Sconfinando

Immaginavo qualcosa di simile nella reazione dei cuccioli, che poi è stata la stessa mia, la prima volta che ho visto dal vivo la devastazione di questa malattia. Mi è stato detto che nessuno ha mai esposto le foto di malati terminali, per combattere altri mali ma non è vero. Ricordo di immagini sconvolgenti contro il fumo, per prevenire gli incidenti stradali e mi domando cosa cambi?
Reclamo libertà d'espressione, indipendentemente dal "se gioverà" a Toscani o chicchessìa. Ciao Miti ; )

Secondo l’authority della pubblicità francese, quello scatto «attenta alla dignità umana» e può «scioccare il pubblico e in particolare quello più sensibile». Per questi motivi «è contraria al codice deontologico dei pubblicitari francesi». Secondo Joseph Besnainou, direttore del Bvp, Toscani «ha utilizzato la malattia a profitto di una marca». Il giudizio negativo del Bvp, al quale i pubblicitari possono tuttavia decidere di non aderire, arriva a pochi giorni dall’apertura delle passerelle dell’alta moda in Francia. Duro anche il parere del pedopsichiatra Marcel Rufo che si esprime così sulle pagine di Le Parisien: «Questa foto è un grosso colpo di marketing, eticamente abominevole. Alla quale andrebbe aggiunta la scritta: “Questa donna è colpita da una patologia, il 15% dei malati si suicida“».

http://blog.libero.it/bricioledipane/view.php?nocache=1175425660

Stavo leggendo il tuo post e gli occhi sono passati dalle tue righe alla sigaretta che ho tra le dita, poi si sono posati sul pacchetto con la scritta che, casualmente, in questo momento è "il fumo uccide". Non so spiegarti, mi sono come vergognato.

Mi sono piaciuti il tuo post, il commento di ossimora e quello di capo_saldo. Riguardo la domanda "cui prodest? non ci è dato di sapere. Non so quale lavoro tu faccia. Conosco a stento il mio, nel quale sono chiamato a partecipare a riunioni collegiali in cui far valere, con garbo, le mie ragioni. Più volte mi sono chiesto le ragioni di certi interventi, salvo poi comprenderle analizzando gli effetti sortiti a distanza di tempo. Il bello è che se avessi voluto scommettere avrei puntato sull'effetto opposto. Mah.

È un peccato d'immaturità doversi affidare ai prodest di una Moratti.

Comunque sia Toscani è riuscito nel suo intento, ora il marchio(sconosciuto ai più) se lo ricordano tutti, eccome ;°)...Ti trackbacko :°)

Letti i vostri commenti, estendo la mia riflessione. Io non amo le campagne choc. Non mi sono mai piaciute quelle contro il fumo, quelle contro l'abuso di alcool il sabato sera, quelle per le cinture di sicurezza, quelle sull'Aids, quelle in favore dei malati terminali... Ho sempre trovato - per la mia sensibilità - eccessivo il ricorso allo choc per inviare un messaggio. Riconosco, tuttavia, che ciascuno certe cose deve misurarle sulla propria pelle e sul proprio sentire. Di conseguenza, quel che a me pare inconcepibile per altri è la via giusta e il modus corretto di lanciare un segnale forte.
Dove sta la differenza?
La differenza sta nel fatto che nei casi da me citati si trattava di Pubblicità Progresso, in genere promosse direttamente dal Consiglio dei Ministri. In questo caso, Oliviero Toscani promuove una linea di abbigliamento che - così ho letto - in genere si musura sulle solite taglie 42. Incongruenze a parte, il lavoro di Toscani è pagato e la campagna serve comunque a promuovere anche o soprattutto un marchio.
E qui è nato il mio primo cui prodest.
Il secondo però mi è nato dalla decisione di Donna Letizia.L'ufficio affissioni del Comune sapeva perfettamente anche prima di quale campagna si sarebbe trattato, visto che era stata preannunciata con la dovuta grancassa nei giorni precedenti. La sua censura mi sembra per lo meno tardiva e mi sa tanto di Coup de Théâtre, come quando bloccò la famigerata mostra Vade Retro promossa da Vittorio Sgarbi.
Ma sarò io che penso male...

La Brichetto ha i suoi prodest, ma se avesse fatto la mossa sbagliata, tutti vedrebbero solo quelli. Per questo mi domando se bisogna sempre aspettare che siano i prodest di certa gente a determinare delle decisioni sensate. Dopo aver posto la questione dell'utilità di appelli firmati "a gogò", di cosa di essi rimanga, può essere il turno delle campagne choc. I prodest giocano un ruolo determinante. Forse esclusivo. Da ambo le parti. Vorrei vedere che qualcuno lanciasse una campagna analoga contro l'obesità, coi manifesti contigui a questi. Che razza di messaggio è? Cosa lascia? A me fa un certo effetto sulle prime, ma posso vedere di peggio senza svenire. Per cui non è un problema. Il messaggio (?) non può prescindere dallo scopo pubblicitario. Inoltre affronta un problema che non è esteriore da un punto di vista esteriore, superficiale. Toscani è un Celentano delle fotografia.

La modella ha un BLOG è in francese.

Penso che ci sia differenza tra quello che faremmo noi come esecutori e quello che è giusto fare. Il limite di Toscani va ben oltre il mio, infatti da fotografo ammetto che non proporrei mai una foto simile da usare per un'operazione commerciale tuttavia se lui è arrivato a proporre quella foto (che non ritengo affatto disgustosa, in quanto si tratta comunque di una persona che, se fosse mia figlia o la mia compagna, abbraccerei e coccolerei ogni giorno della mia vita) per pubblicizzare un marchio d'abbigliamento, probabilmente ogni altro stratagemma è stato usato prima per attirare l'attenzione del pubblico. Allora prima di contestare l'esecutore dello scatto, mi chiederei se non sia il sistema pubblicitario globale a dover essere analizzato... Mi disturba molto più quando, alla radio, iniziano un falso bollettino meteo per farmi ascoltare pubblicità alle quali il mio cervello, per motivi di "sopravvivenza della capacità di pensiero", ha distolto attenzione...

a me tormenta l'idea della modella che ami farsi ritrarre così. (andare a vedere il suo blog per capire che c'è anche la volontà di proporsi e imporsi così: non è che il famigerato Toscani l'abbia "costretta").

C'è gente che dalle proprie disgrazie cerca anche di trarne vantaggio.

ciao sandalialsole, ti invito a partecipare con un tuo ccontributo all'iniziativa che lancerò stasera sul mio blog... (il titolo potrebbe essere "Cafè Noir"... poi se leggi capirai) buona domenica

anche io sono per la libertà di espressione.

l'anoressia è una malattia grave e tutti i ragazzi, nelle scuole anche, dovrebbero essere informati bene di che cosa sia veramente l'anoressia. io non amo questo tipo di cartelloni. mi chiedo a chi possano veramente servire se non vi è una campagna seria di informazione. un sorriso per te, sandali al sole. aura

Troppo spesso il fisiologico desiderio di nascondere cio' che puo' essere ritenuto offensivo ai nostri occhi, sconfina nel morboso e genera atti di censura (ossia atti di deprivazione della liberta' di espressione di chi comunica e del destinatario della comunicazione) bella e buona. Questo avviene SEMPRE quando chi si proclama offeso nonche' difensore del cosiddetto "comune senso del pudore", esercita in modo improprio e autoritario il potere del quale e' stato investito. E' questo il caso della Moratti.. un classico. P.S. Qualcuno mi sa spiegare esattamente cosa c'e' di offensivo nell'immagine? La malatia? La magrezza? Il nudo?