Creato da SandaliAlSole il 29/07/2005

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El culin del latt

Post n°1444 pubblicato il 20 Aprile 2007 da SandaliAlSole
 

immagineCon una madre nata, come diceva sempre mia nonna, all'ombra della Madonnina e un padre calabro-campano, in casa si è sempre parlato prevalentemente in italiano. Con tutte le eccezioni del caso: la nonna che si rivolgeva a mio padre in calabrese stretto, l'altra nonna che infarciva di espressioni meneghine le sue conversazioni, riunioni familiari nel corso delle quali - a seconda della preponderanza dell'uno o dell'altro gruppo familiare - gli adulti scivolavano senza problemi nell'uno o nell'altro dialetto. Inclusi i buffi tentativi di imitazione di uno zio, sempre redarguito da mia nonna che sanciva che nemmeno un sordo lo avrebbe mai scambiato per un milanese.
A scuola, poi, il dialetto era bandito, anche perchè nella nostra zona le percentuali autoctone sono sempre state bassine, grazie anche alle forti presenze originarie di Veneto, Calabria e Puglia.  
Trovo dunque particolarmente interessanti
i dati diffusi oggi dall'Istat sull'utilizzo dell'italiano, dei dialetti e delle lingue straniere nelle famiglie italiane. Secondo l'Istituto, [...] le persone che parlano prevalentemente italiano in famiglia rappresentano nel 2006 il 45,5% della popolazione di sei anni e più (25 milioni 51 mila). La quota aumenta nelle relazioni con gli amici (48,9%) e in maniera più consistente nei rapporti con gli estranei (72,8%).[...]
Il che, letto dalla prospettiva opposta, significa che il 54,5% della popolazione in famiglia si esprime prevalentemente in dialetto.
Naturalmente, tutte queste percentuali cambiano - e sensibilmente - in ragione della zona geografica, dell'età, del livello di istruzione, con tutta una serie di variabili e di indicatori che sono ben illustrati nel documento.
Devo dire che, pur non parlandolo e non avendolo mai parlato di fatto, del dialetto apprezzo certe ricchezze espressive difficilmente riproducibili poi in italiano.
Quando mio padre, con tono scherzoso, dà a mia madre della regiura, (cosa per la quale lei, di carattere mite e mansueto in genere si adombra un po'), le riconosce un ruolo che un semplice padrona di casa non rende. Così come quel l'è mej piutost che ogni tanto gira anche tra amici, ha una valenza completamente diversa rispetto all'uovo oggi del proverbio italiano.
E se il tacabutun ha - riconosco - piena dignità anche in italiano, quel te set propri come el culin del latt resta per me del tutto intraducibile se non con un giro di parole che fa perdere tutta la ricchezza immaginifica dell'espressione dialettale.

[nota a margine: il calabrese lo capisco molto meno. Soprattutto non so scriverlo. Ecco perchè non mi ci sono azzardata]
[seconda nota a margine: meno divertente, ma un po' più inquietante è la questione relativa alle lingue straniere. Ma devo ancora guardare bene le tabelle]
[la foto è di Marcello Bertinetti]

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Commenti al Post:
VegaLyrae
VegaLyrae il 20/04/07 alle 18:49 via WEB
... però, anche se tradotto perde tutta la sua ricchezza, vorrei che tu me lo spiegassi comunque, perchè non risco ad immaginare cosa possa significare essere come el culin del latt :o))
 
 
SandaliAlSole
SandaliAlSole il 20/04/07 alle 19:54 via WEB
Significa non saper trattenere nulla, men che meno i segreti. Essere come il colino del latte, che fa passare tutto. :)
 
marea14
marea14 il 20/04/07 alle 23:25 via WEB
Anche io, pur conoscendolo perfettamente, non parlo il dialetto: non avendolo mai parlato mi sentirei ridicola per il mio accento “fasullo”.
Eppure mi manca. Ovviamente mi manca in quei contesti in cui, di solito, si parla il dialetto. Mi manca proprio perché ci sono specifiche espressioni che non possono essere tradotte in italiano: non avrebbe senso, perderebbero di significato. Sono momenti in cui mi sento “defraudata” e trovo ingiusto che mi sia stato imposto di esprimermi solo in italiano
 
 
SandaliAlSole
SandaliAlSole il 21/04/07 alle 08:47 via WEB
Credo che i dialetti rappresentino un patrimonio linguistico inestimabile. E' chiaro che il lor utilizzo prevalente e diffuso è ora possibile solo nelle comunità chiuse, quelle con poche commistioni con altri dialetti e lingue, evidentemente sempre più rare. Forse è solo nella volontà dell'individuo il preservare almeno qualche traccia, proprio in quelle espressioni che arricchiscono e coloroano l'italiano.
 
MacRaiser
MacRaiser il 21/04/07 alle 08:30 via WEB
"Te set propri come el culin del latt" a Roma se traduce piu' o meno: "Aho', sei 'na lavannara" (lavandaia) :D
 
 
SandaliAlSole
SandaliAlSole il 21/04/07 alle 08:49 via WEB
Da noi il "lavandaia" equivale più che altro a una persona unpo' sguaiata. Caciarona si dice da voi? :)
 
elioliquido
elioliquido il 21/04/07 alle 08:36 via WEB
Il furlan nol baste di besôl, al é un lengac masse misar. Par dî dut ce che tu âs di dî, ti tocje doprà peraulis talianis, che tu cambîs chel pôc, cun desinencis e coniugassions tipichis dal furlan.
Ma succede anche l'inverso. Si dice per esempio che c'è qui chi parla italiano sbrumato con la cjacia forada.
 
 
SandaliAlSole
SandaliAlSole il 21/04/07 alle 08:49 via WEB
ecco. c'è un traduttore automatico? Franco aiuto!
 
pelino55
pelino55 il 21/04/07 alle 09:12 via WEB
I miei genitori si esprimevano in dialetto, se lo facevo io una sberla non me la levava nessuno. Giustamente, volevano che imparassi ad esprimermi in italiano: mi spiace averli delusi. Adesso il dialetto, non solo il mio, lo coltivo come arricchimento linguistico e culturale. Sento la responsabilità di tenere in vita certe espressioni ,intraducibili in lingua italiana, che, ai miei occhi, rammentano anche costumi passati. Te capì?
 
 
SandaliAlSole
SandaliAlSole il 21/04/07 alle 09:18 via WEB
Conosco una persona che, vuoi per passione, vuoi perchè ha il dono di un orecchio linguistico finissimo, da anni si cimenta nello studio dei dialetti. L'ho sentito conversare con veneti, milanesi, calabresi, siciliani, pugliesi, piemontesi ogni volta in modo perfetto (a detta dei suoi interlocutori, per altro), non solo per le inflessioni, ma anche per la capacità di utilizzare quei modi di dire così peculiari di ogni lingua.
 
   
SandaliAlSole
SandaliAlSole il 21/04/07 alle 09:19 via WEB
nota sulla nota a margine: mio nonno chiamava i carciofi gli articiocchi (italianizzato). ci sarebbe da fare uno studio etimologico sulle derivazioni :)
 
     
elioliquido
elioliquido il 21/04/07 alle 09:47 via WEB
Esiste anche in Friuli: articjocs. L'hanno sicuramente portato i francesi di Napoleone. In certe zone si usa anche cartòfulis per le patate, evidentemente derivato dal tedesco.
 
   
elioliquido
elioliquido il 21/04/07 alle 09:50 via WEB
Un signore di Udine aveva ospitato per un po', una quindicina d'anni fa, un giapponese che studiava friulano (pare che facesse parte dei suoi studi universitari), e lo parlava come un friulano, a detta sua.
 
     
pelino55
pelino55 il 21/04/07 alle 10:41 via WEB
a milano articioc.
 
     
SandaliAlSole
SandaliAlSole il 21/04/07 alle 19:29 via WEB
e i pomodori tumates.
 
ossimora
ossimora il 21/04/07 alle 12:48 via WEB
Io sono un ibrido ircocervo e non per la mia famiglia (entrambi rigorosamente indigeni)e nemmeno per i miei percorsi di vita che mi hanno portato a vivere con un milanese ,a frequentarne parecchi ed a subire lunghe diatribe e racconti del "passato in fabbrica",spesso in dialetto stretto.(anche divertente a tratti)Ma...è proprio il luogo geografico nel quale vivo,un lembo umbro incuneato però fra Marche Toscana Romagna con qualche accento romanesco che fa del mio dialetto una roba strana .Sto pensando come si potrebbe dire dalle mie parti "el culin del latt"ma non mi viene in mente .(n'tien gnente",potrebbe essere)Continuerò a pensarci.
 
 
SandaliAlSole
SandaliAlSole il 21/04/07 alle 19:30 via WEB
Ciao Antonia, bello l'ibrido ircocervo :)
 
EvolutionMoka
EvolutionMoka il 21/04/07 alle 16:28 via WEB
Buon week and Miti! Te lo scrivo in italiano ;-)
 
 
SandaliAlSole
SandaliAlSole il 21/04/07 alle 19:31 via WEB
:) ciao Giò!
 
MerMayTayDea
MerMayTayDea il 24/04/07 alle 20:36 via WEB
Ciao S.al S., ma dai leggo di un padre calabro-campano...ma in che senso? Buona serata...:))
 
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