« Qualche semplice perchè | Degli alberi [s]radicati... » |
Di questo libro credo di aver scritto più volte. Di certo l'ho regalato a tanti bambini e qualche volta mi verrebbe da regalarlo anche a qualche adulto. Perchè in questa storia dei due bambini naufraghi sull'isola delle parole c'è davvero tutto l'amore per la lingua, così viva da rischiare di ammalarsi e morire. |
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A corredo dell'articolo da me segnalato ieri, se hai la voglia e la pazienza di leggerlo, ti segnalo anche questo di Stefano Bartezzaghi, nel quale si cita Tommaso Landolfi. Di lui ti riporto un tre righe tratte da "La passeggiata": «La mia moglie era agli scappini, il garzone scaprugginava, la fante preparava la bozzima ... Sono un murcido, veh, son perfino un po' gordo, ma una tal calma, mal rotta da quello zombare o dai radi cuiussi del giardiniere col terzomo, mi faceva quel giorno l'effetto di un malagma o di un dropace!». Se non è un divertissement linguistico questo!
Spero di non averti tediato troppo.
E giusto per restare in tema di divertissement, mi è tornato in mente quel giochino che si studia a scuola per scherzare sulle parole composte tedesche e che (magia di Internet) ho scoperto viene riproposto pari pari dagli inglesi, dai francesi, dagli spagnoli, dai russi e via discorrendo. In realtà nessun tedesco si sognerebbe mai di parlare così, ma la forma è e resta, grammaticalmente ineccepibile.
Credo mi si perdoni un lungo copie e incolla:
Dopo aver studiato intensamente per alcuni decenni, prendete in mano un libro tedesco. È un magnifico volume, rilegato in tela, pubblicato a Lipsia e tratta degli usi e costumi ottentotti (Hottentotten). Vi si dice che presso quel popolo i canguri (Beutelratten) si trovano in grande numero e vengono catturati e rinchiusi in gabbie (Kotter) munite di copertura (Lattengitter) per proteggerli dalle intemperie.
Tali gabbie vengono chiamate quindi in Tedesco Lattengitterkotter e il canguro prigioniero prende il nome di Lattengitterkotterbeutelratte.
Un giorno gli ottentotti arrestano un assassino (Attentäter), uccisore di una madre ottentotta (Hottentottenmutter) che ha due bimbi ebeti e balbuzienti (Stottertrottel). Questa madre dunque in tedesco viene detta Hottentottenstottertrottelmutter e il suo assassino prende di conseguenza il nome di Hottentottenstottertrottelmutterattentäter. L'assassino è catturato ed immediatamente rinchiuso, come tutti gli Attentäter, in una gabbia da canguro (Beutelrattenlattengitterkotter) dalla quale riesce però ad evadere. Ma ben presto ricade nelle mani di un guerriero ottentotto che lo trascina al capo del villaggio. Ora ascoltate il loro dialogo (gli ottentotti sono un popolo colto e naturalmente usano tra di loro le parole tedesche):
Ho catturato l`Attentäter! - eslama orgogliosamente il guerriero.
Quale? - gli domanda il capo.
Il Lattengitterkotterbeutelrattenattentäter - balbetta il guerriero.
Ma ce ne sono parecchi! - obietta il capo.
Non sono sicuro - risponde l'indigeno - ma penso proprio che sia l'Hottentottenstottertrottelmutterattentäter.
Eh, diavolo! - impreca il capo - non potevi dire subito che hai catturato l'Hottentottenstottertrottelmutterlattengitterkotterbeutelrattenattentäter?
Come vedete, il Tedesco è facilissimo. Basta un po' d'applicazione e di buona volontà.