Creato da SandaliAlSole il 29/07/2005

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Dante, Atto Quinto

Post n°1780 pubblicato il 30 Novembre 2007 da SandaliAlSole
 

Serata Benigni. Seratona, va da sè. Il Quinto dell'Inferno, poi. Che, insomma, è una decisione difficile scegliere se amare di più Paolo e Francesca oppure il Conte Ugolino. E comunque richiamano, attirano, stuzzicano. Anche chi a stento ricorda quel cammin della vita lasciato a mezzo. Operazione furba, inutile negarlo. Un po' di satira prima, col gioco del tirare in ballo tutti per non scontentar nessuno, e poi spazio a Dante, finalmente. Che fosse per me sarei saltata direttamente alla seconda parte. Ma io non ho ragioni di audience da difendere.
E mentre ascoltavo, prima la lunghissima presentazione e poi la lettura nuda e integrale del testo, pensavo che questo è ciò che mi aspetto dal servizio pubblico. Anche questo. Soprattutto questo. Per lo meno questo.
Non so quanto costi alla Rai questa operazione-Benigni, comprese le serate che seguiranno. E probabilmente non mi interessa neppure. Perchè il valore di queste trasmissioni va oltre l'audience. E se Benigni avrà riacquistato a Dante, alla lettura e alla poesia una, due, dieci persone, la spesa sarà comunque ripagata.
E questo nonostante, per me, le lecturae Dantis per eccellenza restino quelle di Vittorio Sermonti.

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I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
>> Il SOMMO POETA e il SOMMO GIULLARE .... su IL DUBBIO
Ricevuto in data 30/11/07 @ 10:54
Stasera in TV ci sarà uno spettacolo atteso da moltissimi e da molto tempo: Roberto Benigni recit...

 
Commenti al Post:
mara2003
mara2003 il 30/11/07 alle 07:01 via WEB
mi chiedo come mai Benigni e Celentano...Ci saranno sicuramente altre persone, sparse per l'universo, più degne di loro, a parlare di Dante o di tematiche sociali...persone che costano, ci costano, sicuramente di meno, e che non fanno poltica indiretta... E non credo sia solo un problema di audience o di share...è come se ci stessero distraendo da un qualcosa di grosso...staremo a vedere...ciao Miti...
 
 
SandaliAlSole
SandaliAlSole il 30/11/07 alle 07:14 via WEB
Senza dubbio Mara, esattamente come ci saranno divulgatori con maggiori competenze di Piero e Alberto Angela. La differenza la fa, come sempre, il numero di persone che si riesce a tenere davanti alla tv. e i due Angela ci riescono, così come ci riesce Benigni. Come ho scritto, io avrei tenuto ben distinte la prima e la seconda parte.ma sono certa che il solo quinto canto, se pur meraviglioso, non sarebbe bastato.come tutti coloroche hanno riempito i teatri (a prezzi tutt'altro che popolari, va detto) non l'hanno fatto solo per Dante. Però il servizio publico ha anche un compito divulgativo. E questa è divulgazione, nel senso etimologico del termine. Sermonti, con le sue filologiche letture, non avrebbe lo stesso appeal. Me ne dolgo, ma me ne rendo conto.
ecco, questo si, fossi Fioroni, più che Benigni proverei a coinvolgere Sermonti nelle scuole. ma questa èsolo la mia opinione.
 
   
Manfredi.E
Manfredi.E il 01/12/07 alle 19:21 via WEB
Sermonti è un po' troppo accademico, però. Dante è nato popolare.
 
tanksgodisfriday
tanksgodisfriday il 30/11/07 alle 08:32 via WEB
La fregatura del blog, non potervi commentare a reti unificate :)
Ciao a tutte e due!
 
 
tanksgodisfriday
tanksgodisfriday il 30/11/07 alle 08:37 via WEB
Sono andato a riprendere il mio commento di là (però potreste trackbeccarvi).
Provo a metterla in altri termini:
- meglio la pragmaticità del "conta il risultato", e allora va bene, se ieri sera qualcuno si è (ri-)avvicinato a Dante, il risultato è stato raggiunto
- oppure è preferibile che quei signori si impegnino a mostrare equilibrio, trasparenza, reale inventiva nella proposizione di idee e contenuti?
Non saprei a quale delle due cose rinunciare. Mi ricordo solo quando una volta, almeno una volta a settimana, c'era il teatro, fosse quello napoletano di Eduardo o quello di Gassman o quello regionale dei Macario e <href="http://it.wikipedia.org/wiki/Gilberto_Govi">Govi, poco importa.
E quindi a chi fa la televisione direi: apprezzabile, ma va fatto altro, di più. Non è nemmeno difficile, basta un giro in archivio.

Buondì a tutte e due, caffè?
 
   
SandaliAlSole
SandaliAlSole il 30/11/07 alle 09:23 via WEB
Ciao Tanks. Però qui il tag ti è venuto meno bene :)
 
     
tanksgodisfriday
tanksgodisfriday il 30/11/07 alle 10:10 via WEB
Lo so, mi sono mangiato una "a" :(
Ora, lo sai come sono precisino su queste cose, non potendo modificare il commento, ho considerato il karakiri. Una scorsa a wikipedia mi ha peraltro convinto a lasciar perdere, e quindi a sperare che tu, leggendo il mio nick, mormorassi: "uff ... il solito tanks ..." e passassi oltre. Invece sarà andata così: "uff ... il solito tanks ... e peggiora pure, manco più un href giusto è capace di fare ...".
Addio, mondo crudele.
ps.: mi trema l'indice mentre si prepara a pigiare il tasto "Enter" ... e se ne avessi sbagliato un altro?
 
     
SandaliAlSole
SandaliAlSole il 30/11/07 alle 13:56 via WEB
ce l'hai fatta. ti è andata bene!
 
SandaliAlSole
SandaliAlSole il 30/11/07 alle 09:25 via WEB
Per vedere come si sviluppa il dialogo su qesto tema, riporto qui un una parte di ciò che si è scritto da mara2003.
Inviato da ilike06 il 30/11/07 @ 08:07 via WEB
sono pienamente d'accordo con te, Mara. voler ridurre Dante a prodotto da piccolo schermo, e quindi popolare, ne annulla la portata. è come quando ti propinano il teatro all'una di notte, o come quando si compiono quegli scempi musicali di cui parlavo tempo fa nel mio blog, con la scusa di voler avvicinare la lirica d un pubblico non avvezzo all'opera.... e poi, a pelle, Benigni mi sta antipatico, la sua comicità non mi prende (questo è molto personale però) buona giornata (Rispondi)

..Inviato da SandaliAlSole il 30/11/07 @ 09:20 via WEB
Lasciamo allora che la cultura resti nella torre d'avorio dei pochi. E continuaimo a nutrire gli altri, quelli che non hanno gli strumenti culturali o economici per frequentare teatri e soirée, a colpi di reality show. L'altra settimana, nel corso di Che tempo che fa, Toni Servillo sosteneva che il teatro non possa essere portato in tv. Opinione rispettabile, ma non condivisibile, secondo me, visto che di esempi di grandi serate teatrali portate in tv (Tanks ha citato dei signori esempi) ce ne sono.
Per concludere, la scelta di scrivere in "volgare" piuttosto che in latino fu proprio per raggiungere un pubblico che non fosse solo quello elitario che in latino scriveva e fors'anche parlava. Che ci possano essere altre voci oltre a quella di Benigni sono la prima a dirlo. Che della prima parte "comica o satirica" avrei fatto a meno l'ho ripetuto. Però per lo meno è un passo. e un primo passo è meglio del niente. (Rispondi)
 
 
ilike06
ilike06 il 30/11/07 alle 18:49 via WEB
e io riporto qui quello che ho appna aggiunto da mara:
Inviato da ilike06 il 30/11/07 @ 18:43 via WEB io non penso che la cultura debba restare nella torre d'avorio. penso che opere come la divina commedia o il teatro di Eduardo o l'opera lirica, debba essere proposta al pubblico nella migliore condizione possibile, seppure in televisione. ciò che è sbagliato è il modo in cui la cultura viene proposta. la lirica va proposta nelle versioni originali e non sottoposta a scempi per rsnderla (secondo loro) più fruible da tutti. Eduardo va proposto in prima serata e non a mezzanotte. e Dante va proposto per quello che è, non in versione "comico fiorentino". spero di essere stata chiara. con stima :-)
 
   
ilike06
ilike06 il 01/12/07 alle 15:59 via WEB
ho cercato di risponderti in pvt ma hai la casella piena. bacio. :-)
 
   
Manfredi.E
Manfredi.E il 01/12/07 alle 19:23 via WEB
Dante è fiorentino. Popolare. Dà più lui al sommo poeta che tante barbe del vecchio teatro, secondo me.
 
 
Manfredi.E
Manfredi.E il 01/12/07 alle 19:25 via WEB
Il bravo Toni Servillo deve capire che il pubblico va a teatro se e solo se in Televisione possa passare qualche piece.
 
svitol5
svitol5 il 30/11/07 alle 10:59 via WEB
Sono d'accordo con le tue affermazioni. C'è stata una grossa polemica che ha scatenato Sermonti riguardo alla lettura poco ortodossa di Benigni (come vedrai sul mio post), ma ritengo che comunque sia stata un'opera di divulgazione che ci riconcilia con il servizio pubblico. Il modo in cui ha commentato il V canto dell'Inferno è stato un po' da catechista che spiega ai bambini di 2° media, ma va bene lo stesso: molto coinvolgente. Ciao Vito
 
 
SandaliAlSole
SandaliAlSole il 30/11/07 alle 13:57 via WEB
:) non è da oggi la polemica di sermonti e posso anche essere d'accordo con lui. però, ecco, credo che le due cose possano coesistere. Divulgazione e rigore, no?=
 
falco58dgl
falco58dgl il 30/11/07 alle 13:52 via WEB
A me il programma di Benigni è piaciuto enormemente. Sia la prima parte (che mi ha fatto ridere di gusto più volte), sia quella relativa alla spiegazione e alla lettura di Dante. Ho notato che, durante la lettura, il volto di Benigni si è trasformato, come se fosse stato toccato dall'intensità delle terzine che recitava. Insomma, per una volta non ho maledetto la scelta di comprare un televisore... :-)Ciao. W.
 
 
SandaliAlSole
SandaliAlSole il 30/11/07 alle 14:00 via WEB
Ciao Claudio. Confesso che la prima parte l'ho seguita a spizzichi e bocconi tra la cena e le figlie da recuperare dalle loro attività. La seconda però (che era quella che mi premeva di più) l'ho vista tutta. sai cosa mi ha colpito? che la più piccola delle tre pesti sia stata lì ad ascoltare anche lei. lei che ha dieci anni, che è refrattaria ai libri, che è allergica a ciò che non è gioco. Chiamiamola affabulazione, se vogliamo. Ma vuoi mettere?
 
 
VegaLyrae
VegaLyrae il 30/11/07 alle 22:15 via WEB
Avevo visto questo stesso spettacolo dal vivo ad agosto mentre ero in vacanza in Sicilia e lo avevo trovato anch'io molto gradevole sia nella prima che nella seconda parte. Anche la satira infatti era stata piacevolissima e ben calibrata, benchè suppongo che la versione Rai di ieri sera fosse aggiornata agli ultimi eventi politici. Comunque il suo stile nello spiegare e recitare il V° canto sono veramente impagabili. Una cosa mi ha colpita molto: rispetto a quando lo avevo studiato a scuola, tutta la trama letta da Benigni, scorreva in modo fluente e perfettamente comprensibile, tanto che mi vedevo esattamente tutta la scena davanti, senza bisogno di parafrasi e pur essendo scritta in un italiano arcaico. Ricordo che a scuola il tutto mi apparve come smembrato, fatto di unità discrete, tanto che non avevo mai avuto una visione d'insieme così coinvolgente e con una simile valenza evocativa ed emotiva. Veramente bravo, e quasi commovente! Meno male che ogni tanto la Rai riesce a svincolarsi dalla mera audience e punta anche sulla qualità; speriamo non sia stato un incidente di percorso, ehehe!
 
torospensierato
torospensierato il 30/11/07 alle 20:13 via WEB
premetto che mi stanno antipatici tutti e 2 e quindi non li ho visti. Però rifletto che nel 1930, in un paesino dell'umbria che conta ora circa 1000 persone ed allora forse meno, dove arrivava solo 1 giornale al giorno, c'era una filodrammatica che andava in scena con testi classici (grazie credo al maestro elementare), in un teatro stabile anche se piccolo (ora ridotto a magazzino) che ha ancora palco e quinte in muratura. Ed è andata avanti fino alla guerra con continuità di 3/4 spettacoli all'anno, che è più di quanto fanno ora tanti teatri in proporzione alla possibile platea di abitanti. Tutta questa premessa per dire che "la gente" non sta lontana dal teatro o dai classici perchè "so pallosi" ma solo perchè gli vengono presentati come tali (e per i teatri perchè sono eccessivamente costosi, ma questa è un'altra storia) ^___^
 
jigendaisuke
jigendaisuke il 30/11/07 alle 20:15 via WEB
io purtroppo ho visto solo la prima parte, poi sono corso a vedere l'ultima puntata de il capo dei capi. Mi rifarò da merc prox con le 12 puntate in 2a serata su rai1!!!! certo che 2 trasmissioni decenti in una settimana su rai1 (quella di celentano e benigni) erano anni che non si vedevano!
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 30/11/07 alle 21:07 via WEB
Dante è appartenuto al popolo fin da subito. la Divina Commedia stessa è stata volutamente un'operazione ANCHE popolare (vedi la scelta della lingua) e popolari erano le prime lecturae dantis (quelle di Boccaccio, per intendersi). i Canti di Dante si sono imparati a memoria nelle campagne toscane fino alla passata generazione. gente che era totalemnte analfabeta, recitava e capiva Dante, entrava quasi naturalmente nella sua complessità, grazie ad una tradizione orale continuativa, ad una cultura popolare e ad un amore speciale (legato anche, sì, al campanilismo. ma perché no, ma che male c'è se serve da veicolo a certe cose).
ben venga quindi il Dante del popolo. che torni al popolo. qui a Firenze (e me lo confermava il mio terribile TRE) la gente (anche i ragazzi, quindi) è ancora in grado di capire la maggior parte del linguaggio di Dante senza "traduzione" (come ho sentito amaramente dire da più parti).
perché no? perché volere soltanto un Dante colto e paludato? è stato un certo tipo di aristocraticità della cultura che ha ghettizzato la cultura stessa, che l'ha resa noiosa, patrimonio di una casta, irisa e odiata dai più.
solo con una base di cultura diffusa potremo cercare di costruire qualcosa. il di più, il più ricco, il più profondo, viene DOPO.:)
 
hunkapi_genova
hunkapi_genova il 30/11/07 alle 22:38 via WEB
Ti auguriamo un felice e sereno fine settimana ciao a presto
 
lupopezzato
lupopezzato il 01/12/07 alle 02:15 via WEB
Se Pavarotti canta ‘o sole mio chi ne trae vantaggio è sicuramente la canzone mentre se la Tosca viene cantata da Al Bano o da Massimo Ranieri sicuramente è l’opera a perderci. Lo stesso penso della Divina Commedia quando letta da Benigni piuttosto che da chi ne avrebbe più titolo di lui. Ben venga però Benigni se questo serve a sollevare almeno dal selciato al marciapiede una televisione ormai inguardabile. In linea di massima concordo con l’opinione di Sandali. Di sicuro c’è di meglio ma se non si parte nemmeno si arriva.
 
 
ilike06
ilike06 il 01/12/07 alle 18:15 via WEB
ma non ti sembra una contraddizione la tua? ciò che hai detto nella prima parte del tuo commento è quello che penso anch'io. ma dopo aver affermato una tale verità, come puoi pensare che ci si possa accontentare di un surrogato ?
 
   
lupopezzato
lupopezzato il 02/12/07 alle 02:57 via WEB
Affinchè questa televisione cominci ad uscire dal letamaio in cui è finita va bene anche il Dante secondo Benigni. Va meglio così? L'importante è essere consapevoli ed evitare proposte ridicole come il Nobel.
 
belle_gambe78
belle_gambe78 il 01/12/07 alle 08:46 via WEB
Interessante il tuo punto di vista ... Stella
 
Rochelle_Smith
Rochelle_Smith il 02/12/07 alle 07:32 via WEB
Credo che anche Benigni sia notevole,se si pensa che è un autodidatta.Certo,ricordo con nostalgia le lezioni di filologia dantesca tenute all'università dai più famosi dantisti mondiali...Un abbraccio(sempre bimbayoko)
 
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