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Blogghistici Vespai [reprise]

Post n°1889 pubblicato il 29 Febbraio 2008 da SandaliAlSole
 

Come dire, andare oltre la sterile polemica,
per trasformarla in civile confronto.
Chapeau,
commenti inclusi.

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Commenti al Post:
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 29/02/08 alle 08:31 via WEB
Ho letto Quintarelli. Scrive bene cose vere, ma è andato troppo oltre la vicenda Vespa a cui lui stesso ha concesso l'attenuante dell'involontarietà, infatti. Quello delle 8 e 30 dell'altra volta.
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 29/02/08 alle 08:32 via WEB
Messaggio di servizio: l'orologio di Libero va avanti di 7-8 secondi.
 
   
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 29/02/08 alle 08:54 via WEB
BEN DETTO CONCORDO E SOTTOSCRIVO.aNTO
 
YORNON
YORNON il 29/02/08 alle 12:58 via WEB
Sandali per favore, ho bisogno di te, tema Leucemia... ciao ti aspetto... (vorrei saperne di più)
 
leon1970
leon1970 il 29/02/08 alle 13:03 via WEB
Sono daccordo con te, ma quando una persona non ha più armi per attaccarti, che ormai non può più nulla, allora essa diventa volgare, purtroppo ci sono anche persone così... Buona giornata...LEON
 
falco58dgl
falco58dgl il 29/02/08 alle 18:17 via WEB
ho letto l'articolo: documentato e cortese nei toni. Forse più di quanto Vespa meritasse... :-) W.
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 29/02/08 alle 19:23 via WEB
Un contributo alla discussione venuto fuori da un incontro dei blogger a Napoli.
Cos’è il blog? Di ipotesi ne sono spuntate tante, forse troppe, e di colpo il dibattito moderato da Marino Sinibaldi (in un raduno di blogger) si è trasformato in una processione in ordine sparso di confessioni intime circa il senso che ciascuno ha dato al suo blog.
Tanti piccoli orticelli, tutti ben curati, compiuti nella loro semplicità tecnologica. “Intime espressioni dell’Io a fronte di un impegno decisamente basso in termini di complessità e costi” come ha detto Luca Sofri, uno dei relatori. Per Sofri non esiste una definizione di blog, e dentro questa negazione iniziale ci si è tutti infilati tra pause, accelerazioni, ripensamenti. Giulio Mozzi sembra fornire qualche elemento in più quando parla di ‘dialogicità’ dello strumento blog legato alla scrittura quotidiana difficilmente assimilabile allo stile di un libro.
Uno sprazzo di luce che rimane impigliato nella limacciosa corrente di un pensiero ancora troppo prematuro. Tiziano Scarpa apre un altro ‘pop up’: “il blog ha consentito a me di aprire una rivista culturale che in altri tempi sarebbe stato impossibile perché sarei dovuto passare da una serie infinita di ‘soglie’ dall’editore, alla stampa, alla distribuzione del tutto proibitive. E poi con l’avvento dei blog non ci sono nemmeno più i ‘guardiani delle soglie’”.
Ma allora il blog è una rivoluzione? - si chiede qualcuno, nel balletto di interventi e repliche. La ‘piazza’ annuisce convinta. Si respira il vento della sperimentazione, si cavalca l’onda della novità come fu ‘l’avvento del telefono sulla corrispondenza epistolare o come fu l’ingresso dell’Sms sulla modalità di utilizzo telefono mobile’.
I petali dell’innovazione tecnologica sono tutt’altro che finiti e il gioco della margherita ‘blog sì, blog no’ giustamente non può esaurirsi nello stretto ambito di un incontro. La bussola impazzisce quando Giovanni de Mauro (Rivista Internazionale) tocca il delicato aspetto dei blog come fonte di notizie, alzando il velo sul mondo dell’informazione e la giungla della rete piena zeppa di trappole.
‘La Pizia’ poi ci mette del suo: “se il blog, come ipotizza Luca (Sofri ndr), ha accelerato un processo già in atto nella scrittura e nel giornalismo e cioè quello di integrare alla notizia il commento personale, voglio azzardarmi a dire - e anche a sperare - che il futuro dell'informazione sia questo”.
A fatica la barca riesce a non disalberare fin quando non spuntano altri due guizzi di ‘Personalità Confusa’ e ancora di Giulio Mozzi.
Nell’ordine: “Il blog è solo una piattaforma tecnologica e basta. Tutto il resto ce lo metti tu” e poi “Attenzione! C’è il rischio che gli attuali gestori delle piattaforme possano di colpo trasformarsi in editori… e allora buonanotte al secchio”.
Il caos delle tante traiettorie che si incrociano sembra per un istante convergere intorno a questi due pensieri. Ma è questione di un attimo. La sala rumoreggia e interviene: “Il blog? Cosa ‘nostra’ è! Con l'avvento degli articolisti su Internet, i media tradizionali dovranno presto adattarsi Il nuovo giornalismo dei bloggers Un fenomeno che permette di raccogliere, distribuire e analizzare le notizie in tempi sempre più rapidi. Ed esistono compagnie, come la sud coreana OhmyNews, che attraverso il giornalismo on line e' diventata molto influente.
L'esempio della Associated Press, che dalle convention di quest'estate ha tenuto un blog, mentre Chris Nolan, una dei web logger americani più famosi, lancia il 'giornalismo stand alone' Con l'avvento dei "bloggers", scrittori di articoli sulla rete Internet, il giornalismo sta cambiando. I media tradizionali, osserva The Guardian, dovranno presto adattarsi a questo fenomeno che permette di raccogliere, distribuire e analizzare le notizie in tempi sempre piu' rapidi.
I quotidiani tradizionali ritengono di essere superiori a quelli creati on line da "normali cittadini" perche' le loro storie passano attraverso un filtro costituito da scrittori professionisti, giornalisti competenti e avvocati costosi.
In rete ci sono meno regole e molte notizie lanciate dai "bloggers" interessano solo gli esperti di determinati settori. Tuttavia esistono delle compagnie, come la sud coreana Ohmy News, che attraverso il giornalismo on line e' diventata molto influente. Questa impresa attualmente gode dell'apporto di circa 33 mila giornalisti-cittadini che scrivono e scambiano notizie liberamente sulla rete, ed e' un buon esempio di "giornalismo futuro".
Lo dimostra il fatto, per esempio, che l'Associated Press ha tenuto un blog dalle convention di quest'estate. I bloggers erano dei political writers e l'AP ha messo in piedi delle 'convergence newsrooms' sul posto, dalle quali è uscita una copertura delle notizie coordinata, dalle foto digitali ai blog.
E crescono e si moltiplicano i siti che studiano e mettono in mostra gli esempi più interessanti di giornalismo digitale, come J-Lab, il sito dello Institute for Interactive Journalism dell’Università del Maryland. Notevolissima la pagina-indice dedicata al giornalismo interattivo. Tra i tanti esempi, il più bizzarro - ma anche convincente - è il tentativo di un giornale nello Stato di Washington di creare necrologi in forma di audiogallerie.
Intanto, si registra il grido di dolore di una dei web logger americani di maggior successo, Chris Nolan. "Da un po' di tempo - scrive - io e molti altri siamo insoddisfatti del termine 'web logging'. E' un termine che concentra l'attenzione sulla tecnologia, non so ciò che la tecnologia produce. Per cui, dopo averci pensato un po' su, ho deciso di chiamare quello che io e altri facciamo 'giornalismo stand alone'. Perché? Perché è una descrizione accurata. Un giornalista - o un piccolo gruppo di cronisti - possono lavorare sul web per produrre ciò che credono come credono più opportuno. E i lettori sono ugualmente liberi di leggere il lavoro di quel particolare giornalista come sembra loro più opportuno, nel momento che credono, non negli orari stabiliti dalle reti televisive o dai giornali". Attenzione, però: nei blog c'è anche molta roba per la quale l'etichetta di "giornalismo" non si attaglia molto
Dal moblogging al Podcasting, la fantasia e la tecnologia si sposano in Rete Futuro senza fili per i blog Per non parlare dei Corporate Blog, i blog aziendali di pubblicita' e promozione. Dietro il nuovo filone nascono nuovi software e si celebrano altre fusioni commerciali I Blog visti come strumenti fortemente relazionali si sono rapidamente trasformati a tal punto da far esplodere, un anno fa, con i telefonini multimediali l'abitudine a fare del 'moblogging', vale a dire la pratica di inserire i propri interventi nei weblogs utilizzando la telefonia mobile.
Non è più necessario arrivare fino a un computer connesso a Internet per effettuare il post. Infatti, grazie a una serie di servizi più o meno complessi ora si può usare un telefono cellulare. Dietro questo filone si e' sviluppato un software di ultima generazione, il 'TypePad 1.4', sviluppato da Six Apart. TypePad 1.4 che integra molte nuove caratteristiche che rendono più efficace l'attività di moblogging. Il nuovo programma rende piu' flessibile la gestione del blog con la possibilita' di ususfruire di nuovi modelli multimediali misti, che sono ottimizzati per l'inserimento di interventi contenenti testo, foto e altri contenuti multimediali. Inoltre, offre altre caratteristiche aggiuntive per migliorare la qualità e la semplicità della creazione di weblog e per creare nuovi account. .
Fiutato l'affare il motore di ricerca 'Kanoodle' ha deciso di chiudere un accordo con la azienda titolare dei diritti del 'TypePad 1.4' per poter inserire una barra pubblicitaria e di servizi dopo che Google ad agosto scorso aveva disinvestito da Blogspot. Il mercato appare in evidente ascesa. Sono ormai decine di milioni gli utenti di tutto il mondo che possiedono un camera-phone e TypePad 1.4 offre a tutti la possibilità di condividere le proprie fotografie con altri utenti, senza la necessità di doverle inviare individualmente ai propri amici e conoscenti.
Nell'effervescente target dei bloggers la tecnologia sembra muovere i passi piu' audaci. Spunta, infatti, anche il cosidetto 'Podcasting', un nuovo modo di connettersi che sta prendendo piede in sui blog americani ormai da diverse settimane, e già sembra che possa essere la prossima moda dopo il blog.
Il termine Podcasting (Personal Option Digital Casting) è stato coniato verso la fine di settembre. Podcasting è un sistema che permette di scaricare in modo automatico contributi audio, chiamati "podcast", pubblicati da siti di news o blog utilizzando un semplice client gratuito. Secondo un rapporto della Jupiter Research circa il 2% di utenti che gironzolano nella rete ha creato un blog. Su questo numero che tradotto in 'soldoni' equivale a svariati milioni di pagine quotidianamente prodotte dalla rete si sta soffermando l'interesse del web marketing. Le aziende si stanno muovendo verso i “Corporate Blogs”, pubblicando notizie e informazioni sulla attivita' e sulla produzione di un distretto industriale o un progetto destinato al relativo mercato di riferimento. I Corporate Blog si caratterizzano per il linguaggio 'marketing oriented' e per questo in molti storcono il naso, una novita' sconvolgente per i bloggers.
 
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