riconosciuti a ciascuno. Altrimenti, la dignità della vita è solo una bella parola.

Secondo me ci dibattiamo in un equivoco di fondo: la vita di persone che sopravvivono in virtù di una macchina, attaccate a un respiratore o quant'altro, non è la vita che la natura - o Dio, se vogliamo vederla da un punto di vista religioso - avrebbe previsto per quella persona. Quella macchina è un arbitrio di altre persone. Secondo me l'eutanasia in senso proprio è solo quella "attiva": un'iniezione letale, per intenderci, e questa mi è molto difficile poterla accettare. Al contrario, consentire a un malato, che non ce la fa più, di staccarsi da quella macchina che lo mantiene suo malgrado in uno stato di sopravvivenza divenuto insopportabile, è solo la cessazione, direi quasi doverosa, di un accanimento terapeutico. Altra considerazione: è vero che alcune persone restano attaccate alla vita anche in condizioni di sofferenza estrema, e per loro ben venga il supporto tecnologico, ma non tutti abbiamo le stesse risorse psicologiche, quindi non dobbiamo ritenere questi pazienti in qualche modo "migliori" di quelli che chiedono sia loro concesso di morire, come sembra di leggere tra le righe di qualche servizio televisivo. Concludendo, se fossi io a trovarmi in una situazione così disgraziata, penso che vorrei avere il diritto di decidere in prima persona.

credo sia una decisine che spetta ad ognuno di noi. prenderla per uno di famiglia è già più complicato. anche perchè io penso che prima di "lasciarsi andare dolcemente a morire" uno dentro di se lotti disperatamente contro il pensiero che è si avvicina il momento di morire. Io vorrei trovarmi in un posto dove le uniche cure servano a non soffrire. basta. solo di quello ho paura. la sofferenza e il non poter godere di una quotidianità che finchè non chiudi gli occhi per sempre, può cambiare continuamente arricchendosi di piccoli gesti e frazioni di sensazioni. Diverso se fossi completamente incosciente e tenuto in vita con macchine. Quello non è vivere. é esser tenuto in vita, da altri, e con scopi che non sono i miei. Io staccherei. Starei li, a far sentire che ci sono e ci sarò sempre. Ma staccherei. Domenica impegnativa emotivamente, Miti...

Quel "se succedesse a me" mi ha fatto riflettere spesso sul significato di una scelta di morte o vita (?) in certe condizioni. Ho annullato per un attimo la mia coscienza religiosa perché non mi condizionasse: è un discorso troppo importante perché qualsiasi dogma interferisca. Sono ancora troppo giovane per giungere a conclusioni, lo so. E d'altronde chi mi darà mai la certezza che ce ne siano? Di una cosa sono sicura: quel tesserino che mi arrivò qualche anno fa, quello blu in cui si autorizzava eventualmente la donazione degli organi... beh io l'ho portato fino a qualche mese fa sempre con me. Purtroppo l'ho perso. Quello che voglio dire è che la politica non dovrebbe permettersi di "giostrare" sul diritto alla morte. Non è un suo dovere, questo. E' libertà individuale. E' libertà. E' vita. Ed è questa che dovrebbe "proteggere".

Io penso che la vita finisca di essere tale, non quando si ferma il cuore, ma quando si perde anche un minimo di dignita di essere vivente, e quando le speranze sono solo quelle di essere ricordati come tali....L'eutanasia? ci vorrebbe una vera legge, che sia al di sopra di ogni religione e di ogni esperienza politica o partitica...Non so se il nostro paese è culturalmente pronto...

Nel momento in cui si porta il dibattito su cosa è e cosa non è la vita, si entra in un vicolo cieco dal quale è difficile uscire.
Perchè entra in gioco ciò in cui si crede e ciò in cui non si crede, al di là della religione.
Laddove è possibile, sarebbe giusto lasciare all'individuo il diritto di decidere e scegliere dove inizia e dove finisce la sua dignità.
Anche con formule come questa.
Sulla vera legge come dici tu, non credo che il nostro Paese sia pronto ad affrontare il tema con la dovuta serietà e rispetto.

Perfettamente d'accordo... un saluto

Hai ragione, il problema è politico. Ha ragione anche Veronesi che oggi parla di "suicidio assistito". In effetti nessuno può toglierci il diritto di "scegliere". Questa per me è la cosa più importante, il diritto all'autodeterminazione. L'eutanasia è una componente del problema "buona morte", ma non l'unico: il diritto di non soffrire e alla dignità sono le altre, a cui bisogna dare risposte diverse. Introduco un altro elemento che in questo momento mi sta a cuore, che cosa dovrebbe fare una persona quando si trova di fronte una persona che ama e che non vuol più soffrire? Io una risposta me la sono data.

Noi possiamo discutere ,così come lo farà la comunita scientifica...ma Confronto sensibile e approfondito sull’eutanasia? In Italia (con il Vaticano)? Naaaaaaaaaaaaa

L'argomento è delicato; non lo si può commentare in modo estremamente riduttivo scrivendo qualche riga al riguardo. A tale scopo (ma solo per coloro che vogliono capire un altro punto di vista) suggerisco di leggere, nell'ordine elencato, i post 19, 18, 17, 16 e 15 del blog che mi appartiene. Ovviamente è una mia opinione ... mi raccomando, non la prendete come una costrizione.

IO SONO PIENAMENTE FAVOREVOLE.Fossi nelle condizioni di Welby o comunque avessi problemi del genere(distrofia muscolare),o magari tumori che gradualmente peggiorano togliendoti sempre di più,avendo sempre meno autonomia e avere la consapevolezza dell'impossibilità di guarire e che le cose potranno solo peggiorare...la vita è mia e devo essere libero di decidere cosa farne.Se fossi ridotto in quelle condizioni x me non sarebbe vita e nessuno può immaginare come dev'essere tremendo,la tragicità di vivere quella situazione...x lui ma immaginate anche i suoi cari.Vorrei che chiunque gli neghi questo "favore" provasse a essere nelle sue condizioni..x 30anni..poi ne riparliamo...Vietare a quell'uomo una "morte dolce"stabilita, secondo il mio modesto parere è disumano.

Relativamente a questo argomento si possono scrivere migliaia di pagine o poche righe. Personalmente penso che dobbiamo spostare il focus sulla libertà. Chiunque dovrebbe essere libero in adeguate situazioni di scegliere per la propria vita, anche con soluzioni drastiche, non dovrebbero esserci restrizioni se si rispettano i diritti degli altri. Poi una persona potrà scegliere quello che vuole o giudicare (secondo me stupidamente) il volere altrui

Fratelli e sorelle...a noi non è concesso decidere sulla nostra vita. Purtroppo la sofferenza fa parte della nostra esistenza. Per cui affidiamoci al Signore ed Egli ci ripagherà lautamente. Per chi soffre sarà grande la ricompensa nei cieli. "Che sia fatta solo la Tua volontà".

La chiesa ritiene omicidio l'eutanasia...io ritengo l'eutanasia una liberazione..e ritengo egoistico non volerla concedere..IO NON sono credente e sarà proprio x questo che non ci vedo nulla di male, non sono influenzato da principi religiosi secondo i quali siamo tutte creature di dio quindi se c ammazziamo uccidiamo non noi stessi ma una creatura di dio(o una cosa simile,catechismo ho smesso di farlo da un pò di anni)..siamo pazzi..le religioni sono la più grande C*****A che ha inventato l'uomo..e infatti ora stiamo mandando a puttane il mondo x stupidi motivi legati anche a questo..Queste checche in vaticano sarebbero da appendere tutte x le palle e quando sentono un pò di male vorrei vedere come reagirebbero..troppo facile non concedere l'eutanasia quando non si hanno problemi e si fa una vita agiata.Bisogna essere dei sadici bastardi x opporsi in questi casi estremi.

Rispetto il fatto che tu non creda(anche se ti dico a gran voce converiti!)ma almeno rispetta gli altri...anche se non credi non puoi comportarti come meglio credi e proporre "strani trattamenti" a chi non ti sta simpatico e poi contraddirti sull'eutanasia. Il Signore conosce la nostra sofferenza, cosa credete? Anzi l'ha provata Gesù Cristo stesso sulla croce...e ci ha anche detto:"Beati gli afflitti, perché saranno consolati". Io, come tutti, provo grande dolore nel vedere una persona sofferente, ma l'eutanasia non è la giusta strada...avere fede lo è!

La domanda che tutti dovremmo porci è:" cosa passa per la mente di un malato terminale, a cosa pensa, come si vede in quel preciso istante.

Il grosso problema che pare nessuno considera è che la decisione se accettare o meno la dolce morte è determinata da individui sani. E' difficile accettare di vivere in una prigione quando questa è rappresentata da pareti e sbarre nonostante la possibilità di variare lo stato delle cose, trovarsi imprigionati in un corpo destinato a non riprendersi mai più è una cosa aberrante. Il diritto alla vita non può dimenticare la libertà dell'individuo che ne è alla base. Ognuno di noi ha oltre che il diritto a vivere anche il diritto di morire dignitosamente in piena libertà.

Esatto...DIGNITA' di uomo..

Si comincia con l'inganno del testamento biologico. Una mostruosità camuffata di libertà e dignità, vera porta all'eutanasia. C'è un disegno perverso, demoniaco, che inganna, affabula e uccide. Anche i cattolici. Infatti Rosy Bindi, esempio emblematico, è già caduta nella trappola: «In Parlamento c'era già la predisposizione a discuterne, basti pensare ai cinque disegni di legge già depositati e nel programma del centrosinistra per la prima volta, esplicitamente, si parla di testamento biologico. Il percorso era già tracciato, non ci tiriamo indietro. Temi come questi non possono essere ignorati dalla politica pur consapevoli dell'inadeguatezza dei suoi strumenti». Oppure il buon Dario Franceschini, scuola ferrarese di don Minzoni, oggi capo del gruppo unico dell'Ulivo alla Camera che traccia, inconsapevolmente, il cammino che il Paese percorrerà: «Per porre correttamente un tema del genere gli argomenti andrebbero affrontati separatamente... Ci sono tre punti differenti: la questione-accanimento terapeutico, sulla quale c'è una disponibilità di tutti a ragionare; poi il testamento biologico, che è più complicato quindi l’eutanasia che, credo, è impossibile». Credo. Strano vero? Un "credo" che sotterra il "Credo", e diluisce la fede limpida e cristallina - quella che afferma "Credo il perdono dei peccati, la risurrezione della CARNE, la vita eterna...." - in un pastrocchio di forse, se, ma, e, soprattutto, di però.... Il dialogo sottovoce, i dubbi e i distinguo sussurrati, la comprensione-accettazione supina d'ogni posizione, e le parole, la fede, le esperienze, tutte delicatamente adagiate nel frullatore d'ogni certezza. "Credo", "però....", ecco gli spifferi che i cattolici adulti, fieri del loro diverso "pensiero tiepido", versione cattolica del più noto "pensiero debole", lasciano entrare con tutti gli onori e le attenzioni. I sofferti ragionamenti che non emergono d'un millimetro dal dubbio, dalle facce spossate di chi si macera tendando un compromesso impossibile sono le avanguardie, i cavalli di Troia dell'uragano che verrà. E spazzerà via, tsunami civile e tollerante, vita, speranza e Civiltà, quella debole, precaria Civiltà ancora fondata sul cristianesimo. Dove si son smarriti i si- si e i no-no? Lo sanno i cattolici adulti che anche in politica, su questi temi, il di più viene dal maligno? No, forse non lo sanno, forse il di più al Vangelo lo hanno già aggiunto, evidentemente incompleto di se-però-forse-ma, distinguo su cui era ben giusto non sorvolare, per addomesticare e rendere commestibile un Vangelo troppo radicale e fondamentalista. Allora eccolo il Vangelo secondo Tolleranza, parola che illumina i passi dei nuovi cattolici che han capito tutto. Si, proprio tutto, tanto da consegnare l'Italia, chiavi in mano, a chi invece, di certezze ne ha parecchie, che neanche milioni di morti, gulag, fallimenti, mostruosità a catena hanno scalfito. Purtroppo le idee, i pensieri forti, i valori non negoziabili non si comprano in farmacia. E' questione di formazione. Basta risalire il fiume, e scopriremo dove e quando l'acqua pura alla sorgente è stata inquinata. Basta ascoltare Benedetto XVI, rileggersi proprio il discorso di Regensburg, e troveremo il veleno, il relativismo buonista che ha condito il cosiddetto cattolicesimo democratico, la sinistra cristiana, i pensatoi bolognesi, schiacciandoli su un immanente destino che ha chiuso i Cieli a generazioni intere e le ha guidate nel vicolo buio di un cristianesimo infettato di solidarismo comunista dove s'è persa la fede. Comprendiamo allora come oggi un Presidente comunista possa accogliere l'assurdo e fare da apripista ad una discesa che ci porterà all'assurdo legiferato. E' grazie al cattolicesimo annacquato nei distinguo e nei "però" che la discussione sull'eutanasia ha trovato un varco, sui media e nelle menti. E comprendiamo anche perchè Benedetto XVI non pronunci mai se, ma, credo, però. Anche ieri, ai diplomatici islamici convocati per chiarire, ha chiarito il concetto: "In un mondo segnato dal relativismo, e che troppo spesso esclude la trascendenza dall'universalità della ragione, abbiamo assolutamente bisogno d'un dialogo autentico tra le religioni e tra le culture, un dialogo in grado di aiutarci a superare insieme tutte le tensioni in uno spirito di proficua intesa. Un dialogo fondato su una conoscenza reciproca sempre più autentica che, con gioia, riconosce i valori religiosi comuni e, con lealtà, prende atto e rispetta le differenze". Differenze, spesso inconciliabili. E la vita e la morte sono il terreno dove esse emergono con tutte le loro inconciliabilità. Ma questa lealtà che, senza timore, indica chiare le differenze, sembra mancare ai tolleranti di professione. Gli stessi che non spendono una parola in difesa del Papa, quindi della "propria" fede, ma che si impegnano nel bacchettarlo affermando, pericolosamente, che dovrebbe smettere di di fare il professore e imparare a fare il Papa. Come se il Papa, Vescovo di Roma con giurisdizione sulla Chiesa intera, non sia anche il custode di un deposito inalterabile che non appartiene neanche a lui, con la specifica missione, trasmessagli dal Signore in persona, di confermare nella fede il gregge di Dio. Reprimende degli intelligenti-più-intelligenti -degli-altri che non tengono conto che al Papa, non al professore, appartengono gravissimi ministeri, descritti così dallo stesso Benedetto XVI: "Nell’Enciclica Deus caritas est ho osservato che i Vescovi hanno la prima responsabilità di edificare la Chiesa come famiglia di Dio e come luogo di aiuto vicendevole e di disponibilità (cfr n. 32). Per poter compiere questa missione avete ricevuto, con la consacrazione episcopale, tre peculiari uffici: il munus docendi, il munus sanctificandi ed il munus regendi, che nel loro insieme costituiscono il munus pascendi" (Udienza ai partecipanti al Convegno per i Vescovi di nomina recente promosso dalla Congregazione dei Vescovi). E, il munus docendi si realizza anche combattendo, senza mollare un millimetro, la menzogna. "Quanti venti di dottrina abbiamo conosciuto in questi ultimi decenni, quante correnti ideologiche, quante mode del pensiero... La piccola barca del pensiero di molti cristiani è stata non di rado agitata da queste onde - gettata da un estremo all’altro: dal marxismo al liberalismo, fino al libertinismo; dal collettivismo all’individualismo radicale; dall’ateismo ad un vago misticismo religioso; dall’agnosticismo al sincretismo e così via. Ogni giorno nascono nuove sette e si realizza quanto dice San Paolo sull’inganno degli uomini, sull’astuzia che tende a trarre nell’errore (cf Ef 4, 14). Avere una fede chiara, secondo il Credo della Chiesa, viene spesso etichettato come fondamentalismo. Mentre il relativismo, cioè il lasciarsi portare “qua e là da qualsiasi vento di dottrina”, appare come l’unico atteggiamento all’altezza dei tempi odierni. Si va costituendo una dittatura del relativismo che non riconosce nulla come definitivo e che lascia come ultima misura solo il proprio io e le sue voglie. Noi, invece, abbiamo un’altra misura: il Figlio di Dio, il vero uomo. É lui la misura del vero umanesimo. “Adulta” non è una fede che segue le onde della moda e l’ultima novità; adulta e matura è una fede profondamente radicata nell’amicizia con Cristo. É quest’amicizia che ci apre a tutto ciò che è buono e ci dona il criterio per discernere tra vero e falso, tra inganno e verità. Questa fede adulta dobbiamo maturare, a questa fede dobbiamo guidare il gregge di Cristo" (Omelia nella messa Pro eligendo Pontefice). Queste parole fondano le parole di Regensburg e ogni altra parola del Papa, saette che infiammano non solo le piazze islamiche, ma anche il legno secco del pensiero unico e tollerante, maschera presentabile del demonio. Allora, come la mettiamo con questo ".... l'eutanasia, credo, impossibile" onorevole Franceschini? Impossibile? Vedremo.... Intanto leggete gli articoli e gli interventi che sembravano preparati già nei cassetti delle redazioni. Se mettiamo nel conto che il povero Welby è Co-Presidente della Fondazione Luca Coscioni, beh il quadro sembra completo. Così scrive nel suo blog: “ll sogno di Luca Coscioni era quello di liberare la ricerca e dar voce, in tutti i sensi, ai malati. Il suo sogno è stato interrotto e solo dopo che è stato interrotto è stato conosciuto. Ora siamo noi a dover sognare anche per lui”. Noi crediamo che dietro all'appello ci sia una regia che dosa tempi e parole, usando e strumentalizzando il dolore. Welby è crocifisso, con il Signore, e come Lui interroga, sino al fondo delle coscienze. Se il "menzognero sin dal principio" riesce ad inoculare sarcasticamente il dubbio, la frittata è fatta e il dolore, e chi ne è colpito, diventano oggetto di menzogna, bandiere issate contro Dio e la vita. E' la firma inconfondibile di satana. Il dolore usato contro Dio. Come sempre. E, alla fine, a farne le spese è proprio lui, Welby, e tutti coloro che, con lui, giacciono crocifissi. Come gli embrioni imperfetti, o anche solo presunti portatori di malattie, come i feti di troppo, forse frutti di stupri, violenze e cattiverie. In fondo è la stessa melma, il torbido che sputa il demonio, senza pietà. Senza amore. La vicenda che sale oggi sulle prime pagine è terribile, è un graffio demoniaco che ti spezza il cuore, perchè è arrivato sin nelle stanze del Quirinale. Così tutti si sentono in dovere di discutere, certo pacatamente, di trattare con delicatezza una mostruosità che non dovrebbe neanche trovar posto nelle discussioni. E invece se ne parla, tutti dentro alla rete, ingannati e ingannatori, tutti vittime della stessa menzogna. Dio non esiste. Leggete gli articoli, ve ne renderete conto che il punto è tutto qui, Dio non c'è. E, di conseguenza, la Chiesa, il Papa, testimoni di un inganno, non possono parlare... Vedrete, aspettatevi un accanimento contro qualunque pronunciamento della Chiesa e dei cristiani, che quello praticato sui malati (oggetto di tanta indignazione, giusta per altro....) sarà una favoletta. E' tutto previsto, statene certi. E non per la cattiveria degli uomini, no, ma per l'invidia del demonio, attraverso la quale la morte è entrata nel mondo. E' questo il fondamento antropologico, che svela il cuore e la storia dell'uomo, perchè rivelato in Colui che rivela l'uomo all'uomo (Gaudium et Spes). E' il dato che brilla sul volto di Cristo crocifisso, che è quello tenerissimo di Dio. La vita, la misericordia che scende sino alle piaghe più profonde, quelle del peccato, che deturpano l'uomo, che occultano la dignità della vita, il peccato, la peggiore delle malattie. Le altre infermità ne sono un segno, una traccia della precarietà di questa vita così spesso incatenata alla menzogna, la vita che abbiamo tranciato di netto dalla sua Fonte. Ma quando, per pura misericordia, per la stoltezza dell'annuncio dell'amore di Cristo, della sua vittoria sulla morte e sul peccato, quando per un incontro vero ed esistenziale con Lui, quando, per Grazia, si ristabilsce il contatto con la sorgente della Vita, anche la morte cede il passo, anche le piaghe più fetide e dolorose si trasfigurano. Nella morte la vita, nel peccato la misericordia, ecco il Mistero che, solo, può rispondere alla strategia di morte del demonio. Proprio dove la sua menzogna fa leva, il dolore, la malattia, l'inutilità, far scendere la vita, la vera, l'eterna. Essa si realizza essenzialmente nel perdono dei peccati, nella misericordia capace di trasformare un assassino, un perverso, un peccatore in un santo. Non a caso il demonio ha cancellato la stessa idea del peccato dalle menti di questa generazione. E, con il peccato, si è inabissato anche lui, ben nascosto e camuffato sotto le spoglie di una pietà e una compasssione che giustiziano il dolore e sopprimono l'esistenza. Il mondo, Welbi e con lui ogni uomo attendono un segno. La lettera scritta al Presidente è un grido, un'esigenza insopprimibile. Qualcuno l'ha intercettata prima che giungesse all'Unico che potese rispondere. Qualcuno l'ha rapita, e la sta usando e strumentalizzando. Il mondo attende, impaziente, la rivelazione dei Figli di Dio. E' Parola divina, è la verità incancellabile dal cuore dell'uomo. Ne abbiamo fatto esperienza, non è vero? Per questo la vita cristiana, la comunità dei riscattati e dei risuscitati, di coloro che, passati attraverso la "gran tribolazione", han lavato le vesti nel sangue dell'Agnello, che è dire nella vita (il sangue) di Cristo offerta per tutti, e ora son vivi, la comunione e l'amore, sono il segno cui il mondo anela, senza posa. La comunità di fratelli che vivono di quella vita che può essere donata, per amore, anche ai nemici è un segno di vita, non di morte è il segno più atteso. Una vita piena, e non una buona e dolce morte! Piena e stupenda anche nella sofferenza, perchè redenta, significata dall'amore infinito di Dio. "La misericordia di Cristo non è una grazia a buon mercato, non suppone la banalizzazione del male. Cristo porta nel suo corpo e sulla sua anima tutto il peso del male, tutta la sua forza distruttiva. Egli brucia e trasforma il male nella sofferenza, nel fuoco del suo amore sofferente. Il giorno della vendetta e l’anno della misericordia coincidono nel mistero pasquale, nel Cristo morto e risorto. Questa è la vendetta di Dio: egli stesso, nella persona del Figlio, soffre per noi. Quanto più siamo toccati dalla misericordia del Signore, tanto più entriamo in solidarietà con la sua sofferenza – diveniamo disponibili a completare nella nostra carne “quello che manca ai patimenti di Cristo” (Col 1, 24)" (Omelia nella messa Pro eligendo Pontefice). Predicarlo e mostrarlo questo amore, ecco la vocazione della chiesa, la nostra. "Noi uomini viviamo alienati, nelle acque salate della sofferenza e della morte; in un mare di oscurità senza luce. La rete del Vangelo ci tira fuori dalle acque della morte e ci porta nello splendore della luce di Dio, nella vera vita... Al seguito di Cristo, occorre portare gli uomini fuori dal mare salato di tutte le alienazioni verso la terra della vita, verso la luce di Dio. E’ proprio così: noi esistiamo per mostrare Dio agli uomini. E solo laddove si vede Dio, comincia veramente la vita. Solo quando incontriamo in Cristo il Dio vivente, noi conosciamo che cosa è la vita. Non siamo il prodotto casuale e senza senso dell’evoluzione. Ciascuno di noi è il frutto di un pensiero di Dio. Ciascuno di noi è voluto, ciascuno è amato, ciascuno è necessario. Non vi è niente di più bello che essere raggiunti, sorpresi dal Vangelo, da Cristo. Non vi è niente di più bello che conoscere Lui e comunicare agli altri l’amicizia con lui. Il compito del pastore, del pescatore di uomini può spesso apparire faticoso. Ma è bello e grande, perché in definitiva è un servizio alla gioia, alla gioia di Dio che vuol fare il suo ingresso nel mondo" (Omelia nella messa per il solenne inizio di pontificato). Con Benedetto siamo consapevoli, per esperienza che "chi fa entrare Cristo, non perde nulla, nulla – assolutamente nulla di ciò che rende la vita libera, bella e grande. No! solo in quest’amicizia si spalancano le porte della vita. Solo in quest’amicizia si dischiudono realmente le grandi potenzialità della condizione umana. Solo in quest’amicizia noi sperimentiamo ciò che è bello e ciò che libera" (Omelia nella messa per il solenne inizio di pontificato). Coraggio allora, Caritas Christi urget nos. A.I. www.segnideitempi.net

Io penso fermemente che nessuno .... che non abbia vissuto la sofferenza che può procurare un percorso verso la morte e a volte la difficoltà a morire, spesso indotta dall'attuale medicina e pratiche mediche,possa essere obbiettivo realmente, il percorrere centri dove la morte è quotidiana dove si può avere una visione più chiara ed onesta, privandola dei preconcetti, dei pregiudizi, della falsa morale, sia essa sociale o religiosa, inducendo ognuno a vedere in se stesso quello che il fine della vita può produrre e proporre ... solo da quì può nascere una valutazione obbiettiva ed onesta, ma troppo spesso si parla senza conoscenza alcuna, senza aver toccato con mano il dolore vero, la vera sofferenza e vomitando a dx e a manca sentenze e parole vuote, che non appena si dovessero trasformare in propria realtà, cambierebbero direzione, valenza, peso ed anche, sicuramente direzione...

http://world2.monstersgame.it/?ac=vid&vid=42009181

Scegliere di morire o di vivere è solo una scelta personale che non va giudicata. Quando vedi una persona soffrire per una malattia inguaribile ci pensi, è giusto o no prolungare l'agonia? Mio nonno è morto di tumore celebrale, e l'unica cosa che voleva era non morire anche nei giorni più terribili della sua malattia. Penso che se si ha diritto alla vita si debba avere anche diritto alla morte, è soltanto una scelta individuale che va rispettata quanto tale.

se è vero il detto: finchè c'è vita c'è speranza...io posso solo aggiungere che non lascerei mai morire un mio caro,bensì pregherei affinchè il Signore mi dia la forza di lottare anche per lui..non staccherei mai la spina, non smetterei mai di lottare e pregare, non smetterei mai di pensare che chi è incosciente non vuole più vivere..amare vuol dire anche questo

Non pensare solo a chi è incosciente. Pensa se questo tuo ipotetico caro, prostrato dalla sofferenza della malattia, obnubilato da farmaci che non riescono a lenire del tutto il dolore, quasi senza più energia, raccogliesse le sue forze per guardarti diritto negli occhi e dirti "Aiutami, non ce la faccio più".

A volte amare vuole anche dire staccare la spina..

Difficilissimo "mettere al posto di...." in quanto ogni situazione dovrebbe essere vissuto singolarmente. Ma essendo munita di una voglia innata di una libertà totale (beh lo so che è impossibile) penso che la scelta se vivere o no, è una propria decisione e basta, sopratutto nel momento di dolore. Basta il fatto che una persona "sana" fisicamente può decidere se vivere o no,in quanto può muoversi e agire, una persona di cui parliamo oggi no....e questo non mi sembra ne libero, ne eticamente giusto......

Una domanda ai cattolici: La vita è dono di Dio: benissimo: e chi in Dio non ci crede? Deve essere costretto a considerarla dono di Dio, e in virtù di quale principio? Si può obbligare qualcuno ad avere una certa visione del mondo e della vita? O non ci si avvicina, così, al radicalismo islamico? Due domande ai "laici" sostenitori dell'eutanasia: 1. Se si è atei, come si fa a considerare l'eutanasia una "liberazione"? Chi cade nel nulla, non si "libera", cessa di esistere (non si può quindi dire "starà meglio dopo"). 2. Siamo sicuri che una legge vera e propria che permetta l'eutanasia non vada a scapito dei malati che la sanità pubblica non voglia e possa assistere, e dei parenti-serpenti che aspettano l'eredità? Come fare una legge che tuteli realmente la libertà individuale, e non quella dei mariti che si sono messi con una nuova compagna di liberarsi delle mogli "scomode", magari dopo aver intascato i soldi dell'assicurazione (caso Terry Schiavo)? Su questo tema ci sono più dubbi che certezze. Elena

1. Liberazione dal dolore. Basta sostituire con "Non soffrirà più" il tuo "starà meglio dopo". 2. Per questo, a mio parere, sarebbe importante il testamento biologico. Se posso farti un appunto, ho trovato sgradevole il tuo utilizzo della parola 'islamico': obbligare quacuno ad avere una certa visione della vita non è prerogativa islamica, ma di qualsiasi forma di fondamentalismo, compreso - per fare un esempio a noi più vicino - il pensiero leghista.

Quando non si legge bene...si capisce ancor peggio: il riferimento al fondamentalismo islamico, che comunque, attualmente, rappresenta la forma più pericolosa di totalitarismo di derivazione nazional-socialista (i fratelli mussulmani sono nati negli anni '20-'30 su ispirazione del pensiero fascista e mi risulta che i leghisti, per quanto le loro idee possano risultare incondivisibili, non obbligano nessuno ad avere la loro visione del mondo, ma si confrontino in libere elezioni), era giusto per i cattolici integralisti che si ritengono tanto diversi dagli integralisti mussulmani, e invece non lo sono.... In quanto alla liberazione dal dolore, va bene...ma CHI viene liberato dal dolore, se dopo la morte il soggetto che viene liberato finisce nel nulla? Saluti.

Infatti non ho parlato di totalitarismo leghista (anche se sono convinta che se potessero...), ma di posizioni fondamentaliste. prova a discutere con un leghista e poi vedi se non ti obbligherebbe volentieri a "condividere.". Chiedo scusa se non ho letto bene, probabilmente ho scambiato un esempio per un'opinione personale.

Gesù ha detto: "Beati quelli che pur non avendo visto crederanno!"

Certo. E Jake Blues ha visto la luce.

La ricerca scientifica purtroppo non potrà mai progredire in Italia, tra fuga dei cervelli e la presenza del Vaticano, siamo circondati da finto-moralismo e ignoranza, e questi due aggettivi non si sposano bene con la scienza.. Ne sono molto rattristita perchè vivo in prima persona una situazione molto difficile, e sapere che non c'è possibilità di "fuga" perchè NON ESISTONO RIMEDI, ti assorbe ogni forma di speranza e più passano gli anni, più ti rendi conto che la rassegnazione sia l'unica possibilità di VIVERE. Non voglio star qui e parlare di tutte le possibilità che in questi anni ABBIAMO avuto per avanzare anche se solo di poco nella ricerca(Come il referendum ad esempio)perchè ne sono rimasta talmente delusa e schifata che preferisco dimenticare tutti quei voti e quell'assenteismo, su un argomento che avrebbe potuto cambiare il destino di molte persone..Personalmente sono favorevole all'eutanasia, ma credo anche ogni individue debba avere la possibilità di scegliere secondo i proprio concetti e le proprie esigenze.. Ti saluto

Io posso dire soltanto una cosa:Penso proprio che se mi capitasse una cosa del genere, preferirei morire invece di vivere come un vegetale, continuando a soffrire e facendo soffrire anche i miei cari, e impedendo loro di fare una vita normale. La mia coscienza di non credente mi porta a dire che siamo noi i padroni della nostra vita...non essendo cristiana, ditemi, che remore avrei io a decidere di morire qualora lo ritenessi necessario?Io amo la vita...la amo con tutte le mie forze.Ma stare costretti in un letto senza neppure poter parlare,dipendendo completamente da altri come Piergiorgio Welby, ecco, per me quella non è assolutamente vita.

X ielena1995:riguardo al punto 1..se uno cessa di esistere perchè ti poni il problema che stia meglio o peggio dopo o che cada nel "nulla"?se uno cessa di esistere x lui il dopo non esiste nè in peggio nè in meglio..ma al limite pone fine alle sue sofferenze terrene.Il dopo da come dici te NON esiste.E non esiste neanche il nulla come lo intendi te. Nessuno sà e può pretendere cosa ci aspetti dopo la morte.Ma io x questa gente l'eutanasia la ritengo una liberazione.Liberazione dalla sofferenza,Liberazione dalla prigionia del proprio corpo.Liberazione dall'agonia dell'attesa che giunga finalmente la propria ora.X il "dopo",dipende da quello in cui si crede..niente??paradiso,inferno,purgatorio??una sopravvivenza spirituale che non c'entra nulla con religione,dio e tutte queste cose?Altro??chissà..nessuno può avere l'arroganza di pretendere di sapere.Quindi nessuno può dire cosa è meglio o peggio x una persona che sta male e vuole farla finita,come Welby..uno deve fare quello che si sente, ci avrà pansato abbastanza, credo.. Per il punto 2..condivido le tue perplessità a riguardo..è un tema cmq molto delicato nel quale bisogna fare attenzione perchè qaulcuno potrebbe abusarne , forse

Io sono pienamente favorevole all'eutanasia e spero che il governo si svegli! "Vivere" come Welby non è vita! Vorrei invitare il Vaticano a stare per i cavoli propri visto che siamo sue stati DISTINTI e l'ITALIA E' UN PAESE LAICO! Basta farci influenzare!

io ammazzerei quelli che si prendono la briga di pensare della vita o della possibilità di togliersela leggitimamente...almeno sarei sicuro di sbagliare.

la cosa che mi sembra più strana in assoluto è che nonostante io abbia trattato il tema sul mio blog... nessuno sia venuto a lasciare un commento o ad aprire un dibattito con me... che sono parte in causa di questo dibattito. qualcuno dice sia fatta la sua volontà... no, sia fatta la mia... che poi con Lui se permetti me la vedo io, sempre che ci sia. Siete solo uomini e donne e volete portare il pensiero di Dio. Ma la Chiesa non vi ha insegnato l'umiltà? Sono stata con il mio piedino e diciamo pure tutta una gamba... di là. Volevo assolutamente che in caso, si ponesse fine immediatamente alla mia vita. Non conoscete l'orrore di certe morti... il protrarsi di certe agonie inutili e con quanta insistenza chi ti vuole bene pretende che resti al mondo e sprona i dottori: ma non si può far niente? vi prego non lasciate morire la mia bambina. Tanto la bambina non può parlare, sembra un ragno, le sue uniche attività sono vomitarsi, pisciarsi e cagarsi addosso... e emettere dei lamenti continui. Ma la nutrono, la flebano, le fanno litri di antidolorifico...così le si bloccano i reni, il fegato, la milza e bisogna attacare il ragno ad una macchina... mesi. Andate a vederne una... e non la dimenticherete mai più. Io ne ho viste/i decine. Credete voglia finire così per volontà... di altra gente che non è Dio... ma solo piccoli esseri umani senza diritto sulla mia vita e sulla mia morte? Ecco chi siete...cattolici. Nessuno. Mi hanno tirata fuori, sono passati due anni... non ho mai pensato: meno male che nessuno mi ha presa sul serio... perchè non ho dimenticato un minuto di quell'avventura e se tornassi indietro... chiederei che eventualmente si ponga fine alla mia sofferenza. perchè anche per la sofferenza c'è una soglia umana. Se Cristo l'aveva alta... beato lui. A me non me ne po' fregà de meno... posso solo dire: meno male che riaprono il dibattito e forse stavolta... quando sarò lì lì per diventare un ragno... non avrò l'ossessione di dover morire in quelle condizioni ma la serenità di sapere che verrò liberata prima. Cattolici presuntuosi permettendo.

Mi dispiace tanto per tutto questo e sono vicino a te e alla tua bambina con le mie umili preghiere. So che probabilmente niente ti aiuterà a colmare questo tuo dolore; mi corrego quasi niente:abbi fede! Non cercare nel peccato una liberzazione fittizia! Chi ha fede e si affida a Dio, verrà ripagato nel regno dei cieli!

Non puoi rispettare la sua scelta invece che suggerirle soluzioni che vanno bene a te, ma evidentemente ad altri non servono, non interessano, non bastano? E comunque, la bambina era lei, non sua figlia. Non ti sei nemmeno degnato di leggere con attenzione quello che ha scritto.

Ho sbagliato a leggere...quello che dico non è quello che va bene a me, ma è quello che il vangelo ci insegna.

E' questo che non capisci! Il Vangelo NON E' un manuale di comportamento universalmente valido! TU riconosci l'insegnamento del Vangelo, non TUTTO il mondo. E il fatto che lo riconosca tu NON significa che debba essere riconosciuto da tutti.

Non tutto il mondo lo riconosce...ma possa il Signore avere riguardo nei loro confronti, perchè verrà il giorno in cui chi non avrà creduto e chi avrà richiesto e/o accettato il numero della bestia verrà condannato. Guai ai falsi maestri, gli eretici, gli increduli, i miscredenti e gli atei che spargendo false e ingegnose dottrine e negando il Figlio e il Padre predicato dal Cristo, apriranno agli uomini la larga porta e la spaziosa via che conduce alla perdizione. La porta che conduce alla Vita è stretta e angusta è la via. La porta che conduce alla Vita è Gesù!

Si, vabbè...

sono del tutto concorde nella decisione di ogni persona di scegliere di morire quando siamo ormai sicuri di questo e stiamo soffrendo terribilmente noi e facciamo soffrire chi ci vuol bene e piange e si dispera per noi. Chi non è d'accordo sull'eutanasia è un vile bugiardo e vorrei vedere lui nella stessa condizione di coloro che soffrono. Non lo capiscono fino a quando non capita a loro. Incosciente, guardate la vera essenza della vita che è la morte, ma non un'atroce sofferenza. Cristo ha sofferto per salvare noi e non lo mettiamo in mezzo in questo caso. Lasciate decidere chi soffre per la propria scelta di anticipare la morte. Chi non è d'accordo mi scriva, grazie. Giuseppe Sancilio, sancilio6@libero.it

SONO DACCORDO CON APR34...OGNUNO è LIBERO DI DECIDERE...ALTRIMENTI KE LIBERO ARBITRIO C'è? MA N è QUESTO IL PUNTO.....SIAMO TUTTI BRAVI A PARLARE, CATTOLICI,PRETI E QUANTI ALTRI....MA POI QUANDO CI SI TROVA IN QUELLA SITUAZIONE UNO KE FA??? è PROPRIO VERO QUELLO KE DICE MIA NONNA: CON IL CULO DEGLI ALTRI SIAMO TUTTI RIKKIONI...SCUSATE LA VOLGARITà MA QUELLO KE VOGLIO DIRE è KE SICURAMENTE è + FACILE ESPRIMERE IDEE QUANDO UNA COSA NN T TOCCA DA VICINO...PIù COERENZA E MENO CODARDIA....

Noi non possiamo decidere neanche sulla nostra testa, non abbiamo il potere di rendere bianco o nero un solo capello...NON me lo sono inventato, è la parola di Gesù. Siamo sentitamente straziati davanti a cotanto dolore, ma la via della salvezza è avere fede ed affidarsi alla misericordia di Dio!

X mr87:ho scritto un lungo messaggio x te ma pare che nono sia stato inviato...riassumendo:Mi fa rabbrividire quello che dici e mi cadono le palle. Tutto quello che scrivi è preso dal vangelo ma tu hai scritto anche che non è quello che va bene a te ma te ne stai xk lo dice il vangelo. Altra cosa che mi ha turbato è quando hai scritto che nessuno può decidere sulla proprio vita,ecc.ecc..perchè bisogna rifarsi solo alla parola di Gesù ecc,ecc.. Domanda banale che non posso non farti: ma te cosa pensi??siccome che hai detto che quello che hai scritto è ciò che dice il vangelo ma non va bene a te..o avrò letto male,o avrai scritto male..o pensi qualcosa diverso da quello che dice il vangelo??sono curioso

Perchè riportare la Parola se non la condivido? E' quello che penso anche io...nel Signore ho riposto la mia vita e in lui troverò la salvezza!

"quello che dico non è quello che va bene a me, ma è quello che il vangelo ci insegna" Sono parole TUE..quindi?? poi comunque sono sincero e ti devo dire che quando hai scritto che chi non crede,i miscredenti,gli atei..chi segue il numero della bestia(??)saranno puniti o cosa,bla bla,ecc..ecc..(e ogni altra cosa che hai scritto)mi sono veramente cadute le palle!!Comunque scusa se lo dico ma mi sembra quasi che sei una bambolina parlante,un burattino di nostro signore..insomma..ogni cosa che dici o fai è in funzione del vangelo,della parola di gesù..un pensiero tuo non ce l'hai?sei così vuoto?è più facile rifarsi a ciò che dice qualcun'altro piuttosto che far girare le rotelline che far girare il criceto che hai nella testa? quando devi andare al cesso prima leggi il vangelo x vedere se ti è concesso o chiedi il permesso direttamente a gesù??e se non ti risponde??ti caghi adosso??Non dirmi che andrò all'inferno perchè ti mando aff****lo.. Poi ognuno è libero di pensarla come vuole secondo me..te pensa pure al tuo mondo fatto di angioletti ma ti prego evita di predicare la parola di dio,specialmete in questi casi,quando dalla parte della sofferenza e agonia non ci sei te.Ognuno ha una propria testa ,l'essere pensante ha la capacità e facoltà di elaborare propi pensieri,nessuno deve e può decidere x lui,neanche un presunto dio sia che esista sia no.

Non ho affatto detto che quello che il Vangelo dice non va bene a me...non mettermi in bocca parole che non ho detto. Ho solo detto che non me le sono inventate, leggi bene. Nella tue parole poi leggo ira, come mai? Stiamo discutendo! Parlo del Signore e mi deridi...ma Gesù disse:"Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli". Guarda io sono libero come non mai seguendo i comandamenti e cercando di non peccare e quando più grande sarà la mia libertà e gioia quando sarò chiamato dal Signore e non quando deciderò di farlo io, con l'aiuto del maligno. Si, il Signore ci ha lasciati liberi di pensare a ciò che vogliamo, ma chi crederà e sarà battezzato sarà salvo, chi non crederà sarà condannato.

Chi non crederà sarà condannato??sei un'enorme testa di ca**o...quelli come te mi stanno proprio sul ca**o,sai? Io rispetto tutto e tutti ma la gente presuntuosa e arrogante come te proprio non la reggo.La presunzione di possedere la "conoscenza" che implica l'automatica condanna di chiunque la pensi in modo differente,ritenuto addirittura seguace del maligno o roba simile..ma stiamo scherzando?E sicuramente allora non potrai che pensare che io sia emanazione della "bestia" e quindi sarò condannato in un ipotetico giorno del giudizio?!?Ma allora vai veramente aff****lo!!Leggi ira??ma no,insomma mi fai cadere proprio le palle e ti ritengo patetico e penoso ogni volta che citi il tuo benedetto vangelo e vuoi farci lezioni di catechismo predicando la parola di gesù..ma vai in vaticano e scaccia il papa,vai te al suo posto che magari lo farai sicuramente meglio te..papa mr87 mettiti come nick..

Gli insulti tienili per te...lasciali fuori da questa community e lontani dalla mia persona grazie. Visto che interpreti sempre le mie parole al contrario te lo dico semplicemente: non credo che l'omicidio venga dal Signore...po fai un pò tu. Per me l'argomento è chiuso...

Non sono più intervenuta su questo post, lasciando spazio a chi desiderava confrontarsi su questo tema di esprimersi.
Per quel che mi riguarda, ritengo sia importante riconoscere al singolo la libertà di scegliere su una questione così intima e personale.
Mi sembra evidente che chi nella Chiesa e nella sua dottrina si riconosce in pieno non possa accettare l'autodeterminazione sulla vita, esattamente come già accade con l'aborto, ma chi nella dottrina della Chiesa si riconosce non può pretendere che tutti si riconoscano nella medesima dottrina.
Esattamente come già accade per l'aborto e per il divorzio, consentire l'eutanasia non significa obbligare a farvi ricorso.
Significa rispettare le singole e diverse coscienze.
Detto questo, ogni ulteriore parere e scambio su questo post è bene accetto, purchè resti nei limiti di un civile scambio di opinioni.
Gli insulti non sono graditi.

Noto l'impossibilità di comunicazione fra gente religiosa bigotta e gente di più ampie vedute..purtroppo ritengo impossibile avere uno scambio di opinioni e valutazione obiettiva e oggettiva di ciò che si dice con gente come mr87 , il quale non accetta di dialogare e capire il punto di vista di altre persone che vivono diverse realtà dalla sua, forse perchè troppo limitato mentalmente dalla sua religione, ma anzi cercando addirittura di "convertire"...secondo me questa è proprio una cosa triste..Mi spiace se qualcuno se l'è presa a male x i miei insulti al 13°apostolo ma dovete sapere che è stata proprio una cosa spontanea,uscita dal profondo del cuore,pertanto non ho potuto fare a meno di scriverlo.. In ogni caso sono pienamnete d'accordo con quello che dice sandali al sole,persona con la quale è possibile ragionare e avere un dialogo al contrario di qualcun'altro...

Io ho solo esposto la mia idea...non ho attaccato gli altri per le loro, anzi le ho accettate serenamente e non ho commentato. I tuoi insulti pieni di ira me li chiami dialogare? Poi hai un sarcasmo sopraffino, dimostra il rispetto che hai delle persone, credo sia il caso che tu la smettessi, perchè non ci conosciamo neanche lontanamente e sei piuttosto scostumato.

Io mi chiedo se qualcuno ti ha insegnato a parlare al singolare...il problema è che parli troppo al plurale. Per esempio quando dici che nessuno (??al limite te..)può decidere sulla propria vita o su determinati comportamenti perchè potrebbe rischiare di far torto al padre eterno, l'unico che ha potere sulla nostra vita (?? sulla tua..), altrimenti sarà condannato all'inferno e all'eterna dannazione( ??parla x te..)

..insomma..secondo il mio modesto punto di vista NON rispetti gli altri e non rispetti me.Mi dà fastidio che parli al plurale esponendo i tuoi pensieri(..ehmm..la volontà del signore)che non mi appartengono perchè io ho un mio pensiero,ho le mie idee...Io rispetto tutti,rispetto anche il tuo pensiero di derivazione prettamente religiosa capendo il tuo punto di vista e le tue idee e le accetto ovviamente(affari tuoi che non mi interessano e non mi riguardano..vivi e lascioa vivere..o morire come nel nostro caso) ma TU non accetti quelle degli altri continuando a recitare il vangelo e cercando di inculcarci il tuo pensiero religioso....la presunzione di avere la conoscenza,di essere il portatore della verità..

..senza però avere la benchè minima elasticità mentale del provare a metterti nei panni di un' altra persona che NON la pensa come te e..pensare..capire..accettare e rispettare il suo pensiero..Gli puoi dire come la pensi e va bene,più che legittimo ma senza imporglielo sia in modo diretto che indiretto...se te credi in dio e io no non mi devi continuare a dire che non posso decidere di morire perchè dio non vuole e se lo faccio sarò dannato x l'eternità.. Prova ad andare oltre il tuo pensiero e cerca di comprendere determinate situazioni e realtà diverse dalla tua.Non dico accettarle e farle tue ma comprenderle..

..poi allora potremo avere un dialogo pacifico..ma rispettando il pensiero reciproco. Parla al singolare,esponi come la pensi,le tue idee, dì la tua ok,bene, ma NON dirmi che il padre eterno mi farà un culo così nel giorno del giudizio se la penso diversamente.

Poi comunque io sarò scustumato ma tu al posto del cervello probabilmente hai una pigna.Non ci conosciamo e sinceramente non ho dispiacere in questo.Ciao buon tutto

Mi spiace dover ripetere quanto ho già scritto l'altro giorno. Questo spazio è aperto a tutti gli scambi di idee e opinioni. Non agli attacchi di tipo personale. La vostra diversità di vedute è chiara ed evidente. O esistono nuovi spunti di riflessione sul tema, altrimenti proseguire nella polemica è sterile per voi e fastidioso per me. Grazie.

Non si può dialogare con te...continui ad offendere(o almeno credi di farlo, perchè offendi te e dimostri una grande scostumatezza)e capovolgi quello che dico...lo dico per l'ultima volta, LEGGI BENE...io ho esposto la mia idea e rispettato quella degli altri, infatti non ho attaccato nessuno che dicesse il contrario di quello che io penso(come hai fatto tu con me)...ho accettato il tutto serenamente. Pace e bene a tutti e soprattutto a chi sta male. Che Dio abbia cura di loro.

X Mr87: Ma te la sei presa x la pigna bella secca??NOn ho detto che ce l'hai, ho detto che PROBABILMENTE ce l'hai.. Scostumato?ma lascia perdere..non mi conosci neanche.. Comunque basta facciamola finita qua che sia io che te( e non solo)non ne abbiamo più voglia e avremo cose più importanti da fare piuttosto che star qua a portare avanti una discussione che non porta da nessuna parte. Sandali al sole, scusa se abbiamo abusato dello spazio del blog ma credo che tutto ciò che è stato scritto non fosse del tutto fuori luogo dal momento che riguardava due modi di pensare diversi sull'oggetto del blog..purtroppo alla fine non ho avuto delle risposte ma solo l'appellativo di "scostumato"..mi spiace aver utilizzato a volte termini ed espressioni più colorite recando offesa o fastidio a chinque abbia letto ma giusto o sbagliato che sia è quello che penso. Ciao a te,a Mr87 se accetterà il mio saluto e a tutti.